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Ti rendi disponibile?La Torre di Guardia 1970 | 15 luglio
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dal vedere quelli che ti circondano felici e gioiosamente occupati nel servizio di Geova grazie alla tua pronta cooperazione. (Atti 20:35) Si prova anche grande gioia vedendo quelli che hai aiutati a crescere forti nella fede, essendo ora in grado di prestare il loro aiuto ad altri più giovani nella congregazione.
Hai poi la consapevolezza di modellare la tua prontezza a servire secondo il perfetto esempio, Cristo Gesù stesso. Non si rese egli disponibile per il servizio del suo Padre celeste, negandosi le comodità e, a volte, anche il riposo per far questo? (Giov. 4:5-34; Mar. 6:31-34) Per lui era sufficiente fare la volontà del Padre. Anche tu puoi avere questa soddisfazione.
Com’è anche meraviglioso sentire quell’intima associazione con gli apostoli di Cristo Gesù, Pietro, Paolo e altri, i quali abbandonarono tutti le ambizioni e gli interessi di questo vecchio sistema di cose e provarono gioia identificandosi col Figlio di Dio! Con quanto zelo faticarono in ogni sorta di difficili circostanze, rendendosi disponibili per sostenere i deboli e per confortare quelli che erano nella tribolazione! Ti puoi sentire unito a loro mentre ti rendi disponibile nella congregazione di Dio.
E la più grande ricompensa di tutte, “Dio non è ingiusto da dimenticare la vostra opera e l’amore che avete mostrato per il suo nome, in quanto avete servito e continuate a servire i santi”. — Ebr. 6:10.
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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1970 | 15 luglio
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Domande dai lettori
● In che modo, usando benignità verso chi ci odia, si ‘ammucchiano carboni sulla testa di quella persona’, come dice Proverbi 25:21, 22? — U.S.A.
Proverbi 25:21, 22 dice: “Se chi ti odia ha fame, dagli pane da mangiare; e se ha sete, dagli acqua da bere. Poiché carboni [“carboni ardenti”, Ga] son quelli che ammucchi sulla sua testa, e Geova stesso ti ricompenserà”.
Questo consiglio di fare del bene ai nostri nemici trova molti paralleli nelle Scritture. Pertanto la legge di Mosè richiedeva quanto segue: “Se tu dovessi incontrare il toro del tuo nemico o il suo asino smarrito, glielo devi ricondurre senza fallo. Se tu dovessi vedere l’asino di qualcuno che ti odia giacere sotto il suo carico, ti devi trattenere dal lasciarlo. Con lui senza fallo lo devi sciogliere”. — Eso. 23:4, 5.
Gesù Cristo ci esorta nello stesso senso: “Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano; per mostrare d’esser figli del Padre vostro che è nei cieli”. In maniera simile l’apostolo Paolo scrisse: “Continuate a benedire quelli che perseguitano; benedite e non maledite”. — Matt. 5:44, 45; Rom. 12:14.
Ma le parole di Proverbi 25:22, “carboni son quelli che ammucchi sulla sua testa”, non sembrano contraddire lo spirito di benignità rivelato al versetto 21? No, non possiamo trarre questa conclusione, poiché non solo queste parole furono scritte da un saggio ma le scrisse sotto il potere dell’ispirazione divina, con l’aiuto e la direttiva dello spirito santo di Geova. Devono dunque essere coerenti.
È molto probabile che la metafora o espressione figurativa usata lì derivi dal metodo seguito nei tempi antichi per fondere i metalli. Nella fornace non solo c’era uno strato di carboni ardenti su cui veniva posto il minerale, ma veniva messo un mucchio di carboni anche sopra il minerale. Il mucchio di carboni sopra il minerale contribuiva a intenerirlo e a separare il metallo dalle scorie. Facendo dunque opere buone verso un nemico che è nel bisogno, quando è più probabile che le apprezzi, si può sperare di intenerire il nemico, fargli provare rimorso e vergogna, e fare anche uscire il bene che c’è in lui.
Che questo ammucchiare carboni ardenti sul capo di un nemico non abbia dunque lo scopo di produrre un effetto cattivo ma un effetto buono si capisce da ciò che dice l’apostolo
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