La creazione rivela sapienza divina
cercano casa
Come fanno gli sciami di api che si staccano dalla colonia originaria a trovare una nuova dimora? “Le esploratrici vanno in cerca di cavità adatte in cui stabilire un nuovo alveare”, risponde la rivista “Natural History”. (Giugno/Luglio 1979, pag. 75) “La cavità dev’essere scelta con gran cura dato che per la sopravvivenza della colonia è indispensabile che le occupanti si mantengano al caldo e all’asciutto durante il lungo e freddo inverno. Le esploratrici ritornano e annunciano i risultati della loro ricerca con la stessa danza che eseguono per annunciare dove hanno trovato il cibo. Dapprima, sono indicati vari luoghi possibili, ma presto, di solito entro uno o due giorni, tutte le danze additeranno solo una località”. Cosa induce le esploratrici a “mettersi d’accordo” su questa importante faccenda? I ricercatori hanno scoperto che “ciascuna esploratrice annuncia quello che ha trovato con un grado di entusiasmo che riflette i pregi del posto come possibile dimora”, dice la rivista “Natural History”. Tuttavia, “ora l’esploratrice si sofferma a osservare le danze relative ad altri luoghi. Andrà quindi a visitarli, forse ispezionando di nuovo quello che ha scoperto lei, poi torna allo sciame e danza per il migliore. L’ape ha esaminato i luoghi disponibili, li ha confrontati ed è pervenuta a una decisione. Quando praticamente tutte le esploratrici sono d’accordo — cioè quando tutte le danze indicano lo stesso luogo — lo sciame sarà fatto levare in volo e condotto alla cavità prescelta”.
minuscolo progettista?
Recentemente i microbiologi hanno scoperto dei batteri che racchiudono nel loro minuscolo corpo catene di particelle magnetiche. Stando alle loro congetture, queste particelle formerebbero “bussole” incorporate che possono aiutare i minuscoli organismi a trovare in quale direzione è il basso, per localizzare i sedimenti di cui hanno bisogno per vivere. Una cosa rimarchevole di queste minute particelle è che se fossero solo leggermente più piccole o più grandi, non sarebbero “bussole” efficienti. Richard B. Frankel del National Magnet Laboratory, Massachusetts Institute of Technology, dice che “i batteri hanno risolto un interessante problema della fisica producendo particelle di magnetite proprio della dimensione giusta per una bussola cioè 500 angstrom [0,000005 centimetri]”. Attribuendo anch’egli il genio agli umili batteri, il biologo evoluzionista Stephen Jay Gould, della Harvard University, lo definisce “un organismo che costruisce nel proprio corpo una macchina di squisita fattura”. E la rivista inglese “New Scientist” ha pubblicato un suo articolo intitolato “Naturale progettista di precisione” con il sottotitolo “Batteri dotati di magneti incorporati rivelano la meticolosa ingegneria della biologia”. Chi è veramente il progettista e l’ingegnere? La biologia? I batteri? O un Creatore intelligente e onnisapiente? Giudicate voi.
l’amo fa male?
I pescatori hanno sempre pensato che il verme che si dibatte sull’amo non soffra, ma è proprio così? Scienziati svedesi hanno scoperto che, come gli uomini e gli animali, i vermi producono sostanze chimiche che servono a sopportare il dolore. Dato che queste sostanze sono presenti nel “cervello” del lombrico, sorge la domanda se dopo tutto i vermi sentano quell’amo. Naturalmente, anche il tipo e l’intensità del dolore sono una questione controversa.
“capire il mondo”
Il libro “Dieu existe? Oui.” (Dio esiste? Sì.) esprime l’opinione di un naturalista, il prof. Grassé: “Un mondo senza Dio è assurdo. Senza Dio l’uomo perde ogni significato; forse non è più neanche un uomo. Ad ogni modo, un uomo senza Dio è incompleto. Credo che un ricercatore o lo scienziato che non accetta Dio si privi della comprensione dell’universo. Dio è la sola chiave per capire il mondo”. — Confronta Proverbi 1:7.