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  • w55 1/6 pp. 323-324
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  • Badate alla vostra forza!
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1955
w55 1/6 pp. 323-324

Badate alla vostra forza!

NOI stiamo di solito in guardia contro le nostre debolezze, per non cadere. Ma non avete mai pensato che dovremmo stare in guardia contro le nostre buone qualità? Le buone abitudini portate all’estremo possono diventare difetti che provocano la nostra caduta.

Nella Bibbia è scritto: “Non esser troppo giusto, e non ti far savio oltremisura; perché ti distruggeresti? È bene che tu t’attenga fermamente a questo, e che tu non ritragga la mano da quello; poiché chi teme Iddio evita tutte queste cose”. (Eccl. 7:16, 18) Dovremmo cercare di fare quello che è giusto, ed evitare gli estremi, l’ingiustizia e la propria giustizia. Dovremmo cercare la conoscenza, ma non essere ambiziosi di eclissare altri e divenire saggi secondo la nostra propria opinione. Ciò condurrebbe alla nostra rovina.

L’unità e l’armonia dovrebbero regnare nell’organizzazione di Geova. Ma sarebbe sbagliato costringere a una rigida uniformità. L’unità nell’organizzazione non esige la soppressione della diversità e dell’individualità. Dovremmo avere il coraggio di essere quello che siamo.

Il popolo di Geova dovrebbe essere amichevole e socievole. Ma troppa socievolezza fa perdere tempo e lascia un senso di smarrimento quando si rimane soli. Chi non può star da solo è vuoto. Non è sorprendente che si senta annoiato della propria compagnia. Una persona interiormente ricca desidera spesso la solitudine e si ritira da sola per studiare, meditare e pregare. Gesù fece questo, non è vero?

L’addestramento teocratico dovrebbe donarci la fiducia, ma non dovremmo esser tanto sicuri da mostrarci arroganti. La nostra convinzione nella veracità della Parola di Geova dovrebbe esser forte e dovremmo esprimerla con fiducia, ma sarebbe estremamente imprudente divenire inflessibili e dogmatici. Si dovrebbe parlare con la gentilezza e la modestia di una matura saggezza che non ha bisogno dell’uso di opinioni arbitrarie.

Alcuni sono per natura semplici, franchi e onesti, e questo è senz’altro a loro favore. Però devono stare attenti di non agire senza tatto, sgarbatamente e offendendo. Altri usano molto tatto e sanno dove fermarsi. Ma se siamo troppo riguardosi potremmo divenire incerti ed evasivi, indebolendo il messaggio di Geova e facendogli perdere la sua sostanza.

Se una delle vostre buone qualità è la coscienziosità nel dovere, badate di non tormentarvi per eccesso di coscienziosità e mania di perfezionamento. Siete un solerte lavoratore e ciò è a vostro credito. Ma non siate così meticolosi da oltrepassare le esigenze ragionevoli di un compito, stancandovi inutilmente e causandovi perfino un esaurimento. Un’attività continua non moderata da ragionevoli e naturali periodi di riposo di mente e di corpo è un lento suicidio, non un sacrificio.

Seguite le semplici regole di una vita sana che trovate vi giovano e godrete la vita. Ma applicando queste stesse regole troppo rigorosamente diverrete una persona ossessionata, concentrata in se stessa, inquieta, che parla continuamente di salute, cibo, bevande, di vitamine e di minerali.

Se siete di natura amorevole e affettuosa, badate che la vostra affettuosità non diventi sentimentalismo esagerato e scostumato. Non limitate la vostra amichevole affettuosità a pochi favoriti. Non siate parziali. Voi avete molti fratelli. Allargate il cuore e innumerevoli buoni amici vi troveranno posto. È vero che Gesù amava particolarmente Giovanni, e che fu attratto a lui da simili qualità interiori, essendo ambedue amorevoli e intrepidi. Ma Gesù non limitò la sua amicizia a Giovanni soltanto, non è vero? E nemmeno voi dovete limitare la vostra.

Non pochi di voi siete eloquenti e di lingua pronta, dotati di un libero afflusso di pensieri e parole. Controllate questo dono. Non lasciate che le parole vi sgorghino sfrenatamente o con inutili particolari. Non parlate sempre voi. Un buon parlatore dev’essere anche un buon ascoltatore. Non usate molte parole per dire poco. Invece di dire poco con molte parole, dite molto con poche parole. “Chi modera le sue parole possiede la scienza”. Perciò misurate le vostre parole ed esse saranno efficaci. Sì, siate entusiasti per la verità; ma non chiacchieroni. Ricordatevi, anche il silenzio talvolta può essere eloquente. “Anche lo stolto, quando tace, passa per savio”. — Prov. 17:27, 28.

Perciò nel guardarci dalle nostre debolezze badiamo pure alle nostre buone qualità, ricordando che ‘chi teme Iddio evita gli estremi’.

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