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Opere meritorie dei congregatiLa Torre di Guardia 1958 | 15 giugno
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posto chiaramente dinanzi. Nella nostra vita privata o nascosta e nella nostra vita all’aperto dinanzi a tutti gli uomini, mostriamo il nostro timore di Dio osservando i suoi comandamenti. Allora le nostre opere saranno meritorie e riceveremo un favorevole giudizio da Dio, affinché otteniamo la vita eterna con la sua benedetta congregazione, nel suo giusto mondo avvenire. — Eccl. 8:12, 13.
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Primo e Secondo Timoteo (Lezione 64)La Torre di Guardia 1958 | 15 giugno
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Primo e Secondo Timoteo (Lezione 64)
LE SCRITTURE ispirate dichiarano esplicitamente che Paolo fu lo scrittore delle due epistole a Timoteo. Se questo non bastasse per ridurre al silenzio i vanagloriosi critici dei tempi moderni i quali pretendono che le lettere non furono scritte da Paolo e che il suo nome all’inizio di ciascuna non è altro che una contraffazione, tutte le antiche versioni e gli antichi cataloghi del cànone delle Scritture Greche contengono le epistole e le attribuiscono a Paolo. Una delle obiezioni sollevate dai cosiddetti “critici” è che queste epistole non hanno alcun riferimento nel racconto della vita di Paolo riportato in Atti. Tuttavia Atti non ebbe lo scopo di narrare per intero la storia della vita di Paolo dopo la sua conversione. Né la fine del libro di Atti racconta la fine della vita di Paolo. Nelle epistole scritte da Roma egli prevede una prossima liberazione. Altri antichi resoconti attendibili indicano che Paolo fu assolto da Nerone e riprese i suoi viaggi come predicatore del vangelo. Vi sono antichi scritti del primo secolo dell’èra cristiana che confermano la credenza che Paolo fece il suo progettato viaggio in Spagna dopo la sua prima assoluzione. Altri antichi scritti parlano della ripresa dei viaggi missionari di Paolo nell’Asia Minore, in Macedonia e in Grecia. Infine, alcune testimonianze non molto lontane dai giorni dell’apostolo indicano che dopo la sua prima prigionia e liberazione egli fu nuovamente arrestato e processato a Roma. Questa seconda volta egli fu condannato e decapitato, verso il 65 o 66 d.C.
Fu durante questi ultimi viaggi che Paolo scrisse la prima epistola a Timoteo. Sembra che la situazione fosse molto simile a quella che riguardava Tito. (Tito 1:5) Risulta che Paolo e Timoteo erano stati insieme ad Efeso, e che Paolo era poi partito per la Macedonia, lasciando Timoteo ad Efeso per occuparsi delle cose relative all’organizzazione della congregazione di Efeso. A questo riguardo si legge in 1 Timoteo 1:3, 4: “Come io t’incoraggiai di stare a Efeso quando ero sul punto di andarmene in Macedonia, così ti esorto ora, affinché comandi a certuni di non insegnare dottrina diversa”. Questa è ritenuta da molti una prova che mentre Paolo era in Macedonia scrisse a Timoteo ad Efeso. La lettera fu scritta durante gli anni 61-64 d.C. In alcuni antichi manoscritti della Bibbia una nota alla fine dichiara che l’epistola fu scritta da Laodicea, ma questa idea sembra essere derivata da una credenza tradizionale basata su prove insufficienti secondo cui l’epistola sarebbe quella menzionata in Colossesi 4:16 come “quella da Laodicea”.
La lettera al giovane Timoteo serve ad istruirlo nell’adempimento dei suoi doveri. Egli deve insegnare solo la sana dottrina;
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