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Vi è utile perseguire la santa devozioneLa Torre di Guardia 1975 | 1° agosto
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dietro a questo amore alcuni sono stati sviati dalla fede e si sono del tutto feriti con molte pene”. — 1 Tim. 6:9, 10; si veda pure Ebrei 13:5.
18. (a) A che cosa non dovremmo permettere di influire sulla nostra contentezza? (b) Come mostra l’apostolo Paolo, quale dovrebbe essere la ragione della contentezza del cristiano?
18 Inoltre, dobbiamo badare che le circostanze non influiscano seriamente sulla nostra contentezza. L’apostolo Paolo diede a questo riguardo un eccellente esempio. Egli si espresse come segue: “Ho imparato, in qualsiasi circostanza mi trovi, ad essere autosufficiente [o contento]. Io so in realtà come essere a corto di provvisioni, so in realtà come avere abbondanza. In ogni cosa e in ogni circostanza ho imparato il segreto sia d’esser sazio che d’aver fame, sia d’avere abbondanza che d’essere nel bisogno”. (Filip. 4:11-13) Notate che la contentezza di Paolo fu costante. Egli non ragionò: ‘Sarò contento quando avrò ricchezze, una posizione o preminenza o cose simili’. La sua contentezza si basava sulla sua relazione con Geova Dio e Gesù Cristo, conoscendoli ed essendone conosciuto. Questa è la sola base fidata della contentezza.
19. Perché è pericoloso lasciare che le cose materiali o le relazioni terrene influiscano seriamente sulla nostra contentezza?
19 In questo mondo, nient’altro ha alcuna vera stabilità. La morte può privarci di parenti e amici cari. A causa di incidenti o malattie noi o i nostri cari possiamo diventare invalidi o essere mutilati. I beni possono essere rubati o distrutti. Quindi, facendo delle cose materiali, della posizione o di qualsiasi relazione terrena la vera base della nostra contentezza possiamo essere amaramente delusi. Tale delusione potrebbe anche indurre a dare a Dio la colpa e far ragionare erroneamente come fece Asaf: “Invano ho conservato puro il mio cuore, ho lavato nell’innocenza le mie mani”. (Sal. 73:13, La Bibbia Concordata) Non tenuto a freno, tale ragionamento potrebbe far smettere di perseguire la santa devozione.
20. Che cosa possiamo fare per preservare la nostra contentezza?
20 Dobbiamo stare sempre in guardia che questo mondo e le sue attitudini, la sua veduta e le sue vie materialistiche non rovinino la nostra contentezza. Per questo è bene prendersi il tempo di riflettere con apprezzamento sul grande guadagno che abbiamo avuto da che cominciammo a perseguire la santa devozione. Il fatto d’avere ottenuto un’approvata relazione con Dio ci faccia sentire come si sentì il salmista: “Felice è colui che scegli e fai avvicinare, affinché risieda nei tuoi cortili. Per certo sarà sazio della bontà della tua casa, il santo luogo del tuo tempio”. (Sal. 65:4) Come sarebbe stolto rinunciarvi per qualcosa che forse non va a modo nostro!
21, 22. (a) Quali futuri vantaggi avranno quelli che perseguono la santa devozione? (b) Che cosa possiamo fare per evitare di perdere questi vantaggi?
21 Ricordate pure che perseguendo la santa devozione si ha ‘la promessa della vita avvenire’. (1 Tim. 4:8) In quanto agli unti fratelli di Cristo sulla terra, essi non ‘sperano in Cristo solo in questa vita’. Hanno dinanzi la grande ricompensa di regnare con lui nei cieli per mille anni. (1 Cor. 15:19, 50-54; Riv. 20:6) Anche una sempre crescente “grande folla” di persone associate a questi unti ha una meravigliosa speranza. Esse attendono l’imminente “grande tribolazione” che eliminerà da questa terra tutti quelli che rifiutano di ‘conoscere Dio’ come suoi approvati servitori. O con la risurrezione dai morti o sopravvivendo a tale tribolazione, quelli che servono lealmente Dio al fianco dei fratelli spirituali di Cristo nutrono la speranza di vivere in eterno in una terra purificata, libera da pena, infermità e vecchiaia. Allora “la terra sarà per certo piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il medesimo mare”, non solo della conoscenza mentale, ma della conoscenza messa in pratica per adempiere la volontà divina. — Isa. 11:9; 2 Tess. 1:6-10; Riv. 7:9-17; 21:3-5.
22 Oh, quali grandi benedizioni sono riservate a coloro che continuano a perseguire la santa devozione! Noi che perseguiamo la santa devozione non permettiamo mai che nulla offuschi l’inestimabile valore dell’essere stati conosciuti da Dio e da Cristo come loro approvati servitori. Continuiamo a badare che nulla ci privi della contentezza. Continuiamo sempre a tenere dinanzi a noi il perfetto esempio di Gesù Cristo. “Corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta dinanzi, mentre guardiamo attentamente il principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, Gesù. Per la gioia che gli fu posta dinanzi egli sopportò il palo di tortura, disprezzando la vergogna, e si è messo a sedere alla destra del trono di Dio. In realtà, considerate attentamente colui che ha sopportato tale parlar contrario dei peccatori a discapito dei loro propri interessi, affinché non vi stanchiate e non veniate meno nelle vostre anime”. — Ebr. 12:1-3.
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Lasci che altri ti facciano inciampare?La Torre di Guardia 1975 | 1° agosto
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Lasci che altri ti facciano inciampare?
ERA un uomo di origine europea, evidentemente onesto, modesto, e aveva amore per la verità. Quando i cristiani testimoni di Geova gli fecero visita a casa sua nella città di New York, sia lui che sua moglie furono pronti ad ascoltare. Ben presto si teneva in casa loro un regolare studio biblico settimanale.
Ma poi accadde qualcosa. Uno che asseriva d’essere un Testimone e che questo nuovo interessato teneva in grande considerazione commise un grave errore per cui fu espulso dalla congregazione cristiana. La condotta del trasgressore deluse tanto l’uomo che inciampò e cadde, smettendo di studiare la Bibbia con i Testimoni. Ma non così sua moglie. Ella continuò gli studi, fu battezzata e allevò due figli che oggi, molti anni dopo, sono entrambi predicatori in servizio continuo della buona notizia del regno di Dio. Spesso ella si unisce a loro per un mese di seguito in tali gioiose e altamente rimunerative attività di predicare e insegnare la Bibbia. In quanto al marito, è ancora indeciso, è lieto di incontrare i Testimoni e ogni tanto frequenta le adunanze, ma è ancora offeso, sconcertato.
Questo episodio realmente accaduto sottolinea la tragedia di lasciare che gli altri ci facciano inciampare. Pensaci. Rifletti. Considera. Solo perché qualcuno fa uno sbaglio, sia esso grande o piccolo, non è una ragione per seguire una condotta poco saggia, non ti pare? Perché danneggiarti solo per il fatto che qualcun altro ha commesso un’azione che ti ha offeso o ferito?
Gesù Cristo, il Figlio di Dio, ci lasciò un modello in questo, come in tantissimi altri aspetti. (1 Piet. 2:21) Si offese, inciampò forse perché un suo apostolo, Giuda, divenne traditore, perché un altro, Pietro, negò tre volte sia pure di conoscerlo, o perché lo abbandonarono tutti in tempo di pericolo? Inciampò? Come sarebbe stato poco saggio! Non solo si sarebbe danneggiato immensamente ma avrebbe anche danneggiato la causa del suo Padre celeste e di tutta l’umanità!
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