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PorcospinoAusiliario per capire la Bibbia
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significato della radice verbale (che significa “raccogliere insieme o arrotolare”) da cui si ritiene derivi qippòdh.
Sulla base delle conclusioni tratte da Isaia 14:23 e Sofonia 2:14 a proposito della desolazione di Babilonia e Ninive, alcuni obiettano che l’animale in questione non sia il porcospino (o il riccio), dato che questo animale non si trova abitualmente negli acquitrini, non canta né si arrampica in cima alle colonne. Comunque secondo Isaia 14:23 non gli stagni folti di canne, ma Babilonia doveva diventare possesso di porcospini. È interessante che un esploratore riferì di aver trovato “una quantità di aculei di porcospino” fra le rovine di Babilonia. Similmente l’accenno a una voce che ‘canta sulla finestra’ nella desolata Ninive può riferirsi a qualsiasi uccello che si poteva appollaiare su una finestra abbandonata o anche al rumore del vento e non necessariamente al porcospino. (Sof. 2:14) In quanto a ‘passare la notte fra i capitelli [la parte terminale alla sommità] delle colonne’, bisogna ricordare che si tratta della descrizione di una città in rovina, quindi le colonne in questione potevano benissimo essere cadute per terra.
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PorfidoAusiliario per capire la Bibbia
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Porfido
(pòrfido).
Pietra solitamente di colore rosso scuro, violaceo e a volte verde, che contiene cristalli di feldspato potassico. Insieme a marmo e perle, fu usata per pavimentare il palazzo del re Assuero a Susa, in Persia. — Est. 1:6.
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PorporaAusiliario per capire la Bibbia
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Porpora
Vedi TINGERE, TINTURA.
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PorriAusiliario per capire la Bibbia
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Porri
Uno dei generi alimentari rimpianti dalla folla mista e dagli israeliti nel deserto. (Num. 11:4, 5) Il termine ebraico hhatsìr, reso “porri” in questo contesto, altrove viene generalmente tradotto “erba” o “erba verde”. Vi è tuttavia buona ragione per fare un’eccezione in Numeri 11:5, infatti la lezione “porri” in questo caso ha il sostegno di antiche versioni come la Settanta, la Pescitta e la Vulgata. Questo genere alimentare è elencato insieme a cipolle e aglio, particolari piante erbacee commestibili molto simili ai porri, indicando che si trattava di una verdura precisa, più che di erba in generale. Inoltre sin dall’antichità in Egitto si faceva largo uso di porri e tuttora vengono comunemente mangiati sia lì che in Palestina.
Il porro è molto simile alla cipolla, da cui si distingue tuttavia per il sapore meno forte, il bulbo sottile cilindrico e le foglie carnose larghe cm 2,5 circa. Lo stelo che sostiene il fiore, terminante in una grossa palla compatta di fiorellini, può raggiungere un’altezza di circa 60 cm. Il bulbo e le foglie di questa pianta biennale vengono cucinati come verdura e usati come condimento; si mangiano anche crudi.
[Figura a pagina 996]
Il porro si distingue dalla cipolla per il sottile bulbo cilindrico
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PortaAusiliario per capire la Bibbia
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Porta
Passaggio che permette di entrare in una stanza, in una casa o altro edificio e in una città. Consiste di: (1) Un architrave, trave orizzontale di legno o di pietra che delimita in alto il vano della porta e sostiene il peso della struttura sovrastante; (2) due stipiti verticali, uno per parte, su cui poggia l’architrave; (3) la porta stessa; (4) la soglia sotto la porta.
La porta era generalmente di legno, e di solito girava su cardini inseriti in un apposito incavo dell’architrave e della soglia. (Prov. 26:14) I cardini spesso erano di legno. La porta di una casa media era piccola e disadorna. La soglia era generalmente di legno o di pietra. Le porte delle case e delle città a volte erano rinforzate con sbarre o travi trasversali di legno o di ferro (Isa. 45:2; Deut. 3:5; II Cron. 8:5; 14:7), di solito fissate in modo da poter scorrere in appositi incavi praticati negli stipiti. Esistevano anche battiporta metallici, ma la Bibbia non precisa che gli ebrei li usassero. Per farsi sentire da chi era in casa, si bussava alla porta di casa o dell’androne. — Cant. 5:2; Atti 12:13.
La Bibbia menziona diversi tipi di porte: (1) Porta dell’accampamento (Eso. 32:26, 27); (2) porta della città (Ger. 37:13); (3) porta del cortile del tabernacolo (Eso. 38:18); (4) “porte del Castello che appartiene alla casa” (Nee. 2:8); (5) porte del tempio (Atti 3:10) e (6) porta di una casa. — Atti 12:13, 14.
LE PORTE DELLE CITTÀ
Le città di solito avevano il minor numero possibile di porte, dato che questi erano i punti vulnerabili delle fortificazioni, e alcune città avevano una sola porta. Dove c’erano mura interne ed esterne, c’erano naturalmente porte in entrambe le mura. Le porte più antiche avevano un ingresso a L per impedire l’accesso al nemico. In seguito, dopo l’introduzione dei carri da guerra (ca. XVIII secolo a.E.V.), le porte delle città avevano un ingresso rettilineo, diretto. In alcune rovine sono state scoperte porte di città costituite da un ingresso fiancheggiato da torri quadrangolari che portava in un vestibolo lungo dai 15 ai 20 m. Il passaggio attraverso il vestibolo era fiancheggiato da ben sei pilastri, che restringevano il passaggio in tre punti. In alcuni casi gli androni più profondi avevano due o tre porte successive. Piccoli locali ricavati all’interno delle pareti del vestibolo servivano come posti di guardia. Nel tempio visto in visione da Ezechiele, alle porte c’erano simili “camere della guardia”. (Ezec. 40:6, 7, 10, 20, 21, 28, 29, 32-36) A volte le porte della città avevano un vestibolo coperto, anche a più piani, com’è evidente dalle scale rinvenute all’interno. — Confronta II Samuele 18:24, 33.
Sono state scoperte antiche città fortificate che avevano porticine laterali. Queste a volte si aprivano alla base dei bastioni e in tempo di pace consentivano agli abitanti il facile accesso nella città. Durante un assedio erano usate evidentemente dai difensori per fare sortite e attaccare gli assedianti, avendo allo stesso tempo la protezione del tiro dei loro compagni sulle mura.
Di solito le porte di una città erano di legno rivestito di lastre metalliche; altrimenti il nemico avrebbe potuto appiccarvi il fuoco. A volte potevano anche essere di ferro, come avveniva ai giorni degli apostoli. (Atti 12:10) Si dice che le mura di Babilonia avessero porte di rame con sbarre di ferro. (Isa. 45:2; confronta Salmo 107:2, 16). Alcune porte venivano sprangate con sbarre di legno. (Naum 3:13) In Siria sono state rinvenute massicce porte di città costituite da un’unica lastra di pietra dello spessore di parecchi centimetri e alta circa 3 m, che girava su cardini fissati sopra e sotto. Tenendo conto di ciò, non fu davvero impresa da poco quella di Sansone, che divelse i battenti della porta di Gaza con relativi stipiti e sbarra e li portò fin sulla cima del “monte che è di fronte a Ebron”. Naturalmente poté far ciò grazie alla forza infusa dallo spirito di Geova. — Giud. 16:3.
LORO FUNZIONE
Le porte della città erano centri dove si svolgeva la vita
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