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  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1955 | 15 dicembre
    • e la minaccia dell’angelo. Mostrando di nuovo che Balaam aveva ancora in mente la ricompensa per maledire ingiustamente Israele, Giuda disse che simili individui avidi “per amor di lucro si son gettati nei traviamenti di Balaam”. — 2 Piet. 2:15, 16, NM; Giuda 11.

      Però, nonostante tutte queste esortazioni e dimostrazioni da parte di Geova, Balaam continuò nella sua perversità e nella sua determinazione di recar danno a Israele secondo il desiderio di Balak. Dopo che la sua ideata maledizione fu mutata in benedizione, egli avvertì Balak di come Israele avrebbe potuto essere ostacolato e preso nel laccio attirandosi la maledizione di Geova. Prima di partire egli evidentemente dovette dire a Balak di sedurre gli Israeliti con le figlie di Moab e di Madian trascinandoli nel culto di Baal. Il successivo avvenimento narrato dopo la partenza di Balaam è l’immoralità d’Israele con queste donne e la sua pratica del culto di Baal, che fece precipitare su Israele l’ira di Geova e causò la morte di migliaia di colpevoli. (Num. 25:1-9) Mostrando che Balaam ne era responsabile, allorché alcune donne madianite furono lasciate in vita Mosè disse: “Ecco, son esse che, a suggestione di Balaam, trascinarono i figliuoli d’Israele alla infedeltà verso l’Eterno, nel fatto di Peor, onde la piaga scoppiò nella raunanza dell’Eterno”. Quando gli Israeliti fecero prigioniere queste donne “uccisero pure con la spada Balaam, figliuolo di Beor”. Altra prova che Balaam incitò Balak a fare inciampare Israele è data da queste parole indirizzate “all’angelo della chiesa di Pergamo”: “Tu hai quivi di quelli che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balak a porre un intoppo davanti ai figliuoli d’Israele, inducendoli a mangiare delle cose sacrificate agli idoli e a fornicare”. — Num. 31:16, 8; Apoc. 2:12, 14.

      Da quanto precede è evidente che quando Geova disse a Balaam che poteva andare a benedire Israele il profeta vi andò con l’intenzione di maledire Israele, ed è per questo motivo che l’ira di Geova si accese contro di lui.

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1955 | 15 dicembre
    • Domande dai lettori

      ◆ Qual è il “serpente ardente e volante” menzionato in Isaia 14:29? — V. Y., Stati Uniti.

      Isaia 14:28, 29 dice: “L’anno della morte di Achaz fu pronunziato quest’oracolo: Non ti rallegrare, o Filistia tutta quanta, perché la verga che ti colpiva è spezzata! giacché dalla radice del serpente uscirà un basilisco, e il suo frutto sarà un serpente ardente e volante”. Il “serpente” o la “verga” che colpiva la Filistia era re Uzzia di Giuda, poiché è scritto di lui: “Egli uscì e mosse guerra ai Filistei, abbattè le mura di Gath, le mura di Jabne e le mura di Asdod, ed edificò delle città nel territorio di Asdod e in quello dei Filistei”. Quando Uzzia morì, la verga che aveva colpito la Filistia fu spezzata. Durante il regno di suo nipote Achaz le difficoltà avute con la Siria ed Efraim indebolirono Giuda e i Filistei ne approfittarono, impegnandosi in una guerra vittoriosa: “I Filistei pure avevano invaso le città della pianura e del mezzogiorno di Giuda, e avevano preso Beth-Scemesh, Ajalon, Ghederoth, Soco e le città che ne dipendevano, Timnah e le città che ne dipendevano, Ghimzo e le città che ne dipendevano, e vi s’erano stabiliti”. Quando Achaz morì la Filistia può aver creduto che con l’avvento di un nuovo ed inesperto re sul trono di Giuda potessero essere effettuate ancora altre invasioni. — 2 Cron. 26:6, 7; 28:18.

      Ma la profezia d’Isaia diceva alla Filistia di non rallegrarsi con questo pensiero, perché dalla radice di Uzzia sarebbe uscito un “basilisco”; il frutto di Uzzia sarebbe stato simile a un “serpente ardente e volante”. Uzzia fu assomigliato a un serpente che avesse morso la Filistia, ma ora doveva venire non sollievo, ma una ferita ancor più grave, perché il basilisco o serpente ardente e volante era più pericoloso e intensamente velenoso, e il suo morso avrebbe provocato una forte infiammazione. Questo basilisco figurativo o serpente ardente e volante risultò esser Ezechia, pronipote di Uzzia, che succedette ad Achaz sul trono di Giuda. Ezechia diventò un nemico più devastatore di quanto non fosse stato Uzzia: “Sconfisse i Filistei fino a Gaza, e ne devastò il territorio, dalle torri dei guardiani alle città fortificate”. (2 Re 18:8) Isaia continuò a profetizzare che i poveri e bisognosi di Giuda si sarebbero pasciuti senza molestie e avrebbero riposato al sicuro, mentre il potere dei Filistei, che avevano invaso e saccheggiato Giuda, sarebbe stato infranto. Quindi invece di rallegrarsi la Filistia avrebbe dovuto urlare e piangere, poiché dal nord sarebbe venuto il fumo di un esercito, e ciò significava che da Giuda dovevano giungere guerrieri sollevando nugoli di polvere che sarebbero stati visti da lontano e che avrebbero costituito l’annunzio premonitore del futuro disastro. — Isa. 14:30, 31.

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