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  • La casa si empie di gloria
    La Torre di Guardia 1954 | 1° maggio
    • 38. In adempimento di Zaccaria 9:9, 10, come ha Geova fatto sparire carri, cavalli e archi di guerra da Efraim e Gerusalemme?

      38 Quando predisse come il suo Re Gesù Cristo sarebbe venuto e sarebbe stato posto nella celeste Sion come la provata fondazione del nuovo mondo, Geova dichiarò: “Io farò sparire i carri da Efraim, i cavalli da Gerusalemme, e gli archi di guerra saranno annientati. Egli parlerà di pace alle nazioni, il suo dominio si estenderà da un mare all’altro, dal fiume [Eufrate, una volta controllato da Babilonia] sino alle estremità della terra”. (Zacc. 9:9, 10) Carri, cavalli ed archi di guerra erano tutti antichi simboli di guerra carnale. A volte gli Israeliti, divisi sotto il regno governato da Efraim e sotto il regno governato da Gerusalemme, si servirono di questi strumenti da guerra in battaglie fratricide gli uni contro gli altri. Ma infine Geova unì Efraim e Gerusalemme come un popolo solo e spezzò le armi da guerra che adoperavano gli uni contro gli altri. Similmente col rimanente dei suoi Israeliti spirituali: Senza tener conto delle loro precedenti professioni e lealtà religiose o politiche, Geova per mezzo del suo Re li unisce come una nazione sola e li aiuta col suo spirito santo perché lo adorino e servano in pace. Gli Israeliti spirituali difendono unitamente la causa del Re di Geova.

      39. Perché non è alle nazioni mondane che il Re di Geova parla oggi di pace, e che cosa non possono fare perciò i testimoni di Geova?

      39 Il suo Re, il “Principe della pace” non limiterà il suo regno di pace all’unito e pacifico Israele spirituale. Geova dice: “Egli parlerà di pace alle nazioni”. Come può avvenire questo, dal momento che Gesù Cristo non parla di pace oggi alle nazioni di questo mondo? Egli brandisce lo scettro di ferro per frantumare tutte le nazioni come semplici vasi d’argilla ad Harmaghedon. Sfida tutte le nazioni a combatterlo quivi, secondo la proclamazione di Geova che viene fatta alle nazioni: “Preparate la guerra! Fate sorgere i prodi! S’accostino, salgano tutti gli uomini di guerra! Fabbricate spade coi vostri vomeri, e lance con le vostre roncole! Dica il debole: ‘Son forte!’ Affrettatevi, venite, nazioni d’ogn’intorno, e radunatevi!” (Gioe. 3:9-11) Avendo il comando di fare questa proclamazione di guerra a tutte le nazioni, i testimoni di Geova non possono né vorranno unirsi a nessuna organizzazione pacifista per sollecitare i governi nazionali a non far più guerre in nome del Cristianesimo. I testimoni di Geova non daranno nessun appoggio alla Risoluzione per il Disarmo proposta l’8 aprile del 1953 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la delusione di operare per la pace durevole fra le nazioni mondane. Fare una cosa simile, per una ragione, sarebbe inutile. Per un’altra ragione, e questa è la più importante, sarebbe contrario al comando che Geova ha dato ai suoi testimoni.

      40. Mentre cerchiamo una risposta alla nostra domanda circa il Re che parla di pace alle nazioni, quale particolare profezia d’Isaia siamo invitati ad ascoltare?

      40 Che cosa significa, quindi, che il Re parla di pace alle nazioni? Quando ha luogo? Ascoltate, e, mentre ascoltate, pensate alla venuta delle cose desiderabili di tutte le nazioni nella casa di adorazione di Geova: “Avverrà, negli ultimi giorni, che il monte della casa dell’Eterno si ergerà sulla vetta dei monti, e sarà elevato al disopra dei colli; e tutte le nazioni affluiranno ad esso. Molti popoli v’accorreranno, e diranno: ‘Venite, saliamo al monte dell’Eterno, alla casa dell’Iddio di Giacobbe; egli ci ammaestrerà intorno alle sue vie, e noi cammineremo per i suoi sentieri’. Poiché da Sion uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola dell’Eterno. Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà l’arbitro fra molti popoli; ed essi delle loro spade fabbricheranno vomeri d’aratro, e delle loro lance roncole; una nazione non leverà più la spada contro l’altra, e non impareranno più la guerra”. — Isa. 2:2-4.

      41. Quando avremo noi il disarmo totale e permanente delle nazioni mondane? Perché?

      41 Le nazioni di questo mondo non sono quelle che prestano attenzione ai giudizi di Geova o che ascoltano i suoi rimproveri. Le loro conferenze e risoluzioni per il disarmo non sono per il disarmo totale ma per una semplice limitazione degli armamenti, e queste non sono mai riuscite né riusciranno prima di Harmaghedon a indurre le nazioni a fare delle loro spade aratri e delle loro lance roncole deponendo le armi e cessando d’insegnare la guerra. Quando la “guerra del gran giorno di Dio l’Onnipotente” le colpirà, esse saranno completamente armate con tutte le migliorate armi della scienza moderna, di cui noi ora non ne conosciamo molte. Ma quando Harmaghedon sarà finita, il Re di Geova avrà ridotto in frantumi tutte quelle nazioni che si oppongono al Regno. Quindi avremo per la prima volta il disarmo completo di quelle nazioni e per sempre.

      42. Quali persone delle nazioni ora ascoltano i giudizi e i rimproveri di Geova, e come faranno questo anche ad Harmaghedon? Perché?

      42 È la “grande folla” dei desiderabili di tutti tali popoli e nazioni che ora ascoltano dunque i giudizi e i rimproveri di Geova e camminano nei sentieri che egli insegna loro da Sion e dal suo tempio. Questi osservano ora il disarmo totale, dedicando ad uso pacifico e produttivo ciò che prima era impiegato in lotte mortali, deponendo la spada che adoperarono letteralmente per insorgere gli uni contro gli altri e non imparando più tale guerra carnale. Quando scoppia Harmaghedon e Geova confonde i suoi nemici, quei nemici leveranno ciascuno le sue mani contro il proprio fratello. Non agirà così tuttavia questa “grande folla” che è venuta da tutte le nazioni all’alto “monte di Geova”! Essi tenderanno tutti una mano soccorritrice al proprio fratello, affinché si mantengano tutti uniti nella “pace di Dio che supera ogni pensiero”. Questo avverrà perché saranno accorsi tutti insieme nella casa di Geova, “l’Iddio di Giacobbe”, e qui egli adempie il suo proposito: “In questo luogo io darò la pace, dice Geova degli eserciti”. — Aggeo 2:9, AS.

      43. Contemplando quale fatto, noi siamo benedetti, e come saremo ulteriormente benedetti a questo riguardo?

      43 Mirate, quindi, la sua casa di adorazione oggi riempita di gloria, dotata di pace divina. Benedetti siam noi che viviamo per contemplare questo fatto che rivendica la parola di Geova. Benedetti saremo abitando nella sua casa per adorarlo con purezza, “con abiti santi”, e lavorando instancabilmente per riempire la sua casa di sempre maggior gloria con l’aiuto che daremo a tutti i desiderabili che verranno da tutte le nazioni.

  • La nuova “Bibbia” omette Dio
    La Torre di Guardia 1954 | 1° maggio
    • La nuova “Bibbia” omette Dio

      ● Un insegnante israelita, M. Segal, si assunse il compito di riscrivere le Scritture Ebraiche, perché, egli disse, qualche cosa dovrebbe esser fatto per rendere popolare il buon libro, che correva il pericolo di essere dimenticato in Israele. Nel riscrivere la Bibbia, però, egli ci lasciò pochissimo intorno a Dio, affermando che la Bibbia è soltanto storia. Infatti eliminò quattro dei Dieci Comandamenti, quelli che trattano sulle relazioni fra Dio e l’uomo. Omise la danza idolatra davanti al vitello d’oro e la rottura delle tavole sul Sinai. Sono menzionate le piaghe contro l’Egitto ma vi introduce l’idea che Dio non abbia nulla a che vedere con esse. Egli ha accettato la stessa mancanza di apprezzamento della pura adorazione che causò la disfatta di Israele nel 607 a.C., quando la nazione fu distrutta “per mancanza di conoscenza”. (Osea 4:6) Ciò è indicato nell’articolo della Associated Press, che diceva: “In certe parti dell’opera di Segal, Dio appare per poco, ma evidentemente soltanto per amore dell’arte”.

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