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  • “I principi governeranno con equità”

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  • “I principi governeranno con equità”
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1952
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1952
w52 1/7 pp. 195-199

“I principi governeranno con equità”

“Ecco, un re regnerà secondo giustizia, e i principi governeranno con equità”. — Isa. 32:1.

1. Che cosa previde Geova riguardo ai governi umani, e che promise quindi in Eden?

GEOVA Dio è l’organizzatore dell’unico governo di giustizia per il genere umano. Molto in anticipo egli seppe che i sistemi di governo che gli uomini avrebbero stabilito sopra loro stessi sarebbero stati tutti imperfetti e sarebbero risultati ingiusti fallendo. Come si potrebbe attendere che gli uomini imperfetti dessero al genere umano un governo di assoluta giustizia ed equità, senza parzialità e oppressione? Dio seppe che, oltre all’innata tendenza dell’uomo verso il peccato e l’ingiustizia, c’era una potente, sovrumana forza che esercitava un’influenza invisibile sul genere umano per l’ingiustizia, cioè, Satana il Diavolo. Il Signore Gesù Cristo chiama questo malvagio “il governante di questo mondo”. Oltre a governante, egli è “l’iddio di questo sistema di cose”, e l’apostolo Paolo così lo designa. (Giov. 12:31; 16:11 e 2 Cor. 4:4, NM) Questo fatto ha fornito ulteriore causa perché tutti i governi mediante uomini peccatori fallissero, risultando ingiusti e corrotti. Prevedendo come sarebbe risultato tutto il governo umano in questo mondo di Satana il Diavolo, Geova Dio fece conoscere il suo proposito di stabilire un regno di perfetta giustizia che avrà successo. La sua promessa fatta nel giardino di Eden immediatamente dopo che l’uomo ebbe commesso il peccato era in perfetta armonia con questo proposito del Regno. La Progenie della donna che fu ivi promessa sarebbe stata il Re in questo governo reale e, come tale, avrebbe schiacciato la testa del grande Serpente, Satana il Diavolo. — Gen. 3:15.

2. Che cosa si annunzia in Isaia 32:1, e chi è il re ivi?

2 “Ecco, un re regnerà secondo giustizia, e i principi governeranno con equità”. (Isa. 32:1) Con queste parole di buon augurio per mezzo del suo profeta Isaia, Geova Dio annunciò il futuro giusto governo per tutto il genere umano, per tutta la terra. Al tempo d’Isaia egli aveva rivelato che questo Re di giustizia sarebbe stato un reale discendente di Davide, il re di Gerusalemme. In precedenza, per mezzo di questo stesso profeta, l’Iddio Altissimo aveva dichiarato che sarebbe nato da una vergine e sarebbe asceso al trono del re Davide: “Poiché un fanciullo ci è nato, un figliuolo ci è stato dato, e l’imperio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace, per dare incremento all’impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora in perpetuo: questo farà lo zelo dell’Eterno degli eserciti”. (Isa. 7:14; 9:5, 6) Queste sensazionali parole furono adempiute in Gesù Cristo. Con un miracolo di Geova egli nacque da una vergine nel paese natio del re Davide, Betleem di Giuda, e dimostrò il suo diritto al Regno morendo fedelmente a Geova Dio, l’Autore e Fondatore del regno eterno. Non c’è assolutamente nessun dubbio in quanto a chi è il re che regnerà secondo giustizia. Ma è spesso fatta la domanda: Chi sono quei “principi” i quali è promesso che governeranno con equità nello stesso tempo con lui? L’occasione è evidentemente ora venuta, entro la provvidenza di Dio, di rispondere a questa domanda.

VERSO LA LORO IDENTIFICAZIONE

3. A quale periodo di tempo si applicò Isaia 32:1? Perché?

3 Questo testo, “e i principi governeranno con equità,” è stato per molto tempo messo in relazione con Salmo 45:16, che dice: “I tuoi figliuoli prenderanno il posto de’ tuoi padri; tu li costituirai principi per tutta la terra”. Quelli che saranno fatti principi secondo questo testo si credette per molto tempo che sarebbero stati i fedeli testimoni dei tempi antichi prima di Cristo i quali sarebbero diventati i figli di Cristo il Re venendo risuscitati dai morti. Quindi sarebbero stati istituiti come principi sopra il resto del genere umano e avrebbero agito quali rappresentanti visibili del celeste regno di Cristo Gesù. (L’Arpa di Dio [del 1921], par. 556) Dato che Isaia 32:1 menziona i principi e li mette in relazione col Re del nuovo mondo si pensò che questi principi fossero quelli menzionati in Salmo 45:16. E il versetto, Isaia 32:1, fu quindi applicato al regno millenniale di Cristo Gesù dopo la battaglia di Harmaghedon. Tuttavia, dal 1947 in poi le colonne de La Torre di Guardia non hanno citato Isaia 32:1 applicandolo in tal modo.

4. Deve l’adempimento di Isaia 32:1 esser differito fino a dopo che è cominciato Harmaghedon o ha avuto inizio la risurrezione terrestre? Perché date questa risposta?

4 Si noti che Isaia non dice che questi principi sotto il Re di giustizia siano suoi figli o siano limitati ai suoi figli, come fa Salmo 45:16. Perciò, la profezia d’Isaia non dev’essere necessariamente limitata a quelli che diverranno figli di Cristo Gesù, il “Padre eterno”, e che come figli di questo reale Padre hanno diritto di diventare principi in virtù della loro nascita da un governatore reale. Quindi, anche, l’adempimento della profezia non dev’essere rimandato fino a dopo la battaglia di Harmaghedon quando l’organizzazione del Diavolo e i suoi governanti e principi sono stati distrutti dalla terra; né fino a che abbia luogo la risurrezione dei fedeli testimoni dei tempi antichi, come Abele, Abrahamo, Mosè e Davide.

5. Che cosa dice Isaia, capitolo 32, dei principi al versetto 2?

5 Inoltre, notate ciò che dice Isaia di questi principi nel versetto seguente. La Versione di Diodati di Isaia 32:2 dice: “E quell’uomo sarà come un ricetto dal vento, e come un nascondimento dal nembo; come rivi d’acque in luogo arido, come l’ombra d’una gran roccia in terra asciutta”. Chi sia qui l’uomo è stato per lungo tempo una questione d’interpretazione. Ma ora si comprende che questa è l’espressione ebraica che significa “ciascuno” o “ognuno”, e i traduttori moderni la rendon dunque in questo modo. Una Traduzione Americana dice: “E principi governeranno con giustizia; e ciascuno di loro sarà come un nascondiglio dal vento, e un riparo dalla tempesta, come corsi d’acqua in un luogo asciutto, come l’ombra di una grande roccia in una terra che stanca”. (Isa. 32:1, 2, AT; anche Crampon e Bover-Cantera) Similmente Moffatt dice: “Con principi che governano rettamente, ciascuno come un riparo da una tempesta,” ecc. E la Emphasised Bible di Rotherham dice: “Sì, anche principi reggeranno il governo con equità. Così ciascuno diverrà come un nascondiglio dal vento e un rifugio dalla tempesta, come canali d’acqua in un luogo asciutto, come l’ombra di una massiccia rupe in una terra che affatica”. — Anche Lutero.

6. Quand’è che abbiamo bisogno di protezione da tali cose come descrive Isaia 32:2, e a chi ci dobbiamo rivolgere per tale protezione?

6 Nel millennio messianico, quando Satana e tutti i suoi demoni saranno legati e saranno nell’abisso e quando la sua organizzazione visibile sarà in ceneri, il genere umano non avrà bisogno di protezione da tali cose come descrive qui figurativamente Isaia. È ora, in questo pericoloso “tempo della fine” del malvagio mondo di Satana, che noi abbiamo dolorosamente bisogno di tale protezione, perché non la otteniamo dagli elementi governanti dell’organizzazione di Satana. È ora che soffiano forti venti di dottrina falsa e propaganda ingannevole, non solamente capaci di far dondolare un pargolo in una culla ma potenti abbastanza da buttare a terra un uomo o una donna pienamente matura. È ora che la grande tempesta di guerre calde e fredde delle nazioni mondane infuria insieme agli assalti degli eserciti visibili del Diavolo contro il fedele popolo di Geova Dio. È ora che ci troviamo in una terra inaridita da siccità spirituale e dove noi abbiamo gravemente bisogno dei corsi d’acqua della pura, teocratica verità affinché spegniamo la nostra sete della rivelata Parola di Dio. È ora che gli elementi governanti, politici, commerciali e religiosi cercano di risplendere come il sole per illuminare questo mondo oscurantesi ma essi fiammeggiano sopra il genere umano con oppressivo calore, e specialmente sopra i testimoni di Geova col fuoco della persecuzione. Quindi abbiamo bisogno della grande roccia del regno di Dio che si metta in mezzo e ci faccia ombra in una terra che stanca. E poiché non otteniamo il desiderato nascondiglio e riparo e ristoro e la desiderata ombra dagli elementi governanti dell’organizzazione del Diavolo, dobbiamo rivolgerci ai nominati servitori dell’organizzazione di Geova. Egli promette che il suo Re e i suoi principi saranno ciascuno di loro queste desiderabili cose per noi in questo tempo di bisogno. Essi faranno in modo che otteniamo ciò che e giusto e retto.

7. Dove il Re e i principi reggono il governo, e per proteggere chi?

7 Il giusto Re e i suoi principi reggeranno il governo nel paese che raffigura l’organizzazione teocratica di Geova, e tutti quelli che sono dentro o sotto tale organizzazione otterranno i benefici del loro giusto e retto governo. Quelli che stanno fuori nel mondo non li riceveranno.

8. Nel tempo di quale re fu data la profezia, e sotto quale minaccia straniera?

8 Perciò è ora in questo “tempo della fine” prima di Harmaghedon che appropriatamente attendiamo l’adempimento della profezia d’Isaia (32:1, 2). Si comprende che la profezia fu data nel tempo del re Ezechia di Gerusalemme nell’ottavo secolo prima di Cristo. Nel tempo di Ezechia l’impero assiro, la seconda potenza mondiale della storia biblica, dominava il mondo e lo minacciava con le sue crudeli, avide aggressioni. Dapprima esso fece una guerra fredda di spaventosa propaganda e grandi menzogne contro il piccolo regno di Giuda sopra cui regnava il re Ezechia, che sedeva sul tipico “trono di Geova” sul Monte Sion. C’erano molte lusinghe perché Ezechia si volgesse al meridione e scendesse in Egitto per aiuto dai suoi carri e cavalieri, ma Ezechia rifiutò di far questo. Questo avrebbe significato non aver fiducia in Geova il grande Autore della salvezza e mancar di cercare il Suo aiuto. Ma ora la guerra divenne calda, e il governante assiro, re Sennacherib, invase il territorio di Giuda, prese molte delle sue città, e pose ad altre l’assedio. Mentre assediava Lakis, circa quarantotto chilometri a sud di Gerusalemme, Sennacherib mandò un messaggio a Gerusalemme insultando Geova Dio e chiedendo la resa incondizionata della città. Geova mediante il suo profeta Isaia rafforzò Ezechia onde rifiutasse questa malvagia richiesta. Incapace di prendere Lakis, Sennacherib si avvicinò a Gerusalemme e pose l’assedio a Libna distante meno di quaranta chilometri, e ancora mandò una presuntuosa richiesta a Ezechia, disprezzando la potenza di salvare di Geova.

9. Quindi come cessò l’Assiria di essere una minaccia per Giuda?

9 Allora Geova mediante il suo profeta Isaia lanciò la sfida al millantatore, blasfemo aggressore assiro predicendo la sua vergognosa disfatta e la liberazione di Gerusalemme, la città dove Geova aveva posto il suo nome. Isaia stesso ci scrive ciò che ne seguì, dicendo: “E l’angelo dell’Eterno uscì e colpì, nel campo degli Assiri, centottantacinquemila uomini; e quando la gente si levò la mattina, ecco ch’eran tanti cadaveri. Allora Sennacherib, re d’Assiria, levò il suo campo, partì, e tornò a Ninive, dove rimase. E avvenne che, com’egli stava prostrato nella casa di Nisroc, suo dio, Adrammelec e Saretser, suoi figliuoli, l’uccisero a colpi di spada, e si rifugiarono nel paese d’Ararat”. (Isa. 37:36-38; 2 Re 19:8-37) Dopo di questo gli Assiri non furono più una minaccia per il regno di Giuda.

10. Chi raffigurò Ezechia, e chi Sennacherib?

10 L’apostolo Paolo ci dice che le cose dell’antica storia giudaica accaddero loro come tipi o esempi ammonitori per noi che viviamo nel tempo della fine del vecchio sistema di cose. Ezechia al tempo di questa minaccia contro Gerusalemme e di questa liberazione raffigurò Cristo Gesù il quale siede con Geova nel Suo trono celeste e alla Sua destra. (1 Cor. 10:6, 11) L’aggressore assiro, re Sennacherib. raffigura colui che diffama Geova Dio e che si oppone a Cristo Gesù, cioè, Satana il Diavolo, “l’iddio di questo sistema di cose”. Quindi se i versetti, Isaia 32:1, 2, hanno riferimento a re Ezechia, è solo con lui come un tipo, e il loro adempimento su di lui fu soltanto tipico e parziale.

11 Nei giorni di chi si ha il completo adempimento della profezia, e come Isaia 31:5-9 lo descrive?

11 Il completo adempimento avviene nei giorni del più grande Ezechia, Cristo Gesù, quando il più grande Assiro, Satana il Diavolo, minaccia l’organizzazione visibile di Geova sulla terra e bestemmia la sua onnipossente potenza. Per dare a quelli che si stringono alla sua organizzazione teocratica in questi giorni critici grande conforto, Geova Dio ci dice nel capitolo precedente agli ultimi versetti: “Come gli uccelli spiegan l’ali sulla loro nidiata, così l’Eterno degli eserciti proteggerà Gerusalemme; la proteggerà, la libererà, la risparmierà, la farà scampare. Tornate a colui dal quale vi siete così profondamente allontanati, o figliuoli d’Israele! Poiché, in quel giorno, ognuno getterà via i suoi idoli d’argento e i suoi idoli d’oro, che le vostre proprie mani han fatti per peccare. Allora l’Assiro cadrà per una spada non d’uomo, e una spada, che non è d’uomo, lo divorerà; ed ei fuggirà d’innanzi alla spada, e i suoi giovani saranno asserviti. La sua rocca fuggirà spaventata, e i suoi principi saranno atterriti dinanzi al vessillo, dice l’Eterno che ha il suo fuoco in Sion e la sua fornace in Gerusalemme”. — Isa. 31:5-9.

QUANDO SI APPLICA E COME

12. Perché non c’è niente da argomentare contro l’applicazione di Isaia 32:1 a ora sin dal 1914 d.C.?

12 Dopo avere scritto queste parole, che ora si avvicinano al loro completo adempimento, il profeta Isaia comincia il capitolo seguente, dicendo: “Ecco, un re regnerà secondo giustizia, e i principi governeranno con equità”. Non c’è niente da argomentare contro l’applicazione di questo ora in questi giorni quando il più grande Assiro, Satana, è in furia contro l’organizzazione visibile di Geova, il rimanente della progenie della “donna” di Dio. Ora noi ci troviamo trentasette anni dopo il 1914, e, badate, l’unto Re di Geova effettivamente regna! Egli regna secondo giustizia sin dalla fine dei “fissati tempi delle nazioni” in quell’anno. Non c’è bisogno che guardiamo oltre la battaglia di Harmaghedon perché questo particolare della profezia abbia adempimento. È in effetto ora. Dato che il Re ora regna giustamente e opera giustizia al nome di Geova, ecco perché il più grande Assiro, Satana il Diavolo, infuria e fa guerra contro il fedele rimanente e i loro compagni di buona volontà sulla terra. Se lo sa qualcuno, Satana il Diavolo sa che il Re regna, poiché il Re lo ha sconfitto nella guerra in cielo e ha cacciato lui e i suoi demoni sullo sgabello dei piedi di Dio la terra, sotto i piedi del Re regnante. — Luca 21:24; Apoc. 12:1-17.

13. Quale domanda sorge quindi in quanto ai principi menzionati?

13 Che dire, allora, dell’altra parte della profezia: “E i principi governeranno con equità. Ognuno di essi sarà come un riparo dal vento”? Come potrebbe questo pure esser vero ora, e chi sono questi principi i quali devono governare rettamente e come una protezione per il popolo di Geova? Noi rispondiamo scritturalmente come segue:

14, 15. (a) Qual è la parola tradotta “principe”, e chi designa essa? (b) Com’è questa parola altrimenti tradotta e applicata?

14 La parola ebraica tradotta qui “principi” è sarím, il singolare della quale è sar (femminile sarah). Come è dichiarato ne La Torre di Guardia dello scorso 15 giugno 1951, nell’articolo “Inizio della società del Nuovo Mondo” (par. 14), questa parola ebraica sar non significa sempre il figlio di un re o il figlio di un principe politico, né questa parola è tradotta sempre “principe” o è usata con quel sapore politico nelle Sacre Scritture: Essa designa il primo, il capo o il principale in qualsiasi classe, il capo di una compagnia o gruppo. Per esempio: La parola sar ricorre 419 volte nelle Scritture Ebraiche, da Genesi a Sofonia. Di tutte queste volte la Versione del re Giacomo la rende principe 208 volte, ma anche capitano 125 volte, primo capitano 3 volte, capitano che aveva governo 1 volta, governante 33 volte, capo 33 volte, governatore 6 volte, custode 3 volte, principale 2 volte, e generale, signore, padrone, amministratore, e soprastanti ai lavori 1 volta ciascuno. Dunque è tradotta più volte con queste altre parole che con principe. In Genesi 21:22, 32 il generale militare del re filisteo è chiamato capo (sar). L’ufficiale di Faraone a cui Giuseppe fu venduto in Egitto si chiamava “capitano” (sar) della guardia. (Gen. 37:36; 39:1, 21-23) Il coppiere e il panettiere di Faraone che erano imprigionati con Giuseppe erano chiamati capo (sar) dei coppieri e capo (sar) dei panettieri. (Gen. 40:2, 9, 16) Nel corso del tempo Faraone fece i fratelli di Giuseppe governatori (sarím) del bestiame reale. — Gen. 47:6, Di.

15 Dopo la morte di Giuseppe il nuovo Faraone pose dei soprastanti ai lavori (sarím) sopra gli Ebrei perché agissero come sorveglianti di schiavi su loro. (Eso. 1:11) Quando gli Israeliti in Palestina chiesero al profeta Samuele di stabilire un re umano sopra loro, Samuele li avvertì che il loro re avrebbe arruolato uomini per farli capitani (sarím) sopra gruppi di mille, di cento, e di cinquanta uomini. Il loro primo re Saul fece il cugino Abner capitano o capo (sar) sopra il suo esercito. In seguito egli fece Davide capitano (sar) sopra mille soldati. — 1 Sam. 8:12; 14:50; 17:55; 18:13.

16, 17. (a) Che cosa mostra se Israele ebbe principi (sarìm) prima di un re? (b) Anche dopo che il loro re fu spodestato?

16 Notate questo, comunque: Prima ancora che gli Israeliti chiedessero e avessero un re umano stabilito sopra di loro, ebbero quelli che si chiamavano principi o sarìm. Nel deserto del Sinai al consiglio del suo parente Jethro, Mosè nominò capi (sarím) sopra gruppi di mille, cento, e cinquanta, e anche dieci persone, onde agissero come giudici assistenti per lui. (Eso. 18:21; Num. 31:14, 48, 52, 54; Deut. 1:15) Mosè ricevette istruzione da Geova Dio di avere capi (sarím) sopra gli eserciti d’Israele per guidarli. E quando Dathan e Abiram si ribellarono contro Mosè nel deserto essi lo accusarono di farsi principe sopra gl’Israeliti. — Deut. 20:9; Num. 16:13.

17 Nella terra della promessa, quando i giudici governavano ancora e non c’era ancora nessun re umano sopra Israele, le dodici tribù avevano ciascuna i loro principi. Noi leggiamo di “principi d’Issacar” nei giorni del giudice Barak e del giudice Debora; di “principi di [della città di] Soccot” ai giorni del giudice Gedeone, e di “principi di Galaad” nei giorni del giudice Jefte. (Giud. 5:15; 8:6, Ti; Giud. 10:18) Vi erano anche “principi di Giuda” e “principi di Zabulon” e “principi di Neftali”, come dice in seguito Davide in Salmo 68:27. Anche dopo che il regno d’Israele fu rovesciato in due fasi dall’Assiria e da Babilonia e gli Israeliti tornarono dalla prigionia babilonese a Gerusalemme per ricostruirvi il tempio di Geova, essi ebbero sopra di loro dei principi, benché non avessero nessun re regnante della linea di Davide. Entrambi il sacerdote Esdra e il governatore Nehemia ci parlano dei principi e dei capi (tutti sarím) sopra il restaurato rimanente dei fedeli adoratori di Geova. (Esd. 9:1, 2, 14; Neh. 3:9-19; 4:16; 11:1; 12:31, 32; si veda anche la Versione di Tintori.) Ma notate pure questo fatto: c’erano anche capi (sarím) dei sacerdoti e Leviti, come ai giorni del regno vi era stato un “capo dei Leviti” e sacerdotali “principi del santuario e de’ principi di Dio”. — Esd. 8:24, 29; 10:5; 1 Cron. 15:22; 24:5.

18. Per avere sarìm era quindi necessario un re? Erano essi tutti politici?

18 Quindi vediamo che non ci doveva essere un re regnante tra il popolo di Geova organizzato teocraticamente perché avesse dei principi o sarím. Né questi erano limitati a capi governativi, ma essi erano nominati fra uomini che avevano a che fare con questioni militari, cause giudiziarie, e questioni di adorazione. Isaia, di cui stiamo considerando la profezia, adopera la parola sar 17 volte e ci dice che Cristo Gesù sarà chiamato “Principe della pace”. — Isa. 9:5.

19. Perciò che cosa potrebbe avere oggi sulla terra il nostro Re regnante, e dove avrebbero incarico e con quale specie di servizio?

19 Con tale ampiezza di significato e varietà di applicazione della parola ebraica sar possiamo comprendere come il celeste re regnante in giustizia potrebbe avere i suoi servitori visibili sulla terra durante questo tempo pericoloso e come questi occuperebbero la posizione corrispondente a ciò di cui Isaia 32:1 parla come di principi (sarím). Essi non avrebbero tale principesco incarico entro i sistemi politici di questo mondo, perché, sebbene siano nel mondo, non sono alcuna parte del mondo. Né avrebbero un tal combinato incarico politico e gerarchico come l’hanno gli alti ecclesiastici del sistema religioso cattolico romano, per cui sono chiamati “principi della chiesa”. Il culto cattolico romano è una parte di questo mondo e commette spirituale adulterio coi capi politici e commerciali di questo mondo. Ma quelli che servono in incarichi direttivi sulla terra sotto il Re di giustizia di Geova fanno questo entro l’organizzazione teocratica. Essi rappresentano il regno di Dio esclusivamente, e in questo servizio si occupano soltanto degli interessi del Suo regno, servizio principesco davvero!

NEL TEMPO DELLA RIPRISTINAZIONE

20. (a) Da quando cominciò a regnare ha il Re avuto i suoi sarím governanti sulla terra con equità? (b) Perché essi non sono chiamati “principi”?

20 Poiché Cristo Gesù cominciò a regnare nel tempo della nascita del Regno il 1914, dobbiamo noi comprendere, quindi, che i suoi principi hanno regnato visibilmente secondo giustizia sulla terra? Sì; ma dall’anno 1919 in poi. Com’è, dunque, che entro l’organizzazione visibile di Geova non troviamo uomini designati come “principi”? Perché in questo mondo tale termine ha un significato politico. Nell’originale ebraico della Bibbia la parola ha un più largo significato e potrebbe applicarsi a vari servizi nei quali un uomo di Dio sia capitano, capo o principale in un dipartimento di servizio o in un gruppo o classe. In questo mondo la parola “principe” esprime una specie di fascino per cui noi la glorifichiamo al di fuori delle sue proprie proporzioni. Ma nel testo ebraico la parola significava non semplicemente l’altezza della posizione di una persona ma anche gravi responsabilità e molto lavoro nell’adempierle. Notate ora come la Parola di Dio predisse la nomina di fedeli testimoni cristiani di Geova a tali posizioni di responsabilità verso il suo regno e come egli ha adempiuto questa parola.

21. Conforme a ciò che predisse Dio, quando sarebbe accaduto che egli avrebbe posto uomini in tali posizioni?

21 Iddio predisse che egli avrebbe fatto questo nel tempo in cui ripristinò il fedele rimanente del suo popolo nei privilegi della sua organizzazione teocratica. È degno di nota il fatto che quando l’unto Re di Geova, Cristo Gesù, si presentò primieramente al suo popolo eletto il tempo era quello di una ripristinazione per loro. Ecco perché Gesù andò per la terra di Palestina predicando: “Ravvedetevi, perché il regno dei cieli si è avvicinato”. Se non ci fosse stato ravvedimento, non ci sarebbe stato nessun ripristinamento per gl’impenitenti Giudei. Ecco perché, anche, nella sinagoga di Nazaret egli lesse la profezia di Isaia che prediceva l’unzione di Gesù per “predicare liberazione ai prigionieri e ricupero della vista ai ciechi, a mandare via gli oppressi con una liberazione”. (Matt. 4:17 e Luca 4:18, NM) Solo un rimanente dei Giudei credette, pentendosi pienamente dei loro peccati contro il patto di Geova, e questi furono ripristinati dalla schiavitù babilonica nella quale i loro apostati capi religiosi li avevano costretti. Essi furono portati nella libertà cristiana e a loro vennero conferiti privilegi di servizio nella libera organizzazione teocratica di Geova. Questo avviene anche alla seconda venuta di Cristo nel suo regno.

22. In che modo il regno mediante Cristo è una ripristinazione? Che cosa ha significato la sua istituzione per il popolo di Geova?

22 Il regno di Cristo Gesù è esso stesso una ripristinazione del governo di Geova sopra la terra mediante il suo unto Re. Esso è anche il Suo mezzo per il ripristino di tutte le persone che desiderano venire nel favore di Dio e vivere eternamente sotto la sua sovranità universale. Memore del modo in cui Dio aveva rovesciato il suo regno tipico d’Israele per mano dell’impero babilonese nel 607 a.C., l’apostolo Pietro ricordò che Geova aveva promesso di ripristinare il regno con un re della linea di Davide. Quindi nel tempio egli disse ai Giudei: “Ravvedetevi, dunque, e rivoltatevi in modo che i vostri peccati siano cancellati, onde vengano tempi di refrigerio dalla persona di Geova e che egli mandi il Cristo designato per voi, Gesù, che il cielo, invero, deve tenere in sé fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose delle quali Dio parlò per bocca dei suoi santi profeti dell’antichità”. (Atti 3:19-21, NM) Di conseguenza, dall’invio di Cristo Gesù con potenza reale nel 1914 è un tempo di restaurazione o ripristino rispetto al popolo di Geova sulla terra. Non solo un ripristino di perdute verità. No; ma anche una ripristinazione della disposizione del Regno fra il suo popolo, una ripristinazione dell’organizzazione teocratica che riconosce la sovranità universale di Geova Dio, il Re d’eternità, e si sottomette ad essa.

23. Perché è dal 1919 che ha avuto luogo questa ripristinazione per loro?

23 Poiché il Regno nacque il 1914, perché diciamo che questa ripristinazione ebbe luogo per il suo popolo sulla terra dal 1919 in poi? Perché durante la prima guerra mondiale, la quale cominciò nel 1914, l’unto rimanente di Geova sulla terra non aveva giusto intendimento. Essi erano ancora infettati da cose babiloniche e non avevano il metodo teocratico operante fra loro. Così cedettero alla paura e a ingiustificata ingerenza degli elementi governanti del mondo e vennero in una schiavitù babilonica essendo portati in esilio fuori dall’organizzazione di Geova. Ma nel 1919 Geova Dio, per amor del suo proprio nome, portò la loro liberazione. Col suo spirito egli li spinse a riorganizzarsi per il servizio del Regno nel periodo del dopoguerra. In questo modo li ripristinò come sua attiva organizzazione; e mediante la sua Parola e il suo spirito infuse in loro coraggio e intrepidezza per il Regno e il suo Re.

24. Come influì questo sui loro occhi, sulle loro orecchie, sui loro cuori e sulle loro lingue?

24 Cristo Gesù approvò il suo rimanente come uno “schiavo fedele e discreto” e pose questa classe dello schiavo sopra tutti i suoi beni terrestri. Indi per mezzo dell’organizzazione teocratica Geova li portò da una verità all’altra, aprendo gli occhi dei loro cuori e le orecchie del loro intendimento perché vedessero e udissero queste verità. Essendo ammaestrati d’esser ragionevoli ed equilibrati da tali verità, essi non agirono più inconsideratamente e frettolosamente, precipitandosi nel peccato, ma acquistarono vera conoscenza e parlarono con intendimento, con una certezza di credenza, e col coraggio della convinzione, non più balbettando nella paura e l’incertezza. Avvenne proprio come il terzo versetto della profezia d’Isaia aveva detto che sarebbe avvenuto quando il re avrebbe regnato secondo giustizia e i suoi principi avrebbero governato con equità: “Gli occhi di quei che veggono non saranno più accecati, e gli orecchi di quei che odono staranno attenti. Il cuore degli inconsiderati capirà la saviezza, e la lingua de’ balbuzienti parlerà spedita e distinta”. — Matt. 24:45-47, NM; Isa. 32:3, 4; 29:18, 19; 35:3-6.

25. A causa di quali ostacolatori Iddio fece vedere al suo popolo il bisogno di un’organizzazione teocratica, e che cosa promise?

25 A causa delle loro attività nella predicazione a tutte le nazioni la buona notizia che il regno di Dio era stabilito nel 1914, il più grande Assiro, Satana il Diavolo, ora cacciato dal cielo, s’infuriò con ira contro di loro. Egli cercò di dividere la loro organizzazione con la persecuzione, con leggi concepite con cattiva intenzione, e col potere di governi dittatoriali e totalitari. Fra il rimanente ancora si attardavano persone ambiziose che volevano brillare in posizioni direttive anziché lavorare per gl’interessi del Regno e che perciò agivano come ostacolatori della testimonianza del Regno. Pertanto Dio fece vedere al suo popolo che per la loro sicurezza e per la loro unità e armoniosa attività essi dovevano avere fra loro ripristinata l’organizzazione teocratica. Questo significava far operare la loro organizzazione con Dio come Capo, dal momento che egli è sopra tutti, e con tutte le creature sulla terra in sottomissione a lui come Supremo Sovrano, invece di imitare la mondana democrazia o governo del popolo. Geova aveva predetto questa purificazione del suo rimanente di unti testimoni quando disse alla sua tipica organizzazione dell’antichità: “Ah, io avrò soddisfazione dai miei avversari, e mi vendicherò de’ miei nemici! E ti rimetterò la mano addosso, ti purgherò delle tue scorie come colla potassa, e toglierò da te ogni particella di piombo. Ristabilirò i tuoi giudici com’erano anticamente, e i tuoi consiglieri com’erano al principio. Dopo questo, sarai chiamata ‘la città della giustizia’, ‘la città fedele”. — Isa. 1:24-26.

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