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Apprezziamo la salvezza del nostro DioLa Torre di Guardia 1974 | 15 gennaio
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di Dio, di Cristo e del provvedimento del riscatto. (Giov. 17:3; 14:6) Tutto questo ministero viene svolto volontariamente e senza pensare alla ricompensa materiale. Spesso richiede pure che si mantenga l’integrità nonostante l’aspra e perfino crudele opposizione. — Matt. 10:28-39.
18. Come una bambina di cinque anni mostrò apprezzamento per il provvedimento di Geova?
18 Prendete, ad esempio, questa bambina di cinque anni: La madre l’ammaestrò fedelmente, così che imparò a nutrire profondo amore verso Geova e suo Figlio. Ma il padre incredulo la mandò in un asilo buddista. Lì le sue credenze cristiane furono messe a dura prova. Rifiutò di adorare Budda quando oltrepassò il cancello dell’asilo. In aula, rifiutò di inchinarsi all’immagine di Budda. L’insegnante la rimproverava di frequente. Ma ella poteva praticare l’adorazione della giusta specie, anche in quell’asilo. Prima del pasto di mezzogiorno, chinava quotidianamente la testina in silenziosa preghiera a Geova mediante Cristo. L’insegnante si adirò anche per questo e cercò di fermarla, ma invano! Infine, non riuscendo a farla partecipare a una festa buddista, l’insegnante chiese alla bambina: “È perché tua madre ti ha detto di non parteciparvi?” La bimba rispose: “No, perché non piacerebbe a Geova Dio”. Davvero un’eccellente espressione di fede basata sul riscatto!
19. (a) Come Geova benedice quelli che lo cercano spinti da un cuore puro? (b) Come mostrò una persona anziana di apprezzare tale benedizione?
19 Il provvedimento del riscatto preso da Geova rende possibile la vita eterna a persone d’ogni sorta. Mediante i suoi angeli egli raduna quelli che mostrano il fervido desiderio di imparare e fare la sua volontà. (Riv. 14:6, 7) Una sede filiale della Società Torre di Guardia ricevette la seguente lettera: “Ho sessantotto anni e sono totalmente cieca. Ho vissuto per lunghi anni in un ospedale, senza nessuno su cui contare. Alla fine, nel novembre del 1970, persi la volontà di vivere e mi rassegnai a morire. Poi, una mattina, mi soffermai vicino all’altare scintoista sotto il portico, e pronunciai questa preghiera: ‘Mi sia concesso solo una volta, prima di morire, di conoscere il vero Dio, che non è il genere di dio che è su questo altare’. Mentre pregavo ancora fui sbalordita udendo una voce alla porta. Con mia sorpresa, la persona disse: ‘Proclamo la buona notizia come testimone del vero Dio, Geova’. Chiesi immediatamente alla persona di entrare, e ascoltai ansiosamente tutto ciò che mi disse. Da quel giorno, non ho mai mancato a un’adunanza dei Testimoni locali. Nel maggio del 1971, divenni io stessa predicatrice di casa in casa, e il 4 dicembre dello stesso anno simboleggiai la mia dedicazione con il battesimo in acqua a un’assemblea di circoscrizione dei testimoni di Geova. Dal 25 di quello stesso mese intrapresi il ministero di pioniera temporanea. In tutti gli scorsi sessantotto anni della mia vita, inclusi ventotto anni nei quali ebbi l’uso degli occhi, mai i miei giorni sono stati così pieni di speranza e di gioia”. Come tangibile espressione della sua gioia, questa cara sorella cristiana accluse alla sua lettera una generosa contribuzione da usare nel programma di costruzione per l’espansione teocratica nel suo paese.
20. Come Geova ‘viene e salva’ il suo popolo?
20 Geova ha veramente adempiuto la sua promessa di ‘venire e salvare’ il suo popolo. Li ha salvati dalla religiosa Babilonia la Grande e li ha portati in un’amichevole relazione con lui, sì, in un paradiso spirituale. Essere in questo paradiso spirituale significa per i credenti riscattati ricevere innumerevoli benedizioni. “In quel tempo gli occhi dei ciechi [in senso spirituale] saranno aperti, e i medesimi orecchi dei sordi [in senso spirituale] saranno sturati. In quel tempo lo zoppo [in senso spirituale] salterà proprio come fa il cervo, e la lingua di chi è senza parola [in senso spirituale] griderà di gioia”. Anche nel nostro giorno si adempie la profezia: “E per certo vi sarà una strada maestra, pure una via [fuori di Babilonia la Grande]; e sarà chiamata la Via della Santità. Non vi passerà l’impuro. E sarà per chi cammina nella via, e in essa non erreranno gli stolti”. A questa strada maestra possono accedere tutti quelli che esercitano vera sapienza imparando umilmente le esigenze di Geova e accettando il suo provvedimento per la vita mediante Cristo. “E i medesimi redenti da Geova [dalla schiavitù in Babilonia la Grande] torneranno e per certo verranno a Sion [il messianico regno di Dio] con grido di gioia; e allegrezza a tempo indefinito sarà sulla loro testa. Essi otterranno esultanza e allegrezza, e mestizia e sospiri dovranno fuggire”. — Isa. 35:4-6, 8, 10.
21. Quale speranza abbiamo, e che effetto dovrebbe avere su di noi?
21 Quei miracoli spirituali si ripeteranno presto! Quando? Sotto il futuro regno millenario di Dio retto da suo Figlio Gesù Cristo. Anche quando fu sulla terra millenovecento anni fa, Gesù Cristo operò miracoli letterali di questo genere. Come Re farà di nuovo tali cose, nel restaurato letterale paradiso terrestre. (Luca 23:43) Che gioiosa speranza! E la profezia ora in corso di adempimento mostra che siamo proprio alla soglia di questo tempo di esultanza. Ora è certamente più di ogni altro il tempo di sforzarci con vigore, per camminare davvero nell’amicizia dell’Iddio della salvezza, fino alla “grande tribolazione” e oltre, e ricevere le eterne benedizioni che saranno elargite in seguito. — Luca 13:24.
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Siete qualificati per ricevere responsabilità nella congregazione?La Torre di Guardia 1974 | 15 gennaio
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Siete qualificati per ricevere responsabilità nella congregazione?
CHE ne pensate della responsabilità? Nel mondo odierno molti uomini vi si sottraggono o la evitano perché comporta doveri e obblighi. Altri cercano ambiziosamente la responsabilità, sperando di ottenere così preminenza, potere e predominio su altri e di permettersi speciali privilegi.
Nella congregazione cristiana non c’è posto per nessuno di questi atteggiamenti. (Matt. 20:25-27; 1 Piet. 5:2, 3) Tuttavia c’è bisogno di uomini disposti ad assumere responsabilità. Essi devono avere verso la responsabilità un atteggiamento molto diverso da quello di tante persone del mondo. Devono ‘aspirare’ alla responsabilità, sì, ma essendo motivati da un desiderio di rendersi utili ad altri, primariamente a Dio e quindi al prossimo, in particolare a quelli della congregazione. Essi cercano giustamente di recare onore a Dio e di rendere preminente e rispettato il suo nome, non il loro proprio. — 1 Tim. 3:1; Gal. 6:10; Prov. 8:13.
Nelle primitive congregazioni cristiane del primo secolo, alcuni uomini furono nominati per incarichi di responsabilità o come “anziani” (greco, pre·sbyʹte·roi) o come “servitori di ministero” (di·aʹko·noi). (Tito 1:5; Filip. 1:1) Gli anziani dovevano esercitare sorveglianza sulla congregazione in senso spirituale, prestando servizio come ‘pastori’ del gregge di Dio. (Atti 20:28) I servitori di ministero li assistevano, occupandosi delle ‘faccende necessarie’ che non
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