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  • w68 15/6 pp. 358-364
  • Decidete “ora” chi servirete

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  • Decidete “ora” chi servirete
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
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  • “NON TRATTATE LE PROFEZIE CON DISPREZZO”
  • DOVE SERVIRE DIO
  • NETTA DIVISIONE
  • CONTINUATE A PROVARE CIÒ CHE VOI SIETE
  • GEOVA MOSTRÒ D’ESSERE IL SOLO VERO DIO
  • AMMISSIONE ALLA CITTÀ SANTA
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
w68 15/6 pp. 358-364

Decidete ora chi servirete

1. Qual è oggi la situazione circa le attitudini nelle controversie?

VIVIAMO in un tempo in cui la maggioranza degli uomini mostrano sempre più precisamente la loro posizione nelle controversie. Le controversie sono delineate più chiaramente e gli uomini sono più pronti a esprimersi, spesso in modo violento, per sostenere la loro causa. Si esercita pressione per indurre o costringere altri a manifestare quale posizione prenderanno.

2. Quale speciale responsabilità è posta su coloro che credono in Dio, e come reagiscono la maggioranza dei membri delle chiese della cristianità?

2 Questa situazione è specialmente visibile nel campo dell’adorazione. La controversia si fa più netta. In passato le persone erano riluttanti a sfidare Dio o la religione, ma ora proclamano intrepidamente le loro teorie ateistiche ed evoluzionistiche. Questo pone una speciale responsabilità su coloro che effettivamente credono in Dio. Ma molti, specialmente nelle chiese della cristianità, hanno un’attitudine vacillante, debole o apatica. La loro fede è praticamente svanita.

3. Perché chiunque ama la giustizia non può più rimanere nelle organizzazioni religiose del mondo?

3 A motivo di questo odierno stato di cose, se c’è un po’ d’amore per la giustizia nel cuore della persona, essa non può continuare a rimanere nelle chiese della cristianità o in qualche organizzazione religiosa non cristiana. Perché no? Perché i loro capi dichiarano che “Dio è morto”, approvano l’omosessualità, l’amore libero, l’illegalità e la mancanza di rispetto per l’autorità. Chi dichiara d’essere servitore di Dio e non si fa avanti dichiarandosi contro queste pratiche e contro le organizzazioni che le tollerano e persino le approvano, non è affatto servitore di Dio. Può benissimo seguire la moltitudine che è contro Dio, poiché presto morrà con essa quando il vivente Dio e Sovrano Universale manifesterà in modo violento la sua presa di posizione nella controversia.

4. Qual è stato il risultato per quelli che non vogliono servire Dio?

4 Dio lascia che le cose arrivino al punto in cui quelli che non lo servono diventano interamente corrotti e meritevoli di null’altro che la distruzione. Dio ci dice che essi ‘vaneggiano nei loro ragionamenti’, si abbandonano all’impurità, “affinché i loro corpi siano disonorati fra loro”. Essi han “cambiato la verità di Dio in menzogna e hanno venerato e reso sacro servizio alla creazione anziché a Colui che creò . . . Per questo Dio li ha abbandonati a vergognosi appetiti sessuali, . . . operando ciò che è osceno e ricevendo in se stessi la piena ricompensa, dovuta al loro errore”. Sì, essi raccolgono i frutti di detestabili malattie, esaurimento mentale e violenza, per cui solo la loro esecuzione per mano di Dio purificherà la terra da essi. — Rom. 1:18-32.

“NON TRATTATE LE PROFEZIE CON DISPREZZO”

5. Perché il professante cristiano che segue questo mondo è doppiamente biasimevole?

5 Chi asserisce d’essere cristiano, dedicato servitore dell’Onnipotente Dio, e quindi segue il mondo e la sua corrotta, empia condotta non solo partecipa alla sua corruzione ma, in aggiunta a tali peccati, tratta le profezie con disprezzo. (1 Tess. 5:20) Egli ignora tutte le parole che Dio ha fatte pronunciare per bocca dei Suoi profeti e portavoce. Tale professante cristiano ha queste parole dell’Iddio che asserisce di servire; ha la Bibbia, ma la ignora preferendo le idee degli uomini, che interessano i suoi desideri egoistici. Far questo equivale a insultare Dio, essere ipocrita e più biasimevole degli increduli. È una condotta suicida, che fa incorrere doppiamente nell’ardente ira di Dio.

6. Che cosa deve fare prima colui che desidera divenire servitore di Dio, e perché dovrebbe far questo senza indugio?

6 Alcuni diranno: Ma che cosa posso fare? Dove posso andare per servire Dio? Anzitutto, dovreste uscire senza indugio dal falso sistema religioso di Babilonia la Grande, cioè le false babiloniche organizzazioni religiose che diffamano il nome di Dio. (Riv. 18:4) Se aspettate, infine perderete completamente la fede in Dio. Inoltre, le profezie dichiarano che Dio eseguirà il giudizio. C’è l’ultima opportunità per quelli che desiderano salvare la loro vita.

DOVE SERVIRE DIO

7. In quale luogo può andare chi abbandona i babilonici sistemi religiosi per servire Dio?

7 C’è un luogo dove fuggire. C’è un gruppo di persone che realmente servono Dio e osservano le sue profezie. Gesù le predisse quando dichiarò che avrebbe costituito uno “schiavo fedele e discreto” per dare al suo popolo il cibo spirituale al tempo dovuto e che avrebbe costituito questo “schiavo” sopra tutti i suoi averi. Potete trovare questa classe dello “schiavo” nell’organizzazione dei moderni testimoni di Geova cristiani. — Matt. 24:45-47.

8. Quale comando è dato a coloro che adorano Dio?

8 Nell’ultimo capitolo del libro di Rivelazione è dato il comando: “Adora Dio”. E quindi l’apostolo Giovanni, scrittore di Rivelazione, si riferisce evidentemente a Gesù Cristo stesso, dicendo: “E [Gesù] mi dice: ‘Non suggellare le parole della profezia di questo rotolo, poiché il tempo fissato è vicino’”. (Riv. 22:9, 10) La profezia di Rivelazione è ora vigorosa e sommamente importante da ascoltare. (Riv. 1:1-3) Ai servitori di Dio è comandato di non suggellare le parole della profezia di questo rotolo. I testimoni di Geova hanno ubbidito a questo comando.

9. Hanno i testimoni di Geova ubbidito al comando di Rivelazione 22:10? Descrivete.

9 Nel primo medesimo numero della loro rivista ufficiale, che cominciò a pubblicarsi nel luglio del 1879, e si chiamava allora Torre di Guardia di Sion e Araldo della Presenza di Cristo, furono fatti numerosi commenti su questo ultimo libro della Bibbia nell’articolo “Perché ci sarà un secondo avvento?” Da quel tempo, in tutte le loro pubblicazioni essi hanno citato copiosamente e liberamente il libro di Rivelazione e ne hanno dato spiegazioni. Il Mistero Compiuto, pubblicato nel 1917 dalla Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, era un commentario progressivo dell’intera Rivelazione data a Giovanni. Nel 1930, furono pubblicati due volumi intitolati “Luce”, che diedero una spiegazione più aggiornata della Rivelazione, e molto di recente, nel 1963, è stato pubblicato il libro di 704 pagine “Babilonia la Grande è caduta!” Il regno di Dio domina! Questo provvede un esteso e particolareggiato commentario di Rivelazione, specialmente dei capitoli da 14 a 22.

10. In che modo le pubblicazioni dei testimoni di Geova che commentano la Rivelazione han differito dai sistemi religiosi della cristianità ubbidendo a Rivelazione 22:10?

10 Tutte queste pubblicazioni sono state distribuite in ogni parte della terra e non sono state rivedute o modificate per conformarsi alle credenze religiose o alle usanze e pratiche di diversi popoli della terra. No, è stata proclamata a tutti la genuina verità della profezia.

NETTA DIVISIONE

11. Qual è il tenore dei comandi di Rivelazione 22:11?

11 Quindi Cristo Gesù mostra che emergono nel giudizio due gruppi: “Chi fa ingiustizia, faccia ancora ingiustizia; e l’impuro sia reso ancora impuro; ma il giusto faccia ancora giustizia, e il santo sia ancora reso santo”. (Riv. 22:11) Questi comandi non sono urgenti inviti rivolti a coloro che praticano l’ingiustizia affinché si pentano e si purifichino. Piuttosto l’idea è di lasciarli andare avanti nella condotta che hanno intrapresa, se è quello che vogliono. Se è una cattiva condotta, sappiano che riceveranno la debita ricompensa per questa condotta, al più tardi quando il Signore Gesù verrà per combattere la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”. — Riv. 16:14.

12. (a) Quale sarà il risultato per chi ha servito Dio ma si volge all’ingiustizia? (b) Che dire dell’uomo che è stato corrotto ma comincia e continua a praticare la giustizia?

12 Geova considera santi quelli che si sono dedicati a lui per mezzo di Gesù Cristo e che praticano la giustizia. Il suo nome è su di loro. Se uno di questi pratica l’ingiustizia, reca quindi biasimo sul nome di Geova. Di conseguenza, egli non ha nessun valore presso Geova o il suo simile e perderà tutto il merito che si è guadagnato con la precedente giustizia e santità. (Ezec. 18:24) D’altra parte, se un uomo ha praticato cose corrotte, ma si volge da esse per divenire dedicato servitore di Dio, se continua a praticare la giustizia e la santità, alla fine si sarà guadagnato un merito presso Dio. “Positivamente continuerà a vivere”, è l’espressione del Signore Geova. — Ezec. 18:5-9, 21, 22.

13. Perché è molto pericoloso infiacchirsi oggi nella condotta cristiana?

13 Geova Dio stesso parla quindi a Giovanni, rivelando la situazione critica, l’estremo pericolo se qualcuno degli unti di Dio s’infiacchisce minimamente rispetto alla giustizia. Geova dice: “Ecco, vengo presto, e la ricompensa che io do è con me, per rendere a ciascuno secondo la sua opera”. — Riv. 22:12.

14. Quale sarà molto probabilmente il risultato per il cristiano che scherza con l’ingiustizia?

14 Ora non è dunque il tempo per chi è sulla via della santità di camminare in modo incerto o di vedere quanto può avvicinarsi alla linea di confine della giustizia, scherzando o anche contemplando l’idea dell’immoralità o del male. Egli è come l’uomo che cammina sull’orlo franoso di un dirupo. Geova Dio, che siede in giudizio ed è accompagnato da suo Figlio Gesù Cristo, è un Dio che non può tollerare l’ingiustizia alla sua presenza. Non si può fare ricorso contro la sua decisione giudiziaria, poiché egli è l’ultimo a cui ci si può appellare, l’Alfa e l’Omega, figurativamente parlando. (Abac. 1:13; Riv. 1:8; paragonare Deuteronomio 23:14). Gesù Cristo come giudice esegue semplicemente i giudizi di Geova “giudice di tutti”. (Ebr. 12:23) Egli risparmia solo quelli che sono incrollabilmente decisi ad attenersi incrollabilmente alla loro condotta di giustizia.

15. In che modo Geova ‘verrà’ presto per il giudizio per coloro che praticano l’ingiustizia, e che cosa significherà per loro?

15 Dio l’Onnipotente ha assunto il suo potere e ha cominciato a regnare come Re, ed è giunto il tempo perché ricompensi i suoi schiavi i profeti e i santi e quelli che portano il suo nome e riduca in rovina quelli che rovinano la terra. (Riv. 11:17, 18) Geova ‘viene’ molto presto per l’esecuzione del giudizio sui suoi avversari nel senso che mancano solo pochi brevi anni, e sembrerà straordinariamente breve a quelli che saranno sorpresi lontano dalla via della giustizia come nelle tenebre, come se fossero addormentati. Se dovessero morire mentre praticano cose impure, il giudizio li avrebbe raggiunti allora, poiché non riceveranno risurrezione.

CONTINUATE A PROVARE CIÒ CHE VOI SIETE

16. Può il cristiano essere compiacente e sicuro di sé in quanto alla sua linea di condotta? Spiegate.

16 Nessuno pensi d’essere un’eccezione. Tutti devono badare a quello che fanno, perché Dio è assolutamente giusto e completamente imparziale e rende a ciascuno soltanto secondo la sua opera. Perfino se non compiamo consapevolmente alcuna pratica cattiva, dovremmo ciò nondimeno esaminare con attenzione le nostre opere, per essere certi di non approvare noi stessi asserendo o professando d’essere ciò che non siamo. (1 Cor. 4:4) Ricordate che “la parola di Dio è vivente ed esercita potenza ed è più tagliente di qualsiasi spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, e delle giunture e del loro midollo, e può discernere i pensieri e le intenzioni del cuore”. — Ebr. 4:12.

17. Come possiamo esaminarci, tenendo presente quali fatti?

17 Dovremmo continuare ad esaminarci per mezzo della sua Parola. (2 Cor. 13:5) Possiamo pensare di avere il giusto spirito o inclinazione mentale, ma la nostra anima, cioè la vita che conduciamo, è in armonia con la norma di Dio e siamo realmente guidati dallo spirito di Geova? Le nostre opere sono del genere che resisteranno? (1 Cor. 3:12-15) Ciò che siamo sarà chiaramente reso manifesto, poiché “non vi è creazione che non sia manifesta alla sua vista, ma tutte le cose sono nude e apertamente esposte agli occhi di colui al quale dobbiamo render conto”. (Ebr. 4:13) Dovremmo tenere presente che “Geova conosce quelli che gli appartengono”, e: “Chiunque nomina il nome di Geova rinunci all’ingiustizia”. (2 Tim. 2:19) Non possiamo ingannare Geova, ed egli lascia che le nostre opere mostrino in effetti ciò che realmente siamo così che non ci sia scusa per noi, e così che tutti gli altri possano vederlo. Possiamo ingannare noi stessi, ma non possiamo ingannare Dio come Giudice finale.

GEOVA MOSTRÒ D’ESSERE IL SOLO VERO DIO

18. Nella controversia della divinità, come si applica Rivelazione 22:13?

18 Geova prosegue, dicendo: “Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine”. (Riv. 22:13) Quelli che hanno studiato la Bibbia insieme alla storia universale sanno che questo fatto fu provato in modo sicuro secoli fa. Nessun Dio è esistito prima di lui e nessuno ha potuto stabilirsi come Dio Onnipotente dopo di lui. Né egli è un Dio che sia stato inventato dai suoi adoratori. Egli è il Creatore, l’Iddio d’Israele e di Gesù Cristo e l’Iddio dei cristiani. (Giov. 20:17; Rom. 3:29) Se non trattiamo le profezie con disprezzo, apprezzeremo la lettura di ciò che Geova disse oltre 2.600 anni fa, oltre 800 anni prima che fosse scritto il libro di Rivelazione: “Questo ha detto Geova, . . . ‘Io sono il primo e io sono l’ultimo, e oltre a me non c’è nessun Dio’”. (Isa. 44:6, 7) “Non darò a nessun altro la mia propria gloria. Ascoltami, o Giacobbe, e tu Israele mio chiamato. Io sono lo stesso. Sono il primo. Inoltre, sono l’ultimo”. — Isa. 48:11, 12; 41:4.

19. Che cos’è accaduto agli dèi che sfidarono Geova nel passato, e che dire di quelli presenti?

19 In passato Geova ha combattuto contro altri dèi e ha mostrato la sua superiorità, e quale dio ha mai potuto sussistere e rimanere dinanzi a lui? Egli mostrò che gli dèi d’Egitto, d’Assiria, di Babilonia e di tutte le altre nazioni erano impotenti. E dove sono oggi quegli dèi? Sono ricordati solo come vestigia del lontano passato. Solo alcuni ne hanno sentito parlare. Ma il nome di Geova vive ed è oggi più preminente che mai. Presto Geova eserciterà potenza per mostrare d’essere il principio e la fine nella controversia della divinità. Porrà fine agli dèi del giorno presente, la scienza, l’evoluzione, il comunismo e il nazionalismo, dimostrando che sono tutti falsi dèi. Egli umilierà pure gli adoratori di tali dèi e rivelerà che i testimoni di Geova sono veraci rappresentandoLo come solo vero Dio.

AMMISSIONE ALLA CITTÀ SANTA

20. Chi sono i felici di cui si parla in Rivelazione 22:14, e com’è loro concessa l’autorità di andare agli “alberi della vita”?

20 Geova rivolge ora l’attenzione ai fedeli 144.000 seguaci di Cristo che hanno speranze celesti e che hanno accettato il sacrificio di Gesù Cristo e per fede sono stati sciolti dai loro peccati mediante il suo sangue così che possano apparire senza peccato agli occhi di Dio. (Riv. 1:5; 1 Giov. 1:7) Egli dice: “Felici quelli che lavano le loro lunghe vesti, affinché abbiano l’autorità di andare agli alberi della vita e affinché entrino nella città per le sue porte”. (Riv. 22:14) Questa è una città celeste. Questi che sono rimasti fedeli sino alla fine, divenendo vincitori, sono stati battezzati in Cristo e nella sua morte e hanno compiuto quel battesimo, morendo di una morte d’integrità come la sua ed essendo risuscitati nello spirito. Il paradiso di cui si parla lì, naturalmente, non è letterale, ma simbolico. Ai fedeli vincitori è concesso di mangiare degli “alberi della vita”. Questo indica che ricevono il diritto e titolo ad avere per sempre la vita immortale nel celeste paradiso di Dio. — 1 Cor. 15:44, 52-54.

21. Che cos’è la città in cui entrano i 144.000, e perché coloro che praticano l’ingiustizia non possono entrare nella città?

21 La città in cui entrano, la città santa, la Nuova Gerusalemme, ha dodici angeli che fanno la guardia alle sue dodici porte di perla. Queste guardie angeliche riconoscono chi sono questi 144.000 fedeli Israeliti spirituali e li lasciano entrare nella città d’oro. Ma in quanto a quelli nei quali è trovata qualsiasi forma d’ingiustizia l’ingresso è impossibile, proprio come Adamo ed Eva non poterono affatto oltrepassare la fiammeggiante spada delle guardie angeliche poste a est del giardino terrestre d’Eden per giungere all’albero della vita in mezzo al giardino. — Riv. 21:12, 13, 18; Gen. 2:9; 3:24.

GLI INDESIDERABILI ESCLUSI

22. In che modo la Rivelazione descrive quelli che sono esclusi dalla città, e qual è il loro giudizio?

22 Vogliate notare chi sono quelli contro i quali s’accende l’ira dell’Onnipotente Geova Dio e che sono detestabili e impuri ai suoi occhi. La loro fine sarà nel simbolico lago che brucia con fuoco e zolfo, cioè la seconda morte. (Riv. 21:8) La specie di persone descritte ricevono anche oggi l’approvazione del clero della cristianità, essendo molti del clero tra questi. Rivelazione li menziona, dicendo: “Fuori i cani e quelli che praticano lo spiritismo e i fornicatori e gli assassini e gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna”. — Riv. 22:15.

23. Menzionate alcuni di quelli che Rivelazione 22:15 descrive come cani, spiritisti, fornicatori e assassini.

23 Fuori della città, come cani che si nutrono di rifiuti per le strade, ci sono quelli che praticano l’omosessualità, la sodomia, il lesbianesimo, la cattiveria e la crudeltà. (Deut. 23:18; Sal. 22:16, 20; Matt. 7:6; Filip. 3:2) Gli spiritisti, che si mettono in contatto coi demoni, sono esclusi dalla città. Questo includerebbe astrologi, indovini e negromanti. Insieme a questi sono menzionati anche gli adulteri, le meretrici e gli uomini che commettono immoralità sessuale con loro, gli assassini e coloro che nutrono odio, odio che equivale a effettivo assassinio. — 1 Giov. 3:15; Deut. 19:4.

24. Chi è incluso fra gli idolatri e quelli che ‘praticano la menzogna’?

24 Fuori sono pure gli idolatri, che rendono fedeltà o attribuiscono la loro salvezza a un idolo letterale o a uno simbolico come la “bestia selvaggia” e la sua immagine o che fanno uso di statue religiose in una forma di cosiddetta “adorazione relativa”. I materialisti e coloro che degradano il loro corpo e la loro mente nel culto delle droghe allucinogene come l’LSD son lasciati a voltolarsi nella corruzione che preferiscono. Riviste e giornali che fanno pubblicità favorevole a tali persone, facendole sembrare rispettabili, ‘praticano la menzogna’. Coloro che confidano in personalità o nel nazionalismo per la salvezza o sostengono un sistema edificato su menzogne sono esclusi dalla pura “città” del governo di Geova.

RADICE DI DAVIDE E STELLA DEL MATTINO

25. Perché dovremmo credere a ciò che dice Rivelazione di queste cose?

25 Di sovente quelli che si considerano saggi in questo sistema di cose sostengono e praticano le cose descritte sopra e persino incoraggiano altri a praticarle. Perché, dunque, dovremmo credere a ciò che dice Rivelazione? Per la ragione che essa ha la più alta fonte di informazione. A Giovanni è detto successivamente: “Io, Gesù, ho mandato il mio angelo a rendervi testimonianza di queste cose per le congregazioni. Io sono la radice e la progenie di Davide, e la luminosa stella del mattino”. (Riv. 22:16) Egli è il “testimone fedele e verace” e Colui che l’Onnipotente Dio dell’universo ha stabilito come Condottiero e Comandante per i popoli. — Riv. 1:5; 3:14; Isa. 55:3, 4; Gen. 49:10.

26. In che modo Gesù è “la radice di Davide”?

26 Gesù Cristo fu un discendente terrestre dell’antico re Davide di Gerusalemme. Egli è chiamato “la radice di Davide” perché è l’importante discendente del re Davide nel quale finisce realmente la genealogia da Abraamo attraverso Davide. (Riv. 5:5) Oggi nessun Giudeo può provare che discende da Davide. Gesù Cristo fu designato da Dio come Colui che egli approvò quale erede di Davide per salire sul trono del Regno. (Ezec. 21:27; Matt. 3:17; Atti 2:29, 30, 36) Infatti, la fondamentale ragione per cui la casa di Davide venne all’esistenza fu di produrre il Messia. Questo è stato compiuto. Essendo Gesù il permanente erede, Colui che ha il trono per sempre, in realtà la linea di Davide ha la sua radice in lui.

27. In che modo Gesù è la “luminosa stella del mattino”, e come ‘dà’ egli la “stella del mattino” ai suoi seguaci?

27 Egli è pure la “stella” predetta in Numeri 24:17. Nell’antico Giuda i re di Giuda erano considerati “stelle di Dio”, poiché sedevano sul “trono di Geova”. (1 Cron. 29:23) Il re di Babilonia pensava di avere permanentemente elevato il suo proprio trono materiale al di sopra delle reali “stelle di Dio” quando nel 607 a.E.V. tolse dal trono Sedechia della linea di Davide. Né l’antica Babilonia né la sua moderna controparte Babilonia la Grande impedì a Dio, nel tempo da lui fissato, di far sorgere dalla casa di Davide la “luminosa stella del mattino”, Gesù Cristo, e di farlo sedere su un trono infinitamente più alto di quello del potente re Nabucodonosor dell’antica Babilonia. (Isa. 14:4, 12, 13) Babilonia la Grande si è seduta come regina su un trono, ma dev’essere completamente rovesciata e Gesù Cristo deve regnare per sempre non su un trono terrestre come Davide, ma su un trono celeste come Re a somiglianza di Melchisedec per sempre. I 144.000, attenendosi alla loro fedeltà, ricevono la ricompensa d’essere associati con lui, la “stella del mattino” nel Regno celeste. In questo modo egli ‘darà’ a costoro “la stella del mattino”. — Riv. 18:7; 2:26-28.

28. Quale dev’essere ORA l’attitudine sia dell’unto rimanente che della “grande folla” di “altre pecore”?

28 Ciò che Dio richiede dal suo celeste governo del regno mette in risalto la purezza e la rispettabilità di quel governo. Ciò che richiede da quelli che otterranno la vita sotto tale governo non può essere meno giusto e alto. Perciò, ognuno che serve Geova Dio, sia con speranze celesti essendo uno dei 144.000 Israeliti spirituali di Dio sia come membro della “grande folla” di “altre pecore”, con speranze di vita in un nuovo ordine su una terra paradisiaca sotto il Regno, deve mantenere la determinazione presa alla sua dedicazione di seguire una condotta di rigorosa giustizia. Non c’è tempo da perdere. Non c’è tempo per abbandonarsi all’ingiustizia né per rovinare i nostri rapporti con Geova Dio anche solo pensando a una condotta ingiusta. Il giudizio è in corso, e il Grande Giudice determina il risultato finale in base alle nostre opere. Perciò, tutti quelli del popolo di Dio devono dire, con la ferma determinazione dell’antico giudice Giosuè: “In quanto a me e alla mia casa, serviremo Geova”. Devono rispondere come rispose il popolo a Giosuè: “Serviremo Geova nostro Dio e ascolteremo la sua voce!” — Gios. 24:15, 24.

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