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  • Continuate a far crescere straordinariamente la vostra fede

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  • Continuate a far crescere straordinariamente la vostra fede
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
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    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2015
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1968
w68 1/10 pp. 592-597

Continuate a far crescere straordinariamente la vostra fede

“Siamo sempre obbligati a rendere grazie a Dio per voi, fratelli, come è convenevole, perché la vostra fede cresce straordinariamente e aumenta verso gli altri l’amore d’ognuno di tutti voi’. — 2 Tess. 1:3.

1. Quale racconto scritturale ci mostra il bisogno di esaminare la nostra fede?

DIECI anni dopo che Paolo aveva scritto ai Tessalonicesi scrisse alla congregazione di Colosse (c. 60-61 E.V.). Mancavano solo dieci anni alla distruzione di Gerusalemme. Era un tempo urgente, il tempo per certo di prestare attenzione alla propria fede in Dio. In Colossesi 4:14 Paolo elenca Dema come conservo nel ministero che manda saluti alla congregazione colossese. Eppure meno di cinque anni dopo Paolo scrive a Timoteo, riferendo: “Dema mi ha abbandonato perché ha amato il presente sistema di cose, ed è andato a Tessalonica”. (2 Tim. 4:10) Dema non fu il primo, poiché Paolo scrive: “Tu sai questo, che tutti gli uomini che sono nel distretto dell’Asia si sono allontanati da me”. (2 Tim. 1:15) Perché? Che cosa causò questo allontanamento? Come venne resa inattiva la loro fede? Gesù Cristo mostrò che il futuro, il nostro giorno, sarebbe stato il tempo in cui “l’amore della maggioranza si raffredderà”. (Matt. 24:12) I Timoteo 4:1 pure riferisce: “In successivi periodi di tempo alcuni si allontaneranno dalla fede, prestando attenzione a ingannevoli espressioni ispirate e a insegnamenti di demoni”.

2. (a) Perché alcuni si raffreddano e smettono di servire Dio? (b) Da dove viene la fede?

2 Quando la persona esamina la Bibbia, per mezzo dello studio e ascoltando, provando a se stessa oltre ogni possibilità di dubbio che Dio esiste ed è fidato, e che la sua Parola è verace, che cosa fa smettere alla persona di servire Dio? Molti additano il materialismo come la calamita che allontana gli uomini. Ma si possono avere le molte comodità della vita ed essere ugualmente cristiani. Altri dicono che la ricerca dei piaceri indebolisce la fede, ma i cristiani dovrebbero essere persone felici e possono trascorrere insieme edificanti e piacevoli occasioni. Alcuni asseriscono che il timore li allontani dal servizio di Dio. Benché superficialmente possa sembrare che gli eccessi in queste cose o in cose d’altra specie li abbia fermati, guardiamo un po’ più da vicino. La fede si basa su un solido fondamento, la Parola di Dio: “Quindi la fede segue ciò che si ode. A sua volta ciò che si ode viene dalla parola intorno a Cristo”. (Rom. 10:17) È come mantenersi in salute con cibo nutriente che edifica il corpo. Smettete di mangiare, e a poco a poco la forza e il vigore vi abbandoneranno. Il problema è che la condizione di debolezza fisica espone a malattia, ma la causa è la mancanza di cibo. La fede si indebolisce con la mancanza di cibo dalla Parola di Dio e presto viene meno e il suo possessore è vittima di ogni specie di nemici. In realtà, dunque, la provvista di cibo deve essere attentamente esaminata. Paolo disse che Timoteo era “un eccellente ministro di Cristo Gesù, nutrito con le parole della fede e dell’eccellente insegnamento che tu hai seguito attentamente”. (1 Tim. 4:6) Paolo, scrivendo agli Ebrei sul bisogno di edificare la fede, disse che alcuni erano “divenuti di udito torpido”. (Ebr. 5:11) Essi avevano dunque interrotto la provvista di cibo. Al capitolo secondo, versetto primo, egli avverte: “Per questo è necessario che prestiamo più che la solita attenzione alle cose udite, affinché non siamo portati via” Ebr. 2:1.

3. Illustrate i benefici dello studio personale.

3 Una cosa importante, dunque, per il cristiano è il regolare programma di alimentazione, fare ricerche personali nonché studiare con altri alle adunanze di congregazione. Egli ottiene l’approvazione di Dio per mezzo dello studio. (2 Tim. 2:15) Un saggio disse, com’è scritto in Proverbi 4:7: “La sapienza è la prima cosa. Acquista sapienza; e con tutto ciò che acquisti, acquista intendimento”. Studiare è come viaggiare. Potete ascoltare con interesse qualcuno che racconta dei suoi viaggi ma non è come l’esserci stato voi stesso, il vedere e il farne l’esperienza. Non si può in nessun modo paragonare la descrizione del cibo al mangiarne gustosamente voi stesso.

4. (a) Descrivete alcuni ostacoli alla crescita della fede. (b) Che posto hanno i testimoni di Geova nel quadro?

4 La fede in molte persone non si sviluppa abbastanza da produrre un eccellente ministro. Forse colui che ha insegnato allo studente ha avuto troppa fretta di considerare certo materiale stampato, forse non provvedendo abbastanza esame scritturale per eliminare false idee o azioni, sostituendole con verità e qualità scritturali ben precise. È stato trascinato nel ministero prima che provasse il desiderio di predicare la buona notizia? C’è quindi un altro grosso ostacolo, un periodo di grande solitudine da attraversare. Quando la persona comincia a comprendere che deve uscire da Babilonia la Grande (Riv. 18:4), ciò significa abbandonare amici e compagni di sempre. Troverà subito nuovi amici fra il popolo di Geova? Saranno comprensivi e pazienti, non aspettandosi che migliori a grandi passi? L’aiuteranno, o se ne staranno lontani, dicendo: ‘Vediamo prima se ce la fa’? Tendere soccorrevolmente la mano, dare la calorosa assicurazione di genuino interesse, sì, e paziente assistenza, attenendosi alle elevate norme della Parola di Dio senza tuttavia dire in modo esigente a ogni mossa: ‘Non far questo’; o: ‘Non far quello’. La fede crescerà in tale calorosa protetta atmosfera; ci vuole solo tempo.

EDIFICHIAMO LA FEDE

5. Descrivete il punto di vista necessario alle famiglie e ai servitori responsabili della congregazione verso i programmi di studio familiari.

5 Ma ora l’importanza di udire per edificare la fede è stata riconosciuta da tutti gli interessati nell’opera di edificazione. Ogni servitore di Dio vorrà dare importanza al cibo spirituale che ha come risultato regolari programmi di alimentazione, non rimandando sempre per far posto a ogni specie di altre cose. La famiglia dovrà pensare nella stessa maniera affinché il programma di studio familiare sia osservato. I sorveglianti in ogni parte dell’organizzazione educativa vorranno ricordarne l’importanza e non sottrarre un padre alla sua responsabilità scritturale di seguire un programma di alimentazione della fede per la sua famiglia, neppure con un altro incarico. Tale intromissione si può evitare se coloro che affidano incarichi di servizio tengono conto anche dell’elemento del tempo che si deve impiegare. Nell’organizzazione di Dio gli incarichi sono privilegi di servizio, ma quando il tempo è limitato questi privilegi possono mettere a dura prova il programma del capofamiglia di attività di alimentazione spirituale della famiglia. Il profondo rispetto per tale essenziale regolare pasto spirituale farà in modo che il sorvegliante e il suo fratello parlino prima della cosa. — Prov. 15:22.

6, 7. (a) Quando si è circondati dal consiglio di tanti, qual è la cosa sicura da fare? (b) Come le persone mature evitano di ostacolare la crescita della fede altrui?

6 C’è quindi il fatto di dare e ricevere consigli. Vi sono tanti vantaggi sapendo qual è la cosa giusta da fare nel servizio di Geova. Tutti hanno consigli e di solito sono dati liberamente. Persino il consiglio della persona più sincera si basa in genere sulle preferenze di quella persona. Durante tutta la loro vita le persone prendono decisioni e agiscono in maniera parziale usando le loro preferenze come base delle loro decisioni e dei consigli che danno. Se sapete ciò che è giusto e lo fate voi servite Geova con contentezza, avendo la sua benedizione, e questa è la cosa principale per cui sforzarvi. Non c’è nessuna ragione per assumere un’attitudine dogmatica o possessiva solo perché conosciamo la verità e facciamo tutti parte della stessa organizzazione. Entro il reame della moderazione c’è tanto posto per svolgere un’attività molto varia. (Tito 2:2; 1 Tim. 3:2, 11) Nessuno dovrebbe obiettare. Se i princìpi biblici non sono violati, perché preoccuparsi di cose come modelli, colore degli abiti, case, cibo, ricreazione e lavori? C’è nulla di male nella varietà? Forse pensate che tutti dovrebbero essere uguali. Guardate la terra e notatene l’entusiasmante pittoresca mostra e infinita varietà. Non è interessante e ristoratrice? Anche se altri possono pensare che una persona potrebbe migliorare, ci sono molte cose che sono affar suo, come il tipo di lavoro che svolge, la casa in cui abita, l’addestramento dei figli, e i suoi amici. Se ci turbiamo per queste cose e diveniamo pure fonte d’irritazione per altri immischiandoci continuamente nei loro affari, possiamo sconvolgere la loro vita e ostacolare la loro attività di edificazione della fede. Paolo esorta a mettere prima la cosa importante, il Regno. — Rom. 14:17-23.

7 Apprendendo ciò che è giusto e quindi non avendo timore di farlo o di attenersi alla verità si risparmiano alla fede molti momenti di ritardo. In tempi di indecisione o esitazione, si insinuano i dubbi, il passo è debole e gli orecchi sono aperti a qualsiasi specie di direttiva. Siate saggi, risolvete la cosa col sano consiglio della Bibbia. — Filip. 4:5.

8. Identificate la differenza e il risultato che c’è fra il dare indicazioni e il servire cibo spirituale.

8 Aiutando altri a riedificare la fede è necessario servire il cibo, non dare indicazioni. I fratelli maturi della congregazione che prestano aiuto ai loro fratelli edificheranno realmente la fede servendo il cibo spirituale anziché fornendo indicazioni. È vero che i deboli hanno bisogno di andare alle adunanze; urgenti indicazioni serviranno per una settimana ed essi possono andare all’adunanza quella settimana, ma che dire delle altre settimane? Il cibo spirituale darà forza, altro cibo in seguito darà ulteriore forza e presto il cuore risponderà e la “pecora” affamata sarà ansiosa di andare alle adunanze per ricevere altro cibo. I ministri maturi hanno sermoni preparati che recano cibo a coloro che hanno incontrato nel ministero di casa in casa; perché quindi non avere un sermone preparato quando aiutiamo i nostri fratelli? È vero, dev’essere flessibile, ma certo un punto ben meditato della Parola di Dio accrescerà la fede che già c’è. Né esso deve avere lo scopo di porre in rilievo la debolezza delle mancanze del fratello o mostrare che è debole alla forte luce della Parola di Dio.

9. Quale metodo usò Gesù per edificare la fede?

9 Ricordate, quando Gesù parlò ai discepoli sulla strada fra Gerusalemme ed Emmaus, che cosa disse a questi uomini che li indusse a dichiarare: “Non ardevano i nostri cuori mentre ci parlava per la strada”? (Luca 24:32) Il medesimo racconto scritturale risponde: “E cominciando da Mosè e da tutti i Profeti [Gesù] interpretò loro le cose che lo concernevano in tutte le Scritture”. (Luca 24:27) Alcune di queste scritture che Gesù spiegò poterono essere Deuteronomio 18:15; Numeri 21:9; Genesi 49:10; 22:18; 3:15; Isaia 7:14; 9:6; Geremia 23:5; Ezechiele 34:23; 37:25; Daniele 9:24; Malachia 3:1. Filippo disse a Natanaele: “Abbiamo trovato colui del quale scrissero Mosè, nella Legge, e i Profeti, Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazaret”. — Giov. 1:45.

10. Descrivete la specie di persone con cui Gesù lavorò e ciò che questo ha a che fare con l’edificazione della fede.

10 Il miglior esempio nell’edificazione della fede è Cristo Gesù; dobbiamo dunque fare ciò che egli fece, spiegare nel modo che egli spiegò, trattare le persone com’egli le trattò. Esaminate la specie di persone che Gesù assistette, gli indifesi paralitici (Matt. 9:2), i brancolanti ciechi (Matt. 9:27), i muti frustrati (Matt. 9:32), i temuti lebbrosi (Matt. 8:2), gli spaventevoli indemoniati (Matt. 8:28), i disprezzati esattori di tasse (Luca 5:30), e le respinte donne dalla cattiva reputazione (Luca 7:37-50). Gesù parlò a questa specie di persone giorno dopo giorno e sotto l’attento esame dei pungenti e detestabili capi religiosi. (Matt. 22:15; 27:1; 26:3, 4) Egli era conosciuto perché si associava a tali peccatori (Matt. 8:16, 17), e adempì persino una profezia sotto questo aspetto scritta in Isaia 53:3, 4. Gesù seguì un corso di continua edificazione, ma in maniera paziente, comprensiva.

11. In che modo Gesù aiutò i suoi discepoli a crescere nella fede quella sera di Pasqua, e quale lezione apprendiamo dal modo di edificare di Gesù?

11 La questione della fede sorse la sera dell’ultima Pasqua che Gesù trascorse con gli apostoli. Egli disse loro: “Non si turbi il vostro cuore. Esercitate fede in Dio, esercitate fede anche in me”. (Giov. 14:1) Notate ora come Gesù edifica la fede mentre spiega che sarebbe andato in cielo (1 Piet. 3:22) a preparare un posto per loro, i suoi fedeli apostoli (1 Piet. 1:3, 4; Riv. 20:6), e sarebbe tornato per loro (Matt. 24:31). Egli indica la stretta unione fra lui e il Padre suo, Geova, e che essi, i suoi apostoli, erano in quella stretta relazione mentre ubbidivano ai comandamenti che Gesù aveva dati loro, e accrescevano il loro amore verso Geova, verso Cristo Gesù e i loro fratelli. Egli promise ulteriore aiuto, “lo spirito della verità”, che li avrebbe aiutati a rimanere fedeli. (Giov. 14:17) Gesù rese chiaro il punto che “le cose che vi dico non le dico da me stesso; ma il Padre che rimane unito a me fa le sue opere”. (Giov. 14:10; si veda anche Giovanni 7:16; 8:28). Se Gesù seguì la norma di edificare la fede usando la Parola di Dio, oggi quindi non possiamo fare nulla di meglio. Gesù ebbe sapienza molto più grande di quella che abbiamo noi, eppure non fece affidamento su di sé ma diede cibo spirituale per edificare la fede.

12. Spiegate che cosa trovate nel sermone del monte, nelle illustrazioni e nelle profezie di Gesù che sarebbe così utile per edificare la fede.

12 Esaminate il sermone del monte pronunciato da Gesù (Matt. 5:1–7:29) e notate il cibo spirituale che avrebbe fatto nascere e anche edificato la fede dei maturi. È attentamente preparato un ricco pasto in molte illustrazioni di parabole che Gesù usò in Matteo capitoli tredicesimo, ventunesimo e ventiduesimo. Gesù fece profezie che avrebbero edificato la fede di migliaia di persone mentre avrebbero letto quelle scritte in Matteo 24:1–25:46. In tutti questi casi Gesù espresse il suo argomento in modo breve, appropriato e vigoroso.

13. Definite la fede dimostrata da quelli elencati in Ebrei capitolo 11.

13 Nella lettera che l’apostolo Paolo scrisse per edificare la fede degli Ebrei egli elenca per nome sedici uomini e donne che avevano una cosa in comune, la fede. Essi vissero in tempi diversi, affrontarono varie situazioni e problemi, ma fu la loro fede a recare la benedizione di Geova. Ebrei 11:1 definisce questa specie di fede: “La fede è la sicura [provata, fondata sulla logica e sui fatti] aspettazione [attesa, ricerca] di cose sperate, l’evidente [chiara alla vista e all’intendimento, distinta, semplice] dimostrazione [espressione esteriore] di realtà [l’essere reale, in armonia con la vita o con i fatti] benché non vedute [con occhi letterali]”. La Torre di Guardia del 1º ottobre 1962 definì la fede in questo modo: “avere ferma convinzione, salda certezza, completa fiducia”.

MANTENIAMO LA FEDE, FACENDOLA CRESCERE

14. Perché edificare la fede è come costruire un edificio?

14 La fede della persona è dunque spesso nella stessa condizione di un edificio. Alcune case si deteriorano a causa della cattiva qualità o dei materiali non provati e queste case devono essere riparate per sussistere. Ciò può richiedere che si fortifichino le fondamenta con materiale di rinforzo. Di solito, occorre più lavoro che per costruire una casa nuova. Si impiega molto tempo ad esaminare le debolezze della casa prima che si possa trovare il rimedio e fare la riparazione.

15. Quando comincia il mantenimento della fede? Perché?

15 La cura della casa comincia soltanto quando l’imprenditore consegna le chiavi al nuovo proprietario. Tutto è nuovo, e sono stati usati tutti i più recenti materiali per la comodità e la durata. Ma immediatamente comincia il programma di manutenzione. Tempo, contrazione dovuta a caldo e freddo, assestamento delle fondamenta e generale logorio producono presto crepe, angoli scheggiati, vetri rotti, e moltitudini di impianti difettosi. Avviene la stessa cosa della propria fede. Quanto tempo dedicate al mantenimento della fede? La Parola di Dio consiglia: “Continuate a provare se siete nella fede, continuate a provare ciò che voi stessi siete”. — 2 Cor. 13:5.

16. Come farebbe la persona a stabilire la debolezza della fede e a determinare le misure di mantenimento?

16 La fede è collegata alla crescita. La fede manca dove la crescita si è fermata o è stentata. Geova dice, in Ebrei 10:38: “‘Il mio giusto vivrà a motivo della fede’, e, ‘se torna indietro, la mia anima non ha piacere in lui’”. C’è un’eccellente guida per determinare il mantenimento: badate a qualsiasi segno indicante che tornate indietro. Voi o la vostra famiglia studia di meno, saltando lo studio familiare? Trovate le vostre spiegazioni dei soggetti scritturali un po’ difficili a capirsi? È il vostro ministero pubblico un programma messo su in fretta e furia? Siete divenuti di udito torpido, e riscontrate di lamentarvi per la cattiva memoria? È la verità divenuta una cosa qualsiasi per voi perché è così facile ottenerla? Non possiamo assumere la veduta del proprietario di una casa a breve scadenza che ragiona che eviterà le spese di manutenzione e passerà i risultanti problemi al prossimo ignaro compratore. Abbiamo dinanzi a noi la speranza della vita eterna e dobbiamo mantenere viva e in aumento la nostra fede.

17. (a) Ci sono ricompense per chi è fedele? (b) Come si identificano di solito i fedeli?

17 C’è molta più felicità nella crescita. Voi vivete se la vostra fede è viva. Deriva smisurata contentezza dal vostro fidato programma di mantenimento della fede. Ottenete pace mentale insieme a libertà da esaurimenti della fede. Quindi pensate al grande incoraggiamento che siete per i nuovi, i deboli, e quelli lenti a progredire, mentre continuate fedelmente a servire Geova con passo calmo e costante. Per mezzo di un fedele servitore Geova diede ai Tessalonicesi queste informazioni molto incoraggianti: “Noi ringraziamo sempre Dio quando facciamo menzione di tutti voi nelle nostre preghiere, poiché rammentiamo incessantemente la vostra fedele opera e la vostra amorevole fatica e la vostra perseveranza dovuta alla vostra speranza nel nostro Signore Gesù Cristo dinanzi al nostro Dio e Padre”. (1 Tess. 1:2, 3) Possiamo guardare lo stesso per aiuto, e, siate certi, il futuro sarà al di là di qualsiasi descrizione, “mentre guardiamo attentamente il principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, Gesù”. — Ebr. 12:2.

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