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  • Il Patto del Regno provvede il Governatore del Nuovo Mondo

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  • Il Patto del Regno provvede il Governatore del Nuovo Mondo
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1950
  • Sottotitoli
  • GRAZIE PROMESSE A DAVIDE
  • IDENTIFICAZIONE DEL MESSIA
  • MEDIANTE QUALE ORDINAMENTO È RE CELESTE
  • COME MELCHISEDEC
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1950
w50 15/2 pp. 51-56

Il Patto del Regno provvede il Governatore del Nuovo Mondo

“Io dispongo che vi sia dato un regno, come il Padre mio ha disposto che fosse dato a me, affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni, giudicando le dodici tribù d’Israele”. — Luca 22:29, 30.

1. Che cosa si obbligò Iddio a produrre? Per mezzo di che cosa?

GEOVA Dio si assunse l’obbligo di produrre un giusto governatore permanente per tutto il genere umano. Questo fatto deve costituire una grande consolazione per le persone che si addolorano per le condizioni politiche e religiose esistenti sulla terra e anelano di vedere il trionfo del bene sul male e della verità sull’errore. Ma quello che dev’essere di ancor più grande conforto per queste persone rettamente disposte è l’eminente fatto che Geova, il Signore Dio Onnipotente, ha già prodotto il Giusto Governatore e lo ha posto ora sul trono di potenza. La sua assunzione del potere garantisce molte cose gloriose per l’immediato futuro le quali delizieranno il cuore di tutti gli amanti della giustizia e della verità e oltrepasseranno nella loro realizzazione le loro più care speranze. In tal modo Geova Dio dimostra di essere legittimamente il Supremo Governatore di tutto l’universo, e così rivendica la sua sovranità universale contro tutti i ribelli e gli oppositori. In tale modo, anche, dà fedelmente esecuzione al suo patto per il Regno mediante il quale molto tempo fa assunse l’obbligo di produrre il permanente Re di giustizia secondo un certo lignaggio o ceppo umano.

2. Che cosa ci proponiamo qui rispetto al capi, e perchè questo?

2 Vi siete mai chiesto perchè, durante i suoi sedici secoli d’esistenza, nessuno dei capi politici e religiosi della sedicente cristianità ha introdotto condizioni giuste, pacifiche e sicure sulla nostra terra? Molti sono stati unti re e imperatori dai papi o sono stati incoronati da altri primati religiosi, ma questo non ha mai fatto prosperare la giustizia in mezzo a tutta l’umanità nè ha mai condotto ad un mondo sano e senza guerre. Perché dunque? Perché nessuno di questi capi della cristianità è mai entrato nel patto di Geova per il Regno. Costoro non erano neppure rappresentanti sulla terra del vero Re, che quel patto ha felicemente prodotto. Il fatto veramente spaventoso è che tutti i governanti della cristianità stanno attualmente congiurando e lottando contro il patto di Geova e contro il suo Re. Per conseguenza s’impedisce al popolo di entrare nel godimento di infinite benedizioni, e le condizioni di questo mondo vanno peggiorando. Ma il proposito del patto di Geova per il Regno sormonterà tutte le opposizioni. Il suo Re introdurrà tosto un regno dove non vi saranno avversari politici, religiosi e commerciali, e la sovranità di Geova Dio sarà rivendicata. Poiché il Re col quale egli ha fatto il patto per il dominio su tutto il genere umano è l’unico Governatore autorizzato a dominare sulla terra, questo è il Governatore che dovremmo desiderare. Poiché ha la certezza di abbattere ogni opposizione e di prendere totalmente in mano le redini del governo della terra, egli è dunque il Monarca che vogliamo identificare, onorare, sostenere con la nostra irremovibile fedeltà. Vogliamo ora assicurarci relativamente a questo Governatore permanente e prenderne conoscenza. Abbiamo a disposizione tutti i fatti occorrenti a tale scopo.

3. In quale città e con chi fu fatto il patto per il Regno?

3 La Parola di Dio, la Sacra Bibbia, ci fa conoscere da quale lignaggio il nostro desiderabile Governatore deve venire. Geova Dio fece un patto per un regno eterno con un re dal cuore retto, con Davide, figliuol di Isai e re di Gerusalemme. Fu a Gerusalemme che Melchisedec governò parecchi secoli prima, quando quella città si chiamava “Salem”. Melchisedec fu un re eccezionale per il fatto che riuniva in se stesso le cariche di re di Salem e sommo sacerdote dell’Altissimo Iddio, Geova. (Gen. 14:18-20) Il nome “Melchisedec” significa “re di giustizia”. Egli servì come figura profetica del Re permanente di giustizia che doveva venire, ma il patto per il regno permanente di giustizia non fu fatto con lui. Fu fatto con Davide, il cui nome significa “diletto”.

4. Come avvenne lo stabilimento di questo patto?

4 Certamente per dare un giusto inizio al Suo patto e per assicurare un buon governatore per tutto il genere umano, Geova Dio volle stabilire il suo patto con un re giusto e che temeva Iddio. Il primo re della nazione d’Israele fu Saul, da Ghiboa, ma ben tosto egli mostrò di essere un governante disubbidiente, e Iddio permise che fosse ucciso e non volle che da lui derivasse una dinastia di re sul trono d’Israele. Davide, che fu da Saul duramente perseguitato, ne fu il successore. Dopo un certo numero di anni di regno, Davide diede prova di essere un “uomo secondo il cuore di Dio”. Avendo innalzato il suo trono sul Monte Sion a Gerusalemme, provvide a far portare la sacra arca della testimonianza, che rappresentava la presenza di Geova, in una tenda sul Monte Sion, vicino al palazzo reale. Egli provava rimorso di risiedere in un solido regale palazzo, mentre la sacra arca di Geova, che era il reale, invisibile Re d’Israele, riposava in una modesta tenda o tabernacolo. Espresse al profeta Nathan il suo vivo desiderio di edificare un tempio degno per l’arca di Geova. Allora Geova trattenne Davide dal dare corso alla sua buona intenzione. Ma, come apprezzamento, Egli fece con lui il patto che estendeva il regno eterno al suo lignaggio o discendenza. Ecco come il Signore Iddio dichiarò il suo patto, ossia la sua promessa unilaterale per mezzo del suo profeta Nathan:

5. Quali furono le condizioni del patto, come furono dichiarate a Davide?

5 “Così dice l’Eterno: — Saresti tu quegli che mi edificherebbe una casa perch’io vi dimori? Ma io non ho abitato in una casa, dal giorno che trassi i figliuoli d’Israele dall’Egitto, fino al dì d’oggi; ho viaggiato sotto una tenda e in un tabernacolo. Dovunque sono andato, or qua, or là, in mezzo a tutti i figliuoli d’Israele, ho io forse mai parlato ad alcuna delle tribù a cui avevo comandato di pascere il mio popolo d’Israele, dicendole: perché non mi edificate una casa di cedro? Ora dunque parlerai così al mio servo Davide: Così dice l’Eterno degli eserciti: — Io ti presi dall’ovile, di dietro alle pecore, perchè tu fossi il principe d’Israele, mio popolo; e sono stato teco dovunque sei andato, ho sterminato dinanzi a te tutti i tuoi nemici, e ho reso il tuo nome grande come quello dei grandi che son sulla terra; . . . e t’ho dato riposo liberandoti da tutti i tuoi nemici. Di più, l’Eterno t’annunzia che ti fonderà una casa. Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu giacerai coi tuoi padri, io innalzerò al trono dopo di te la tua progenie, il figlio che sarà uscito dalle tue viscere, e stabilirò saldamente il suo regno. Egli edificherà una casa al mio nome, ed io renderò stabile in perpetuo il trono del suo regno. Io sarò per lui un padre, ed egli mi sarà figliuolo; e, se fa del male, lo castigherò con verga d’uomo e con colpi da figli d’uomini, ma la mia grazia non si dipartirà da lui, come s’è dipartita da Saul, ch’io ho rimosso d’innanzi a te. E la tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre, dinanzi a te, e il tuo trono sarà reso stabile in perpetuo”. — 2 Sam. 7:5-16; 1 Cron. 17:4-14.

GRAZIE PROMESSE A DAVIDE

6, 7. Che cosa espresse questo patto a Davide e alla sua discendenza? In che modo?

6 Ha forse Davide contrattato con Geova Dio per questo patto del Regno? No; è stato concepito e stabilito per iniziativa di Dio. Fu quindi una grazia concessa a Davide, ossia un’espressione della benignità divina a suo favore. Davide richiamò l’attenzione su questa circostanza dicendo a Dio: “Per amor della tua parola e seguendo il cuor tuo, hai compiuto tutte queste grandi cose per rivelarle al tuo servo”. (2 Sam. 7:21) I termini del patto costituirono pure una grazia per il lignaggio reale di Davide, e così l’intero ordinamento formò le “grazie stabili promesse a Davide”, ossia ‘le benignità a Davide’. (Isa. 55:3, Diodati) Il diletto figliuolo di Davide, il saggio Salomone, gli succedette come re e “si assise dunque sul trono dell’Eterno come re, invece di Davide suo padre; prosperò, e tutto Israele gli ubbidì”. (1 Cron. 29:23) Salomone ebbe il privilegio di edificare il tempio di Geova a Gerusalemme. Ma per aver fatto questo, non divenne l’erede permanente del patto per il Regno affin di sedere sopra un trono per sempre. Egli si abbandonò in seguito al culto dei demoni e divenne un cattivo re. Morì infedele al Dio di suo padre.

7 Ha forse Iddio, a motivo della cattiva fine di Salomone, interrotto la successione dei capi della linea di Davide? Ha egli forse scelto un’altra famiglia per far salire una nuova successione di re sul ‘trono di Geova’? Egli lo aveva fatto con l’empio re Saul. Ma il patto per il Regno fatto con Davide trattenne Iddio dal rigettare i discendenti di Davide; questo patto richiedeva grazia a loro favore. Come punizione Iddio dispose però che il reame di Salomone fosse diviso, e formasse due regni, quello di Giuda e quello d’Israele. Conservò peraltro i discendenti di Davide per la linea di Salomone sul trono del regno di Giuda a Gerusalemme, sul Monte Sion. Questa fu una magnanima grazia per Davide. Essa fu concessa, non per amor di Davide, ma per la rivendicazione della parola e del patto di Geova. In Lui si può aver fiducia.

8. Come si adempì quello che era stato in esso preveduto relativamente ai re peccatori?

8 Da Salomone fino a Sedechia, ultimo re di Giuda sul trono a Gerusalemme, vi fu una successione di venti re, gran parte dei quali furono infedeli a Geova Dio. I termini del patto promettevano quanto segue relativamente ai successori reali di Davide: “Se i figliuoli di lui abbandoneranno la mia legge, e non cammineranno secondo i miei comandamenti; se violeranno i giusti miei documenti, e non osserveranno i miei precetti; visiterò colla verga le loro iniquità, e colla sferza i loro peccati. Ma non torrò a lui la mia misericordia, e non farò torto alla mia verità”. (Sal. 88:30-33, Martini; Sal. 89:30-33, Riveduta) Perciò quando Sedechia dimostrò di essere un re empio, Iddio lo punì con “verga d’uomo” e permise che il re pagano di Babilonia, Nebucadnetsar lo percuotesse con “colpi da figli d’uomini”. Nel 607 a.C. Nebucadnetsar mise termine all’assedio di Gerusalemme e distrusse la città insieme al suo tempio. Catturò Sedechia e i suoi figli, fece uccidere i suoi figli reali, lo accecò e lo deportò in esilio a Babilonia insieme a migliaia di altri Giudei. Joiakin, che era stato destituito undici anni prima, ed era stato sostituito da Sedechia, già si trovava a Babilonia prigioniero.

9. In quale condizione si trovava il patto dopo l’esilio in Babilonia?

9 Quantunque un rimanente di Giudei sia ritornato al suo desolato paese natìo settant’anni dopo e abbia riedificato il tempio a Gerusalemme, la casa di Giuda non ebbe più un re umano che regnasse sul ‘trono di Geova’ sul Monte Sion a Gerusalemme. Oggi la località ove giaceva l’antica Gerusalemme viene internazionalizzata. Anche la moderna repubblica d’Israele ha un presidente che non è teocratico, e non ha un re discendente dalla linea di Davide o dalla tribù di Giuda. Perché dunque? Ha forse il patto di Geova fallito al suo scopo? Si è forse dimostrato malsicuro? Niente affatto! Ma l’attività del patto fu tenuta in sospeso fino all’adempimento delle seguenti parole rivolte a Sedechia: “Così parla il Signore, l’Eterno; la tiara sarà tolta, il diadema sarà levato; tutto sarà mutato; ciò ch’è in basso sarà inalzato; ciò ch’è in alto sarà abbassato. Ruina! ruina! ruina! questo farò di lei; anch’essa non sarà più, finché non venga colui a cui appartiene il giudizio [a cui appartiene il diritto, Am. Stan. Ver.], e al quale lo rimetterò”. — Ezech. 21:31, 32.

10. Che cosa dev’essere e deve fare l’Erede Permanente del patto?

10 Chi è colui al quale appartiene il diritto di dominare come Figliuolo di Davide ed Erede permanente del patto divino? Quando venne egli? Gli ha dato Geova la tiara, il diadema ed il trono affinché domini attivamente con essi? Data l’attuale difficile situazione del mondo le risposte da dare a queste domande si fanno urgenti. I termini del patto ci aiutano a determinare di chi si tratta. Così essi ci sono di guida mentre dobbiamo decidere chi dev’essere accettato come signore del mondo in questo momento critico. Prima di tutto, questo importante Personaggio dev’essere la progenie o discendenza di Davide secondo la parentela carnale. Egli deve essere pure Figliuolo di Dio, poiché nel patto Geova dice: “Io sarò per lui un padre, ed egli mi sarà figliuolo”. Oltre a questo, poiché il patto afferma: “Egli edificherà una casa al mio nome”, questo Personaggio deve edificare un tempio al nome di Geova. Questa opera di edificazione del tempio è una parte essenziale del patto del Regno. Davide non fu come Melchisedec re-sacerdote. Perciò il patto fermato con Davide non contemplava il sacerdozio. Tuttavia fu promesso l’Erede del Regno che sarebbe stato interessato all’adorazione dovuta a Geova e avrebbe eretto un glorioso tempio al Suo nome promuovendo la vera ed unica adorazione. Così noi cerchiamo tutte queste caratteristiche nell’Erede del Regno per identificarlo. In queste ricerche non siamo abbandonati alle nostre deboli facoltà, ma Iddio provvede affinché questa identificazione appaia in tutta la sua pienezza.

11, 12. (a) In qua] senso fu l’Erede il ‘figliuolo di Dio’? (b) Come nel caso di Davide, mediante che cosa dev’essere l’Erede identificato?

11 Ricordiamo che quando il re Saul si fu dimostrato infedele e Geova lo sostituì mandando il suo profeta Samuele ad ungere re uno degli otto figli di Isai a Betlemme, gli additò Davide e gli disse:”Levati, ungilo, perch’egli è desso”. Così Samuele unse il giovane pastore Davide con lo speciale olio dell’unzione perchè fosse il re di Geova. (1 Sam. 16:12,13) Immediatamente lo spirito di Geova investì Davide, dandogli così una seconda identificazione. Lo stesso avviene relativamente all’Erede permanente di Davide, al promesso Figliuolo di Dio che dev’essere il Re ed Edificatore del più glorioso tempio innalzato al nome di Geova. Il grande invisibile Iddio gli diede in primo luogo un’identificazione per mezzo degli angeli. Affinché questo Figliuol di Davide potesse essere il Figliuolo di Dio nel senso più elevato, Geova scelse il suo Figliuolo primogenito, “il primogenito d’ogni creatura,” il quale doveva deporre la sua celeste gloria spirituale ed assumere la vita sulla terra come uomo perfetto di carne e sangue. La sua nascita sulla terra doveva quindi realizzarsi per mezzo di una vergine. Non bastava che fosse una qualsiasi vergine d’Israele e neppure che fosse una qualsiasi vergine della tribù di Giuda. No, ma il patto con Davide esigeva che fosse una vergine giudea della sua stessa stirpe reale. E tale fu la vergine giudea per nome Maria.

12 Prima che l’Erede del Regno discendesse dal cielo e fosse concepito nel seno di Maria, Geova mandò il suo angelo Gabriele ad ottenere il consenso di lei e a dirle: “Tu concepirai nel seno e partorirai un figliuolo e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande, e sarà chiamato Figliuol dell’Altissimo, e il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre, ed egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine. . . . Lo spirito santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò ancora il santo che nascerà, sarà chiamato Figliuolo di Dio”. Quando nacque questo Gesù nella città natia di Davide a Betlemme, l’angelo di Geova apparve ai pastori nei campi e identificò l’Erede del Regno, dicendo: “Ecco, vi reco il buon annunzio di una grande allegrezza che tutto il popolo avrà: Oggi, nella città di Davide, v’è nato un Salvatore, che è [o, sarà] Cristo, il Signore”. (Luca 1:31-33, 35 e 2:10, 11) La parola greca Cristo traduce la parola ebraica Messia e significa l’unto o il santificato. Questo neonato doveva svilupparsi diventando il Messia promesso santificato da Dio per il Regno. Con questa nascita fu raggiunto il punto culminante delle ‘grazie promesse a Davide’ o ‘benignità a Davide’, in virtù delle quali il Messia sarebbe nato dal suo lignaggio!

IDENTIFICAZIONE DEL MESSIA

13. Mediante la parentela terrestre quale diritto ebbe Gesù all’eredità?

13 Naturalmente, alla sua nascita Gesù non era ancora il Messia, poiché non era ancora stato unto da Dio, come neppure Davide fu unto alla sua nascita a Betlemme. L’erede permanente di Davide per il patto del Regno doveva ricevere tale speciale unzione da Dio per diventare il Re eterno. Vi erano senza dubbio molti maschi discendenti del re Davide per la linea del suo figliuolo Salomone e dell’altro figlio Nathan. Ma il discendente speciale che doveva essere il Messia e l’Erede del patto doveva essere unto da Geova, il quale aveva stabilito il patto. Ora Giuseppe, il Giudeo fidanzato a Maria, era del lignaggio reale di Davide per la linea di Salomone, Joiakin (Jeconia) e Zorobabele. Peraltro Giuseppe non era stato chiamato ed unto. La sua fidanzata Maria era discendente di Davide per la linea del suo figliuolo Nathan e Zorobabele. Cosicchè quando Giuseppe si prese Maria per moglie e nacque il figliuolo di lei, Gesù, egli potè adottarlo come suo figliuolo. Così tutti gl’interessi del patto del Regno che potevano essere in possesso di Giuseppe potevano legalmente essere trasferiti al suo figliuolo adottivo Gesù. In questo modo Gesù sarebbe diventato erede LEGALE del patto per mezzo del suo padre adottivo Giuseppe. Mediante Maria egli fu direttamente figliuolo o discendente di Davide, e così ebbe carnale o NATURALE diritto al patto. Essendo una donna, Maria non poteva naturalmente essa stessa ereditare il patto ma come madre poteva trasmetterne il diritto e l’eredità al primogenito dei suoi figliuoli. Ed è quello che fece. In tal modo le due linee di discendenza ed eredità, da Davide, quella mediante Salomone e Zorobabele e quella mediante Nathan e Zorobabele, convergevano su Gesù e aggiungevano forza al suo diritto naturale all’eredità al patto per il Regno. — Matt. 1:1-6; Luca 3:23-31.

14. Quando e come fu egli identificato come Cristo, Figliuolo di Dio, diletto?

14 Secondo l’annunzio recato dall’angelo al tempo della nascita di Gesù, Geova Dio, suo Padre celeste, promise che lo avrebbe unto e che con tale unzione lo avrebbe fatto Messia o Cristo. Quando Gesù ebbe raggiunta l’età virile perfetta dei trent’anni, fu da Dio unto, ma non con olio materiale nè per un regno terrestre con un trono materiale sul monte Sion a Gerusalemme. Allora Gesù indicò che moriva alla sua precedente vita di falegname a Nazaret per dedicarsi al diretto servizio di Dio che gli era stato assegnato nelle profezie divine. In che modo? Facendosi immergere da Giovanni il battista nel fiume Giordano. E allora leggiamo: “E Gesù, tosto che fu battezzato, salì fuor dell’acqua; ed ecco i cieli s’apersero, ed egli vide lo spirito di Dio scendere come una colomba e venir sopra lui. Ed ecco una voce dai cieli che disse: Questo è il mio diletto Figliuolo nel quale mi son compiaciuto”. (Matt. 3:16, 17) Quivi Geova identificò Gesù come il Figliuolo di Dio preannunziato nel patto. Lo contrassegnò pure come Erede del patto mediante l’unzione di qualche cosa di più potente dell’olio materiale, cioè, col Suo spirito santo. Con questo fu adempiuta la profezia d’Isaia 61:1 relativamente al Messia. Inoltre, la parola diletto con cui Iddio definì il suo Figliuolo è nella lingua ebraica simile a quella del nome Davide, che significa precisamente “diletto”. Era quindi perfettamente a proposito ch’egli fosse chiamato “il figliuolo di Davide” ed anche che la profezia si sia riferita a lui chiamandolo “Davide”, il Davide antitipico. — Ezech. 34:23, 24.

15. Che cosa profetizzò Davide che Egli sarebbe stato per lui? Com’è Egli tale?

15 Parlando sotto ispirazione divina, il re Davide, profetizzò del suo Figliuolo reale ed Erede Permanente come essendo più grande e più eccelso di se stesso, celeste, e che riuniva in se stesso qualche cosa di più della carica di re, cioè, le cariche del Sommo Sacerdozio e della Regalità. Infatti nel Salmo 110:1-4 Davide dice: “L’Eterno ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io abbia fatto de’ tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi. L’Eterno estenderà da Sion lo scettro della Sua potenza: Signoreggia in mezzo ai tuoi nemici! . . . L’Eterno l’ha giurato e non si pentirà: Tu sei sacerdote in eterno, secondo l’ordine di Melchisedec”. Come poteva questo Figliuolo di Davide essere Signore di Davide se non fosse stato più grande di Davide? E questo fu precisamente l’argomento di Gesù quando disse: “Davide stesso ha detto, per lo spirito santo: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici per sgabello dei tuoi piedi. Davide stesso lo chiama Signore; e onde viene ch’egli è suo figliuolo?” (Mar. 12:35-37) Il “figliuolo” di Davide ne poteva solo essere il “Signore” essendo il Figliuolo di Dio disceso dal cielo ed essendo esaltato più in alto che sopra un trono sul letterale Monte Sion nella Gerusalemme terrestre per regnare solo sulle dodici tribù d’Israele. Egli diventa “Signore” di Davide mediante il suo innalzamento al trono celeste alla destra di Dio per regnare su tutto il genere umano. Di questo fa anche parte Davide alla sua risurrezione dal sepolcro. Il Monte Sion sul quale è collocato il trono di Gesù è dunque un Monte Sion celeste, è l’organizzazione capitale che domina su tutto l’universo di Dio.

MEDIANTE QUALE ORDINAMENTO È RE CELESTE

16. In quale unico modo poteva Gesù ereditare il regno più alto di quello di Davide?

16 In che modo doveva Gesù diventare un Re celeste? Come doveva egli ereditare un regno molto più eccelso e potente di quello di Davide, e un reame molto più esteso di quello di Davide? Il regno di Davide era puramente terrestre. Poiché era solo un tipo esso doveva, nel corso del tempo, tramontare invece di essere senza fine. Per poter essere eterno, il regno del Figliuol di Davide, Cristo Gesù, dev’essere celeste. Per ereditare il regno di Davide sulle dodici tribù d’Israele in Palestina, era necessario che Gesù nascesse nella carne per la linea reale di Davide. Non era affatto necessario ch’egli morisse per diventare erede del regno terrestre com’era stato quello del suo antenato Davide. Ma per ereditare il regno del cielo ed essere Signore celeste di Davide, era necessario che Gesù deponesse la sua vita umana serbandosi fedele fino alla morte in modo da rivendicare la sovranità universale del suo Padre celeste, Geova Dio. Egli doveva rinunziare a tutto, anche alla sua vita, per poter ottenere l’inapprezzabile tesoro del regno del cielo. Gesù illustrò questa importante verità con due parabole, dicendo:”Il regno de’ cieli è simile ad un tesoro nascosto nel campo, che un uomo dopo averlo trovato, nasconde; e per l’allegrezza che ne ha, va e vende tutto quello che ha, e compra quel campo. Il regno de’ cieli è anche simile ad un mercante che va in cerca di belle perle; e trovata una perla di gran prezzo, se n’è andato, ha venduto tutto quello che aveva, e l’ha comperata”. — Matt. 13:44-46.

17. Come dimostrò Gesù il suo diritto e Iddio adempì il patto?

17 Cristo Gesù fu il primo che abbia adempiuto quelle parabole, separandosi da tutto quello che possedeva, anche dalla sua vita umana, per comprare, ossia dimostrarsi degno del regno de’ cieli. Prima di lui nessuno dei figliuoli umani di Davide di lignaggio reale si era dimostrato degno di essere erede permanente di Davide, perchè tutti erano stati peccatori, e alcuni lo erano stati empiamente. Gesù doveva per contro osservare perfettamente tutti i comandi di Dio. Così facendo doveva mostrare di riconoscere Geova e di tributargli fedeltà ed ubbidienza come supremo Sovrano Universale, la Sorgente di tutta la potenza regale. Doveva essere disposto anche a morire per serbarsi fedele in questa condotta in modo da rivendicare la sovranità universale del suo Padre celeste. Quella fedeltà doveva essere pagata a caro prezzo, ma l’unto Gesù pagò questo prezzo al Calvario. Egli stabilì così il suo diritto al regno del cielo, nel quale deve venir compreso tutto quello che il regno di Davide aveva conquistato. Ma Gesù deve vivere per sempre mediante la potenza di una vita senza fine, per godere ed esercitare quel regno celeste per sempre. Perciò l’Onnipotente Iddio adempì il suo patto per il Regno risuscitando il fedele Gesù dalla morte per la vita nello spirito. Egli lo rivestì d’immortalità e incorruttibilità. (1 Piet. 3:18; 1 Cor. 15:44, 53, 54) Con questo il patto ebbe un adempimento infinitamente più grande di tutto quanto il re Davide si sarebbe potuto immaginare. Portò al punto culminante le divine ‘grazie promesse a Davide’.

18. Com’è mostrato che la sua risurrezione è legata al patto?

18 L’unto Gesù fu risuscitato affinché fosse la Progenie di Davide per sempre. Mediante questo miracolo di Dio fu nettamente identificato quale Progenie ed Erede Permanente di tutto quello che comporta il patto. Mostrando chiaramente quello che Iddio volle esprimere destando Gesù per la vita celeste nello spirito, l’apostolo Paolo scrive: “Che concerne il suo Figliuolo, nato dal seme di Davide secondo la carne, dichiarato Figliuol di Dio con potenza secondo lo spirito di santità mediante la sua risurrezione dai morti; cioè Gesù Cristo nostro Signore”. (Rom. 1:3, 4) Al momento della sua unzione con lo spirito dopo il suo battesimo nel Giordano, Gesù fu proclamato Figliuolo di Dio, ma fu totalmente generato, prodotto, o riconosciuto come Figliuolo spirituale di Dio alla sua risurrezione dai morti. È ancora Paolo che rende manifesta questa verità dicendo: “Noi vi rechiamo la buona novella che la promessa fatta ai padri, Iddio l’ha adempiuta per noi, loro figliuoli, risuscitando Gesù, siccome anche è scritto nel salmo secondo: Tu sei il mio Figliuolo, oggi Io ti ho generato. E siccome lo ha risuscitato dai morti per non tornar più nella corruzione, Egli ha detto così: Io vi manterrò le sacre e fedeli promesse fatte a Davide. Difatti egli dice anche in un altro luogo: Tu non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione. Poiché Davide, dopo aver servito al consiglio di Dio nella sua generazione, si è addormentato, ed è stato riunito coi suoi padri, e ha veduto la corruzione; ma colui che Dio ha risuscitato, non ha veduto la corruzione”. — Atti 13:32-37.

COME MELCHISEDEC

19, 20. Come divenne Gesù Sommo Sacerdote, quantunque fosse del lignaggio di Davide?

19 Cristo Gesù è più grande di Davide, quantunque sia stato suo figliuolo nella carne. Egli è Signore e Padrone di Davide dal quale la vita futura di Davide dipende. Questo è mostrato da un altro fatto. Quando Davide era re sul Monte Sion non esercitava funzioni sacerdotali. I suoi compiti ufficiali riguardavano le cose dello stato e non gli fu neppure permesso di costruire il tempio di Geova. Dove sono oggi i templi materiali che i discendenti terreni di Davide, Salomone e Zorobabele, innalzarono? Sono scomparsi e una moschea maomettana ne occupa il posto! Ma Davide profetizzò che il suo reale Erede e Signore sarebbe stato “sacerdote in eterno secondo il modo di Melchisedec” e che Geova ne aveva fatto immutabile giuramento. (Sal. 110:4, 5, Cocorda, margine) Per conseguenza il Messia doveva essere sacerdote sul trono celeste. Essendo nato dalla stessa tribù di Giuda della quale era Davide, Gesù non era della tribù sacerdotale più di quanto lo fosse Davide. Così non ottenne il Sommo Sacerdozio per essere discendente di Aaronne, primo sommo sacerdote d’Israele. No; ma fu fatto Sommo Sacerdote reale per merito del giuramento di Dio, del giuramento che Iddio pronunziò profeticamente nel Salmo 110. Questo autorizzava Gesù ad offrire se stesso in sacrifizio per lavare il peccato ereditario dell’umanità col suo proprio sangue e procurarle la vita eterna deponendo la sua propria vita umana. Egli fu fatto sacerdote in eterno come Melchisedec quando l’Iddio Onnipotente lo destò dalla morte come spirito glorioso, rivestito d’immortalità e incorruttibilità, in possesso di una vita senza fine. L’apostolo Pietro fece riferimento a questo fatto il giorno della Pentecoste quando Cristo Gesù in qualità di Sommo Sacerdote alla destra del Padre suo ebbe sparso lo spirito santo sui suoi seguaci. Pietro infatti citò il Salmo 110, che contiene il giuramento di Dio, e disse:

20 “Questo Gesù Iddio l’ha risuscitato; del che noi tutti siamo testimoni. Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio, e avendo ricevuto dal Padre lo spirito santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite. Poiché Davide non è salito in cielo; anzi egli stesso dice: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici per sgabello de’ tuoi piedi”. — Atti 2:32-35.

21. Com’è egli quindi più alto di Davide e il giusto edificatore del tempio?

21 Con la sua esaltazione al posto più eccelso dell’universo, secondo solo a Dio e alla sua destra, Cristo Gesù è costituito Re molto più grande di Davide. Era pertanto del tutto consono che fosse Davide, col quale Iddio aveva fatto il patto per il Regno, ad annunziare profeticamente il giuramento di Geova mediante il quale il Re Gesù Cristo doveva essere anche costituito Sommo Sacerdote immortale. Con questo altro ufficio, quello di Sommo Sacerdote, Cristo Gesù divenne pure servitore di Dio più grande di Davide. Questo lo rese qualificato per edificare il vero tempio di Dio, del quale il tempio edificato dal figliuolo di Davide Salomone non fu altro che uno splendido tipo. Parlando di se stesso, Gesù si qualificò “più che Salomone”; egli fu altresì il “Germoglio” di Davide, la messianica “progenie di Davide”. — Matt. 12:42; Apoc. 22:16.

22. Perché il tempio che edifica dev’essere più alto di quello di Salomone?

22 La profezia di Zaccaria 6:12, 13 preannunziò essa pure che Gesù come Sacerdote e Re avrebbe edificato il tempio al nome di Geova, dicendo: “Così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco un uomo, che ha nome il Germoglio; egli germoglierà nel suo luogo, ed edificherà il tempio dell’Eterno; egli edificherà il tempio dell’Eterno, e porterà le insegne della gloria, e si assiderà e dominerà sul suo trono, sarà sacerdote sul suo trono”. Il sommo sacerdote d’Israele entrava nel Santissimo del tempio di Salomone per presentare a Dio il sangue del sacrifizio di espiazione, ma Gesù entrò nel cielo stesso per comparire alla effettiva presenza di Dio ed offrirvi il valore del suo sacrifizio umano. Questo dimostra che il tempio che edifica dev’essere più grande ed eccelso del tempio eretto da Salomone, esattamente come il cielo della presenza di Dio è più eccelso del Santissimo del tempio eretto da Salomone. In modo corrispondente, come il tempio che edifica Cristo Gesù già falegname è su un’altura più eccelsa del monte di Gerusalemme sul quale si trovava il tempio di Salomone, così il monte reale dal quale il Re Cristo Gesù deve regnare è infinitamente più eccelso del Monte Sion sul quale si trovava il palazzo di Davide. Perciò quando l’apostolo Giovanni ebbe la visione e disse: “Poi vidi, ed ecco l’Agnello che stava in sul Monte Sion, e con lui erano centoquarantaquattromila persone che aveano il suo nome e il nome di suo Padre scritto sulle loro fronti,” essa dovette riferirsi al Monte Sion celeste, la sede celeste del regno di Cristo, della quale il Monte Sion terrestre non era che un modesto tipo.

23. Come si dimostra che cosa è il tempio che egli edifica?

23 Il tempio che egli edifica è la sua chiesa o congregazione, e l’edifica su se stesso, su “questa Pietra”. Poiché egli è la vivente Pietra fondamentale, tutte le pietre di questo tempio antitipico sono “pietre viventi”, i suoi 144.000 seguaci provati e fedeli. L’apostolo Pietro si serve di questa figura di confronto, così parlando ai seguaci di Cristo: “Accostandovi a lui, Pietra vivente, riprovata bensì dagli uomini ma innanzi a Dio eletta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati qual casa spirituale, per essere un sacerdozio santo per offrire sacrifici spirituali, accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo. Poiché si legge nella Scrittura: Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, eletta, preziosa, e chiunque crede in lui non sarà confuso”. (1 Piet. 2:4-6) L’apostolo Paolo dice ai Cristiani nella loro qualità di “pietre viventi”: “Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo spirito di Dio abita in voi? . . . poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi”. — 1 Cor. 3:16, 17.

24. Com’è egli il “primogenito, il più eccelso dei re della terra?

24 Nel costruire questo tempio spirituale di pietre viventi Gesù come Erede Permanente del patto per il Regno adempie una importante particolarità di quel patto. Quale Sommo Sacerdote-Re è egli! È il primogenito della creazione di Geova. Innalzandolo ad un così eccelso posto per virtù della magnifica fedeltà Geova diede corso alle grazie del suo patto con Davide, promesse con le seguenti parole: “La mia fedeltà e la mia benignità saranno con lui, e nel mio nome la sua potenza sarà esaltata. Egli m’invocherà, dicendo: Tu sei il mio Padre, il mio Dio, e la rocca della mia salvezza. Io altresì lo farò il primogenito, il più eccelso dei re della terra. Io gli conserverò la mia benignità in perpetuo, e il mio patto rimarrà fermo con lui.” (Sal. 89:24, 26-28) Poiché egli è più eccelso di tutti i re della terra, nessuno di loro gli potrà resistere ed egli li colpirà duramente mettendoli in amara rotta ad Harmaghedon. A questo proposito la profezia dice: “Costoro guerreggeranno contro l’Agnello, e l’Agnello li vincerà, perchè egli è il Signor dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e fedeli”. (Apoc. 17:14) Iddio sarà fedele al suo patto per il Regno e al suo primogenito Figliuolo innalzato a così eccelsa posizione darà la vittoria ad Harmaghedon sulla lega dei re nemici e sulle loro nazioni unite.

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