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Fortificàti per pronunciare le parole di GeovaLa Torre di Guardia 1978 | 15 giugno
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Mentre la tempesta della distruzione spazzerà la terra, i “pastori” delle nazioni e i “maestosi” del loro gregge grideranno e urleranno, cadendo “come un vaso desiderabile”. Ci sarà costernazione come quella che c’è in una casa quando un vaso d’inestimabile valore cade a terra frantumandosi. Saranno “resi senza vita a causa dell’ardente ira di Geova”. — Ger. 25:31-37.
18. (a) In che modo le persone sincere potranno essere liberate? (b) Da quale promessa continueremo a trarre forza?
18 Felicemente, persone sincere di tutte le nazioni che vengono a conoscenza della bontà di Geova si uniscono alla classe di Geremia. Saranno liberate quando divamperà l’ardente ira di Dio, per far “bere a tutte le nazioni” l’amara pozione della distruzione. (Ger. 25:17) L’esecuzione di quel giudizio si approssima! Ancora per un po’ i nemici di Dio potranno combattere contro la classe di Geremia e i suoi compagni. Ma come “un muro di rame fortificato” continueremo a resistere alla pressione del nemico il quale non vorrebbe che dichiarassimo “tutte le parole” comandate da Geova. Traiamo sempre forza dalla sua promessa: “‘Su di te non prevarranno. Poiché io sono con te, per salvarti e per liberarti’, è l’espressione di Geova”. — Ger. 15:20.
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Perseveranza e fedeltàLa Torre di Guardia 1978 | 15 giugno
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Perseveranza e fedeltà
“O Geova, non sono quei tuoi occhi verso la fedeltà?” — Ger. 5:3.
1. In che senso la condotta di Gerusalemme fu in contrasto con quella di Geremia?
GEOVA chiese riguardo all’antica Gerusalemme: “Perché mai questo popolo . . . è infedele di un’infedeltà durevole?” Erano infedeli perché seguivano una condotta caparbia, la “condotta popolare, come il cavallo che si lancia nella battaglia”. E la loro veduta carnale recò la calamità, poiché ‘non avevano conosciuto il giudizio di Geova’. (Ger. 8:5-7) In netto contrasto, Geremia perseverò fedelmente. Per 40 anni, sino alla distruzione di Gerusalemme, e oltre quel tempo, continuò ad adempiere il suo incarico di proclamare i giudizi di Geova.
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