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Svegliatevi! 1979
g79 22/7 pp. 16-20

Vie navigabili costruite dall’uomo

DAL CORRISPONDENTE DI “SVEGLIATEVI!” IN CANADA

È STATA paragonata per importanza a una vittoria in battaglia, alla conquista di un territorio o alla costruzione di un tempio. Ci riferiamo alla costruzione di un canale.

Sorpresi? Ne avete tutte le ragioni, poiché il più semplice dei canali è solo un fosso scavato per farvi passare acqua, non certo una grande impresa. Sebbene certi grandi canali siano stati definiti “meraviglia del secolo” o “una delle meraviglie del mondo”, sono apprezzati più per il servizio che rendono che come testimonianza delle imprese umane.

L’uomo apprezza da molto tempo le vie d’acqua del pianeta Terra, e se ne serve per i trasporti, il commercio e lo svago. Ma i fiumi non portano sempre dove vuole l’uomo, e a volte sono troppo infidi per poterli navigare. Gli oceani sono separati da masse di terra per circumnavigare le quali ci vogliono molti giorni. Quindi l’uomo ha costruito canali per aggirare gli ostacoli sui fiumi e ne ha scavato altri attraverso strette lingue di terra. Questi canali completano quindi i corsi d’acqua naturali della terra.

Canali nell’antichità

Sembra che il più antico canale navigabile di cui si abbia notizia esistesse in Egitto nel secondo millennio avanti l’èra volgare. Quella via d’acqua seguiva quasi lo stesso percorso del moderno canale di Suez.

Gli antichi fenici, assiri, sumeri ed egiziani costruirono tutti complessi sistemi di canali che servirono da mezzo di comunicazione e di trasporto. In Babilonia, basse imbarcazioni a forma di cesto e zattere trasportavano le merci facendo la spola fra l’entroterra e il mare. È possibile che i fiumi Chebar e Aava menzionati nella Bibbia siano stati canali. — Ezec. 1:1; Esd. 8:21.

Tuttavia, dobbiamo guardare gli antichi cinesi per trovare una novità molto importante nella costruzione dei canali. Nel 983 della nostra èra, Chhiao Wei-Yo, vicecommissario ai trasporti di una sezione del Grande Canale, inventò la prima conca di navigazione.

Conche di navigazione

Una conca di navigazione è un elevatore idraulico che si serve dell’acqua in una rete di canali per alzare o abbassare una nave da un livello a un altro. Un tipo di conca di navigazione ha porte a ciascuna estremità e un sistema di valvole per riempirla d’acqua fino al livello del canale superiore o svuotarla per portarla al livello del canale inferiore. La prima conca di navigazione nei canali europei fu costruita probabilmente nel 1373 E.V. a Vreeswijk, in Olanda.

Verso il 1485 E.V., Leonardo da Vinci diede l’ultimo tocco al progetto elementare di una conca di navigazione, ideando una porta girevole o ad angolo, un tipo ancora in uso. Quando la porta si chiude, i due battenti formano un angolo col vertice a monte, per cui l’acqua che scende a valle li tiene strettamente uniti.

Con i nuovi progetti di conche di navigazione, i costruttori di canali potevano portare le navi in cima a una vetta e riportarle giù dall’altra parte, come pure aggirare cascate o rapide sui fiumi navigabili. In Europa e nell’America del Nord stava per cominciare l’èra dei canali.

Èra dei canali

Il primo importante canale d’Europa fu costruito in Francia al principio del XVII secolo. Il canale di Briare fu aperto nel 1642. Era lungo 55 chilometri, aveva 40 conche e saliva di 39 metri da Briare sulla Loira, scendendo poi di oltre 80 metri per congiungersi infine con la Senna. Ricostruito, fa ora parte di una rete di canali che collegano la Senna al Rodano.

Seguirono subito altri importanti canali. Nel 1681 fu aperto il canale della Linguadoca (ora chiamato canale del mezzogiorno) lungo più di 240 chilometri; esso congiunge il Mediterraneo con l’Oceano Atlantico. Costruito quasi 300 anni fa, è considerato il primo canale moderno.

La rete dei canali in Europa continuò a espandersi, specie nella prima metà del XIX secolo. Le nuove conche di navigazione e i nuovi canali accorciarono le distanze e collegarono le vie d’acqua per accelerare la rivoluzione industriale e creare le migliaia di chilometri di reti collegate fra loro in uso oggi.

A oriente, in Russia, furono costruiti canali per congiungere il Mar Baltico con il Mar Bianco, nonché con il Mar Nero e il Mar Caspio attraverso il Volga. Questo grande fiume, con i suoi molti affluenti, consentiva più di 11.000 chilometri di navigazione.

In Inghilterra, fra il 1760 e il 1800 una frenetica attività di costruzione di canali quasi raddoppiò il percorso delle vie d’acqua navigabili, portandolo a oltre 3.800 chilometri. Nel 1772, osservando i lavori in corso, l’americano Benjamin Franklin scrisse da Londra: “I fiumi non si possono governare, specie nei paesi collinosi. I canali sono tranquilli e si possono governare con molta facilità”.

È possibile che le parole di elogio dette da Franklin riguardo ai canali inglesi abbiano spronato gli americani a costruire canali anche loro. Tuttavia, vari fattori contribuirono alla costruzione di canali nell’America del Nord. C’erano poche strade, nessuna delle quali asfaltata, e i viaggi sulle vie d’acqua erano sia convenienti che pratici. Un cavallo sulla riva che trainava una chiatta sul canale poteva trasportare 50 tonnellate di merce, circa 400 volte di più di quelle che poteva portare sul dorso!

Dopo la guerra del 1812 fra Stati Uniti e Inghilterra, ci fu l’incentivo a espandersi verso ovest. Il percorso lungo il San Lorenzo fino al lago Ontario non soddisfaceva gli Stati Uniti, perché era principalmente sotto il controllo del Canada. Inoltre, non esisteva ancora nessuna via di comunicazione al di là delle cascate del Niagara che congiungesse con il lago Erie.

Così fu scavato il grande canale dell’Erie. Era lungo 584 chilometri, con 82 conche, e andava da Albany sul fiume Hudson a nord di New York a Buffalo sul lago Erie. Aperto nel 1825, il canale dell’Erie fu un successo commerciale sin dall’inizio. Perciò nel commercio con l’estero, New York divenne più importante di Baltimora, Boston e Filadelfia. Il canale dell’Erie contribuì a fare di New York uno dei più grandi porti marittimi del mondo.

Da meno di 160 chilometri di canali nel 1816, gli Stati Uniti hanno portato a oltre 40.000 chilometri la loro rete interna di vie d’acqua navigabili e migliorato i canali lungo le coste. Sebbene l’avvento della locomotiva a vapore ponesse fine al periodo aureo dei canali, un sesto di tutti i trasporti interni degli U.S.A. è ancora effettuato per via d’acqua.

Dopo la guerra del 1812, il Canada volle avere una rotta sicura per raggiungere l’interno del paese e i Grandi Laghi, lontano dal San Lorenzo e dal confine con gli U.S.A. Questo soprattutto per motivi di difesa, specialmente per trasportare indisturbati i rifornimenti da Montreal a Kingston sul lago Ontario.

Il percorso scelto fu quello del fiume Ottawa, un affluente del San Lorenzo, oltre 190 chilometri a nord-ovest di Montreal, dove si congiunge col fiume Rideau proveniente da sud. Di lì, fu costruito il canale di Rideau che, con un percorso di 200 chilometri lungo fiumi e laghi, giunge fino a Kingston, nell’Ontario. Fu aperto nel 1832, e insieme al fiume Ottawa fu per qualche tempo la migliore rotta per la navigazione dei battelli a vapore fino ai Grandi Laghi. Il centro che sorse nel punto dove il canale di Rideau si congiunge con il fiume Ottawa è oggi chiamato Ottawa, la capitale del Canada. Il canale fu costruito così bene che le conche originali sono ancora in uso. Più trafficata che mai, la rete del Rideau fa la gioia di centinaia di visitatori su imbarcazioni da diporto.

Oltre il lago Ontario, le magnifiche cascate del Niagara ostruivano l’accesso agli altri quattro Grandi Laghi. Nel 1829, fu aperto il primo canale di Welland, con un dislivello di 99 metri per aggirare le cascate e raggiungere il lago Erie. Più di un secolo dopo, un perfezionato canale di Welland rese possibile la via d’acqua artificiale più lunga del mondo, la Saint Lawrence Seaway.

Grandi canali navigabili

Ci sono molti canali navigabili. Ma prendiamone in esame tre dei più famosi.

Anzitutto c’è il canale di Kiel, o “Nord-Ostsee-Kanal”, attraverso l’istmo che separa il Mare del Nord dal Mar Baltico. Un tempo i vichinghi portavano le loro navi attraverso l’istmo impiegando cavalli per trainarle su rulli. Nel 1895 la Germania scavò il canale che mette in comunicazione i due mari come un importante sbocco per la sua flotta in espansione. Il canale lungo 98 chilometri fu ben presto utilizzato per scopi diversi da quello originario e ora esso è uno dei più attivi del mondo, con un traffico maggiore di quello dei due canali più famosi — Suez e Panamá — messi insieme.

Il canale di Suez fu aperto nel 1869 come “contributo all’unità mondiale”. Esso è lungo 161 chilometri. Essendo il Mar Mediterraneo e il Mar Rosso allo stesso livello, il canale di Suez, che li mette in comunicazione, non ha bisogno di conche. Permette di fare il viaggio dall’Europa all’India risparmiando più di 6.400 chilometri.

Il canale di Suez doveva essere aperto a tutti i paesi in tempo di pace e in tempo di guerra, accordo che le nazioni in guerra hanno spesso dimenticato. Dal giugno del 1967 al 1974, fu chiuso soprattutto a causa della guerra arabo-israeliana. Ora riaperto, il canale di Suez sarà ulteriormente allargato per consentire il passaggio a superpetroliere di ben 250.000 tonnellate, se i progetti egiziani saranno portati a termine. Sebbene la via d’acqua riaperta conservi la sua impronta sul commercio e sull’economia mondiale, le veloci navi e le gigantesche petroliere hanno ridotto l’importanza che il canale di Suez aveva un tempo.

Anche il canale di Panamá ha perso parte della sua importanza, ma è ancora una scottante questione politica ed economica. Aperto nel 1914 attraverso l’istmo di Panamá (lembo di terra largo 80 chilometri), abbrevia di 12.676 chilometri il viaggio da New York a San Francisco.

Tuttavia, rispetto al passato, meno navi passano attraverso il canale di Panamá. Più di 3.000 mercantili, incluse le più grandi petroliere, sono troppo lunghi o troppo larghi per questa via d’acqua, o hanno bisogno di acque più fonde a pieno carico. Inoltre, l’immediato futuro del canale è offuscato da problemi politici, economici e militari.

In contrasto, da quando fu aperta nel 1959, la più lunga via d’acqua artificiale del mondo ha avuto una storia pacifica. Le navi oceaniche possono entrare nella Saint Lawrence Seaway attraverso il Golfo del San Lorenzo. Quindi risalgono il fiume sino al lago Ontario, entrando attraverso il canale di Welland nei laghi Erie, Huron e Michigan, e poi attraverso le chiuse di Sault Ste. Marie nel Lago Superiore. A questo punto, da che sono entrate nella Seaway, hanno superato un dislivello di 183 metri, l’equivalente di un edificio di 60 piani! Quindi possono fare la traversata fino a Duluth sulla punta occidentale del Lago Superiore, a 3.768 chilometri dall’Oceano Atlantico. E a differenza del canale di Panamá, il traffico della Seaway è aumentato. Si parla già di accrescerne la portata prima della metà degli anni ottanta.

Qual è il futuro dei canali?

Sebbene i canali e le vie d’acqua interne non siano più il solo mezzo importante per il trasporto di carichi pesanti, continuano ad avere a questo riguardo una funzione rilevante. Per molti prodotti come cereali, minerali, carbone e legname, il trasporto attraverso le vie d’acqua interne è ancora il più economico. Dagli anni sessanta, America del Nord, Europa e Asia hanno visto incentivati i trasporti attraverso le acque interne. Le vie d’acqua sono state modernizzate e ci sono progetti per la costruzione di nuovi canali.

Ma vi sono motivi di preoccupazione, alcuni di natura politica, altri di natura economica. Per esempio, due nuovi canali proposti per l’Europa collegherebbero il Reno con il Danubio, e quindi il Reno con una rete collegata alla Senna. Alcuni funzionari dell’Occidente sono inquieti perché temono di aprire sul Danubio una possibile “rotta d’invasione” tramite cui la flotta mercantile del blocco comunista potrebbe entrare nelle vie d’acqua commerciali dell’Europa occidentale.

Altri motivi di preoccupazione riguardano lo squilibrio che le vie d’acqua artificiali possono produrre nella creazione naturale. I canali dell’Erie e di Welland hanno permesso alla lampreda di mare, una creatura simile all’anguilla originaria dell’Atlantico settentrionale, di invadere i Grandi Laghi, dove ha decimato popolazioni di pesci commercialmente pregiati. Inoltre, la Saint Lawrence Seaway ha favorito lo sviluppo delle industrie sulle rive dei Grandi Laghi e questo ha accelerato l’inquinamento delle loro acque.

Sì, le vie d’acqua artificiali possono produrre uno squilibrio e accrescere l’inquinamento in certe regioni, ma Colui che creò ‘tutti i torrenti invernali che vanno al mare’ può porre fine all’inquinamento e mantenere il giusto equilibrio in tutta la creazione. (Eccl. 1:7) Inoltre, bisogna riconoscere che, per quanto le reti di canali siano costruite secondo criteri razionali, le loro caratteristiche non sono neppure da paragonare alla sapienza manifesta nelle vie d’acqua naturali della terra. Le cose costruite dall’uomo possono solo integrare, non sostituire, gli oceani, i laghi e i fiumi del nostro pianeta.

[Diagramma/Immagine a pagina 18]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

porta a monte

bacino a monte

centrale di comando

camera della conca

bacino a valle

porta a valle

centrale elettrica

[Immagini a pagina 16]

ANTICHI SUMERI

GRANDE CANALE, CINA

CANALE DELL’ERIE, NEW YORK

CANALE DI KIEL, GERMANIA

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