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  • Vi ha visitato di recente il segretario del Re?

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  • Vi ha visitato di recente il segretario del Re?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
w72 1/7 pp. 389-397

Vi ha visitato di recente il segretario del Re?

“E fra loro c’era un uomo vestito di lino, con un astuccio da segretario ai fianchi”. — Ezec. 9:2, NW.

1. Quali domande potreste fare riguardo a una visita del segretario del Re, e le risposte a tali domande sono importanti?

PER parecchi anni il segretario del Re è andato alle case del popolo. Vi ha visitato di recente? Può darsi che la domanda vi sorprenda. Potete dire: ‘Nessuno mi ha mai fatto visita identificandosi come segretario del Re’. Ma può darsi che, per timore di aprire la porta a un visitatore inaspettato in questi tempi pericolosi, abbiate tenuto la porta chiusa a chiave. O, se avete aperto la porta alla sua visita, non l’avete riconosciuto come segretario del Re. Che non l’abbiate identificato non esclude la possibilità che vi abbia fatto visita. La sua opera è urgentissima, ed egli vi visitava per il vostro interesse. ‘Come facevo a saperlo?’ potete esclamare. ‘Dimmi, chi è esattamente questo Re, e chi è il suo segretario? E qual è lo scopo della sua visita?’ Le risposte a queste domande che voi fate sono importantissime in questi giorni d’incertezza nei quali è inevitabile che si verifichi qualche emergenza o eventualità.

2. Di quale re si tratta qui, e perché l’invio del suo segretario al popolo era una cosa da attendere nel nostro giorno?

2 La nostra insolita domanda può comprendersi alla luce delle circostanze nelle quali è formulata. L’odierna situazione mondiale non è del tutto nuova. Molto tempo fa ci fu una situazione simile, ma in piccole proporzioni. Perciò essa è oggi per noi un esempio ammonitore, e questa è la ragione per cui fu scritta nella storia antica onde la sua lezione non fosse perduta. Oggi abbiamo bisogno della lezione, e per il nostro eterno benessere dobbiamo prenderla a cuore e seguirla. Come in quel tempo nella situazione tipica, nel tempo attuale si tratta del Re più grande di tutti, sì, dello stesso Re. Il segretario che ora ha mandato corrisponde a quello che incaricò molto tempo fa per amore del popolo nella loro necessità. Quanti re sulla terra faranno una tal cosa? Almeno questo grande Re l’ha fatta. Egli prefigurò che avrebbe fatto questo nel nostro tempo mediante ciò che fece nell’antichità in circostanze simili. Affinché oggi noi siamo illuminati e guidati, Egli ebbe cura che se ne facesse una narrazione genuina e accurata.

3. Duemilacinquecentoottantadue anni fa, qual era la situazione riguardo a una potenza mondiale e a un regno con una lunga successione di re in un’unica famiglia, e perché ciò che accadde a quel regno ebbe importanza mondiale?

3 Rivolgiamoci ora alla narrazione e risaliamo di 2.582 anni all’anno 612 avanti la nostra Èra Volgare. Una forte nuova potenza mondiale (Babilonia) aveva preso di recente il posto di predominio nel reame della politica mondiale. Un regno che aveva dominato per 465 anni nella sola famiglia reale sin dal 1077 a.E.V. stava per essere distrutto. Non gli rimanevano che altri cinque anni secondo come volgeva la storia. Quindi, in effetti, la sua città capitale, Gerusalemme, fu distrutta nel 607 a.E.V., e insieme ad essa il tempio dell’Iddio del regno. Questo avvenimento doveva influire sull’intero mondo del genere umano, poiché allora doveva cominciare un periodo di 2.520 anni in cui la Potenza Mondiale Babilonese, la Potenza Mondiale Medo-Persiana, la Potenza Mondiale Greca, la Potenza Mondiale Romana e la Potenza Mondiale Anglo-Americana dovevano dominare in successione tutto il genere umano.

4. In che modo quel periodo di dominio mondiale doveva essere ininterrotto, quando finì, e perché l’anno 612 a.E.V. oggi ci interessa?

4 Il dominio della terra da parte di quelle potenze mondiali non doveva essere interrotto dalla Suprema Potenza dell’Universo per mezzo di alcun regno da Lui stabilito. Storicamente, quel lungo periodo di ininterrotto dominio politico del mondo finì nell’anno 1914 E.V., quando scoppiò la guerra internazionale che infine coinvolse ventotto nazioni, compresa la duplice potenza mondiale di Gran Bretagna e America, cioè la prima guerra mondiale della storia umana. Ora possiamo dunque capire che quell’anno dell’antichità a cui si rivolge qui la nostra attenzione — il 612 a.E.V. — fu un anno cruciale per quel tempo e prefigurò il tempo cruciale d’ora.

5. In quale luogo si trovavano diecimila Giudei in quell’anno 612 a.E.V., e quale esperienza ebbe quell’anno Ezechiele in una visione?

5 Già nel 612 a.E.V., c’erano decine di migliaia di individui di Gerusalemme e del Regno di Giuda ch’erano stati deportati di là all’esilio in Babilonia. (2 Re 24:14) Questi comprendevano uomini che divennero profeti di Geova Dio, cioè Daniele ed Ezechiele figlio di Buzi il sacerdote. (Dan. 1:1-6; Ezec. 1:1-3) L’anno 612 a.E.V. fu il sesto anno dell’esilio di questi due deportati. Quell’anno il profeta Ezechiele ebbe una visione. Corporalmente, egli rimase nel luogo chiamato Tel-Abib vicino al fiume Chebar in Babilonia, ma in ispirito o mediante ispirazione fu riportato a Gerusalemme. (Ezec. 3:15; 8:1-4) In questa visione fu condotto in un giro nel tempio che era stato costruito dal re Salomone figlio di Davide, per l’adorazione di Geova quale Dio del Regno d’Israele. Geova proibisce l’uso di qualsiasi immagine o raffigurazione nell’adorazione di lui come Dio invisibile; eppure lì nel tempio dedicato all’adorazione di questo Dio del cielo e della terra il profeta Ezechiele vide sulle pareti immagini e raffigurazioni che erano usate nell’adorazione di dèi falsi. Per esempio, una delle cose che Ezechiele vide fu questa:

6. In questo giro del tempio, che cosa vide Ezechiele che vi facevano settanta anziani d’Israele?

6 “Ecco, c’era ogni rappresentazione di cose striscianti e di bestie abominevoli, e tutti gli idoli di letame della casa d’Israele, essendo l’intaglio sul muro d’ogn’intorno. E settanta uomini degli anziani della casa d’Israele, con Iaazania figlio di Safan che stava fra loro, stavano dinanzi ad essi, ciascuno col suo incensiere in mano, e il profumo della nuvola dell’incenso ascendeva. E mi diceva: ‘Hai visto, o figlio d’uomo, ciò che gli anziani della casa d’Israele fanno nelle tenebre, ciascuno nelle stanze interne del suo pezzo da esposizione? Poiché dicono: “Geova non ci vede. Geova ha lasciato il paese”’”. — Ezec. 8:10-12.

7. Che cos’era Geova giustificato a recare su quei settanta idolatri anziani, e perché?

7 Il tempo avrebbe detto, e molto presto, se quei settanta anziani dentro il tempio di Geova avevano ragione di dire tali cose e di attender di rimanere impuniti dopo aver degradato e contaminato in questo modo la casa di adorazione di Geova. In modo detestabile essi violavano il primo e il secondo dei Dieci Comandamenti. Geova è un “Dio geloso” nel senso che esige esclusiva devozione e non condivide la Sua gloria con i falsi dèi e la Sua lode con le immagini idolatre. Su tutti i praticanti di adorazione falsa proprio nel Suo tempio in Gerusalemme, Geova era giustificato a recare la punizione per il loro errore e per la loro iniquità. (Eso. 20:1-6; Isa. 42:8) Che avesse immutabilmente determinato di far ciò, lo indicò al suo profeta Ezechiele. Dopo aver reso Ezechiele testimone oculare perfino della pratica dell’adorazione del sole nel Suo tempio, Geova gli disse:

8. Con quali parole Geova indicò d’avere determinato di recare la debita punizione?

8 “Io stesso anche agirò nel furore. Il mio occhio [che quei settanta anziani pensavano fosse cieco] non commisererà, né proverò compassione. E per certo grideranno ai miei orecchi ad alta voce, ma io non li udrò”. — Ezec. 8:13-18.

9. A questo riguardo, che cosa mostra che Geova non è un Dio che si possa corrompere, e quale domanda facciamo dunque circa gli individui?

9 Che cosa diremo a ciò noi, che viviamo in un simile tempo cruciale? Chiederemo: È Geova un Dio spietato? Non mostrerà alcuna misericordia a nessuno nel prossimo culmine della nostra situazione critica? Non lo possiamo minimamente incolpare di lasciare gli adoratori ipocriti e falsi alle conseguenze delle loro errate pratiche. E siccome Geova ha chiaramente detto a noi tutti che farà questa stessa cosa, dovremmo apprezzare che Egli non è un Dio che si possa corrompere. Il popolo del profeta Ezechiele lo riscontrò, e questo fatto storico prova che egli è un Dio vero e vivente, che è invero il solo vivente e vero Dio di tutta l’esistenza. L’attuale generazione del genere umano pure lo riscontrerà! Ma quale speranza di divina pietà c’è per alcuni individui di questa generazione? Da ciò che ebbe luogo nel caso di Gerusalemme del giorno di Ezechiele possiamo scoprirlo. Ascoltiamo dunque ciò che Ezechiele ora ha da dirci:

SI DEVE PRESTARE ATTENZIONE ALLA CITTÀ — COME?

10, 11. (a) Chi fu colui che chiamò così da essere udito da Ezechiele, e da dove? (b) Perché aveva diritto di dare comandi rispetto alla città?

10 “E chiamava ai miei orecchi ad alta voce, dicendo: ‘Si avvicinino quelli che prestano attenzione alla città, ciascuno con la sua arma in mano per ridurre in rovina!’”

11 È Geova che emana questo comando che viene udito da Ezechiele. (Ezec. 9:1) Dov’è Egli? È lì, seduto su quel glorioso trono che poggia su quel carro dalle ruote terribilmente alte, con un celeste cherubino accanto a ciascuna delle quattro ruote. (Ezec. 8:2-4; 10:1, 2) Egli ha il diritto di emanare ordini rispetto alla città di Gerusalemme, perché è Re. È “il Re d’eternità”. (1 Tim. 1:17, Traduzione del Nuovo Mondo, Moffatt; Riv. 15:3) Egli fu in realtà l’invisibile Re della nazione di Ezechiele; e si diceva che l’unto re assiso sul trono di Gerusalemme sedeva sul “trono di Geova”, come visibile rappresentante di Geova il Re invisibile. (1 Cron. 29:23; Ezec. 20:33) Gesù Cristo chiamò la Gerusalemme del suo giorno “la città del gran Re”. (Matt. 5:35) Ebbe dunque il supremo diritto reale di dare ordini sul modo in cui la città di Gerusalemme doveva essere distrutta. Secondo la successiva visione in questa serie di visioni date a Ezechiele, Gerusalemme doveva essere bruciata. (Ezec. 10:1-7; 2 Re 25:8, 9; 2 Cron. 36:17-19) Ma prima che la città fosse rasa al suolo, che cosa si doveva fare ai suoi abitanti?

12. Quali domande sorgono riguardo a quelle armi per ridurre in rovina, e a chi non si riferisce l’espressione “quelli che prestano attenzione alla città”, e perché no?

12 Rispetto a questi abitanti di Gerusalemme, suonò minaccioso quando si udì Geova il Re invisibile chiamare con alta voce di comando: “Si avvicinino quelli che prestano attenzione alla città, ciascuno con la sua arma in mano per ridurre in rovina!” (Ezec. 9:1) Su chi dovevano essere usate quelle armi per ridurre in rovina? Sugli abitanti della stessa Gerusalemme? Su tutti loro? Di quelli che erano armati di tali armi per ridurre in rovina si parlò come di “quelli che prestano attenzione alla città”. Questa descrizione non significò il re allora regnante, Sedechia, né i principi del suo governo né i comandanti militari né il sommo sacerdote e il secondo sacerdote del tempio. Questi non avrebbero rivolto le armi di rovina sul loro proprio popolo in Gerusalemme. Chi erano, dunque, gli uomini armati?

13. Chi erano, dunque, quegli uomini armati della visione, e perciò che cosa si deve dire delle forze armate babilonesi?

13 Essendo soggetti a Geova, che stava per ‘agire nel furore’, essi erano i Suoi giustizieri, che dovevano eseguire le sue decisioni giudiziarie sugli abitanti di Gerusalemme, prestando in tal modo “attenzione alla città”. Benché nella visione apparissero come uomini, in realtà erano santi angeli di Geova che dovevano essere impiegati per eseguire i Suoi avversi giudizi sugli abitanti della città. Secondo la storia, le forze armate di Babilonia furono impiegate visibilmente per eseguire i giudizi di Geova sulla città ribelle, ma queste non furon quelle raffigurate nella visione di Ezechiele. Quei Babilonesi furono semplicemente impiegati dagli angeli celesti contro Gerusalemme.

14. Quanti uomini armati vennero alla chiamata di Geova, e da quale direzione?

14 Al reale comando di Geova, quanti uomini armati comparvero, e da quale direzione vennero? Ezechiele ce lo narra, dicendo: “Ed ecco, c’erano sei uomini che venivano dalla direzione della porta superiore che guarda verso nord, ciascuno con la sua arma per infrangere in mano; e fra loro c’era un uomo vestito di lino, con un astuccio da segretario ai fianchi, ed entravano e stavano accanto all’altare di rame”. — Ezec. 9:2, Traduzione del Nuovo Mondo del 1971 (inglese).

15. (a) Chi erano in realtà quei “sei uomini” della visione, e che cosa presagiva la direzione da cui provenivano? (b) Come fu mostrato che la determinazione di Geova di ‘agire nel furore’ avrebbe trionfato sulla resistenza?

15 C’erano sei uomini con armi per infrangere in mano. Non molti, ma, poiché rappresentavano angeli, avevano poteri sovrumani che potevano più che contrastare le migliaia di abitanti entro Gerusalemme. Che fossero sei di numero non significa dunque che ci fosse in loro alcunché d’imperfetto o che fossero inadeguati per l’opera di giustizieri. Notiamo che questi sei giustizieri vennero “dalla direzione della porta superiore che guarda verso nord”. Questo fu un presagio del fatto che gli eserciti babilonesi avrebbero marciato contro Gerusalemme dal nord, per servire sulla terra da strumenti degli angeli giustizieri di Geova. Dal sud vennero gli eserciti del Faraone d’Egitto in risposta all’appello del re Sedechia di Gerusalemme, ma quelle forze alleate furono respinte dai Babilonesi. La determinazione di Geova di ‘agire nel furore’ per la distruzione di Gerusalemme non doveva essere contrastata. I simbolici “sei uomini” con armi per frantumare che Egli aveva invitati a ‘prestare attenzione alla città’ avevano il sostegno divino e avrebbero trionfato su ogni resistenza.

16. In considerazione di questa circostanza, a che cosa vanno realmente incontro le nazioni nel prossimo futuro?

16 Non si perda oggi su di noi la forza di quella circostanza profetica. Ciò a cui questo attuale sistema di cose mondiale va incontro nel prossimo futuro non sono semplici forze umane di distruzione e demolizione. Quello che questi elementi umani radicali, anarchici, nichilisti, disordinati possono non infrangere e obliterare, sarà spazzato via dai sovrumani eserciti angelici di Geova per eseguire il suo “furore” contro questo malvagio sistema di cose. Ogni traccia di questo corrotto, contaminato sistema di cose deve scomparire!

17. Quali ragioni ci sono per stabilire se questo include o no la cristianità, e perché le persone della cristianità hanno ragione di allarmarsi?

17 Anche la cristianità? Sì, poiché essa è oggi la sezione predominante di questo sistema di cose. Per giunta, è la particolare organizzazione raffigurata dall’antica infedele Gerusalemme e dal suo dominio, il paese di Giuda. È l’organizzazione religiosa che asserisce di adorare l’Iddio della Sacra Bibbia, che si chiama Geova. Essa asserisce di riconoscere Gesù, il Figlio di Geova Dio, come il Cristo, e per questa ragione ha preferito chiamarsi cristianità. Ma, come l’antica Gerusalemme, ha infranto il suo patto religioso con Geova e si è corrotta con le religioni pagane di questo mondo non praticando quindi il vero cristianesimo. Il suo nome religioso non la proteggerà. Si avvicina la solenne ora in cui i profetici “sei uomini” ‘presteranno attenzione alla cristianità’ con le loro armi per infrangere. Popolo della cristianità, questo è davvero qualche cosa di cui allarmarti!

18. Quando deve aver luogo quest’opera di frantumare, si può evitare, e quale domanda sorge riguardo a noi individualmente?

18 Che questo intero sistema di cose, compresa la cristianità, sia infranto, frantumato, è un’assoluta certezza che si avvererà entro questa generazione. Non ci sarà modo di evitare questa catastrofe mondiale che viene per mano di Geova, il Re universale che avanza sul suo celeste carro per la piena esecuzione dei suoi giudizi. C’è qualche cosa che possiamo individualmente fare in proposito, ora, prima che quei simbolici “sei uomini” comincino a frantumare le cose mondane con le loro armi di rovina? Per saperlo, esaminiamo ulteriormente il dramma profetico che il profeta Ezechiele vide in visione.

IDENTIFICHIAMO IL SEGRETARIO DEL RE

19. Quanti uomini vennero dal nord e stettero accanto all’altare, ed erano tutti armati?

19 Notiamo che lì non c’erano solo “sei uomini” che eran venuti dal nord ed erano entrati nel cortile del tempio e stavano accanto all’altare di rame per i sacrifici. Ce n’erano sette. E il settimo uomo non era armato come gli altri sei. Ezechiele dice: “E fra loro c’era un uomo vestito di lino, con un astuccio da segretario ai fianchi”. (Ezec. 9:2, Traduzione del Nuovo Mondo, edizione inglese del 1971) Chi è egli?

20. Chi era quel settimo uomo, ed era egli al servizio del re Sedechia di Gerusalemme?

20 Certo, è il segretario del Re. Il suo abito non militare insieme al suo astuccio contenente una penna e inchiostro lo identifica come un segretario. Egli pure deve prestare la sua attenzione alla città, e poiché fu convocato da Colui che siede sul trono sopra il carro celeste, dev’essere il segretario di Geova, il cui visibile trono terrestre in Gerusalemme era allora occupato dal re Sedechia della famiglia reale di Davide. Egli è il segretario non del ribelle re Sedechia, ma del Re d’Eternità, Geova. Chi era egli nel lontano giorno di Ezechiele, o chi è egli oggi?

21. Che cosa si può dire circa il fatto che l’uomo vestito di lino fosse o no un angelo, e si vide al tempo di Ezechiele un effetto come quello prodotto da lui nella visione?

21 Poiché era fra i “sei uomini” che rappresentavano gli angeli del cielo per l’esecuzione dei giudizi di Geova, rappresenta egli pure un celeste angelo o una schiera angelica? Se fosse un invisibile angelo celeste, come sapreste se vi ha visitato di recente? Ma, secondo l’opera che Geova gli ha assegnato, rappresenta evidentemente qualche cosa di visibile che è usato qui sulla terra in modo pacifico. Or dunque, rappresenta un uomo, non è vero? Ebbene, guardando al tempo di Ezechiele, non abbiamo nella Bibbia nessuna narrazione di alcun uomo che facesse letteralmente l’opera che a quest’uomo “vestito di lino” fu detto di fare. Il profeta Geremia, che allora era in Gerusalemme, non la fece. Ezechiele non la fece, poiché tornò a Gerusalemme solo in visione, mediante lo spirito d’ispirazione di Geova. Ma quantunque non si vedesse allora nessun uomo letterale con un astuccio da segretario andare in giro in Gerusalemme per fare l’opera che Ezechiele vide in visione, l’utile effetto dell’opera di un tale segretario si vide proprio come se un uomo letterale avesse attraversato la città e avesse compiuto l’opera assegnata. Quindi l’uomo con l’astuccio dell’inchiostro era solo un accorgimento raffigurativo per indicare in quel tempo un’impresa di Dio.

22. Per chi o quando doveva avvenire il primario adempimento di questa visione, e chi è dunque oggi il segretario del Re?

22 Che dire, però, del nostro giorno? È chiaro che la visione dell’uomo con l’astuccio da segretario doveva avere un’applicazione primariamente nel nostro giorno, onde fosse utile per noi “sui quali sono arrivati i termini dei sistemi di cose”. (1 Cor. 10:11) Nel lontano giorno di Ezechiele non fu raffigurato nessun singolo uomo, nonostante che un singolo uomo potesse compiere l’opera entro le antiche mura di Gerusalemme nel tempo che ancora rimaneva prima che la città fosse distrutta. Ma quando consideriamo che l’antitipica “città” d’oggi è la cristianità, con le sue dimensioni mondiali, possiamo capire che non è il lavoro di un solo uomo. Dev’essere il lavoro di un gruppo di uomini per un periodo di anni. Quindi, nel nostro giorno, l’uomo della visione “vestito di lino, con un astuccio da segretario ai fianchi”, deve raffigurare un moderno uomo composto, cioè un unito gruppo di uomini, che lavorino tutti insieme sotto la stessa direttiva nell’unica stessa opera, in vista di uno stesso fine, al servizio di Geova, “il Re d’eternità”. Tale è il segretario del Re del nostro giorno.

23, 24. (a) Perché i Giudei naturali non adempiono la visione dell’uomo vestito di lino? (b) Il clero della cristianità adempie forse l’opera di segretario di Geova, e per quale ragione?

23 Proprio perché questo “segretario” composto è al servizio di Geova, non significa oggi un gruppo di persone giudee. Geova fu il Dio dei loro antenati Abraamo, Isacco e Giacobbe e di Mosè, ma i circoncisi Giudei o Israeliti naturali d’oggi non sono per certo nell’odierno servizio di Geova. Per sfortuna essi si escludono da ciò, perché non accettano il Gesù messo al palo e risuscitato come il Messia o Cristo, il Figlio di Geova Dio. Per giunta, come Giudei non farebbero in tutta la cristianità l’opera cristiana che adempie l’opera compiuta dall’uomo “vestito di lino” visto nella visione di Ezechiele. Né sono gli ecclesiastici della cristianità ad agire come un corpo unito per fare l’opera del segretario di Geova Dio. Quegli ecclesiastici non vedono nessun bisogno di una tale opera, poiché non credono che la cristianità sarà fra breve distrutta da Geova per mano dei suoi angeli al comando del suo Figlio Gesù Cristo. Per esempio, che cosa disse il papa cattolico romano della Città del Vaticano la domenica di Pasqua dell’11 aprile 1971?

24 Con la data del giorno successivo il Times di New York pubblicò la speciale notizia dall’intestazione “Roma, 11 aprile” e diceva: “Il papa Paolo VI in uno speranzoso messaggio pasquale ha detto oggi: ‘Le grandi idee che sono le luci che guidano il mondo moderno non saranno spente’. ‘L’unità del mondo sarà conseguita’, ha asserito il papa. . . . In ciò che ha definito il suo ‘Messaggio di speranza’, il pontefice ha detto: ‘La dignità della persona umana sarà riconosciuta non solo formalmente ma effettivamente. L’inviolabilità della vita da quella nel seno materno a quella della vecchiaia avrà il generale ed efficace sostegno. Le indegne ineguaglianze sociali saranno superate. Le relazioni fra i popoli saranno pacifiche, ragionevoli e fraterne’”.

25. Perché la moderna realizzazione dell’uomo composto con l’astuccio da segretario non si trova nei gruppi religiosi della cristianità, ma che cosa c’è a disposizione per identificarlo?

25 Non credendo nelle profezie bibliche per il nostro tempo, il clero e i gruppi religiosi della cristianità operano, sperano e pregano onde essa sia perpetuata con tutte le sue cose detestabili. La moderna realizzazione dell’uomo profetico con l’astuccio da segretario non si troverà in tali gruppi religiosi della cristianità. Chi ha fatto dunque l’opera del moderno uomo composto “vestito di lino”? I fatti storici pubblicati in tutta la terra sono a disposizione per identificare chi è quell’“uomo” composto.

26. Chi è dunque il segretario del Re, come si vede nell’anno 1931 e in seguito?

26 È quel piccolo corpo di dedicati, battezzati cristiani che, nell’anno 1931, riconobbero la sovrastante distruzione della cristianità e perciò la necessità dell’opera dall’“uomo vestito di lino” che deve compiersi nell’applicazione moderna. Il 30 luglio 1931, al congresso generale di questi unti cristiani a Columbus, nell’Ohio, U.S.A., alle ore 15,00, si cominciò a pronunciare la conferenza “L’uomo col corno da scrivano” e immediatamente dopo la fine di questa conferenza fu presentato alle migliaia di persone lì radunate a congresso il libro Rivendicazione, che spiegava i capitoli da 1 a 24 di Ezechiele. Esattamente quattro giorni prima di ciò, o la domenica 26 luglio 1931, questo congresso di cristiani unti con lo spirito aveva abbracciato un nome distintivo che in qualità di cristiani li designava quali “testimoni di Geova”. Non solo il nome, ma l’opera che essi hanno compiuta da allora prova che questo unto rimanente di cristiani testimoni dell’Iddio Altissimo è senza fallo l’adempimento nel ventesimo secolo dell’uomo “vestito di lino, con l’astuccio da segretario”. Questo è dunque il moderno “segretario del Re”. Vi ha visitato di recente?

27, 28. (a) Nella visione di Ezechiele, che cosa mostra se l’uomo vestito di lino ricevette ordini da uomini in qualche progetto umano? (b) Del gruppo di sette, chi doveva agire prima, e furono dati ordini di fare che cosa?

27 Che l’opera di questo unto rimanente non sia il progetto di qualche uomo ma abbia origine da Geova Dio è ben raffigurato nella visione vista da Ezechiele. Mostrando da dove l’“uomo vestito di lino” ricevette le sue istruzioni, Ezechiele narra ciò che vide e udì, dicendo: “E riguardo alla gloria dell’Iddio d’Israele, si alzò di sopra i cherubini sui quali era alla soglia della casa [il santuario del tempio], ed egli chiamava l’uomo che era vestito di lino, ai cui fianchi era l’astuccio da segretario”. —Ezec. 9:3, NW; 10:2.

28 Così la gloria di Geova si mosse dal podio che era sopra le ruote accanto alle quali erano situati i quattro cherubini e prese posto sopra la soglia del compartimento del Santissimo del tempio di Gerusalemme. Ora Geova era in realtà nel suo santo tempio, e fu da Lui che fu detto lì all’“uomo vestito di lino” ciò che doveva fare. Non gli fu detto dagli infedeli sacerdoti del tempio contaminato. Prima doveva entrare in azione quest’uomo, avanti che agissero i “sei uomini” armati di armi per frantumare. Che cosa doveva fare egli davanti a quei sei giustizieri? Geova dice: “Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme, e devi apporre un segno sulla fronte degli uomini che sospirano e gemono per tutte le cose detestabili che si fanno in mezzo ad essa”. — Ezec. 9:4.

29. Perché non fu detto all’uomo vestito di lino di compiere l’opera di apporre il segno nel tempio, e perché fu mandato in mezzo a Gerusalemme?

29 Geova non disse a quest’uomo di passare in mezzo al tempio e di apporre il segno. Lì non c’erano fronti da segnare, poiché durante il suo giro d’ispezione era stato mostrato al profeta Ezechiele che gli adoratori lì nel tempio praticavano la falsa adorazione, con alcune donne che piangevano sul falso dio Tammuz e non per le cose detestabili che si facevano nel tempio e in mezzo a Gerusalemme. (Ezec. 8:13, 14) Perciò l’“uomo vestito di lino” ebbe l’ordine di uscire dal tempio e di passare “in mezzo a Gerusalemme”. Geova vide che in tutta l’infedele Gerusalemme erano persone che ‘sospiravano e gemevano per tutte le cose detestabili’ che si facevano in mezzo a essa.

30. Come avrebbe l’uomo vestito di lino trovato quelli della giusta specie, e per quale ragione furono segnati nel luogo indicato?

30 In che modo l’“uomo vestito di lino” avrebbe trovato quelli che così ‘sospiravano e gemevano’? Non semplicemente andando nella pubblica piazza o nel luogo di mercato, ma andando alle case delle persone, di casa in casa. In questo modo avrebbe potuto udire le loro accorate espressioni e decidere se dovevano esser segnate sulla fronte o no. Questa non era un’operazione rapida, niente affatto, ma richiedeva di andare pazientemente e coscienziosamente di casa in casa o di porta in porta e di fare un’onesta ispezione, non mostrando nessuna parzialità ma segnando solo quelli che sinceramente erano addolorati per tutte le cose detestabili che altri compivano dentro la città reale. L’“uomo vestito di lino” non chiese loro di scoprire il petto per fare quindi un segno sul loro cuore. No, ma appose il segno distintivo sulla loro fronte dove poteva pubblicamente esser visto da amici o nemici. Questo segno, e non la specie di abiti che indossavano insieme al loro ipocrita discorso religioso, avrebbe indicato che erano adoratori di Geova.

[Immagine a pagina 391]

Ezechiele vide in visione settanta anziani che contaminavano la casa di adorazione di Geova e dicevano: “Geova non ci vede”

[Immagine a pagina 393]

Sei uomini armati accompagnavano il segretario del Re. Essi rappresentano le forze angeliche di Dio che presto spazzeranno via questo corrotto sistema, inclusa la cristianità

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