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  • Una festa che dev’essere celebrata da miliardi di persone

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  • Una festa che dev’essere celebrata da miliardi di persone
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
w80 1/8 pp. 20-24

Una festa che dev’essere celebrata da miliardi di persone

1. Quali prove a favore della partecipazione delle “altre pecore” all’antitipica festa delle capanne vennero alla luce nel 1931 e nel 1932?

Le “altre pecore” del Buon Pastore Gesù Cristo partecipano alla celebrazione dell’antitipica festa delle capanne? Vi sono rallegranti prove che vi partecipano al tempo da Dio stabilito. Nel 1931 l’illuminazione della festa fece luce sul capitolo 9 della profezia di Ezechiele. Rivelò che le persone addolorate sulla cui fronte l’uomo vestito di lino e col corno da scrivano al fianco appone un segno sono le stesse “pecore” della parabola di Gesù riportata in Matteo 25:31-46. Nel 1932 ulteriore illuminazione della festa rivelò che questa stessa classe delle “pecore” era stata prefigurata da Gionadab, figlio di Recab, divenuto amico del re Ieu d’Israele, esecutore dei giudizi di Geova. — II Re 10:15-28; Ger. 35:1-19.

2. (a) Secondo la profezia di Gesù sul “termine del sistema di cose”, quale altro radunamento doveva esserci in questo tempo oltre a quello di Matteo 24:31? (b) Nel 1935, cosa diede grande impulso a quest’opera di radunamento?

2 Non dimentichiamo che Gesù narrò la parabola di Matteo 25:31-46 come parte del “segno” che avrebbe contrassegnato la sua invisibile “presenza” e il “termine del sistema di cose”. (Matt. 24:3) In questo modo Gesù predisse che durante il “termine del sistema di cose” ci sarebbe stato un radunamento di altre persone oltre agli “eletti” di Matteo 24:31. Il radunamento di quelli che fanno il bene agli “eletti” cominciò nella primavera del 1935. Ciò che diede un grandissimo impulso a questo radunamento fu il discorso pronunciato il venerdì 31 maggio 1935 al pubblicizzato congresso dei testimoni di Geova tenuto a Washington, al quale in particolare furono invitati ad essere presenti quelli della cosiddetta classe di Gionadab.

3. (a) Quale fu l’argomento del discorso allora pronunciato, dopo di che quanti si battezzarono? (b) L’adempimento di Matteo 25:31-46 divenne quindi parte di quale “segno”?

3 Quel giorno il presidente della Watch Tower Society parlò sul tema “La grande moltitudine” e considerò la profezia di Rivelazione 7:9-14 (Authorized Version). Identificò la “grande moltitudine” con le “pecore” della parabola di Gesù in Matteo 25:31-46. Questa spiegazione fu accolta con gioia sia da quelli dell’unto rimanente che da quelli della classe di Gionadab. Il giorno seguente fu tenuto un battesimo e 840 persone simboleggiarono la loro dedicazione a Geova con l’immersione in acqua. La maggioranza di loro mostrò di appartenere alle “pecore” che sono amiche dei “fratelli” spirituali del re Gesù Cristo. Questo divenne parte del “segno” che dimostra l’invisibile presenza del regnante Gesù Cristo e anche che viviamo al “termine del sistema di cose”.

4. Come furono trasmesse quelle informazioni a tutte le “pecore”, e quale opera di radunamento proseguì?

4 Tali informazioni furono trasmesse in ogni parte della terra a tutti quelli simili a pecore, essendo pubblicate nei numeri della Torre di Guardia inglese del 1º e 15 agosto 1935. Così il radunamento della classe di Gionadab proseguì con l’autorizzazione di Geova.

5. (a) Quali proporzioni ha raggiunto l’opera di raccolta? (b) Quale precedente raccolta non ebbe però fine?

5 Nonostante tutti gli ostacoli causati dalla seconda guerra mondiale (1939-1945) e la terribile persecuzione dei testimoni di Geova in quei giorni infuocati, il radunamento delle “altre pecore” si è esteso in oltre 200 paesi e gruppi di isole. La raccolta di quelli della “grande folla” non pose però termine al radunamento di altri membri della classe di Rut ed Ester. Altri “tralci” meritevoli di divenire parte della “vite”, Cristo, continuarono ad essere radunati. (Giov. 15:1-8) Altri “rami” continuarono ad essere radunati per essere ‘innestati’ nell’“ulivo coltivato”, come descritto in Romani 11:17-24.a — Deut. 16:13.

6. (a) Secondo il comando di Geova, che spirito si doveva manifestare durante questa festa del settimo mese lunare? (b) La festa delle capanne e la festa della raccolta erano forse due distinte celebrazioni, che avevano inizio in due tempi diversi?

6 Perciò dal 1919 in poi c’è davvero stata un’antitipica festa della raccolta, caratterizzata dalla gioia propria dell’antica festa delle capanne. Le parole di Geova riguardo ai celebratori della festa delle capanne sono diventate di nuovo attuali: “Non devi esser altro che gioioso”. (Deut. 16:15) A questo punto non dobbiamo dimenticare che la festa delle capanne e la festa della raccolta erano un’unica festa, per cui non cominciavano in tempi diversi. La festa della raccolta aveva luogo contemporaneamente a quella delle capanne. Nell’antico tipo, la festa di sette giorni nel settimo mese lunare aveva due nomi semplicemente perché il dimorare nelle capanne doveva aver luogo nel periodo della raccolta nel settimo mese, tishri (etanim). Poiché nell’antico tipo la raccolta era quella degli israeliti, era appropriato che nel 1919 l’adempimento della festa della raccolta cominciasse con il radunamento di quelli prefigurati dagli israeliti naturali, cioè il rimanente degli israeliti spirituali. — Vedi la Torre di Guardia del 1º gennaio 1968, pp. 21, 22.

FUTURE PROSPETTIVE DELLA FESTA

7. Perché le future prospettive della festa delle capanne sono ottime?

7 Come sono le prospettive dell’antitipica festa delle capanne, o della raccolta, nella quale siamo già entrati? Ottime! Perché? Perché l’imminente “grande tribolazione” e la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon non soffocheranno la gioia della nostra festa. (Matt. 24:21; Riv. 16:14, 16) Le profezie bibliche mostrano che la festa antitipica continuerà ininterrottamente nel nuovo ordine che Geova Dio stabilirà per mezzo del suo vittorioso Re-Guerriero, Gesù Cristo. I sopravvissuti alla guerra di Geova ad Har-Maghedon, cioè l’unto rimanente e la “grande folla” di “altre pecore”, continueranno la festa nel giusto nuovo ordine.b

8, 9. Quanto tempo rimarrà sulla terra il rimanente sopravvissuto, e quale prospettiva dà loro Zaccaria 14:16-19 in relazione alla festa delle capanne?

8 Per quanto tempo quelli dell’unto rimanente rimarranno sulla terra come “residenti temporanei” nell’istituito nuovo ordine fino alla loro glorificazione nel regno celeste, essi non lo sanno. Ma la loro attuale gioiosa prospettiva di celebrare la festa durante il prolungamento della loro permanenza sulla terra è ben basata sulla profetica Parola di Geova. Per esempio, in Zaccaria 14:16-19 si parla di molti altri celebratori dell’antitipica festa delle capanne, oltre a quelli che la celebrano oggi:

9 “E deve accadere che, riguardo a ognuno che è lasciato rimanere da tutte le nazioni che vengono contro Gerusalemme, devono anche salire di anno in anno a inchinarsi al Re, Geova degli eserciti, e a celebrare la festa delle capanne. E deve accadere che, riguardo a chiunque dalle famiglie della terra non salga a Gerusalemme per inchinarsi al Re, Geova degli eserciti, pure su di loro non cadrà nessun rovescio di pioggia. E se la stessa famiglia d’Egitto non salirà ed effettivamente non verrà, non ce ne sarà neanche su di loro. Ci sarà il flagello col quale Geova flagellerà le nazioni che non saranno salite a celebrare la festa delle capanne. Questa stessa sarà la punizione per il peccato d’Egitto e per il peccato di tutte le nazioni che non saliranno a celebrare la festa delle capanne”.

10. Quando tutte le nazioni scateneranno l’attacco finale contro l’antitipica Gerusalemme, chi rimarrà in vita sulla terra e chi no?

10 Ebbene, di chi si parla come di “ognuno che è lasciato rimanere da tutte le nazioni che vengono contro Gerusalemme”? Né dell’unto rimanente degli israeliti spirituali, né dei loro compagni, la “grande folla” che viene da tutte le nazioni e comincia ad adorare Geova prima che le nazioni diano l’assalto all’antitipica Gerusalemme. Il rimanente e la “grande folla” sono proprio quelli che subiscono l’attacco collettivo delle nazioni per essere rimasti leali alla “Gerusalemme celeste”. (Ebr. 12:22) I versetti precedenti (Zacc. 14:1-15) descrivono in che modo Dio guerreggia contro le nazioni attaccanti e conferma la sua sovranità sulla nostra terra. Rivelazione 19:11-21 raffigura come le nazioni, senza eccezione, attaccheranno quelli che sulla terra sostengono la “Gerusalemme celeste”, e come nessuna di quelle nazioni sopravvivrà alla “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon. Non sopravvivranno nemmeno quelli che, per così dire, se ne staranno a casa e nello stesso tempo daranno il loro appoggio agli eserciti al fronte, specialmente con la mobilitazione totale.

11. Come sarà la distruzione dei nemici ad Har-Maghedon, e perché?

11 La guerra di Dio ad Har-Maghedon significherà la distruzione eterna di tutti quei nemici, senza possibilità di risurrezione. (Matt. 25:31, 32, 41-46; Isa. 66:23, 24; Rom. 6:9; I Cor. 6:9, 10) I loro cadaveri saranno come corpi lasciati sul campo di battaglia in pasto agli uccelli necrofagi. (Riv. 19:17-21) Cosa accadrà poi?

12. Scritturalmente, quindi, chi s’intende per “ognuno che è lasciato rimanere da tutte le nazioni che vengono contro Gerusalemme”?

12 Compariranno allora quelli di cui si parla come di “ognuno che è lasciato rimanere da tutte le nazioni che vengono contro Gerusalemme”. (Zacc. 14:16) Di chi potrebbe trattarsi? Scritturalmente sarebbe “ognuno” dei miliardi di uomini morti prima della predetta “grande tribolazione” e della “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon, e per i quali c’è speranza di una risurrezione terrena.c Gesù Cristo parlò del tempo della risurrezione di “tutti quelli che sono nelle tombe commemorative”. (Giov. 5:28, 29; Riv. 20:12, 13) Fra quelli destati dai morti ci sarà un numero imprecisato di egiziani, ma allora non ci sarà alcun territorio chiamato Egitto, né alcun’altra divisione nazionale dei tempi precedenti.

13. Sotto il regno di Cristo, cosa dovranno giustamente riconoscere i risuscitati sulla terra, e, in caso contrario, cosa accadrà loro?

13 Sotto il regno millenario di Cristo, a tutti i risuscitati sulla terra si insegnerà l’unica vera religione. Si conformeranno tutti ad essa? Chi vorrà ottenere la vita eterna dovrà venire nel tempio spirituale di Geova collegato alla “Gerusalemme celeste”. Dovrà celebrare l’antitipica festa delle capanne nel cortile terrestre del tempio dove già si trova la “grande folla” che sopravvivrà ad Har-Maghedon. (Riv. 7:9-15) Dovrà riconoscere i “principi su tutta la terra” ‘costituiti’ dal re Gesù Cristo per aver cura degli affari della terra. (Sal. 45:16) Soprattutto, i risuscitati sulla terra dovranno riconoscere Geova quale Dio e Sovrano universale, “re su tutta la terra” tramite Gesù Cristo. (Zacc. 14:9) In caso contrario, Geova, il grande Datore della pioggia, non verserà su di loro le sue benedizioni tramite Cristo. (Zacc. 10:1) Per tali individui non benedetti sarà come trovarsi in una zona colpita dalla siccità, con conseguente morte.

14. Cosa significherà essere flagellati da Geova durante il regno millenario di Cristo?

14 Geova potrà servirsi anche di un “flagello” simile a quello con cui avrà colpito le nazioni che guerreggiavano contro la “Gerusalemme celeste”. (Zacc. 14:12-15) Per quegli ostinati oppositori della vera adorazione essere colpiti da lui significherà morte eterna, se necessario anche prima della fine del regno millenario di Cristo. Quei peccatori flagellati non arriveranno alla fine del dominio millenario di Cristo e non avranno quindi l’opportunità di essere in seguito dichiarati giusti da Geova Dio per ottenere la vita senza fine sulla terra paradisiaca. La loro residenza temporanea sotto il regno di Cristo sarà venuta meno allo scopo.

15. Chi coopererà lealmente con il sopravvissuto rimanente degli israeliti spirituali durante la loro permanenza nel nuovo ordine?

15 All’inizio del nuovo ordine il sopravvissuto rimanente degli israeliti spirituali abiterà ancora in tende come “residenti temporanei” sulla terra. Saranno in attesa di essere trasferiti dalla scena terrestre all’eredità celeste, per essere con Cristo e con i re-sacerdoti uniti a lui. (Riv. 20:4-6) Ma durante la loro permanenza sulla terra dopo Har-Maghedon essi avranno la leale cooperazione della classe del “capotribù”, i “principi su tutta la terra”, nel sovrintendere all’antitipica festa del settimo mese, la festa delle capanne.d — Ezec. 45:17, 25.

16. (a) Da quale gruppo saranno presi molti membri della classe del “capotribù”? (b) Quale privilegio sarebbe motivo di grande gioia per il rimanente sopravvissuto?

16 Molti membri della classe del “capotribù” saranno presi dalla “grande folla” di persone simili a pecore che sopravvivranno alla “grande tribolazione” con il rimanente generato dallo spirito. (Riv. 7:1-15) Questi saranno testimoni della risurrezione di miliardi di morti umani che verranno radunati nel cortile terrestre del tempio spirituale di Geova per celebrarvi l’antitipica festa delle capanne. Che gioia sarebbe per il rimanente spirituale continuare a risiedere sulla terra fino all’inizio di quella meravigliosa raccolta predetta in Zaccaria 14:16-19! Con indicibile gioia parteciperebbero alla celebrazione mondiale assieme a tutti questi che saranno stati redenti dal sangue prezioso dell’“Agnello di Dio”, “Cristo, la nostra pasqua”.e — Ezec. 44:3; 45:7–46:18; 48:21, 22.

17. (a) Perché la celebrazione della festa durante il regno millenario di Cristo non sarà vana? (b) Qual è la situazione verso cui gli uomini ancora in vita sulla terra avranno viaggiato, come dimorando in tende?

17 La celebrazione della festa non sarà vana, perché al culmine del regno millenario di Cristo tutti quelli ancora vivi sulla terra si inchineranno a Geova, adorandolo nel cortile del suo grande tempio spirituale collegato alla “Gerusalemme celeste”, cortile che sarà esteso a tutta la terra. Suo Figlio Gesù Cristo, che avrà portato a termine con successo il suo regno nei prestabiliti mille anni, gli restituirà il “regno”. (I Cor. 15:24-28) Quella è la situazione terrena verso cui tutti gli abitanti della terra avranno viaggiato, come dimorando in tende.

18. Cosa otterranno quelli che supereranno la prova finale decisa da Geova?

18 A quel punto avrà luogo l’ultima e decisiva prova della loro integrità verso Geova, il Sovrano universale. Chi verrà meno nella prova sarà distrutto per sempre. Chi rivendicherà Geova, superando con successo la prova suprema riceverà il diritto di abitare eternamente sulla terra paradisiaca. Questi non abiteranno più in tende, non saranno più “residenti temporanei” nel paese. Abiteranno stabilmente la terra paradisiaca. (Riv. 20:7-15) Sulla terra, sgabello dei piedi del felice Iddio Geova, la gioia provata durante la celebrazione dell’antitipica festa delle capanne continuerà per sempre. — I Tim. 1:11.

[Note in calce]

a Vedi i rapporti annuali sul numero di partecipanti alla Commemorazione dal 1945 al 1977.

b Per ulteriori informazioni sull’estensione della “festa delle capanne” nel millennio, vedi il libro Paradiso restaurato per il genere umano, dalla Teocrazia!, capitolo XXII, in particolare le pagine 400-402; vedi anche le pagine 53-57, 79-90 e 106-115. La realtà cristiana prefigurata da questa festa cominciò ad adempiersi il giorno di Pentecoste del 33 E.V. La gioia della congregazione fu però eclissata quando subentrò la grande apostasia. Ma con la liberazione dell’Israele spirituale da Babilonia la Grande nel 1919, dopo la prima guerra mondiale, riprese la raccolta, prima dell’unto rimanente e poi della “grande folla”, e con la raccolta l’antitipica “festa delle capanne”. Questa è una festa che continua, celebrata “di anno in anno” fino al tempo della risurrezione dei morti e oltre. Terminerà solo dopo la prova finale del genere umano riportato alla perfezione, quando tutti quelli che supereranno con successo la prova diverranno finalmente residenti permanenti sulla terra. Vedi anche La Torre di Guardia del 1968, pp. 20-23; del 1973, pp. 358-371; del 15 gennaio 1978, pp. 29, 30; Aid to Bible Understanding, pp. 573-576.

c Vedi Paradiso restaurato per il genere umano, dalla Teocrazia!, capitolo XXII, al sottotitolo “È consigliabile che le nazioni prendano parte alla festa”, pp. 398-401.

d Vedi Rivendicazione (inglese), Vol. III, al sottotitolo “Il principe della terra”, pp. 285-293.

e Vedi Paradiso restaurato per il genere umano, dalla Teocrazia!, p. 401, par. 17.

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