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  • I giorni della cristianità sono contati!

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  • I giorni della cristianità sono contati!
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
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  • ACCURATO ESEMPIO FIGURATIVO
  • CATTIVE CONDIZIONI ALIMENTARI E SANITARIE
  • NESSUNA SOPRAVVIVENZA PER VEDERE TEMPI MIGLIORI PER LA CRISTIANITÀ
  • I giorni della cristianità sono contati
    “Le nazioni conosceranno che io sono Geova”: Come?
  • Delusione riservata ai presuntuosi
    “Le nazioni conosceranno che io sono Geova”: Come?
  • La cristianità è stata infedele a Dio! Che avverrà dopo la sua fine?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
  • La cristianità conoscerà, alla sua fine
    “Le nazioni conosceranno che io sono Geova”: Come?
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
w72 15/11 pp. 675-679

I giorni della cristianità sono contati!

DAL quarto secolo E.V., o per 1.600 anni, quella parte delle nazioni chiamata cristianità ha dominato la terra. Ma in tempi recenti la cristianità è vissuta nel timore per l’ascesa del comunismo. Questa atea ideologia ha acquistato forza, divenendo una seria minaccia alla continuata esistenza della cristianità.

Per di più, la cristianità si sta disgregando nel suo proprio reame. I membri delle chiese sono diminuiti e in alcuni casi la frequenza è scesa così in basso che edifici di chiese sono stati chiusi. Gli uomini lasciano il sacerdozio e il ministero. Davanti a queste e ad altre significative evidenze, il pastore della più grande chiesa di Denver, nel Colorado, disse:

“Il fatto è che, nonostante il retaggio e la buona volontà della chiesa, essa è attualmente in uno stato di declino”.

Un Ministro dell’Ontario, Canada, esclamò: “I tempi sono duri e diventeranno indubbiamente più duri per gli uomini che portano il collare e che fanno sermoni”.

Ciò nondimeno, alcuni diranno: ‘Sì, ma le chiese usciranno illese dalla burrasca. Guardate quanto è antica la cristianità. È vero che è una prova per la chiesa, ma Dio gliela farà superare’. L’arcivescovo cattolico romano James V. Casey si attende una sollecita ripresa: “Non posso fare a meno di pensare”, dice, “che la chiesa ne uscirà negli anni settanta più forte che mai”. E il ministro dell’Ontario che previde tempi duri per il clero aggiunse: “Ma sono emozionanti e presentano anche una sfida”.

L’ottimismo piuttosto freddo espresso da tali ecclesiastici è giustificato? Se il risultato finale dipendesse dagli uomini, potrebbero vedere qualche raggio di speranza per la sopravvivenza della cristianità. Ma la cristianità deve in realtà rendere conto a Dio. L’apostolo Paolo scrive a quelli che professavano il cristianesimo, indicando loro che Dio è “colui al quale dobbiamo render conto”. (Ebr. 4:13) È venuto per la cristianità il tempo della resa dei conti con Dio?

Sì, i segni indicano che i giorni delle chiese della cristianità sono contati e la Bibbia addita tale fatto in modo anche più vigoroso. Come rivela la Bibbia questa sorprendente verità?

ACCURATO ESEMPIO FIGURATIVO

Ebbene, oltre a dire molto nelle Scritture Cristiane della distruzione dell’ipocrita falsa religione, la Bibbia ci dice che le cose accadute nell’antica storia di Gerusalemme furono tipiche e furono scritte come ammonimento. Esse corrispondono alle cose che sarebbero avvenute verso la fine del presente sistema di cose. (Rom. 15:4; 1 Cor. 10:11) Questo racconto ispirato da Dio ci presenta come parallelo della cristianità il caso di Gerusalemme. Gerusalemme, come la cristianità, professava di servire Dio e i suoi capi religiosi profetizzavano che sarebbe sopravvissuta.

Risaliamo al tempo in cui mancavano solo sei anni circa alla distruzione di Gerusalemme, molto vicino alla sua fine. Certo l’avvertimento dato allora agli abitanti di Gerusalemme era tempestivo e assai urgente. Dio lo provvide benevolmente. A Gerusalemme, Geremia, profeta di Dio era impegnato ad avvertire il popolo, mentre fra i Giudei esiliati a Babilonia Ezechiele ricevette una visione in cui erano effettivamente contati i giorni assai abbreviati dell’esistenza di Gerusalemme. Nella visione, fu mostrato a Ezechiele che Gerusalemme avrebbe fatto la resa dei conti con Dio esattamente trecentonovant’anni dopo il tempo in cui era avvenuta la divisione d’Israele in due regni. Allarmante! Perché? Perché erano già passati trecentottanquattro anni da quel tempo (997-613 a.E.V.). Nel 607 a.E.V. sarebbe venuta la fine di Gerusalemme!

Che cosa c’è nella posizione di Gerusalemme che ora dovrebbe preoccuparci? Questo: che la cristianità è giunta alla stessa condizione corrotta a cui era pervenuta allora Gerusalemme. Inoltre, da oltre cinquant’anni è stato dato alla cristianità un avvertimento simile a quello di Ezechiele. Da chi? Chi funge da moderno “Ezechiele”? È l’associazione formata di veri cristiani, gli spirituali fratelli di Cristo oggi sulla terra. In questa opera sono stati assistiti da migliaia d’altri che hanno accettato il messaggio di avvertimento e lo portano al popolo. Questi unti fratelli spirituali di Cristo, come gruppo, servono quale “profeta” di Dio e sono testimoni di Geova.

L’avvertimento, simile a quello di Ezechiele, che essi danno mette in risalto l’approssimarsi della fine della cristianità. E consiste di informazioni non solo della profezia di Ezechiele, ma anche di altre parti della Parola di Dio, la Bibbia. La cronologia biblica e le cose che adempiono la profezia davanti ai nostri occhi rendono certa l’imminente distruzione della cristianità. La Bibbia ci fa in breve il seguente quadro:

Nell’autunno del 1914 E.V. finirono i “Tempi dei Gentili”. Questi “tempi” inclusero il periodo dalla caduta del regno tipico di Dio nel 607 a.E.V. al 1914 E.V. (2.520 anni). In questo periodo le nazioni gentili dominarono a loro piacimento senza interferenza da parte di alcun regno che rappresentasse Dio, né sulla terra né in cielo. Ma il 1914 segnò il tempo dell’intronizzazione di Cristo sul trono celeste.a La cristianità è stata in giudizio, specialmente da allora, e dal 1914 la sua storia si è macchiata di sangue più che in tutto il suo passato. Essa è responsabile di due guerre mondiali, combattute nel suo proprio reame e nulla pare distoglierla dal prepararne una terza. I suoi peccati di spargimenti di sangue, immoralità, crimini, delinquenza, rivoluzioni, idolatria e spiritismo sono così grandi che, come Gerusalemme, non ha più nessuna giustificazione d’esistere. Essa ha dato prova di combattere contro Dio e il suo regno messianico.

Quando leggete ciò che Dio disse di Gerusalemme, notate con quanta accuratezza ciò descrive la condizione della cristianità. Dio disse a Ezechiele:

“Questo è ciò che ha detto il Sovrano Signore Geova: ‘Questa è Gerusalemme. L’ho posta in mezzo alle nazioni, con paesi tutto intorno a lei. Ed essa si comportava in modo ribelle contro le mie decisioni giudiziarie con più malvagità delle nazioni, e contro i miei statuti più dei paesi che sono tutto intorno a lei, poiché rigettarono le mie decisioni giudiziarie e, in quanto ai miei statuti, non camminarono in essi’.

“Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: ‘Per la ragione che foste più turbolenti delle nazioni che vi sono tutto intorno, non camminaste nei miei statuti e non metteste in pratica le mie decisioni giudiziarie; ma avete agito secondo le decisioni giudiziarie delle nazioni che vi sono tutto intorno, non è vero? Perciò il Sovrano Signore Geova ha detto questo: “Ecco, sono contro di te, o città, sì io, e per certo eseguirò decisioni giudiziarie in mezzo a te agli occhi delle nazioni. E per certo farò in te ciò che non ho fatto e di cui non farò più nulla di simile a causa di tutte le tue cose detestabili”’”. — Ezec. 5:5-9, NW.

CATTIVE CONDIZIONI ALIMENTARI E SANITARIE

Ora che la cristianità è da oltre cinquant’anni nel suo “tempo della fine”, e in considerazione del suo stato interno di cose, è evidente che i giorni della cristianità devono davvero essere contati. Quando questi giorni finiranno, che cosa accadrà? Geova disse a Ezechiele ciò che sarebbe accaduto nel modello tipico, Gerusalemme:

“E in quanto a te, prenditi frumento e orzo e fave e lenticchie e miglio e spelta, e li devi mettere in un utensile e fartene pane [un simile miscuglio di ingredienti sarebbe stato impuro per il Giudeo osservante della legge. (Si paragoni Levitico 19:19).], per il numero dei giorni che giacerai sul tuo fianco; trecentonovanta giorni lo mangerai. E il tuo cibo che mangerai sarà a peso [come nella carestia], venti sicli al giorno [poco più di 220 grammi]. Lo mangerai di tempo in tempo. E berrai acqua semplicemente a misura, la sesta parte di un hin [circa mezzo litro]. Berrai di tempo in tempo”. — Ezec. 4:9-11.

Una dieta da fame che avrebbe recato la pestilenza! Ma sarebbero accadute cose anche più orribili:

“‘Perciò i padri stessi mangeranno i figli in mezzo a te, e i figli stessi mangeranno i loro padri, e di sicuro eseguirò in te atti di giudizio e spargerò a tutti i venti tutto il tuo rimanente. Perciò come io vivo’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova, ‘per la ragione che contaminasti il mio santuario con tutte le tue cose disgustanti e con tutte le tue cose detestabili, io stesso sono anche Colui che ti diminuirò e il mio occhio non commisererà e io stesso neanche mostrerò compassione. Un terzo di te, morrà di pestilenza, e perverrà alla fine di carestia in mezzo a te’”. — Ezec. 5:10-12, NW.

Quindi Geova mostrò a Ezechiele che a Gerusalemme le condizioni sarebbero diventate così cattive che il cibo sarebbe quasi stato inesistente e che potevano anche dover usare sterco per combustibile. Quando Geova, per dare risalto alle gravi difficoltà che sarebbero sorte, disse a Ezechiele di usare escrementi umani per combustibile, quale figlio di un sacerdote egli inorridì. Il pensiero fu rivoltante; per cui Dio gli permise di usare letame di bovini. Come ne inorridì Ezechiele, così sarebbero inorriditi i Giudei per le condizioni in cui si sarebbero trovati durante l’assedio di Gerusalemme ad opera dei Babilonesi. Geova disse:

“Figlio d’uomo, ecco, io rompo le verghe alle quali sono sospese le ciambelle di pane, in Gerusalemme, e dovranno mangiare pane a peso e con ansiosa cura, e a misura e nell’orrore berranno la stessa acqua, con l’intento che manchino di pane e acqua e si guardino l’un l’altro con stupore e marciscano nel loro errore”. — Ezec. 4:16, 17.

Che dire dei superstiti della carestia e della pestilenza? Per mostrare ciò che sarebbe accaduto loro, fu detto a Ezechiele di tagliarsi i capelli e la barba e di pesarli e dividerli in tre porzioni. Un terzo si doveva bruciare col fuoco, un’altra parte si doveva colpire con la spada e l’ultima porzione doveva essere sparsa al vento. — Ezec. 5:1-4.

Il terzo da bruciare in mezzo alla città avrebbe rappresentato quelli morti di carestia e pestilenza. — Ezec. 5:12.

Il terzo dei peli colpiti con la spada avrebbe rappresentato la porzione del popolo che non sarebbe morto di pestilenza, ma che sarebbe stato ucciso con la spada in guerra.

L’ultimo terzo avrebbe simboleggiato i superstiti della caduta di Gerusalemme, che sarebbero stati dispersi fra le nazioni gentili, come i peli furono sparsi al vento. Essi furono sparsi non per una pacifica vita di esilio, ma, come disse Geova: “Io trarrò dietro a loro la stessa spada”. — Ezec. 5:2.

Ezechiele doveva evidentemente prendere parte di quest’ultimo terzo dei suoi peli e usarli in due modi. Dio gli comandò: “E ne devi prendere alcuni di numero e avvolgerli nei tuoi lembi. E ne prenderai altri e li dovrai gettare in mezzo al fuoco e incenerirli nel fuoco”. — Ezec. 5:3, 4.

Per immeritata benignità di Dio, la situazione non era perciò assolutamente disperata per tutti gli abitanti di Gerusalemme. I pochi peli avvolti nei lembi di Ezechiele rappresentavano un rimanente di quelli presi prigionieri. Questi pure sarebbero andati in esilio, ma essi (o la loro progenie) sarebbero tornati dalla dispersione per intraprendere la purificata adorazione di Geova dopo che il paese di Giuda fosse stato desolato per settant’anni.

Ciò nondimeno, per i prigionieri in generale sarebbe stata una durissima, tristissima esperienza. Il fuoco consumante dell’ira di Geova sarebbe stato contro di loro, poiché Dio disse di quelli rappresentati dai peli dell’ultimo terzo gettato nel fuoco: “Da uno uscirà un fuoco a tutta la casa d’Israele”. Come i peli umani, sarebbero stati molto combustibili e non avrebbero avuto la protezione di Geova. — Ezec. 5:4.

NESSUNA SOPRAVVIVENZA PER VEDERE TEMPI MIGLIORI PER LA CRISTIANITÀ

Verranno tali cose terribili sulla cristianità? Ebbene, vediamo già che la diminuita frequenza alle chiese comincia a far soffrire e perire le chiese e i relativi seminari e altre istituzioni per mancanza di offerte e protezione. Questo avviene perché il clero non ha alimentato il popolo con il vero cibo spirituale della Parola di Dio. Molti non hanno letto la Bibbia e un crescente numero di persone perde ogni fede in essa e perfino in Dio. Come Israele, “l’intera testa è in condizione d’infermità e l’intero cuore è debole”. (Isa. 1:5) Quelli che non si preoccupano di discernere ora questo fatto riscontreranno che sarà troppo tardi quando i giorni della cristianità saranno finiti. Tutti i segni indicano che questo tempo è pericolosamente vicino.

Di conseguenza, come Gerusalemme fu ceduta alla piena furia degli eserciti babilonesi, così la cristianità non sfuggirà alla devastazione per mano di disgustanti elementi mondani. Dio non gliela farà superare, poiché è Dio stesso a comandare la sua esecuzione. Qualsiasi associato della cristianità che sopravviva alla distruzione della falsa religione nella “grande tribolazione” non ne verrà fuori per un futuro migliore di lunga durata. Subiranno solo il fuoco dell’ira di Geova e la sua simbolica “spada dell’esecuzione giudiziaria nell’ultima parte della “grande tribolazione”, nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” nella situazione mondiale detta Har-Maghedon. — Riv. 16:14-16; 19:11-21.

Qual è l’utilità di considerare tutte queste cose? È della massima utilità per voi. Poiché c’è un modo di scampare alla distruzione della cristianità. Rammentate i pochi peli che Ezechiele avvolse nei suoi lembi. Per gli associati alle chiese della cristianità non è ancora troppo tardi per ascoltare l’avvertimento simile a quello di Ezechiele proclamato ora dai cristiani testimoni di Geova e per trovare il posto che Egli ha benignamente provveduto in cui trovare riparo dalla sua ardente ira. Come possiamo essere sicuri che c’è un tale luogo di rifugio?

Possiamo esserne sicuri perché Dio ha dichiarato il suo proposito d’avere una “nuova terra”, una giusta società umana su questa terra. Non si propone di lasciare il vuoto religioso. Al contrario, il medesimo scopo per cui distrugge la falsa religione è che la pura adorazione non abbia rivali e sia indiscussa sulla terra. — Gen. 1:28; 2 Piet. 3:13.

Perciò, quelli che sopravvivranno alla “grande tribolazione” sono coloro che non continueranno a farsi ingannare dalle ipocrite, menzognere asserzioni di ipocriti religiosi. Devono anche essere persone che si interessano di quanto accade non solo a sé, ma anche ad altri. Devono pensare e ragionare. Devono rendersi conto che sulla terra la VERITÀ esiste e che Geova è l’Iddio della verità. Devono riconoscere, come lo riconobbero alcuni dell’antica Gerusalemme, il bisogno, da cui dipendono la vita o la morte, di ‘mettere le cose a posto’ con Geova per non essere “divorati” dalla spada dell’esecuzione. — Isa. 1:18-20; si paragoni Giovanni 8:32.

Dato che i giorni della cristianità si stanno rapidamente esaurendo, ciò significa che tutti quelli che vogliono vivere devono compiere un’immediata, decisiva azione. L’imminente “grande tribolazione” non sarà facile per nessuno, poiché, come scrisse l’apostolo Pietro: “Se il giusto è salvato con difficoltà, dove si mostreranno l’empio e il peccatore?” Ma disse pure: “Geova sa liberare le persone di santa devozione dalla prova”. — 1 Piet. 4:18; 2 Piet. 2:9; Matt. 24:21, 22.

[Nota in calce]

a Si veda il libro La Verità che conduce alla Vita Eterna, capitolo X, pubblicato dalla Watch Tower Bible and Tract Society, Brooklyn, New York.

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