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  • “Sia fatta la tua volontà in terra” (Venticinquesima puntata)

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  • “Sia fatta la tua volontà in terra” (Venticinquesima puntata)
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
w60 15/4 pp. 248-252

“Sia fatta la tua volontà in terra” (Venticinquesima puntata)

Nel terzo anno del regno di Ciro, re del vasto Impero Persiano, durato dal sesto al quarto secolo avanti Cristo, Daniele, profeta di Geova, ebbe la finale visione angelica descritta nell’undicesimo e dodicesimo capitolo del libro profetico di Daniele. La visione profetica predice prima la caduta dell’Impero Persiano, quarta potenza mondiale della storia biblica. Esso infatti non sarebbe riuscito a vincere la Grecia, anzi sarebbe infine stato sconfitto da questa, poiché l’angelo aveva detto: “Sorgerà poi un re forte, che dominerà con grande potenza e agirà a suo piacimento”. (Dan. 11:3, Na) Questo re greco fu il famoso Alessandro Magno. Da lui venne stabilito l’Impero Greco, quinta potenza mondiale della storia biblica.

12. Per quanto tempo Alessandro rimase al potere, e quando venne infranto il suo regno?

12 Alessandro non godette per molto tempo la sua potenza mondiale. L’angelo di Geova aveva infatti predetto questo: “Ma, divenuto potente, il suo regno cadrà infranto e verrà diviso ai quattro venti del cielo. Non apparterrà ai suoi figli, né avrà lo stesso potere; il suo regno verrà invece smembrato e apparterrà ad altri, esclusi i suoi discendenti”. (Dan. 11:4, Na) Al culmine della sua carriera nel 323 a.C., quando non aveva che trentatré anni, Alessandro, dedito alle gozzoviglie, fu colpito da febbre malarica mentre si trovava a Babilonia, e così crollarono i suoi piani di fare di questa città condannata dalle Scritture la capitale mondiale. Il suo vasto impero che si estendeva in Europa, in Asia Minore, in Asia, nel Medio Oriente e in Egitto venne diviso ai quattro venti del cielo. La sua salma fu trasportata in Egitto e sepolta ad Alessandria dal generale Tolomeo, satrapo d’Egitto.

13. In che modo si adempì la profezia che il suo regno non sarebbe stato diviso fra i discendenti di Alessandro?

13 L’impero non passò ai discendenti di Alessandro. In Macedonia gli successe un fratello incapace, Filippo Arideo, che regnò per meno di sette anni e fu poi assassinato dalla sua stessa madre nel 317 a.C. Seguì il figlio legittimo di Alessandro e Rossana, Alessandro IV, che regnò per quasi sei anni. Nel 311 a.C. anch’egli ebbe morte violenta per mano di uno dei generali di suo padre, Cassandro, che usurpò il trono di Macedonia e di Grecia. Il figlio illegittimo di Alessandro, Eracle, assunse il governo in nome di suo padre, ma fu assassinato nel 309 a.C. Con lui terminò nel sangue la discendenza del sanguinario Alessandro. Il dominio era stato tolto alla sua casa; la profezia dell’angelo si era avverata.

14. Come il regno di Alessandro fu diviso per un certo tempo “ai quattro venti del cielo”, e come fu poi ridotto a tre parti?

14 L’impero di Alessandro cadde in potere di altri che non erano suoi discendenti. I suoi generali disputarono fra loro e se ne divisero il territorio; e il suo regno diviso fu per un certo tempo spartito in quattro parti, “ai quattro venti del cielo”. Il generale Antigono, cieco d’un occhio, cercò d’imporsi come signore di tutta l’Asia e infine assunse il titolo di re, pretendendo di essere l’erede di Alessandro Magno. Egli dovette affrontare gli altri tre generali, Cassandro, Seleuco e Lisimaco che avevano fatto lega contro di lui, e cadde combattendo contro di loro a Ipso in Frigia, Asia Minore, nel 301 a.C. I quattro imperi ellenici così formati furono (1) quello del generale Cassandro in Macedonia e in Grecia; (2) quello del generale Lisimaco in Asia Minore e nella Tracia europea, comprendente Bisanzio; (3) quello del generale Seleuco Nicatore (Conquistatore), che s’impossessò di Babilonia, Media, Siria, Persia e delle province orientali fino all’Indo, e (4) quello del generale Tolomeo Lago, che comprese Egitto, Libia, Arabia, Palestina e Celesiria. In pochi anni la linea di discendenza maschile del generale Cassandro si estinse, e nel 285 a.C. il generale Lisimaco s’impossessò della parte europea dell’Impero Macedone. Tuttavia nel 277 a.C. Antigono Gonata, nipote del generale Antigono cieco d’un occhio, conquistò il trono di Macedonia. Questo ridusse a tre gli imperi ellenistici, finché nel 168 a.C. la Macedonia fu assoggettata a Roma e divenne infine provincia romana nel 146 a.C.

15. Come il generale Seleuco il Conquistatore divenne padrone dei territori asiatici, e quali città note agli apostoli furono fondate da lui?

15 Nel 281 a.C. il generale Lisimaco cadde in combattimento contro il generale Seleuco lasciando praticamente Seleuco padrone dei territori asiatici. Seleuco divenne il fondatore della dinastia seleucidica o dei re seleucidi in Siria. Poco dopo la decisiva battaglia di Ipso egli fondò in Siria la città di Antiochia, chiamata così in memoria di suo padre Antioco. Fondò pure come porto marittimo la città costiera di Seleucia, che prese nome da lui. Secoli più tardi l’apostolo cristiano Paolo si servì del porto di Seleucia e insegnò la verità cristiana in Antiochia di Siria, dove per la prima volta i seguaci di Gesù furono chiamati cristiani. — Atti 11:25-27; 13:1-4.

16. Dove trasferì Seleuco la sua capitale, e quale lunga guerra ebbe inizio con lui, secondo la descrizione di quest’ultima visione?

16 Seleuco trasferì la sede del suo governo da Babilonia ad Antiochia, nuova capitale siriaca. Egli fu assassinato nel 280 a.C. La dinastia dei re seleucidi, suoi successori, rimase al potere fino al 64 a C., quando il generale romano Pompeo ridusse la Siria a provincia romana. Molto tempo prima di morire Seleuco aveva concesso a suo figlio Antioco I la sovranità su tutte le terre al di là dell’Eufrate ed anche il titolo di re. Col re Seleuco Nicatore ebbe inizio la lunga guerra fra i biblici “re del nord” e “re del sud”. Di proposito l’angelo di Geova non aveva menzionato i nomi del “re del nord” e del “re del sud”, perché la nazionalità e identità politica di questi “due re” cambia nel corso dei secoli ed è cosa di vitale importanza per noi in questo ventesimo secolo dopo Cristo.

RIVALITÀ FRA I DUE RE

17. Rispetto a chi i due re si trovavano a nord e a sud?

17 L’angelo di Geova comincia dunque a riferire molti dettagli riguardanti la lunga guerra: “E il re del sud diventerà forte, sì, egli che è uno dei principi; ma un altro diventerà forte contro di lui, e dominerà; e il suo dominio sarà grande”. (Dan. 11:5, Le) A sud di che cosa si trova questo “re del sud”, e a nord di che cosa il “re del nord”? Si trovano a nord e a sud del popolo di Daniele, che, al tempo di questa visione, era stato liberato da Babilonia ed era tornato nella terra di Giuda.

18. Chi fu personalmente questo “re del sud” di Daniele 11:5, e a quale dinastia regale diede inizio?

18 Chi è personalmente questo “re del sud” di Daniele 11:5? È uno dei “principi” o capi militari di Alessandro Magno, cioè Tolomeo I, figlio di Lago. Egli fu infatti una delle otto guardie del corpo di Alessandro. Divenne satrapo d’Egitto ma assunse il titolo di re nel 306 a.C., ad imitazione del generale Antigono, cieco d’un occhio, e fu il primo di tredici o quattordici re o faraoni macedoni d’Egitto. Da lui prese nome la dinastia dei Tolomei d’Egitto. Verso il 312 a.C. egli conquistò Gerusalemme in giorno di sabato. Persuase molti Ebrei a trasferirsi in Egitto come coloni, infatti una colonia ebraica si stabilì ad Alessandria. Insieme al suo figlio e successore contribuì alla fondazione della famosa biblioteca e del museo di Alessandria. La provincia ebraica della Giudea rimase in potere dei Tolomei d’Egitto fino al 198 a.C., allorché subentrò il “re del nord”. Tolomeo I invase più volte il territorio siriaco del re Seleuco.

19. Chi fu personalmente il principe che diventò “forte contro di lui”, e quale parte ebbero lui e i suoi successori?

19 Ma chi è l’altro principe o capo militare di Alessandro, che, secondo le parole dell’angelo, sarebbe ‘diventato forte contro di lui’ e il cui dominio sarebbe stato “grande”? Questi è il generale Seleuco Nicatore, che assume così il ruolo di “re del nord”. Alla sua morte gli successe il figlio Antioco I (Sotere o Salvatore). Questo re non è considerato nella profezia dell’angelo, perché morì combattendo non contro il “re del sud”, ma contro i Galati in Asia Minore. Gli successe il figlio Antioco II, che fu chiamato Theós o “Dio”. Questi sposò una donna di nome Laodice, e al figlio maggiore avuto da lei diede il nome del nonno, Seleuco.

20. Chi fu la figlia di questo “re del sud”, e quale traduzione fece iniziare suo padre?

20 E con questo? L’angelo dice: “E alla fine di vari anni, essi faran lega assieme; e la figliuola del re del mezzogiorno verrà al re del settentrione per fare un accordo; ma essa non potrà conservare la forza del proprio braccio, né quegli e il suo braccio potranno resistere; e lei e quelli che l’hanno condotta, e colui che l’ha generata, e colui che l’ha sostenuta per un tempo, saran dati alla morte”. (Dan. 11:6, VR) Chi è questa “figliuola del re del mezzogiorno” o re del sud? È Berenice, figlia di Tolomeo II (Filadelfo) d’Egitto. Secondo la tradizione questo re d’Egitto fu benevolo verso i sudditi Ebrei e dispose perché si cominciasse la traduzione delle Scritture Ebraiche in greco. Questa divenne infine la famosa versione greca dei Settanta, che i cristiani di lingua greca usavano nel primo secolo dopo Cristo.

21. Secondo il trattato, che avvenne della figlia del re del sud, e che cosa ne risultò?

21 Il re Tolomeo II combatté due guerre contro il siriaco “re del nord”, Antioco II (Theós). Nell’anno 250 a.C. i due re fecero un trattato di pace. In pegno di quest’alleanza o trattato il re del nord, Antioco II di Siria, doveva sposare Berenice, figlia del re Tolomeo II. Ma Antioco II aveva già sposato Laodice. Quindi ciò lo obbligava a divorziare da lei per poter sposare l’egiziana Berenice. Da Berenice Antioco II di Siria ebbe un figlio, che divenne l’erede al trono del “re del nord”, escludendone i figli della prima moglie Laodice.

22. Come mai il “braccio” di Berenice non resisté, e in che modo perirono lei, coloro che l’avevano condotta, colui che l’aveva generata e colui che l’aveva sostenuta?

22 Il “braccio” o forza che sosteneva Berenice era suo padre, il re Tolomeo II. Quando egli morì nel 246-7 a.C., Berenice non poté “conservare la forza del proprio braccio” di fronte al marito, Antioco II re di Siria. Egli la ripudiò e riprese la prima moglie, Laodice, e nominò suo successore al trono di Siria il figlio maggiore di lei, Seleuco Callinico. La sventura s’abbatté su tutti quelli che erano legati a Berenice, come aveva predetto la profezia. Non solo suo padre, “il suo braccio”, non resistette, ma neanche la progenie di lui, lei stessa. Essa fu consegnata col figlioletto per essere uccisa, secondo il piano di Laodice. Anche coloro che l’avevano accompagnata, evidentemente i servi che l’avevano accompagnata dall’Egitto in Siria, furono uccisi. Questo non placò Laodice. Indubbiamente fu lei che, come corse voce, avvelenò Antioco II (Theós) che l’aveva riaccolta. Quale fine per un “dio”! Evidentemente essa lo fece per non essere divorziata una seconda volta. Così il padre di Berenice che l’aveva generata e il re di Siria che era stato suo marito morirono entrambi. Quindi il figlio maggiore di Laodice, Seleuco II, rimase il legittimo erede di suo padre al trono di Siria. Certo la causa della pace non fu così avvantaggiata.

23. Chi furono le “radici” di Berenice?

23 Tutto ciò avrebbe provocato una reazione, come aveva predetto l’angelo, dicendo: “In suo luogo sorgerà poi un germoglio dalle sue radici, che marcerà contro l’esercito del re del nord, entrerà nelle sue fortificazioni, lo assalirà e ne sarà vincitore”. (Dan. 11:7, Na) Queste “radici” di Berenice erano naturalmente i suoi genitori, Tolomeo II (Filadelfo) e la sua moglie e sorella Arsinoe.

24. Come sorse “un germoglio dalle sue radici”, che entrò nella fortezza del re del nord ed ebbe la vittoria?

24 In particolare il ‘germoglio che sarebbe sorto dalle sue radici’ al posto del padre fu suo fratello, che divenne “re del sud” come Tolomeo III detto Evergete (“Benefattore”). Egli ‘sorse’ alla morte del padre assumendo l’autorità di re. Egli si pose immediatamente a vendicare la morte della sorella Berenice ad Antiochia, capitale della Siria. Alla testa di un esercito marciò contro il re di Siria, Seleuco II Callinico, di cui si era servita la madre Laodice per far assassinare Berenice e il suo figlioletto. Tolomeo III entrò nella fortezza del re del nord e diede la morte alla regina madre Laodice. Inoltre, invase la Siria, catturò la parte fortificata della capitale, Antiochia, e anche il porto di Seleucia. Quindi si spinse verso est attraverso il “grande” dominio del re del nord e saccheggiò Babilonia e Susa continuando la sua marcia verso est fino alle rive dell’India. In questo modo l’assassino Seleuco II fu deposto dal trono di Siria.

25. In che modo cancellò un’onta religiosa, e perciò quale nome si guadagnò?

25 L’angelo di Geova aveva predetto che il re del sud avrebbe inoltre cancellato un’onta religiosa: “E menerà anche in cattività in Egitto i loro dèi, con le loro immagini fuse e coi loro preziosi arredi d’argento e d’oro; e per vari anni si terrà lungi dal re del settentrione”. (Dan. 11:8, VR) Più di duecento anni prima, ai giorni del Faraone Psammetico III, Cambise, re persiano della quarta potenza mondiale, aveva conquistato l’Egitto e aveva riportato in trionfo in patria i vinti dèi d’Egitto, “le loro immagini fuse”. Ora, nel saccheggio di Susa, già capitale regale di Persia, e di Babilonia il vittorioso re del sud, Tolomeo III, riprese i trafugati dèi dell’antico Egitto sottraendoli ai rapinatori del tempio e riportandoli in patria. Per questo si guadagnò il nome di Evergete o Benefattore dai riconoscenti Egiziani.

26. Perché ‘per vari anni si tenne lontano dal re del nord’, e che cosa riportò in patria?

26 Furono i disordini interni al sud, in Egitto, che richiamarono il vittorioso Tolomeo III nella terra del Nilo. Costretto a soffocare la rivolta in patria, non poté approfittare dei successi ottenuti contro il re del nord. Perciò desistette dall’infliggere ulteriori perdite al re del settentrione. Oltre agli dèi rubati dall’Egitto, Tolomeo III riportò come bottino di guerra non meno di 2.500 “preziosi arredi d’argento e d’oro”. Egli morì nel 221 a.C., non si sa se naturalmente o ucciso, infatti la storia è incerta al riguardo. Comunque sopravvisse a Seleuco II, re di Siria, sul quale si era vendicato.

27. Perché il re del nord ritornò dopo esser entrato nel reame del re del sud?

27 Che cosa fece il re del nord, approfittando della situazione? L’angelo aveva predetto questo: “Questi marcerà contro il re del sud, ma dovrà tornare nella sua terra”. (Dan. 11:9, Na) L’umiliato Seleuco II passò al contrattacco per vendicarsi. Si spinse a sud nel reame del re del sud, ma fu sconfitto. Fuggendo vergognosamente, coi pochi superstiti del suo esercito, si ritirò nel 242 a.C. ad Antiochia, sua capitale in Siria. Il suo soprannome Callinico, “Gloriosamente Vittorioso”, dimostrò di non essere affatto appropriato. Egli morì prima del suo umiliatore, Tolomeo III d’Egitto, e gli successe il figlio Seleuco III, soprannominato Cerauno (“Fulmine”). Il suo regno, durato meno di tre anni, fu improvvisamente troncato col suo assassinio. Gli successe sul trono di Siria il fratello Antioco III detto “il Grande”.

28, 29. (a) Che avvenne del figlio maggiore del re del nord? (b) In che modo il figlio minore invase, passò avanti, poi si concentrò per dar l’assalto?

28 Di questi due figli del re di Siria Seleuco II Callinico, l’angelo aveva profetizzato: “I suoi figli si armeranno e raduneranno un grande esercito, che spandendosi come un fiume, invaderà, passerà avanti, poi si concentrerà di nuovo per dar l’assalto alla sua fortezza”. — Dan. 11:10, Na.

29 Un figlio, Seleuco III (Cerauno), morì sotto l’arma di un assassino durante una campagna verso occidente, in Asia Minore. Suo fratello, l’altro figlio, Antioco III il Grande, radunò grandi forze per dar l’assalto al regno del re del sud, che allora era Tolomeo IV, detto Filopatore. Il nuovo re del nord venne infine a conflitto con la crescente potenza di Roma. Ma prima, alla testa delle sue forze armate, riprese le terre occupate dagli Egiziani e riconquistò il porto di Seleucia, ed anche la provincia della Celesiria (Bassa Siria), e le città costiere di Tiro e Tolemaide con i villaggi vicini. Volse in fuga il primo esercito egiziano inviato contro di lui da Tolomeo IV, quindi prese molte città della provincia della Giudea in Palestina. Durante l’inverno il vittorioso Antioco III andò a svernare coi suoi 60.000 soldati a Tolemaide, circa quaranta chilometri a sud di Tiro. La primavera seguente (217 a.C.) ‘si concentrò di nuovo per dar l’assalto alla sua fortezza’.

(Continua)

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