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  • Missionari felici esortati ad apprezzare la vita

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  • Missionari felici esortati ad apprezzare la vita
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1967
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1967
w67 15/8 pp. 510-511

Missionari felici esortati ad apprezzare la vita

“STUDENTI o diplomandi, siete felici?” Questo è ciò che F. W. Franz, vicepresidente della Società Torre di Guardia, chiese alla 43ª Classe di diplomandi della Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad, riunita il 12 marzo nella città di New York. “Non intendo felici perché vi diplomate, ma felici in generale. Ebbene, dovreste essere felici perché siamo entrati nel quinto decennio di un tempo rimarchevole”.

Quale tempo? Franz mostrò che è il tempo benedetto menzionato in Daniele 12:12; per il fatto che ‘la vera conoscenza è divenuta abbondante perché molti hanno scorso’ la Parola di Dio. (Dan. 12:4) Come risultato, oggi i testimoni di Geova hanno straordinaria conoscenza. Concludendo, Franz disse agli studenti: “Felici voi se avete scorso la Bibbia e avete acquistato questa abbondante conoscenza! Felici sarete voi mentre la condividerete amorevolmente e zelantemente con altri!”

Un esempio della felicità che è in serbo per loro fu fatto da un altro oratore, Max Larson. Egli menzionò una città a 830 chilometri da Santiago, in Cile, dove si doveva tenere un congresso. C’era uno zelante gruppo di missionari e una congregazione di trentasei Testimoni in quella città. Quanti andarono al congresso? Tutt’e trentasei? Di più; 100 andarono a quell’assemblea di testimoni di Geova a 830 chilometri di distanza!

A quei felici missionari aventi simili felici prospettive N. H. Knorr, presidente della Società Torre di Guardia, parlò sull’apprezzamento per la vita e sulla parte che ha la maturità per attenersi alla vita. Egli cominciò dicendo: “Che cosa pensiamo della vita? Quanto tempo ci concediamo per meditare sul soggetto della vita? Come siamo venuti all’esistenza? Dato che siamo qui . . . che ne faremo della vita? Da dove avete ottenuto questa vita? La vostra vita, infatti, cominciò con Dio, poiché quando risaliamo abbastanza indietro arriviamo ad Adamo, e la Bibbia ci dice che Adamo fu il figlio di Dio. (Luca 3:38) Dio è la Fonte della vita. (Sal. 36:9) Avete goduto la vita finora, ma potete goderla ancora di più in futuro. La vita è così importante, poiché senza di essa non possiamo avere nulla né possiamo fare alcuna cosa per gli altri. Come dice Ecclesiaste 9:5, 10, nella morte non c’è nessuna consapevolezza, né opera né sapienza. Con la vita possiamo mostrare ad altri la via che conduce alla vita”.

Fra le altre cose, Knorr notò ulteriormente: “Se apprezziamo la vita daremo a Dio il credito per il fatto che siamo vivi. Con la vita possiamo lavorare, possiamo rendere felici altri. Per attenerci alla vita dobbiamo continuare ad acquistare conoscenza di Dio e di suo Figlio, poiché questo significa vita eterna. (Giov. 17:3) Anche Gesù Cristo dovette continuare ad acquistare conoscenza. E per questa ragione la maturità è così importante. La maturità ci aiuta ad attenerci alla vita, a migliorare la nostra vita, a conservarla per sempre. E manteniamoci umili, non pensando mai di sapere tutto. Non sappiamo tutto. C’è molto da imparare. . . .

“Siamo felici per voi. Noi tutti vi sosteniamo, ma più di ogni altro, Dio è con voi. Egli si interessa di voi e vi sostiene. Egli in primo luogo vi diede la vita. Possiate sempre progredire, cercando la maturità, perché mentre acquisterete maturità avrete una più forte presa sulla vita, sulla vita eterna”. Dopo questi commenti consegnò i diplomi a quelli che l’avevano meritato, la grande maggioranza. I 103 studenti erano venuti da dodici paesi e furono mandati in ventinove diverse nazioni. Erano piuttosto giovani, avendo in media ventisei anni, ed erano ministri cristiani dedicati in media da undici anni.

Il culmine del programma pomeridiano, che fu preparato dagli studenti stessi, servì anche ad accrescere l’apprezzamento per la vita. Molto commovente e ispiratrice fu la vivida rappresentazione di una Testimone che aveva trascorso due anni in prigione, nutrendosi di croste di pane, e che si era attenuta alla speranza della vita nel nuovo ordine di Dio rammentando brani scelti del libro di Filippesi. Un dramma biblico in costume della durata di un’ora che trattava l’antico misericordioso provvedimento di Dio delle città di rifugio per l’uccisore involontario, provvedimento che come fu mostrato ha una controparte nel nostro giorno, mise in risalto lo stesso punto. Esso sottolineò molto vigorosamente il punto che la vita dipende dall’ubbidienza a Dio e che la vita vale più di qualsiasi possedimento materiale che uno potrebbe avere.

Sì, senza dubbio il programma della consegna dei diplomi pose in rilievo non solo la felicità dei missionari ma anche l’apprezzamento per la vita. Fu molto gradito ai circa 2.000 ospiti, amici e parenti, alcuni dei quali erano venuti da luoghi lontani come le Hawaii a ovest e come Londra, in Inghilterra, a est.

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