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  • “Sia fatta la tua volontà in terra” (Trentaseiesima puntata)

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  • “Sia fatta la tua volontà in terra” (Trentaseiesima puntata)
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1960
w60 1/10 pp. 594-598

“Sia fatta la tua volontà in terra” (Trentaseiesima puntata)

Il lungo conflitto, durato migliaia d’anni, fra il re del nord e il re del sud, come fu predetto nell’undicesimo capitolo delle profezie di Daniele, sarebbe stato portato a termine dopo che Michele, Principe celeste che difese il popolo di Daniele, sarebbe asceso al potere del Regno. Poiché il Principe Michele è ora il glorificato Signore Gesù Cristo, Michele sorse nel suo regno celeste alla fine dei “fissati tempi delle nazioni”, nel 1914. Finita sulla terra la prima guerra mondiale, che contrassegnò il principio del suo regno celeste, egli suscitò il rimanente dei suoi fedeli seguaci dall’inattività simile al sonno della morte e li pose come luce per i popoli di tutte le nazioni, facendo predicare loro la buona notizia del regno stabilito. Sotto l’illuminante influenza dello spirito santo di Dio, questi ridestati cristiani scorsero le pagine della Parola di Dio ed egli li benedisse con un crescente aumento di conoscenza spirituale. Al suo comando tramite Michele, essi si destarono e cominciarono a diffondere la luce della rivelata verità di Dio, splendendo come il sole di glorioso fulgore e conducendo alla giustizia una grande folla di “altre pecore”.

“TEMPI” E “GIORNI” PROFETICI

9. Dov’era Daniele quando ebbe questa visione, e quale domanda udì pronunciare?

9 Quando Daniele ricevette nel terzo anno di Ciro re di Persia la visione finale, era presso il fiume Tigri di Mesopotamia, anticamente chiamato Hiddekel. (Dan. 10:4) Secondo la visione egli ricevette misure di tempo che sono di grande interesse per noi che cerchiamo la felicità in questo “tempo della fine” del mondo. Egli dice: “Poi, io, Daniele, guardai, ed ecco due altri uomini in piedi: l’uno di qua sulla sponda del fiume, e l’altro di là, sull’altra sponda del fiume. E l’un d’essi disse all’uomo vestito di lino, che stava sopra le acque del fiume: ‘Quando sarà la fine di queste maraviglie?’” (Dan. 12:5, 6, VR) L’angelo che apparve come un uomo vestito di lino e che stava miracolosamente sopra le acque del fiume Tigri era il compagno di Michele, l’angelo che aveva recato la visione a Daniele in risposta alla sua preghiera. Comparvero due altri angeli, uno sulla stessa sponda del fiume sulla quale era Daniele. Per il bene di Daniele, ma particolarmente per il nostro oggi, uno di questi chiese all’angelo che aveva recato a Daniele la visione quanto tempo ci sarebbe voluto per la “fine di queste maraviglie”, cioè quanto tempo sarebbe passato perché i meravigliosi particolari della visione avessero completo adempimento. Ascoltiamo ciò che fu detto a Daniele:

10. Quale risposta udì Daniele alla domanda, e come la risposta fu resa più certa in quanto al suo adempimento?

10 “E io udii l’uomo vestito di lino, che stava sopra le acque del fiume, il quale, alzata la man destra e la man sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno, che ciò sarà per un tempo, per dei tempi e per la metà d’un tempo; e quando la forza del popolo santo sarà interamente infranta, allora tutte queste cose si compiranno”. (Dan. 12:7, VR) Questa predizione di tempo è fatta con giuramento in nome del Dio immortale, il Re d’eternità, Geova. Che fosse fatta con giuramento alzando al cielo entrambe le mani pare voglia indicare che si volesse rendere il giuramento doppiamente vigoroso. Ad ogni modo, levando entrambe le mani nel giuramento, si permise a chi si fosse trovato su ciascuna sponda del fiume Tigri di vedere una mano levata. Essendo stata fatta in tal modo con giuramento, l’avverarsi del tempo di questa profezia è così certo come è certo che Geova vive per sempre.

11. Quale conto di tempo bisogna ora considerare, ed è esso letterale o simbolico, e prima di quando non potrebbe cominciare?

11 Bisogna ora prendere in considerazione il conto di ‘un tempo, dei tempi e metà d’un tempo’. La parola ebraica tradotta “tempo” in questo versetto è precedentemente tradotta “tempo fissato” in Daniele 8:19, e significa un periodo di tempo. Un periodo di quale durata? Una Traduzione Americana rende l’intera espressione ebraica “un anno, anni e metà d’un anno”; la traduzione di James Moffatt dice “tre anni e mezzo”. Questo intero periodo di tempo è compreso entro il “tempo fissato per la fine” che cominciò nel 1914 (d.C.), quindi il periodo dev’essere di tre anni e mezzo letterali. Esso potrebbe cominciare a decorrere non prima dell’inizio del “tempo fissato per la fine”, dall’autunno di quell’anno 1914.

12. A quale periodo di tempo di Daniele 7:25 corrisponde questo periodo di tempo, e come al culmine d’esso l’opera dell’organizzazione fu impedita in una maniera che non s’è più ripetuta?

12 Quando questi tre anni e mezzo finiscono, vi dev’essere la fine dell’infrangersi della forza del popolo santo di Geova Dio, i suoi santi, la classe del suo santuario.a Questo periodo di tempo corrisponde indubbiamente al periodo di tempo di uguale lunghezza indicato in Daniele 7:25 (VR) circa il simbolico corno, la duplice potenza mondiale anglo-americana, e i suoi abusi contro la classe del santuario: “Egli . . . ridurrà allo stremo i santi dell’Altissimo, . . . i santi saran dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi, e la metà d’un tempo”. Si riscontrò che questi tre anni e sei mesi cominciarono nella prima metà del novembre 1914 e finirono il 7 maggio 1918.b In quest’ultima data il re del sud, comprese la Gran Bretagna e l’America quali alleate di guerra, giunse al limite rispetto alla classe del santuario di Geova, inferendole un duro colpo e colpendo la visibile organizzazione dei consacrati di Geova alla sommità, alla sede principale di Brooklyn, in New York, e imprigionando il presidente della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati insieme al suo segretario, e interrompendo i rapporti della sede di Brooklyn della Società con i suoi uffici filiali e rappresentanti in paesi stranieri. Il 20 giugno 1918, i suddetti funzionari insieme a sei altri preminenti nell’opera di divulgazione biblica, furono condannati a ottant’anni di prigione. Tutti i loro fratelli della classe del santuario in ogni parte della terra furono sorpresi, addolorati e paralizzati. Questo impedì l’opera dell’organizzazione del santuario di Geova in una maniera che non s’è mai ripetuta fino ad ora, nemmeno durante la seconda guerra mondiale.

13. Chi fece inferire questo colpo, e che cosa indica ora che il suo potere d’infrangere è giunto alla fine?

13 Colui che principalmente fece colpire in questo modo i santi di Geova fu Satana il Diavolo, che pretende di possedere tutti i regni di questo mondo e la loro gloria. (Matt. 4:8, 9; Luca 4:5, 6) Nel 1914, quando sorse Michele, la guerra in cielo cominciò per espellerne il Diavolo e i suoi demoni. Egli fu sconfitto da Michele, e vi sono ragioni scritturali per credere che, al tempo della celebrazione annuale del pasto serale del Signore del 26 marzo 1918, Satana il Diavolo fu gettato sulla terra. Per la ragione che egli ora sa di avere ancora un “breve periodo di tempo” prima che gli sia schiacciata la testa nella battaglia di Armaghedon, egli è grandemente adirato, specie contro il rimanente della classe del santuario. Contro questi egli ha dichiarato guerra con tutti i mezzi a sua disposizione. (Apoc. 12:7-17) Ma fino a questo giorno ha fallito di mostrare il potere di infrangerli che gli fu consentito di mostrare nel 1918. Né egli infrangerà il santuario di Geova nel loro “paese splendido” quando farà la parte di Gog di Magog e verrà dal nord con tutti i suoi eserciti visibili e invisibili per distruggere il santo rimanente e le “altre pecore”. Egli stesso sarà schiacciato. Il suo potere di infrangere è giunto alla fine. — Ezech. 38:1–39:16.

14. Terminati i tre tempi e mezzo, quali altre cose devono finire a suo tempo, e perché Daniele non ha ricevuto intendimento delle cose udite, fino ad ora?

14 Poiché il periodo di tre tempi e mezzo terminò nel 1918, le altre importanti cose della visione devono ‘terminare’ o adempiersi nel loro tempo fissato. Il profeta Daniele non poté decifrare al suo tempo il significato delle cose viste nella visione. Egli confessa: “E io udii, ma non compresi; e dissi: ‘Signor mio, qual sarà la fine di queste cose?’ Ed egli rispose: ‘Va’, Daniele; poiché queste parole son nascoste e sigillate sino al tempo della fine. Molti saranno purificati, imbiancati, affinati; ma gli empi agiranno empiamente, e nessuno degli empi capirà, ma capiranno i savi [gli intelligenti, Le]”. (Dan. 12:8-10, VR) Daniele andò via e qualche tempo dopo aver scritto la visione, verso il 537 a.C., morì, chiudendo le parole e sigillando il libro.

15. Chi è stato impiegato per schiudere le parole e togliere il sigillo al libro a nostro beneficio, e che cosa dobbiamo fare per essere fra gli intelligenti che lo capiranno?

15 Grande comprensione del libro di Daniele fu mostrata sulla terra da Gesù Cristo. In questo “tempo della fine”, sin dal 1914, egli è colui che Dio impiega per aprire e schiudere le parole come un pozzo di conoscenza e informazioni, togliendo il sigillo al libro in tutto il suo significato. (Apoc. 5:1-5) Vogliamo capire il libro con i suoi meravigliosi riferimenti ai nostri giorni? Con l’aiuto di Geova tramite Cristo ci dobbiamo purificare da questo mondo, ci dobbiamo imbiancare con la giustizia mediante il sangue dell’Agnello e ci dobbiamo raffinare nella nostra sincera devozione a Geova Dio e al suo regno. Soltanto quelli che hanno intendimento della Scrittura potranno capire il libro di Daniele e tutto il resto della Bibbia. Ma nessuno degli empi può e vuole capirlo per ottenere la salvezza. In questi tempi difficili essi agiscono empiamente specie contro i testimoni di Geova, finché non siano distrutti come infelici combattenti contro Dio. — 2 Tim. 3:1-5.

1.290 GIORNI

16, 17. (a) Per chi è questo il “tempo della fine”? (b) Da quando bisogna cominciare a contare i 1.290 giorni?

16 Infrangendo o annientando la forza del santo popolo di Geova nel 1918, non si pose fine ad essi. Questo è il “tempo della fine” non della classe del sacro santuario, ma del re del nord e del re del sud, e di tutte le nazioni neutrali. È il tempo della liberazione per la classe del santuario e per le “altre pecore” che adorano con loro. Dopo aver detto che queste persone spiritualmente intelligenti avrebbero capito, l’angelo di Geova aggiunse: “E dal tempo che sarà soppresso il sacrifizio continuo e sarà rizzata l’abominazione che cagiona la desolazione, vi saranno milleduecentonovanta giorni”. — Dan. 12:11, VR.

17 Questa soppressione del continuo sacrificio di lode a Dio era già stata predetta in Daniele 8:11. Essa avvenne nel 1918, quando furono adempiuti il tempo, i tempi e la metà d’un tempo.c La soppressione della condizione del sacrificio quotidiano o continuo durò fino all’anno seguente, fino al 26 marzo 1919, in cui furon messi in libertà il presidente della Società Torre di Guardia, il segretario e i sei compagni di prigionia, dietro pagamento d’una cauzione. L’istituzione della “abominazione che cagiona la desolazione” avvenne quando l’adorazione dell’“immagine della bestia selvaggia”, quella abominevole contraffazione del regno di Dio, la Lega delle Nazioni, fu stabilita dalle organizzazioni religiose della cristianità. Per intervento del Consiglio Federale delle Chiese di Cristo d’America questo accadde alla fine del gennaio del 1919.d Al tempo di quest’ultima data tutt’e due queste cose che abbiamo menzionate erano avvenute. Questo è dunque il tempo da cui bisogna cominciare a contare.

18. Rispetto ai 1.290 giorni, quando Michele liberò il suo popolo, e a quale periodo di tempo solare sono uguali quei 1.290 giorni?

18 Cominciato l’adempimento dei 1.290 giorni, Michele, loro grande Principe, liberò il suo popolo, nel marzo 1919. Il 13 aprile 1919, più di 17.961 persone celebrarono in tutta la terra il pasto serale del Signore.e Nel resto dei 1.290 giorni l’opera della santa organizzazione di Dio fu riorganizzata, migliorata e rafforzata per la testimonianza mondiale che bisognava dare prima che si abbattesse su questo vecchio sistema di cose la fine completa. A suo tempo, che cosa accadde che contrassegnò in modo rimarchevole la fine di quei giorni divinamente indicati? I 1.290 giorni devono considerarsi dal punto di vista del calendario lunare. Quindi la profezia divina assegna a un mese la durata di trenta giorni, in media. I 1.290 giorni sono trenta giorni o un mese lunare più lunghi dei 1.260 giorni della profezia. Apocalisse 11:2, 3 mostra definitamente che i 1.260 giorni sono uguali a quarantadue mesi. Quarantadue mesi formano tre anni e sei mesi. Nella profezia questi tre anni e sei mesi non hanno nessun anno bisestile o nessun anno giudaico Veadar in cui si aggiunga un tredicesimo mese lunare al calendario giudaico per aggiornare la serie degli anni lunari con la durata della serie degli anni solari. Poiché i 1.260 giorni della profezia sono uguali a tre anni e sei mesi, i 1.290 giorni sono uguali a tre anni e sette mesi. Cominciando a contare dalla fine del gennaio 1919, dove ci portano questi tre anni e sette mesi?

19. Verso la fine di quei 1.290 giorni, quale elettrizzante messaggio fu pronunciato, e quale opera di giudizio fu richiamata alla nostra attenzione?

19 Essi ci portano alla fine dell’agosto e al principio del settembre 1922. Fu nella prima metà del settembre 1922 che risuonarono le elettrizzanti parole: “Siate fedeli e veraci testimoni del Signore. Andate avanti nella lotta finché ogni vestigio di Babilonia non sia desolato. Proclamate il messaggio per lungo e per largo. Il mondo deve sapere che Geova è Dio e che Gesù Cristo è Re dei re e Signore dei signori. Questo è il giorno dei giorni. Ecco, il Re regna! Voi siete i suoi proclamatori. Perciò annunciate, annunciate, annunciate il Re e il suo regno”. Questo avvenne Il Giorno (8 settembre) del congresso internazionale dei testimoni di Geova tenuto per nove giorni a Cedar Point, nell’Ohio, alla conclusione della conferenza del presidente della Società Torre di Guardia sul soggetto “Il Regno”. In questa conferenza J. F. Rutherford mostrò con le scritture e con i fatti che il “messaggero del patto” di Geova era venuto nel tempio, nel santuario spirituale, nella primavera del 1918 per l’opera di giudizio. Il giudizio che doveva “cominciare dalla casa di Dio” era ora in corso! (1 Piet. 4:17; Mal. 3:1-5, VR) Per far conoscere questo giudizio che veniva eseguito sui cristiani, fu adottata una risoluzione.

20. Quale espressione di giudizio da eseguire sui cristiani professanti fu quindi diffusa, e in tal modo cominciò la serie di quali cose?

20 La domenica pomeriggio, il 10 settembre, il presidente Rutherford pronunciò il suo discorso pubblico sull’importante soggetto “Milioni di persone ora viventi non morranno mai”. Alla conclusione egli presentò la risoluzione intitolata “Sfida ai governanti del mondo”, che fu adottata con acclamazione dai 18.000 o 20.000 presenti. Questo rese noto alle nazioni che i “fissati tempi delle nazioni” erano terminati nel 1914; che il regno di Dio retto da Cristo era stato quindi istituito in cielo; che la Lega delle Nazioni era una frode e “deve fallire, perché così Dio ha decretato”; che il regno del Messia di Geova era il completo rimedio per tutti i mali del genere umano; e che ubbidendo alle leggi di quel regno giusto gli uomini avrebbero continuato a vivere e non sarebbero mai morti sulla terra.f Questa intrepida risoluzione fu la prima di una serie di sette risoluzioni adottate alle annuali assemblee generali dei testimoni di Geova dal 1922 al 1928. Come piaghe, queste risoluzioni furono versate sull’apostata cristianità. Della risoluzione iniziale, “La Sfida”, ne furono distribuite in tutto il mondo 45.000.000 di copie in molte lingue.

(Continua)

[Note in calce]

a Solo cambiando i punti vocalici del testo della Bibbia Ebraica in Daniele 12:7 e riordinando quindi di nuovo le parole ebraiche si ottiene la traduzione forzata: “dopo che il potere di colui che frantumò il popolo santo dovrebbe finire, tutte queste cose dovrebbero finire”. — An American Translation; Moffatt.

b Vedi La Torre di Guardia del 1º febbraio 1960, pagg. 88, 89, parr. 25-27; e del 1º marzo 1960, pagg. 153-155.

c Vedi La Torre di Guardia del 1º marzo 1960, pagg. 153-155. Durante il regime nazista, dal 1933 al 1945, il re del nord cercò di sopprimere l’olocausto continuo, ma non ottenne gli stessi risultati del 1918. — Dan. 11:31.

d Vedi La Torre di Guardia del 1º marzo 1960, pagg. 155-156, e del 15 marzo 1960, pagg. 184, 185.

e Vedi La Torre di Guardia (inglese) del 15 maggio 1919, pag. 151. Le cifre ivi riportate non comprendono i gruppi di meno di trenta persone presenti.

f Vedi il numero de La Torre di Guardia (inglese) del 1º novembre 1922; e il numero dell’11 ottobre 1922 de L’età d’oro (inglese), pagg. 22-26.

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