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La misericordia di Dio ad Har-MaghedonLa Torre di Guardia 1976 | 15 agosto
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spirituali liberati “i figli dell’Iddio vivente”. Secondo la sua misericordia si aspettano d’essere salvati nell’imminente “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon, sì, per sopravvivere ad essa e vedere l’inizio del suo Nuovo Ordine. Una “grande folla” di altri adoratori, simili agli antichi Recabiti, pure si attendono d’essere partecipi della misericordia di Dio e di sopravvivere insieme al rimanente.
26, 27. (a) Che cos’è la cristianità sul piano spirituale, ciò che devono riconoscere quelli che sperano nella misericordia di Dio, e perché non vogliono essere suoi “figli”? (b) Geova che cosa comanda loro di dire riguardo a quelli che sono oggetto della sua misericordia?
26 Speriamo noi nella misericordia di Geova? In tal caso, dobbiamo riconoscere che la cristianità è una fornicatrice spirituale. Contaminandosi con la religione babilonica, si è resa parte di Babilonia la Grande. Insieme a quell’impero mondiale della falsa religione, sarà distrutta nella “grande tribolazione” avvenire. Non vogliamo essere tra i suoi “figli di fornicazione”. Essendo oggetto della misericordia di Geova, facciamo quello che Egli ci comanda:
27 “Dite ai vostri fratelli: ‘Mio popolo’ e alle vostre sorelle: ‘O donna alla quale è stata mostrata misericordia [ebraico: O Ruama]!’ Dibattete una causa con vostra madre; dibattete una causa, poiché non è mia moglie e io non sono suo marito. Ed ella dovrebbe rimuovere d’innanzi a sé la sua fornicazione e di fra le sue mammelle i suoi atti di adulterio, affinché io non la spogli nuda ed effettivamente non la ponga come nel giorno che nacque, ed effettivamente non la renda come un deserto e non la riduca come una terra senz’acqua e non la metta a morte con la sete. E non mostrerò misericordia ai suoi figli, poiché sono figli di fornicazione. Poiché la loro madre ha commesso fornicazione. Ella che ne fu incinta ha agito in maniera vergognosa, poiché ha detto: ‘Voglio andare dietro a quelli che mi amano appassionatamente, quelli che mi danno il mio pane e la mia acqua, la mia lana e il mio lino, il mio olio e la mia bevanda’”. — Osea 2:1-5.
28. Per ubbidire, in quale causa dinanzi all’universo dobbiamo sostenere Geova, e così quale azione che egli compirà nella “grande tribolazione” approveremo noi?
28 Ubbidendo, quindi, sosteniamo Geova il celeste Marito mentre dibatte la sua causa contro la cristianità, che afferma ipocritamente d’avere stipulato un patto matrimoniale con lui. Indichiamo dinanzi alla Corte Suprema dell’universo che essa è colpevole di fornicazione spirituale, di adulterio, essendosi resa amica del mondo. (Giac. 4:4) È andata dietro alle persone importanti, influenti e ricche del mondo perché soddisfacessero i suoi desideri egoistici e materialistici. Nonostante le ammonizioni divine si è ostinatamente rifiutata di rimuovere d’innanzi a sé la sua fornicazione e di fra le sue mammelle il suo adulterio. I suoi figli religiosi, i membri delle sue chiese, sono “figli di fornicazione [spirituale]”. Approveremo con tutto il cuore l’azione che Geova compirà quando la farà distruggere nella “grande tribolazione”.
29. Verso chi dobbiamo dimostrare una relazione familiare, e durante quale futura guerra possiamo sperare nell’ulteriore misericordia di Geova?
29 Dobbiamo sentirci come fratelli verso quelli che riconosciamo scritturalmente come popolo di Geova, di cui egli dice: “Mio popolo”. Dobbiamo sentirci come parte di una famiglia, come se fossimo sorelle della purificata, fedele e leale organizzazione a cui Geova ha mostrato misericordia in questo “tempo della fine” della storia di questo mondo prima della sovrastante “grande tribolazione”. (Matt. 24:21, 22; Riv. 7:14) Riconosciamola come la moderna Ruama e diciamole: “O donna alla quale è stata mostrata misericordia!” (Osea 2:1) Se faremo questo sinceramente potremo sperare nell’ulteriore misericordia di Geova, quando la manifesterà a coloro che ne sono degni nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” nel luogo che in ebraico si chiama Har-Maghedon. — Riv. 16:14, 16.
(Continua)
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Un articolo di giornale suscita interesse per lo studio della BibbiaLa Torre di Guardia 1976 | 15 agosto
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Un articolo di giornale suscita interesse per lo studio della Bibbia
POCO dopo aver letto un articolo del giornale Advance di Gull Lake sulla persecuzione dei testimoni di Geova nel Malawi, una donna telefonò a una famiglia di testimoni abitanti a Swift Current (Canada), che dista una cinquantina di chilometri. Aveva letto l’articolo del giornale sulla persecuzione religiosa nel Malawi e desiderava uno studio biblico. Poiché i genitori non erano a casa, lasciò un messaggio al figlio. Quando essi telefonarono a loro volta, questa donna spiegò che metà dei suoi familiari erano cattolici e l’altra metà testimoni di Geova ma che ella non era affiliata a nessuna religione. Osservando i testimoni, però, aveva concluso che pareva avessero pace interiore e contentezza, cose che desiderava moltissimo. Desiderava fare lo studio biblico insieme alla figlia quattordicenne. E chiese pure se si poteva tenere lo studio dopo le ore di scuola per farvi partecipare i due figli minori. Benché non fosse riuscita a trovare i testimoni a Gull Lake, dove abitava, apprese con piacere che c’era una Sala del Regno nella sua città.
Dopo di che il testimone che aveva ricevuto la telefonata si mise in comunicazione con alcuni componenti della Congregazione di Gull Lake, che quella sera avrebbero avuto l’adunanza. Mentre andavano all’adunanza, fecero visita alla donna interessata. Quella medesima sera la donna e la figlia quattordicenne andarono alla Sala del Regno, e sia lei che i suoi figli continuano a fare progresso nello studio delle Scritture.
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