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  • g85 22/1 pp. 8-9
  • L’unico modo per sopravvivere

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  • L’unico modo per sopravvivere
  • Svegliatevi! 1985
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Svegliatevi! 1985
g85 22/1 pp. 8-9

L’unico modo per sopravvivere

“QUANDO vedrete Gerusalemme circondata da eserciti accampati, sappiate che la sua desolazione si è avvicinata. Quindi quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti”. (Luca 21:20, 21) Queste sono le istruzioni che Gesù Cristo diede ai suoi discepoli. E che dire di coloro che avrebbero disubbidito alle parole di Cristo? Ecco ciò che predisse: “Cadranno sotto il taglio della spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; e Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni”. — Luca 21:24.

Le parole di Gesù avrebbero ripugnato agli zeloti. Secondo un libro che narra la storia degli ebrei (A History of the Jews, di Abram L. Sachar), gli zeloti “erano estremisti che non indietreggiavano davanti a nulla pur di abbattere i loro padroni pagani”. Il pensiero di fuggire sarebbe sembrato non solo poco pratico ma, peggio ancora, un pensiero da codardi! Quindi nel 66 E.V. la crudeltà dei romani spinse questi ebrei all’aperta ribellione. Dopo che Masada era stata presa dai ribelli giudei, Roma si accinse precipitosamente a conquistare Gerusalemme. Gerusalemme era ora “circondata da eserciti accampati”. Ma quando il proconsole romano Cestio Gallo ritirò inaspettatamente le truppe, coloro che abitavano a Gerusalemme ebbero l’opportunità di seguire il consiglio di Gesù e fuggire. Eusebio di Cesarea, storico del III secolo, dice: “L’intero corpo della chiesa di Gerusalemme, tuttavia, avendo ricevuto comando tramite rivelazione divina . . . abbandonò la città, e risiedette in una certa città di nome Pella situata oltre il Giordano”. Ma che dire di quelli che rimasero?

Giunse il 70 E.V., e i romani al comando del generale Tito tornarono. Decisi a catturarla, strinsero d’assedio la città. Giuseppe Flavio, un ribelle giudeo passato al servizio dei romani, fece il giro delle mura di Gerusalemme, supplicando il suo popolo di rinunciare a quell’inutile lotta. “Sappiate”, gridò piangendo, “che ora voi combattete non solo contro i romani, ma anche contro il dio”. Il risultato? Citiamo le sue stesse parole: “Così gridava fra le lacrime Giuseppe, ma i ribelli né fecero atto di sottomissione, né giudicarono prudente cambiare propositi”. Come conseguenza, centinaia di migliaia di persone morirono di fame e furono passate a fil di spada, e altre decine di migliaia furono portate via per vivere una misera vita di schiavitù. I cristiani però, in salvo a Pella, poterono riflettere sui benefìci derivati dall’aver ubbidito all’avvertimento di Cristo.

Come sopravvivere oggi

Quanto accadde a Gerusalemme fu semplicemente un esempio su piccola scala di ciò che avverrà nel nostro tempo su scala mondiale. Ma in questo tempo è in gioco non solo l’esistenza di una città bensì del sistema di cose mondiale! — Matteo 24:21.

Sarà Dio stesso a provocare questa calamità mondiale. Ma per quale ragione? Per “ridurre in rovina quelli che rovinano la terra”. (Rivelazione 11:18) Dio, “il Formatore della terra e il suo Fattore, . . . che non la creò semplicemente per nulla”, non permetterà che l’uomo la riduca in rovina né con l’inquinamento né con una catastrofe nucleare. (Isaia 45:18) Ma ci vorrà il Suo intervento per impedire il cataclisma che i survivalisti temono per mano dell’uomo. Ciò nondimeno Gesù disse che è possibile “scampare da tutte queste cose destinate ad accadere”. — Luca 21:36.

Dato che oggi i seguaci di Gesù sono sparsi in tutta la terra, sarebbe loro impossibile fuggire in qualche luogo letterale come fecero i cristiani nel primo secolo. Oggi la sopravvivenza dipenderà dall’ubbidire al consiglio riportato nella Bibbia in Sofonia 2:2, 3: “Prima che venga su di voi l’ardente ira di Geova, prima che venga su di voi il giorno dell’ira di Geova, cercate Geova, voi tutti mansueti della terra, che avete praticato la Sua propria decisione giudiziaria. Cercate la giustizia, cercate la mansuetudine. Probabilmente potrete esser nascosti nel giorno dell’ira di Geova”. La Bibbia dice inoltre: “Chiunque invocherà il nome di Geova sarà salvato”. — Gioele 2:32.

È vero che alcune traduzioni della Bibbia oscurano il significato di questo passo rendendolo come segue: “Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”. (3:5, CEI) Ma il testo in lingua originale mostra che non basta invocare un “Signore” innominato. In molte Bibbie, passi come quello di Salmo 83:18 mostrano chiaramente che il nome personale di questo “Signore” è GEOVA o JAHVE. (83:19, Garofalo; Pontificio Istituto Biblico) Invocare il suo nome significa più che usarlo in senso cerimoniale. Bisogna ‘cercare Geova’ studiando la Bibbia e imparando a conoscerlo come persona. (Giovanni 17:3) Questa conoscenza spinge la persona di cuore retto a rispettare l’autorità di Geova come Sovrano Universale, a conformarsi alle sue norme e a imitare Gesù nel ‘rendere manifesto il nome di Dio’ ad altri. — Giovanni 17:6.

Il semplice fatto di frequentare la chiesa di propria scelta non è quindi la strada della sopravvivenza. Come sarebbe possibile, dal momento che le chiese non solo non usano il nome personale di Dio ma spesso ne scoraggiano addirittura l’uso e prendono i comandamenti di Dio alla leggera? Si ricordi che il profeta Malachia dice che Dio ha “un libro di memorie” ‘per quelli che hanno timore di Geova e per quelli che pensano al suo nome’. (Malachia 3:16) Fra tutti i gruppi religiosi che affermano d’essere cristiani, qual è quello che usa liberamente il nome di Dio, Geova, ripone piena fiducia in lui e nelle sue promesse e incoraggia intrepidamente i suoi membri a essere suoi testimoni? (Isaia 43:10) Questi sono senza dubbio coloro che ‘cercano Geova’. Esortano altri a unirsi a loro nell’imparare l’unico modo sicuro per sopravvivere al prossimo olocausto mondiale.

[Testo in evidenza a pagina 9]

“L’intero corpo della chiesa di Gerusalemme, tuttavia, avendo ricevuto comando tramite rivelazione divina . . . abbandonò la città, e risiedette in una certa città di nome Pella situata oltre il Giordano”. — Eusebio di Cesarea, storico

[Testo in evidenza a pagina 9]

Il semplice fatto di frequentare la chiesa di propria scelta non è la strada della sopravvivenza. “Chiunque invocherà il nome di Geova sarà salvato”. — Gioele 2:32

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