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  • Perché Edom non esiste più

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  • Perché Edom non esiste più
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
w80 15/3 pp. 30-31

Perché Edom non esiste più

COM’È bella la vita quando i membri della famiglia nutrono profondo amore l’uno per l’altro! Saldi vincoli d’affetto naturale impediscono l’insorgere di gelosie, odii e rancori che possono far naufragare la pace e l’unità familiare. Se si infrange l’affetto naturale, possono derivarne indicibili difficoltà. In un caso, il deteriorarsi dei vincoli naturali portò infine alla totale estinzione di un intero popolo, gli edomiti.

Edom non è che un altro nome di Esaù, fratello gemello di quel Giacobbe da cui discesero gli israeliti. Quindi israeliti ed edomiti erano strettamente imparentati. Colui che istituì la disposizione familiare, Geova Dio, comandò pertanto agli israeliti di mostrare il dovuto riguardo per la loro parentela carnale con gli edomiti. Fu detto loro: “Non devi detestare un Edomita, poiché è tuo fratello”. — Deut. 23:7.

Ma sin dall’inizio dei loro contatti con la nazione d’Israele, gli edomiti, stabilitisi nel “paese di Seir”, non tennero in nessuna considerazione tale legame fraterno. (Gen. 32:3-8) Trattarono la nazione consorella come un vero nemico. Fu una tribù edomita, gli amalechiti, a lanciare il primo ingiustificato attacco contro gli israeliti dopo che questi furono usciti dall’Egitto al comando di Mosè. — Eso. 17:8-16; Gen. 36:12.

Circa quarant’anni dopo, la rispettosa richiesta di Mosè di lasciar passare gli israeliti attraverso Edom lungo la strada regia incontrò una tenace opposizione. Per due volte gli edomiti negarono il permesso, minacciando di fermare gli israeliti con la forza delle armi. La seconda volta una consistente forza militare prese effettivamente posizione per impedire agli israeliti di attraversare il paese. Questo nonostante il fatto che l’appello fosse stato rivolto in nome del vincolo fraterno. Il messaggio inviato da Mosè tramite messaggeri cominciava così: “Tuo fratello Israele ha detto questo: ‘Tu stesso conosci bene tutta la difficoltà che ci è avvenuta’”. — Num. 20:14-21.

Nei secoli successivi l’atteggiamento degli edomiti verso la nazione consorella non cambiò. Durante il regno di Saul, primo re d’Israele, scoppiò la guerra con Edom. (I Sam. 14:47, 48) Poi, quando era re Davide, gli edomiti colsero l’occasione per invadere Giuda. Dal Salmo 60 e dalla relativa soprascritta pare che in quel periodo gli israeliti avessero subìto dei rovesci mentre combattevano a nord contro le forze di Aram-Naaraim e Aram-Zoba. Ciò nondimeno gli edomiti furono sconfitti e Davide stanziò delle guarnigioni di soldati israeliti in tutto Edom. — II Sam. 8:14.

Da allora in poi, ogni volta che la potenza dei re giudei si affievoliva, gli edomiti ne approfittavano prontamente, fino al punto di allearsi con altri popoli contro Israele. — II Cron. 20:1, 2, 10, 11, 22; 28:16-20; Sal. 83:4-8.

Verso la fine del settimo secolo a.E.V. l’odio di Edom per Israele si manifestò in modo particolarmente intenso. A quel tempo i babilonesi conquistarono il regno di Giuda. Gli edomiti si rallegrarono del disastro della nazione consorella, presero parte al saccheggio e addirittura consegnarono ai babilonesi i giudei che erano riusciti a sfuggire. (Abd. 1, 12-14) Avidamente cercarono di estendere il loro territorio mettendo le mani sul paese un tempo controllato dai regni di Israele e Giuda. — Ezec. 35:10-12.

Questi atti di ostilità non sfuggirono a Geova Dio. Per mezzo dei suoi profeti Abdia, Ezechiele e Geremia, egli decretò la condanna di Edom. In sostanza Geremia e Abdia annunciarono lo stesso messaggio, rendendo sicuro l’adempimento della parola di Geova riguardo alla caduta di Edom: “Se fossero venuti a te i ladri, se fossero venuti di notte gli spogliatori, fino a che punto ti saresti ridotto al silenzio? Non avrebbero essi rubato quanto volevano? O se fossero venuti a te i vendemmiatori, non avrebbero lasciato rimanere dei racimoli? Oh fino a qual punto sono stati scrutati i figli di Esaù! Come sono stati cercati i suoi tesori nascosti!” (Abd. 5, 6; Ger. 49:9, 10) Sì, i ladri rubano solo ciò che vogliono, e i vendemmiatori lasciano i racimoli. Ma nel caso di Esaù (Edom), nulla sarebbe rimasto dopo la sconfitta.

E per mezzo di chi sarebbe venuta la calamità? La risposta profetica fu: “I medesimi uomini in un patto con te ti hanno tutti ingannato. Gli uomini in pace con te han prevalso contro di te. Quelli che mangiavano il cibo con te porranno una rete sotto di te come uno in cui non è discernimento”. (Abd. 7) Perciò la sconfitta sarebbe venuta per mano degli stessi con cui gli edomiti avevano stretto alleanza, evidentemente i babilonesi cui avevano consegnato gli scampati di Giuda.

Col tempo, secondo la profezia di Abdia, ‘non ci sarebbe stato nessun superstite della casa di Esaù’. (Abd. 18) Gli edomiti come popolo dovevano sparire. Secondo la parola profetica pronunciata tramite Ezechiele, gli israeliti avrebbero avuto una parte nell’adempimento del giudizio di Geova contro di loro. La parola di Geova tramite Ezechiele fu: “Senz’altro recherò la mia vendetta su Edom mediante la mano del mio popolo Israele; ed essi devono fare in Edom secondo la mia ira e secondo il mio furore”. — Ezec. 25:14.

Nessuno può negare che la parola profetica riguardo a Edom si sia adempiuta. Gli edomiti come popolo sono completamente scomparsi. E questo è avvenuto nella maniera indicata dalla profezia biblica.

L’antico storico giudeo Giuseppe Flavio parla della campagna militare di Nabucodonosor in Siria-Palestina nel ventitreesimo anno di regno. Indubbiamente gli edomiti furono soggiogati a quel tempo, ma la sconfitta non seminò ancora la rovina totale del paese. All’incirca dal quinto secolo a.E.V. in poi, nomadi dell’Arabia cominciarono a far pressione sugli edomiti. Entro il terzo secolo a.E.V. i nabatei li avevano scacciati dal cuore della loro terra spingendoli nel Negheb a sud di Giuda. Infine gli edomiti si spinsero molto più a nord, nella regione attorno a Ebron. Stando al libro apocrifo di I Maccabei (5:3), essi subirono una schiacciante sconfitta per mano del levita Giuda Maccabeo. In seguito, secondo Giuseppe Flavio, Giovanni Ircano, re ebreo della tribù di Levi, sottomise gli edomiti consentendo loro di restare nel paese solo a patto che si circoncidessero e acconsentissero a osservare le leggi giudaiche. Gli edomiti accettarono le condizioni e col tempo furono assimilati dai giudei. Dopo la distruzione di Gerusalemme per opera dei romani nel 70 E.V. gli edomiti cessarono del tutto di esistere come popolo.

Così uno spirito per nulla fraterno portò alla scomparsa del popolo edomita, in adempimento del decreto profetico di Dio. Questo fa capire al di là d’ogni dubbio che Geova Dio non lascia impunito il disprezzo intenzionale per la sua volontà e il suo proposito. Inoltre, quelli che persistono in atteggiamenti e azioni contrari alle sue vie non sfuggiranno al giudizio avverso. Sono veramente saggi quelli che vivono in armonia con la sua Parola. Infatti, come scrisse l’ispirato apostolo Giovanni, “il mondo passa e pure il suo desiderio, ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. — I Giov. 2:17.

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