BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • Facciamo ogni cosa come vuole Geova
    La Torre di Guardia 1960 | 15 febbraio
    • parlarono tutti concordemente, con unità d’intenti, dovremmo aspettarci di trovare oggi le stesse condizioni nel gregge di Dio. E benché il gregge sia stato disperso ovunque da differenti tradizioni religiose, da filosofie umane e da false e stolte credenze, Gesù tuttavia sapeva che le sue pecore avrebbero ascoltato e riconosciuto la voce del Giusto Pastore e si sarebbero raccolte in un unico vero gregge. (Giov. 10:16, 27) Gli uomini di buona volontà hanno disperato di sentire una voce autorevole fra le contrastanti voci della cristianità, ma quando sentono la voce della verità, la riconoscono e se ne rallegrano.

      15. Come possono dimostrare i cristiani di essere in unione con Cristo?

      15 Poiché Cristo non è diviso, come spiega Paolo, neanche il suo popolo può essere diviso e tuttavia dire di essere cristiano. (1 Cor. 1:13) Cristo, anzi, disse che dovremmo essere in unione con lui come egli è in unione col Padre. Chiaramente segnò la via che dobbiamo seguire per raggiungere questa unità di mente e di cuore con Geova. Come disse a Tommaso: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. Gesù ci diede l’esempio che dobbiamo seguire nel servire Dio. Un esempio produttivo, senza divisione né discordia, radicato nell’amore. Egli paragonò i suoi servitori a tralci di una vite, spiegando: “Io sono la vera vite, e mio Padre è il coltivatore. Ogni tralcio che in me non porta frutto egli lo toglie, e ognuno che porta frutto lo purifica, perché porti più frutto. . . . Se uno non rimane in unione con me, è gettato via come un tralcio ed è disseccato”. — Giov. 14:6; 15:1-16.

      16. Quale frutto deriva dall’essere fedeli all’organizzazione di Geova, e come si manifesta?

      16 Discordia invece di unità si trova alla radice dei tralci secchi della cristianità, se notiamo nell’Almanacco mondiale (inglese) del 1959 che una delle denominazioni religiose predominanti ha 27 suddivisioni, un’altra 21, eccetera. Ma la vera unità cristiana e frutti reali si possono vedere fra gli uomini, le donne e i ragazzi che formano la società del Nuovo Mondo. Fra loro vi è unità di pensiero, d’intendimento e apprezzamento delle Scritture, essendo parte dell’organizzazione di Geova. Vi è unità d’azione, poiché lavorano insieme, uniti nel ministero del Regno in tutto il mondo. Essendosi attenuti all’organizzazione e avendo prodotto buoni frutti, lo spirito di Geova è stato su di loro per purificarli dalle aride tradizioni e per dar loro forza per produrre più frutto. Egli ha insegnato loro la sua via e li conduce nei sentieri di giustizia per amore del suo nome.

  • Camminiamo nel nome di Geova
    La Torre di Guardia 1960 | 15 febbraio
    • Camminiamo nel nome di Geova

      1. Quale adempimento di Michea, capitolo 4, si può vedere ora?

      PROPRIO in questo tempo sempre nuove persone riconoscono la via di Geova e cominciano a seguirla. Questo fu predetto molto tempo fa dagli ispirati profeti Isaia e Michea. Il quarto capitolo di Michea (VR) inizia con queste parole: “Ma avverrà, negli ultimi tempi, che il monte della casa dell’Eterno si ergerà sopra la sommità de’ monti, e s’innalzerà al disopra delle colline, e i popoli affluiranno ad esso. Verranno delle nazioni in gran numero e diranno: ‘Venite, saliamo al monte dell’Eterno e alla casa dell’Iddio di Giacobbe; egli c’insegnerà le sue vie, e noi cammineremo nei suoi sentieri!’” (Michea 4:1, 2, VR) Questa scrittura parla proprio del tempo in cui viviamo, degli “ultimi tempi”. Dal 1914 il Re di Geova, Cristo Gesù, è stato intronizzato nei cieli, ed ha cominciato a regnare in mezzo ai suoi nemici. Una delle prove della sua presenza è che questa buona notizia del Regno viene predicata in tutta la terra abitata, col risultato che le persone di cuore onesto in tutte le nazioni si volgono alla vera adorazione, riconoscono la via di Geova e camminano nei suoi sentieri. Soltanto durante l’anno di servizio 1958, 62.666 furono i battezzati che simboleggiarono la loro dedicazione a Geova per la vita. Benché i capi religiosi abbiano fatto quanto stava in loro potere per fermare quest’affluenza verso la via di Geova, invocando perfino l’azione dello stato per proibirne l’opera, come in Etiopia e nella Repubblica Dominicana, tutto è stato invano. Una volta che le persone di buona volontà hanno effettivamente riconosciuto la via di Geova e camminano nei suoi sentieri, con fermezza dicono: “Noi cammineremo nel nome dell’Eterno [Geova], del nostro Dio, in perpetuo”. — Michea 4:5, VR.

      2. (a) Quale invito viene fatto ora? (b) Perché il popolo di Geova è felice?

      2 La benedizione di Geova è visibile sul suo popolo. Invece di seguire le mire del vecchio mondo e di continuare a combattere contro i loro fratelli di altre nazioni, essi trasformano le loro spade in aratri, ed estendono il pacifico invito: “Venite, saliamo al monte dell’Eterno”. Questo è l’invito a prender parte alla vera adorazione. Michea spiega che quelli che servono Geova non sono timidi o paurosi, infatti non sarà possibile che “alcuno li spaventi; poiché la bocca dell’Eterno degli eserciti ha parlato”. Perciò in ogni nazione del mondo i servitori di Geova hanno preso posizione, senza compromessi, per la vera adorazione nonostante l’opposizione che incontrano. Essi rimangono fedeli alla pura adorazione anche fino alla morte. Una volta ancora la testimonianza scritturale mette in risalto il fatto che Geova non approva qualunque via, ma che ci dirige alla via giusta. Mentre i popoli delle nazioni continueranno a camminare nel nome del loro dio, del dio di questo vecchio mondo, fino ad Armaghedon, coloro che agiscono come Geova vuole, capiscono che il nome personale di Dio, il nome che Lui ha scelto, deve essere riconosciuto e onorato. Non è meraviglia che i testimoni di Geova siano felici; essi seguono la via che reca prosperità spirituale, e ognuno di loro siede sotto la sua vigna e sotto il suo fico.

      3, 4. Quale importanza ha la conoscenza del nome di Dio? E che cosa dovremmo cercare di fare?

      3 Molti non distinguono ancora questo eccelso nome, essendo indotti, dal concetto di un dio trino, a credere che il nome del Padre sia Gesù. Ma Gesù stesso, rivolgendosi in preghiera a Geova Dio, disse: “Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dati dal mondo. . . . Io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere”. (Giov. 17:6, 26) Non possiamo sperare di agire come vuole Geova se prima non sappiamo chi è, se non conosciamo il suo nome e che cosa significhi per noi. Possiamo saperlo studiando attentamente la sua Parola.

      4 Il popolo di Geova è ansioso di conoscere Lui e i suoi propositi, e ricorda le parole di Isaia 55:8 (VR): “Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie, dice l’Eterno [Geova]. Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così son le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri”. Questi pensieri rinfrescano, rinforzano e nutrono, come la pioggia o la neve del cielo sulla terra riarsa. Quando queste acque inumidiscono la terra gli alberi germogliano e danno frutto, perché tutto ciò che appartiene a Geova

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi