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  • Iddio conosce e protegge i suoi
    La Torre di Guardia 1951 | 15 febbraio
    • moglie di Lot”. Ella non ebbe completa fede nella liberazione che Geova Dio aveva loro provveduto. S’interessava del vecchio sistema di cose; perciò guardò indietro e per conseguenza fu mutata in una statua di sale. (Gen. 19:1-26; Luca 17:28-32) Geova conosce quelli che gli appartengono, e adempirà fedelmente le sue promesse se osserviamo le sue istruzioni.

      5 Abbiamo un altro verace racconto nel libro della Genesi, che comincia col capitolo sei, intorno a un uomo che ebbe grande fede in Geova. Egli visse in un’epoca in cui esisteva una terribile dissolutezza fra il popolo e la mente di tutte le persone era colma di malvagità. Quest’uomo era Noè. Con lui vivevano i suoi tre figli. Tutti e quattro erano sposati. Si mantenevano puri dal mondo empio e seguivano le istruzioni di Geova. Noè ebbe istruzione di costruire un battello. Per far questo ci sarebbero voluti molti anni, e occorreva ch’egli avesse fede, poiché doveva costruire questo battello su terreno asciutto. Il racconto delle Scritture non dà alcuna indicazione che questo battello sia stato costruito vicino ad un fiume; infatti esso dice che quando si mise a piovere “le acque crebbero e sollevarono l’arca, che fu levata in alto d’in su la terra”. (Gen. 7:17) Noè avrà certamente costruito l’arca in una località dove era disponibile abbondante legno di gofer, in modo da poterne tagliare e ridurre in forma adatta per costruire il bastimento secondo le istruzioni di Dio. (Gen. 6:13-22) Durante tutti gli anni della costruzione “Noè, predicator di giustizia”, diede il dovuto avvertimento a tutti quelli che camminavano sulla via dell’empietà. (2 Piet. 2:5) Quando giunse per Geova Dio il tempo di manifestare il suo disfavore per le empie condizioni allora esistenti sulla terra, egli aprì le cateratte del cielo e piovve per quaranta giorni e quaranta notti. La terra fu inondata dalle acque. Ma Noè e la sua famiglia, insieme agli animali che fu comandato di accogliere nella grande arca, galleggiarono alla superficie delle acque. Geova conosceva quelli che gli appartenevano, e li preservò attraverso il grande diluvio che distrusse il vecchio mondo.

      6 Perciò, dalla Parola del Signore risulta con chiara evidenza che quelli che rinunziano all’ingiustizia possono acquistare il favore di Geova Dio. Ecco perché Paolo disse a Timoteo: “Per tutto questo, il solido fondamento di Dio rimane fermo, avendo questo suggello: ‘Geova conosce quelli che gli appartengono,’ e: ‘Rinunzi all’ingiustizia chiunque menziona il nome di Geova’”. (2 Tim. 2:19, NM) È quindi necessario che ogni creatura che ama la vita ascolti l’esortazione: “Fa il tuo meglio per presentar te stesso approvato a Dio, operaio che non debba vergognarsi di nulla, il quale maneggi rettamente la parola della verità”. (2 Tim. 2:15, NM) Questo è il tempo di evitare i discorsi vani di quelli che han molto da dire ma non sono sostenuti da Dio, come Kore e i 250 influenti anziani degli Israeliti, i quali tutti combatterono contro i servitori di Dio. Individualmente ciascuno deve badar di comprendere la Parola del Signore, studiarla con attenzione e presentarsi continuamente davanti a Dio in servizio onde sia una persona approvata. Quello che conta è fare il lavoro che vi è stato assegnato. Se fate ciò che è corretto agli occhi del Signore, egli vi benedirà riccamente e troverete d’avere abbondanza. Il servizio nell’organizzazione di Dio in qualsiasi luogo dà soddisfazione! Colui che si rivolge al Padre di tutte le misericordie, all’Iddio d’ogni conforto e si affida a Geova facendo la sua volontà, trova che ci sono grandi riserve di benedizioni a sua disposizione. Dobbiamo interessarci veramente all’opera di Dio e desiderar di conoscerlo sempre meglio. “Geova conosce quelli che gli appartengono,” e noi, sue creature, dovremmo certamente volerlo conoscere. Far questo significa vita eterna.

  • Incremento della teocrazia
    La Torre di Guardia 1951 | 15 febbraio
    • Incremento della teocrazia

      1. Perché il giovane aveva una corda per misurare? Che cosa fu detto all’angelo di dirgli?

      IL PROFETA Zaccaria, una persona adoperata da Geova, ebbe una visione di un uomo con una corda da misurare. Nel secondo capitolo di Zaccaria ci è narrato che questo giovane con una corda da misurare andò a misurare Gerusalemme e a vedere quanto era larga e quanto era lunga. Nel momento in cui l’angelo che parlava col giovane andava via, un altro angelo gli venne incontro e disse: “Corri, parla a quel giovane, e digli: Gerusalemme sarà abitata come una città senza mura, tanta sarà la quantità di gente e di bestiame che si troverà in mezzo ad essa; e io, dice l’Eterno, sarò per lei un muro di fuoco tutt’attorno, e sarò la sua gloria in mezzo a lei”. (Zacc. 2:4, 5) Questo giovane s’interessava di certo in Gerusalemme, altrimenti non avrebbe cercato di vedere quanto era larga e quanto era lunga.

      2. Chi raffigura il giovane? Perché è la città senza mura?

      2 Oggi troviamo sulla terra un gruppo di uomini e donne cristiane che, come questo giovane, s’interessano sinceramente nella Gerusalemme che è disopra e che è madre di noi tutti. (Gal. 4:26) Essi s’interessano realmente nell’organizzazione di Dio e nella sua espansione. Non ha mura per confini. No, essa è una città che si espande come un villaggio senza mura. Sarebbe difficile prenderne un’accurata misura, a causa del suo costante aumento dovuto alle folle che vi giungono. La classe dei fedeli Cristiani prefigurata da questo giovane era una piccola organizzazione durante gli anni trascorsi dal 1914 al 1918, perché allora vi era solo un rimanente del fedele popolo di Dio che era veramente intento ad esaminare le profezie e cercar di comprendere il loro significato per trovare quale sarebbe stata la loro opera

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