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Una lingua per tutti i popoliLa Torre di Guardia 1974 | 15 febbraio
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del bando si è trasformato in coraggio, e l’avventatezza in prudenza. Da uno stato di debolezza siamo divenuti forti e il nostro stato infruttuoso si è trasformato in uno stato fecondo. In sei mesi abbiamo già visto aggiungersi alla nostra congregazione dieci nuovi proclamatori, e in meno di un anno abbiamo battezzato quattordici persone. L’ubbidienza a Geova ha recato la sua benedizione’”.
23 Nel vicino Camerun, undici fratelli furono prelevati nelle loro case dalla polizia e messi in prigione. Non stavano neppure tenendo un’adunanza o dando testimonianza ad altri quando furono arrestati! Per tre settimane furono tenuti in una piccola cella dove c’era un caldo quasi insopportabile. Ma si resero conto che questo era un campo di predicazione mai lavorato. Così diedero testimonianza per intere giornate; mentre alcuni detenuti se ne andavano e altri li sostituivano, continuarono a predicare a persone diverse, pressappoco come quando erano liberi di andare di casa in casa. Secondo l’ultima notizia un fratello non era stato ancora scarcerato perché avevano trovato letteratura biblica in casa sua. Ma i dieci che furono scarcerati uscirono di prigione rallegrandosi del privilegio d’avere ricevuto la buona notizia del regno di Dio e l’opportunità di parlarne ad altri. — 1 Tess. 2:1-4.
24. Quale effetto ha avuto la “lingua pura” sul popolo di Geova, e che cosa attende esso?
24 Che ci sia opposizione o no, è importante che ciascuno di noi usi il dono della lingua per rallegrare il nostro Creatore. Avendo conosciuto i meravigliosi propositi di Geova, abbiamo il privilegio di recare ad altri questo messaggio di speranza e vita. Che siamo istruiti o no, Geova può rafforzarci perché condividiamo i suoi propositi con quelli che amano ciò ch’è giusto. Nonostante che i servitori di Geova in tutto il mondo parlino molte lingue, sono tutti uniti dalla “lingua pura” della verità scritturale. Se siamo veramente grati di questo dono della lingua, vorremo quindi usarlo alla lode di Geova. Se ora facciamo questo, quindi possiamo attendere di vedere il tempo, durante il dominio del Regno di Cristo, in cui ‘ogni lingua confesserà apertamente che Gesù è il Signore alla gloria di Dio Padre’. (Filip. 2:11) Sembra ragionevole pensare che a quel tempo tutto il fedele genere umano sarà unito non solo dai vincoli della pura adorazione ma anche dall’ulteriore benedizione di una sola lingua per tutti popoli, compresa da tutti, e resa possibile dal celeste dominio del Regno del grande Creatore della lingua, Geova.
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Preparàti a proferire dilettevoli parole di veritàLa Torre di Guardia 1974 | 15 febbraio
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Preparàti a proferire dilettevoli parole di verità
1, 2. (a) Dopo la sua risurrezione, quale comando diede Gesù ai discepoli allorché li incontrò in Galilea? (b) Perché avevano ragione di sorprendersi, ma quale assicurazione diede Gesù?
QUANDO Gesù fu risuscitato dai morti e apparve quindi ai suoi undici discepoli su un monte di Galilea, come aveva promesso, fu mostrato che era davvero il portavoce di verità di Geova. Quali parole di incoraggiamento e istruzione avrebbe dato? Egli dichiarò loro: “Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra”. Questa autorità sulla terra avrebbe incluso qualche cosa che era molto cara al suo cuore, la continuazione dell’attività di predicazione che aveva istituita. Egli proseguì dando istruzioni ai discepoli: “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. — Matt. 28:16-20; Giov. 2:19-21.
2 Che sorprendente comando! Immaginate di dire a un gruppetto di undici discepoli di andare a predicare a persone di tutte le nazioni, insegnando loro e battezzandole! Solo per fare un’illustrazione, oggi ci sono 149 lingue ciascuna delle quali è parlata da un milione di persone o più, e 16 lingue ciascuna delle quali è parlata da 50 milioni di persone o più. Che lavoro sarebbe stato per questo gruppetto imparare tutte quelle lingue o insegnare accuratamente la via della vita ai milioni allora viventi! Dovettero sorprendersi per la portata di queste istruzioni. È vero che Gesù disse che sarebbe stato con loro, ma come si poteva compiere un’opera così vasta?
3. Come il versamento dello spirito santo alla Pentecoste aiutò a divulgare la verità?
3 Solo dieci giorni dopo l’ascensione di Gesù al cielo circa centoventi discepoli erano insieme in Gerusalemme al tempo della festa di Pentecoste. All’improvviso, udirono un suono simile a quello di una forte brezza che soffia e lingue come di fuoco furono visibili sulla testa di ciascuno di loro. Il significato fu chiaro allorché furono pieni dello spirito santo di Dio e cominciarono a parlare in diverse lingue. Solo in quell’occasione circa tremila altri accettarono di cuore il messaggio e furono battezzati. Questa azione confermò non solo che ora lo spirito e la guida di Geova erano con questo piccolo gruppo di fedeli cristiani; ma fu anche aperta la porta affinché il messaggio che Gesù aveva proclamato si diffondesse rapidamente per giungere ai fedeli Giudei sparsi in molte nazioni. — Atti 2:1-4, 41.
4. Che cosa ebbe inizio con la conversione di Cornelio?
4 Comunque, il messaggio non doveva limitarsi alle persone di discendenza giudaica. Gesù aveva detto ai suoi seguaci di fare “discepoli delle persone di tutte le nazioni”. Pertanto, circa tre anni e quattro mesi dopo, lo spirito santo guidò Pietro ad accettare l’invito rivoltogli dal centurione italiano Cornelio. La conversione di questo Gentile e dei suoi parenti e intimi amici segnò l’inizio di un esteso sforzo di divulgare il messaggio del Regno fra persone di tutte le nazioni. In seguito, Paolo e i suoi compagni si impegnarono attivamente in giri di predicazione in tutta l’Asia Minore, la Grecia, l’Italia e forse fino in Spagna. (Atti 10:1-35; 11:18; Rom. 15:24) I primi discepoli compresero chiaramente la serietà e l’importanza della loro opera di evangelizzazione. Come dichiararono Paolo e Barnaba: “Geova ci ha imposto comandamento con queste parole: ‘Ti ho costituito come luce di nazioni, onde tu sia una salvezza fino all’estremità della terra’”. — Atti 13:47; 1 Cor. 9:16.
5, 6. Quali esempi sono incoraggianti per noi da considerare anche se non ci sentiamo molto qualificati per predicare ad altri la verità?
5 Condividete quel sentimento? Comprendete che Gesù è con i suoi seguaci nel nostro tempo, ed esercita autorità in cielo e sulla terra anche al termine di questo sistema di cose, nel qual tempo ora viviamo? Ciò significa che i cristiani hanno ancora l’incarico di svolgere l’opera di fare discepoli! Forse protestate, dicendo di non essere oratori o insegnanti, di non poter fare ciò che fecero gli apostoli. Ma come si sentirono al riguardo? Ricordate che furono chiamati “uomini illetterati e comuni”. Tuttavia impararono a parlare con baldanza così che anche i governanti e gli anziani dei Giudei “riconoscevano a loro riguardo che erano stati con Gesù”. — Atti 4:13.
6 Anche notevoli portavoce e servitori di Geova del passato come Mosè e Geremia si sentirono incapaci di adempiere i comandi di Geova. Quando Geova comandò a Mosè di parlare a Faraone, egli protestò dicendo di non essere “un oratore dalla parola facile”,
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