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I missionari portano la buona notizia in zone finora intatteSvegliatevi! 1975 | 8 aprile
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senza saperlo, ospitarono angeli”. Il missionario notò che questa scrittura sembrava colpirli in maniera notevole.
Nel resto della sua permanenza di una settimana parecchie persone vennero nel luogo del missionario, portando pasti, più di quanti il missionario potesse mangiarne. Questa gente semplice di cuore non voleva che l’asserzione di cristianesimo fosse considerata una semplice pretesa.
In un’altra piccola isola gli abitanti furono diversi. Apprezzarono il cibo spirituale e si resero conto di averne bisogno. Ascoltarono con prontezza il missionario. Durante la sua permanenza di tre giorni, oltre a molta letteratura biblica, essi accettarono ventitré abbonamenti alle riviste Torre di Guardia e Svegliatevi! Con questo mezzo avrebbero ricevuto regolarmente queste buone informazioni bibliche fino alla successiva visita del missionario.
Così, mediante la buona opera dei missionari, “coloro ai quali non era stato fatto nessun annuncio intorno a [Cristo] vedranno, e coloro che non hanno udito capiranno”. — Rom. 15:21.
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Dovremmo confessarci? In tal caso, a chi?Svegliatevi! 1975 | 8 aprile
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Qual è la veduta della Bibbia?
Dovremmo confessarci? In tal caso, a chi?
POTETE sinceramente dire di non avere mai sbagliato? No, sbagliamo tutti. In seguito come vi sentite?
La prima reazione può esser quella di nascondere o coprire l’errore. Non è vero? Ma poi la vostra coscienza può turbarvi. (1 Giov. 3:4; Rom. 2:14, 15) Non avete riscontrato che il desiderio d’avere dinanzi a Dio buona coscienza e d’esser giusto vi spinge a confessare la questione, a ottenere perdono e a passarci sopra? Ma dovremmo confessarci, e, in tal caso, a chi?
La Bibbia mostra chiaramente che è importante riconoscere o confessare i propri peccati. Quando Giovanni Battista venne a predicare il pentimento dai peccati contro la Legge, molti Giudei “si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati”. (Mar. 1:4, 5, Versione di mons. S. Garofalo) Inoltre, Gesù esortò i suoi seguaci a pregare: “Perdonaci i nostri debiti come anche noi abbiamo perdonato i nostri debitori”. — Matt. 6:12, Common Bible.
Riguardo ai peccati contro Dio, è ovvio che dovremmo ammettere dinanzi a lui i nostri errori e cercare il suo perdono. (Si paragoni Salmo 32:3-5). Ma che dire quando abbiamo fatto torto al nostro simile? La Bibbia ci dice di risolvere la questione con la persona a cui abbiamo fatto torto. Notate ciò che Gesù disse ai Giudei nel Sermone del monte: “Se dunque tu stai presentando la tua offerta all’altare ed ivi ti ricordi che il tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia la tua offerta lì davanti all’altare, e va’ prima a riconciliarti col tuo fratello, poi torna e presenta [a Dio] la tua offerta”. (Matt. 5:23, 24, Versione di F. Nardoni) Seguire questo consiglio significherebbe ammettere all’altra persona il torto e fare i passi per riconciliarsi con lui. Questo includerebbe i componenti della propria famiglia.
Che fare se una persona ha commesso adulterio? Alla vista di Dio l’adulterio è un peccato. Ma è anche un
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