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  • g80 22/10 pp. 11-12
  • Per tornare ad essere a somiglianza di Dio

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  • Per tornare ad essere a somiglianza di Dio
  • Svegliatevi! 1980
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Svegliatevi! 1980
g80 22/10 pp. 11-12

Per tornare ad essere a somiglianza di Dio

“Spogliatevi della vecchia personalità con le sue pratiche, e rivestitevi della nuova personalità, che per mezzo dell’accurata conoscenza si rinnova secondo l’immagine di Colui che la creò”. — Col. 3:9, 10.

GEOVA creò la terra perché esistesse in eterno, perché fosse abitata per sempre. Egli l’ha data ai figli degli uomini, perché sia abitata dai mansueti della terra. E come Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare, la volontà di Dio sarà fatta sulla terra com’è fatta in cielo. Il proposito di Dio sin dall’inizio fu che l’uomo fosse il custode della terra. Il suo proposito è sempre lo stesso. Tuttavia solo coloro che tornano ad essere a somiglianza di Dio possono avere questo privilegio. — Sal. 104:5; 37:29; 115:16; Matt. 6:9, 10.

Questi devono spogliarsi della vecchia personalità con le sue pratiche e rivestirsi della nuova personalità. (Efes. 4:22; Col. 3:9) In che modo? Acquistando accurata conoscenza, conoscenza di Geova e delle qualità divine, e mettendole in pratica. Quindi per cominciare si deve seguire il consiglio dell’apostolo Paolo in Filippesi 4:8, 9: “Tutte le cose vere, tutte le cose di seria considerazione, tutte le cose giuste, tutte le cose caste, tutte le cose amabili, tutte le cose delle quali si parla bene, se vi è qualche virtù e qualche cosa degna di lode, continuate a considerare queste cose. Le cose che avete imparate e accettate e udite e viste riguardo a me, praticatele; e l’Iddio della pace sarà con voi”.

Viene consigliato di pensare a queste cose. I pensieri creano sentimenti e quando i sentimenti diventano abbastanza forti spingono ad agire. Lo scrittore biblico Giacomo lo indicò dicendo che se ci soffermiamo con la mente sui pensieri cattivi, il desiderio aumenta e conduce infine a compiere atti peccaminosi. Questo è riportato in Giacomo 1:14, 15: “Ciascuno è provato essendo attirato e adescato dal proprio desiderio. Quindi il desiderio, quando è divenuto fertile, partorisce il peccato; a sua volta, il peccato, quando è stato compiuto, produce la morte”.

Anche Gesù indicò come questo avviene riguardo all’adulterio: “Io vi dico che chi continua a guardare una donna in modo da provar passione per lei ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. (Matt. 5:28) Continuando a guardare e a pensare, il desiderio può diventare così forte da indurre a commettere l’atto dell’adulterio.

Avviene la stessa cosa con i pensieri buoni. Essi creano buoni sentimenti che possono portare a compiere buone azioni. Quindi usate saggiamente il libero arbitrio. Pensate alle cose buone, desideratele, fatele.

Questo è il consiglio dell’apostolo Paolo. Egli stesso lo mise in pratica. Tuttavia espresse il rammarico: “Ciò che desidero, questo non pratico; ma ciò che odio è quel che faccio”. Si rammaricava per l’interiore conflitto tra carne e spirito: “Misero uomo ch’io sono! Chi mi libererà?” Egli aveva accurata conoscenza, si sforzava di tornare ad essere a somiglianza di Dio, si sforzava di mettere in equilibrio i vari attributi di Geova di cui era dotato. In se stesso veniva meno, tuttavia ottenne la vittoria. La sua esclamazione ci dice come: “Grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!” — Rom. 7:15, 24, 25.

Possiamo cominciare a mettere armoniosamente in equilibrio gli attributi divini, ma solo Dio mediante Cristo ci farà tornare a essere completamente a sua somiglianza.

[Riquadro a pagina 12]

“La più grande di queste è l’amore”. — I Cor. 13:13.

Senza amore

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Il potere corrompe

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