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GrecoAusiliario per capire la Bibbia
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ha un dittongo (ai) e un’altra vocale (o) e quindi ha due sillabe.
In greco le sillabe si dividono come in italiano secondo le seguenti regole: (1) Una sola consonante fra due vocali fa parte della sillaba che segue; quindi πατήρ sarebbe pa-tèr. (2) A volte un gruppo di consonanti compare in mezzo a una parola. Se in greco ci sono parole che iniziano con quel determinato gruppo di consonanti, questo appartiene alla sillaba seguente. Per esempio κόσμος si divide kò-smos, infatti in greco parecchie parole — come smỳrna — iniziano con quelle due consonanti. Quando nel mezzo di una parola compaiono due consonanti uguali o una combinazione di consonanti diverse che non si trova mai all’inizio di una parola, esse vengono separate. Perciò βύσσος viene diviso bys-sòs.
Spiriti
Su ogni vocale a inizio di parola si pone un segno detto “spirito” (lat. spiritus = aspirazione), che può essere “dolce” (᾿) o “aspro” (῾). Nella traslitterazione non si tiene conto dello “spirito dolce”, (᾿), mentre per indicare lo “spirito aspro” (῾) si aggiunge la lettera h all’inizio della parola. Se la prima lettera è maiuscola il segno dello “spirito” la precede. In questo caso Ἰ diventa I, mentre Ἱ viene traslitterato Hi. Quando la parola inizia con lettera minuscola, il segno dello “spirito” si pone sulla prima lettera o, nel caso della maggior parte dei dittonghi, sulla seconda lettera. Perciò αἰών diventa aiòn, mentre ἁγνός è hagnòs e αἱρέομαι è hairèomai.
Anche la lettera greca hro (ρ), traslitterata r, all’inizio di parola richiede sempre uno “spirito aspro” (῾). Perciò ῥαββί è hrabbì. A volte due hro ricorrono insieme nel mezzo di una parola e sul secondo c’è uno “spirito aspro”; in tal caso nella traslitterazione è necessario inserire la lettera h fra la prima e la seconda r. Quindi ἀῥῥητος diventa àrhretos.
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Grembo, senoAusiliario per capire la Bibbia
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Grembo, seno
Geova è il Creatore del seno o grembo materno (Gen. 2:22), Colui che può renderlo fecondo (Gen. 29:31; 30:22; 49:25) o sterile. (Gen. 20:18) Il “seno” di Sara era già ‘morto’, cioè non aveva più la capacità di procreare, quando Geova le ridiede tale facoltà. (Rom. 4:19; Gen. 18:11, 12; 21:1-3) La Bibbia fa notare che Geova è responsabile del processo di formazione dell’embrione nel grembo materno e spiega che lo sviluppo del nascituro avviene secondo il modello stabilito da Dio, non per caso o mediante evoluzione. (Giob. 31:15; confronta Giobbe 10:8; Salmo 139:13-16; Isaia 45:9). Poiché il grembo materno è stato creato appositamente per la riproduzione della specie, viene detto che il “seno represso” (“il grembo sterile”, CEI) è una delle quattro cose che non hanno mai detto: “Basta!” — Prov. 30:15, 16.
Dio, che ha progettato il grembo materno, è anche in grado di sapere esattamente cosa si forma dentro di esso. Può interpretare i tratti ereditari presenti nel nascituro e, se lo desidera, determinare quello che vuol fare di ciascuno. — Ger. 1:5; Luca 1:15; confronta Romani 9:10-13.
Gesù indicò che sua madre Maria non doveva essere onorata più di altri che servono Dio. Una volta, mentre insegnava, una donna gridò: “Felice il seno che ti ha portato e le mammelle che hai succhiate!” Gesù rispose: “No, piuttosto: Felici quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!” (Luca 11:27, 28) Un’altra volta, mentre veniva portato via per essere messo al palo, Gesù pronunciò una profezia sulla futura distruzione di Gerusalemme, dicendo alle donne che piangevano per lui che sarebbe venuto il giorno in cui la gente avrebbe detto: “Felici le donne sterili, e i seni che non hanno partorito”. (Luca 23:27-29) Ciò si adempì nel 70 E.V. quando oltre un milione di ebrei, fra cui bambini piccoli, furono trucidati e migliaia furono presi prigionieri, per essere venduti schiavi.
L’autorevole ebreo e fariseo Nicodemo, sentendo Gesù dire che “a meno che uno non nasca di nuovo, non può vedere il regno di Dio”, chiese: “Come . . . ? Non può entrare nel seno di sua madre una seconda volta e nascere, non è vero?” Gesù allora spiegò che questa nuova nascita non è una nascita umana, ma “d’acqua e di spirito”. — Giov. 3:1-8.
USO FIGURATIVO
“Seno” ricorre a volte in senso figurativo per indicare la fonte di qualche cosa. Parlando delle opere creative relative alla terra, Geova dice che il mare erompeva “dal seno”. (Giob. 38:8) Al Signore di Davide Geova dice che nel giorno delle sue forze militari questi avrà a disposizione volontari “come le gocce di rugiada”, “dal seno dell’aurora” (di dove proviene la rugiada mattutina). — Sal. 110:1-3.
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GrilloAusiliario per capire la Bibbia
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Grillo
Insetto saltatore dell’ordine degli Ortotteri cui appartiene anche la cavalletta, dalla quale differisce però per le lunghe antenne che sporgono dall’estremità dell’addome. Sia il grillo domestico che il grillo campestre sono comuni nei paesi biblici. In Levitico 11:22 diverse traduzioni della Bibbia rendono hhargòl “grillo”.
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GuanciaAusiliario per capire la Bibbia
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Guancia
La Bibbia parla di colpire la guancia, non tanto per arrecare danno fisico, ma come punizione, biasimo o insulto. Infatti Micaia, profeta di Geova, fu colpito alla guancia per aver profetizzato contro il malvagio Acab re d’Israele. (I Re 22:24; II Cron. 18:23) Giobbe fu colpito alle guance con scherno da coloro che lo canzonavano mancandogli di rispetto durante la prova inflittagli da Satana. — Giob. 16:10.
I profeti Isaia e Michea predissero che il Messia sarebbe stato colpito alla guancia e che gli avrebbero tirato la barba, tutto in segno del disonore di cui l’avrebbero coperto i nemici. (Isa. 50:6; Mic. 5:1) Questo si adempì su Gesù Cristo ad opera degli ebrei durante il processo davanti al Sinedrio e più tardi ad opera dei soldati romani, poco prima che fosse messo a morte sul palo di tortura. (Matt. 26:67, 68; Giov. 18:22, 23; 19:3) Ma Gesù non rispose allo stesso modo né perse l’equilibrio ribattendo con parole aspre o adirate.
Gesù aveva dato ai discepoli questo consiglio: “Avete udito che fu detto: ‘Occhio per occhio e dente per dente’. Comunque, io vi dico: Non resistete a chi è malvagio; ma a chiunque ti schiaffeggia sulla guancia destra, porgi anche l’altra”. (Matt. 5:38, 39) Qui Gesù non insegnava il pacifismo né negava il diritto alla legittima difesa contro danni fisici, ma insegnava che il cristiano non deve rendere colpo per colpo, ricambiare l’offesa o vendicarsi. Cercava di inculcare il principio di evitare liti non replicando o reagendo allo stesso modo. Uno schiaffo sulla guancia non intende procurare lesioni fisiche ma semplicemente insultare o provocare una lite. Gesù non disse che se qualcuno colpiva un cristiano alla mascella egli doveva rialzarsi da terra e offrire come bersaglio l’altro lato della faccia. Gesù intendeva dire che se qualcuno cercava di trascinare un cristiano in una lite o in una discussione dandogli uno schiaffo o ferendolo
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