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Siate cauti come serpentiLa Torre di Guardia 1954 | 15 luglio
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per le vie essi cominciano delle conversazioni apparentemente casuali con le persone guardando ostentatamente le vetrine dei negozi; dove l’aperta pubblicità delle adunanze non è permessa gli inviti sono fatti privatamente. La cautela indica quindi che certe forme di predicazione pubblica non vengano usate in paesi cattolici romani come l’Irlanda, il Quebec, l’Italia, la Spagna e l’Argentina. E adoperando estrema cautela i testimoni di Geova sono in grado di fare l’opera di predicazione anche nei paesi entro la Cortina di Ferro.
Tutti i cristiani ministri di Geova si preparino dunque completamente per il loro compito e mostrino zelo e intrepidezza adempiendolo nel miglior modo consentito dalla loro capacità. Ma ricordino pure che quando si trovano di fronte a opposizione violenta come quella delle turbe noi dobbiamo dimostrarci cauti come serpenti in modo da evitare inutili difficoltà. La mancanza di attenerci a questa norma significherebbe tentare Iddio, e questo non lo possiamo fare. (Matt. 4:7) Specialmente in tali occasioni, la vostra ragionevolezza sia nota a tutti gli uomini”. — Filip. 4:5, NW.
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Domande ai lettori (1)La Torre di Guardia 1954 | 15 luglio
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Domande ai lettori
◆ Dove si trova il comando di “odiare il tuo nemico”, come è espresso in Matteo 5:43? — A. H., Inghilterra.
Fu nel sermone del monte che Gesù dichiarò: “Voi avete udito che fu detto: ‘Devi amare il tuo prossimo e odiare il tuo nemico!’ Ma io vi dico: Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano; affinché dimostriate d’esser figli del Padre vostro che è nei cieli, poiché egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sui giusti e sugl’ingiusti.” — Matt. 5:43-45, NW.
Gesù disse che i Giudei avevano udito “Devi amare il tuo prossimo e odiare il tuo nemico,” ma non disse che tutto ciò l’avevano udito dalla Legge di Mosè. La prima parte, circa l’amore per il prossimo, era una parte della Legge. (Lev. 19:18) Ma la seconda parte, circa l’odio per il nemico, non lo era. Essa in realtà era contraria alla Legge, che diceva: “Se incontri il bue del tuo nemico o il suo asino smarrito, non mancare di ricondurglielo. Se vedi l’asino di colui che t’odia steso a terra sotto il carico, guardati bene dall’abbandonarlo, ma aiuta il suo padrone a scaricarlo”. (Eso. 23:4, 5) Le Scritture Ebraiche vietarono ogni senso di maligna gioia quando un nemico subiva una disgrazia, ed anzi comandavano che fosse assistito nella sventura: “Se il tuo nemico ha fame, dagli del pane da mangiare: se ha sete, dagli dell’acqua da bere.” — Giob. 31:29; Prov. 24:17; 25:21.
La parte circa l’odio per il nemico fu aggiunta dai maestri della tradizione, e fu questa aggiunta che annullò la Parola di Dio e che Gesù condannò. Dato che era stato detto loro di amare il prossimo, i maestri giudei dedussero che all’opposto dovessero odiare i loro nemici. Per loro “amico” o “prossimo” consideravano uno della razza giudaica, e tutti gli altri li ritenevano nemici naturali. Per smascherare questa falsa idea di un dotto scriba o avvocato del suo giorno Gesù impiegò una illustrazione. Disse che un uomo era stato derubato, denudato, battuto e lasciato mezzo morto. Tanto un sacerdote giudeo che un Levita passarono vicino a questo sofferente e non gli badarono, ma un disprezzato
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