-
L’amore che conduce alla vitaLa Torre di Guardia 1965 | 15 settembre
-
-
creduto che sono uscito quale rappresentante del Padre”. (Giov. 16:27) Sì, Dio ha affetto o concede la sua amicizia solo a quelli che lo meritano. (Giac. 2:23) Con buona ragione dunque siamo avvertiti che “chi perciò vuol essere amico [phílos] del mondo si costituisce nemico di Dio”. I nostri amici dovrebbero essere anzitutto quelli che sono amici e amanti di Dio. — Giac. 4:4.
21. Perché questo intendimento non limita la nostra espressione d’amore a pochi?
21 Ci limita questo, o pone forse un confine all’espressione del nostro amore? No, perché l’amore basato sul principio [agápe] può e deve esser rivolto dove l’affetto [philía] non può avventurarsi o neppure sentirsi attratto. La ricompensa della vita eterna non è per quelli che esprimono amore semplicemente al coniuge, alla famiglia o alla propria stretta cerchia di amici. Gesù disse: “Infatti, se amate quelli che vi amano, che ricompensa ne avete? Non fanno la stessa cosa anche gli esattori di tasse? E se salutate solo i vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno la stessa cosa anche le persone delle nazioni? Voi dovete dunque esser perfetti, come è perfetto il vostro Padre celeste”. (Matt. 5:46-48) È dunque indicato in modo molto specifico che possiamo amare persone anche se non ci piacciono. La nostra vita dipende proprio da ciò.
22. Quali domande meritano seria considerazione da parte di ciascuno di noi?
22 Ora soffermatevi e chiedetevi: Com’è il mio amore? È basato sul principio o solo sul sentimento? Ho amore solo verso quelli che mi è naturale amare: il coniuge, i genitori, i figli o gli amici la cui personalità mi attira? L’amore che nutro per loro è veramente quello che ha a cuore il loro eterno benessere, o è solo un’espressione di affetto per la soddisfazione derivante dai miei rapporti con loro? È sincero il mio amore? L’importanza e il valore di tutta la vostra vita si possono misurare in base alle vostre risposte. — 1 Cor. 13:1-3.
-
-
Adempiamo il nuovo comandamento dell’amoreLa Torre di Guardia 1965 | 15 settembre
-
-
Adempiamo il nuovo comandamento dell’amore
“Vi do un nuovo comandamento, che vi amiate l’un l’altro; come vi ho amati io, che voi pure vi amiate l’un l’altro”. — Giov. 13:34.
1. Secondo l’argomento dell’apostolo Paolo, quale specie di amore espresse Dio provvedendo il riscatto?
IL FONDAMENTO del più grande dono di Dio al genere umano fu l’amore basato sul principio, non l’affetto. Questo è ciò che sostiene l’apostolo Paolo in Romani 5:7-10, dicendo: “Poiché difficilmente alcuno morirà per un uomo giusto; in realtà, per un uomo buono, forse, qualcuno osa morire. Ma Dio ci raccomanda il suo proprio amore [agápe] in quanto, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo morì per noi. . . . Poiché se, quando eravamo nemici [non amici], fummo riconciliati con Dio per mezzo della morte del suo Figlio, molto di più, ora che ci siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita”. No, Geova Dio non espresse tenerezza per l’imperfetto, peccaminoso genere umano col dono di suo Figlio. Quali qualità aveva esso per cui provare tenerezza? Ma egli esercitò amore, interesse altruistico e basato sul principio per il loro benessere e i loro bisogni. Provvide per il loro più grande bisogno, fornì il mezzo con cui potevano riconciliarsi con lui, la Fonte della vita, mediante il sacrificio di riscatto di suo Figlio.
2, 3. (a) Perché è necessario tale amore basato sul principio per adempiere il comando di Matteo 24:14, e in che modo i testimoni di Geova manifestano tale amore? (b) In che modo Gesù fu diverso dai moderni filantropi?
2 Oggi l’essere seguaci cristiani del Figlio
-