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  • La fede è necessaria per essere accetti a Dio

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  • La fede è necessaria per essere accetti a Dio
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1967
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1967
w67 1/12 pp. 716-720

La fede è necessaria per essere accetti a Dio

“Senza fede è impossibile essere accetto a lui, poiché chi s’accosta a Dio deve credere ch’egli è, e che è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. — Ebr. 11:6.

1. (a) Che cosa dice la Parola di Dio la Bibbia che sarebbe aumentato nel nostro giorno, e quindi, che cosa sarebbe svanito? (b) Quali recenti avvenimenti lo indicano?

“LA PAROLA di Dio la Bibbia ci dice riguardo ai giorni in cui viviamo: “A causa dell’aumento dell’illegalità l’amore della maggioranza si raffredderà”. (Matt. 24:12) Osserviamo la veracità di questa dichiarazione e che la fede svanisce fra le persone della cristianità. Questo fu confermato dall’Ufficio Federale d’Investigazione quando rese noto, pubblicando le cifre per il 1963, che il numero dei reati gravi in America era salito del 40 per cento dal 1958. Questo è cinque volte superiore all’aumento della popolazione dell’8 per cento. I giovani sotto i diciotto anni erano responsabili del 50,4 per cento degli arresti nelle zone suburbane per reati gravi. J. Edgar Hoover, direttore dell’F.B.I., calcolò che il costo annuo del delitto negli Stati Uniti, per dire una cifra moderata, fosse di quasi 17 trilioni di lire (L. 17.000.000.000.000).a Inoltre, ci sono stati aumenti nella delinquenza minorile. Immoralità e divorzi per cause non ammesse dalle Scritture sono aumentati vertiginosamente, non solo negli Stati Uniti, ma anche in altre nazioni. In Svezia, che ha un governo con la chiesa di Stato, riferì l’American Weekly, “ogni dieci donne svedesi sposate, sette hanno concepito almeno un bambino prima di andare all’altare”.

2. Quali avvertimenti sono stati dati per proteggere la fede?

2 Forse una delle più notevoli cause è il modo in cui la mente delle persone è abbindolata da dichiarazioni non scientifiche, solo perché sono fatte da persone preminenti. Facendo riferimento a tale circostanza l’apostolo cristiano Paolo avvertì nella sua lettera alla congregazione di Colosse: “State attenti: “vi può essere qualcuno che vi porti via come sua preda per mezzo della filosofia e di un vuoto inganno secondo la tradizione degli uomini, secondo le cose elementari del mondo e non secondo Cristo”. E in un’altra occasione lo stesso scrittore avvertì un giovane: “Custodisci il deposito che ti è affidato, evitando le parole vuote che violano ciò che è santo e le contraddizioni della falsamente chiamata ‘conoscenza’. Per far mostra di tale conoscenza alcuni han deviato dalla fede”. — Col. 2:8; 1 Tim. 6:20, 21.

3. Che cosa apprendiamo da II Timoteo 3 circa quello che possiamo aspettarci nel nostro tempo?

3 È interessante esaminare gli avvenimenti e le condizioni in questo ventesimo secolo, considerando le rivelazioni profetiche scritte millenovecento anni fa. La Bibbia predisse i tempi difficili che sarebbero prevalsi, che ci sarebbe stata degenerazione e declino morale in cui le persone avrebbero amato i piaceri più dell’Onnipotente Dio, e che ci sarebbero state persone che avrebbero violato i patti, oltre a commettere molte altre pratiche scellerate. Ecco ciò che Paolo scrisse al giovane Timoteo circa le circostanze che sarebbero esistite negli “ultimi giorni”: “Sappi questo, che negli ultimi giorni vi saranno tempi difficili. Poiché gli uomini saranno amanti di se stessi, amanti del denaro, millantatori, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, sleali, senza affezione naturale, non disposti a nessun accordo, calunniatori, senza padronanza di sé, fieri, senza amore per la bontà, traditori, testardi, gonfi d’orgoglio, amanti dei piaceri anziché amanti di Dio, aventi una forma di santa devozione ma mostrandosi falsi alla sua potenza; e da questi allontanati”. Quindi il racconto rivela che quelli che avrebbero avuto fede e sarebbero vissuti devotamente sarebbero stati perseguitati; e, per confermare ulteriormente l’aumento della malvagità, dice che altri sarebbero stati sviati: “Tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione riguardo a Cristo Gesù saranno anche perseguitati. Ma uomini malvagi e impostori progrediranno di male in peggio, sviando ed essendo sviati”. — 2 Tim. 3:1-5, 12, 13.

4. Quali sono alcune ragioni per cui molti abbandonano la fede in Dio e nella Sua Parola?

4 Alcuni hanno abbandonato la Bibbia e la fede in essa a causa della ridicola spiegazione della cristianità di ciò che essa dica vi sia contenuto, come la dottrina dell’inferno di fuoco, e per il fatto che incolpano Dio della malvagità, delle guerre e delle inquisizioni. D’altra parte, alcuni sono contrari alla purezza della legge e alla maniera in cui la Bibbia sostiene giusti princìpi, mentre desiderano soddisfare le brame della loro carne e la loro sete di denaro, potere, piaceri e immoralità. Invece di fare ciò ch’è giusto, mettono da parte la Bibbia e seguono le loro proprie idee e filosofia di vita. Altri riscontrano che la Bibbia indichi troppo vigorosamente che l’esigenza di fare la volontà di Dio include l’associarsi a ministri che sono energicamente impegnati nella predicazione del Vangelo. Questo vuol dire chiedere loro troppo tempo, e perciò preferiscono seguire la condotta più facile, conformandosi alle pratiche sociali di “questo mondo”. La fede non è una qualità posseduta da tutti, né è desiderata da molti. — 2 Tess. 3:2.

5. Perché non ci aspetteremo che la maggioranza abbia fede?

5 Si dovrebbe capire che la maggioranza non accetterà la Bibbia e non seguirà le orme di Cristo Gesù il Figlio di Dio, facendo questo fedelmente e per l’amore che hanno nel cuore e rendendo sacro servizio all’Onnipotente Dio, manifestando amore per il prossimo. È vero che solo una minoranza accetterà i giusti decreti esposti nella Parola di Dio la Bibbia e li seguirà. Questo è mostrato dalle parole stesse di Gesù quando disse: “Stretta è la porta e angusta la strada che conduce alla vita, e pochi son quelli che la trovano”. Questo non significa che la strada non ci sia, ma che la maggioranza non la cerca. Facendo un contrasto con questo modello, Gesù disse pure: “Ampia e spaziosa è la strada che conduce alla distruzione, e molti sono quelli che vi entrano”. Questo vuol dire seguire la strada più facile, conformandosi al nazionalismo e occupando il proprio tempo e la propria vita con altre cose, sprecando il proprio tempo e i propri sforzi. — Matt. 7:14, 13.

6. Chi manifesterà fede? Che cosa faranno?

6 C’è una minoranza di persone sulla terra che mantengono la fede e che sono chiamate testimoni di Geova le quali hanno assoluta fiducia nella Parola di Dio e hanno dedicato la loro vita a fare la volontà di Dio, e Dio ha purificato “i loro cuori mediante la fede”. Questo è d’accordo con le parole e le espressioni di Gesù. Egli raccomandò: “Sforzatevi con vigore per entrare dalla porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrare ma non potranno”. Perché no? Perché non hanno messo al primo posto nel loro cuore l’Onnipotente Dio e il loro amore per lui. — Atti 15:9; Luca 13:24.

FEDE

7. Che cos’è la fede?

7 Fede significa avere lealtà o fedeltà come risultato delle promesse di Dio. È meglio definita dalle parole dell’apostolo Paolo nella sua lettera agli Ebrei: “La fede è la sicura aspettazione di cose sperate, l’evidente dimostrazione di realtà benché non vedute”. La fede dev’essere reale, viva, ed essere fermamente stabilita nella credenza che il vero Dio è Geova. Essa genera assoluta fiducia nella sua ricompensa promessa a quelli che lo cercano. — Ebr. 11:1.

8, 9. (a) È la fede una qualità innata? (b) Qual è la differenza tra fede e credulità? (c) Da che cosa dev’essere esente la fede?

8 La fede non è una qualità innata, ma si deve acquistare, e questo si può fare con successo mediante il diligente studio della Parola di Dio, la Bibbia. Con lo studio progressivo, si coltiva profondo amore per la Bibbia e per il suo Autore e anche per suo Figlio Gesù Cristo. C’è “un solo spirito . . . un solo Signore, una sola fede . . . un solo Dio e Padre di tutti, che è sopra tutti e mediante tutti e in tutti”. — Efes. 4:4-6.

9 La fede non si deve confondere con la credulità così prevalente oggi. La fedeltà del cristiano non si può diluire con la credulità nemmeno nella più piccola misura, come abbiamo visto fare oggi dai popoli che affermano di credere ed essere leali a varie organizzazioni religiose, siano esse pagane o della cristianità. Si può osservare che ci sono varie “fedi”, incompatibili le une con le altre, oltre a essere in disaccordo con la Parola di Dio. Questo in se stesso mostra l’importanza e il bisogno di cercare la genuina fede cristiana con un fermo fondamento basata su Geova Dio il Creatore dell’universo e sul suo Figlio Gesù Cristo. La stessa idea è messa in risalto dall’apostolo Paolo scrivendo alla congregazione di Tessalonica, dove mostra il bisogno di essere esenti da credulità mentre chiede ai fratelli di dedicarsi alla preghiera, “affinché siamo liberati dagli uomini dannosi e malvagi, poiché la fede non è posseduta da tutti”. Quanto è dunque importante acquistare ed edificare la fede e non accettare le teorie e le opinioni degli uomini e dei sistemi della società che la distruggerebbero! (2 Tess. 3:2) La fede non può essere attenuata in un gruppo di cristiani così da accettare credenze diverse. Ci può essere una sola fede basata sugli insegnamenti del vero Dio e di suo Figlio Gesù Cristo. Tale fedeltà sincera è posseduta da un’organizzazione diretta da Geova Dio, cioè la società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova.

10. Quale unità d’espressione rivelano i testimoni di Geova, e perché è così importante che non ci sia divisione di pensiero?

10 In molte occasioni un ministro dei testimoni di Geova, partecipando al ministero di campo, visitando le persone alle loro porte, incontra un padrone di casa che osserva: “Oh, lei parla proprio come l’ultimo testimone di Geova che è venuto qui”. Forse più tardi udirà un commento del genere: “Voi testimoni di Geova parlate tutti alla stessa maniera”. Siamo felici che sia così; questo è un buon segno. Altrimenti non potremmo essere un’organizzazione che possiede lo spirito di Geova, il quale reca come risultato unità di pensiero, di proposito e operato come raccomanda così bene I Corinti 1:10: “Ora vi esorto, fratelli, per il nome del nostro Signore Gesù Cristo a parlare tutti concordemente, e a non avere fra voi divisioni, ma ad essere perfettamente uniti nella stessa mente e nello stesso pensiero”. Ovviamente, dunque, con completa unità di pensiero e di espressione, prevarrà una sola fede.

11. Perché la condotta della cristianità non può essere accetta a Dio? Quanta fedeltà è richiesta?

11 Nella cristianità la fede è stata annacquata e screditata e non è richiesta lealtà dai membri. Fondamentalmente, senza molta o anche poca fede, è impossibile ottenere il favore di Dio. Questo si può vedere dalle parole che l’apostolo Paolo rivolse agli Ebrei: “Senza fede è impossibile essere accetto a lui, poiché chi s’accosta a Dio deve credere ch’egli è, e che è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. (Ebr. 11:6) In effetti non c’è nessun grado di fede, come il cinquanta per cento, il sessanta per cento, o anche il novantacinque per cento, poiché non è permesso nulla che non sia fedeltà al cento per cento per avere l’approvazione di Dio. È interessante notare che molti uomini dell’antichità furono menzionati nell’undicesimo capitolo di Ebrei perché manifestarono tale fedeltà al cento per cento.

12. (a) Su che cosa si basa la fede, e come si può rafforzare? (b) Come si può ottenere e quindi dimostrare la fede?

12 Per valutare la nostra fede così da vedere se è debole o forte, basata su un fondamento vero e saldo, dobbiamo usare il regolo per misurare la fede, la Parola di Dio la Bibbia. È essenziale conformarsi e ubbidire alle norme di Dio. Paolo menzionò che l’apostolato si basava sull’ubbidienza alla Parola di Dio e alla manifestazione della fede rispetto al Suo nome. Ai Romani menzionò l’importanza di “uno scambio d’incoraggiamento, da parte di ciascuno mediante la fede dell’altro, sia vostra che mia”, affinché la sua e la loro fede fosse più fermamente stabilita. La fede che possediamo si può dimostrare mediante le parole che diciamo, sì, la parola della fede che predichiamo: “Col cuore si esercita fede per la giustizia, ma con la bocca si fa pubblica dichiarazione per la salvezza”. Profondamente rassicuranti su ciò sono le parole che Paolo disse ulteriormente: “Chiunque ripone fede in lui non sarà deluso”. Sorge la questione su come si può inizialmente ottenere la fede o stabilirla in modo fondamentale e basilare. “Come invocheranno colui nel quale non hanno riposto fede? Come, a loro volta, riporranno fede in colui del quale non hanno udito parlare? Come, a loro volta, udranno senza qualcuno che predichi?” Questo richiama alla nostra attenzione che la fede si può stabilire inizialmente udendo un ministro di Dio. Veramente, dunque, Dio manderà i suoi ministri a predicare affinché moltitudini di persone edifichino la loro fede come risultato dell’udire la Parola di Dio, la fonte della fede. Un modo in cui possiamo valutare la nostra fede è la maniera in cui siamo disposti a dedicarci al ministero cristiano mentre manifestiamo la nostra fede con le opere. — Rom. 1:12; 10:10, 11, 14; Giac. 2:18.

13. Come possono i nuovi interessati nella Bibbia edificare la loro fede?

13 I nuovi interessati o quelli che hanno appena cominciato a partecipare al ministero possono contare su persone che sono ‘ferme nella fede’. Quelli che sono forti sono in grado di ‘portare le debolezze di quelli che non sono forti’. Proseguiamo ancora: “Ciascuno di noi cerchi di piacere al prossimo in ciò che è bene per la sua edificazione”, che in questo caso sarebbe la sua fede. Nello stesso tempo questa dichiarazione rende chiaro che persino quelli che sono forti, per mantenere fede incrollabile, devono tenersi attivi e continuare a partecipare all’opera di ministero. Su che cosa possono contare per mantenere la loro fede e maturità? Queste parole lo rivelano: “Poiché tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione, affinché per mezzo della nostra perseveranza e per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”. Dio provvede dunque veramente la base della nostra speranza e della nostra fede. Quelli che hanno fede possono mantenerla viva, proprio come illustrò Paolo: “Ora anch’io son persuaso riguardo a voi, fratelli, che voi pure siete pieni di bontà, giacché siete stati riempiti di ogni conoscenza, e che vi potete ammonire gli uni gli altri. Comunque, vi scrivo più francamente su alcuni punti, come per ricordarvi di nuovo, a causa dell’immeritata benignità datami da Dio”. Lo scambio di fede basato sulla Parola di Dio, con l’espressione d’essa gli uni con gli altri, sarà edificante e fortificante contro gli sforzi degli oppositori che presentano pensieri contrari ed esercitano pressioni in maniera intensificata per infrangere la fibra morale della fede. — Rom. 15:1, 2, 4, 14, 15.

14. Perché dovremmo lasciare che Dio ci parli, e quale avvertimento dà contro altre fonti d’informazione?

14 Si discerne prontamente, dunque, che la conoscenza di Geova Dio e della Sua Parola si deve possedere per avere vera assicurazione. Per conoscerlo dobbiamo lasciare che ci parli; non oralmente, è ovvio, ma per mezzo delle pagine scritte della Bibbia. Questa è la sola, fondamentale fonte di informazione mediante cui possiamo conoscere Geova. A questo riguardo il salmista ci mette in guardia da altre fonti, con le parole: “Non confidate nei nobili, né nel figlio dell’uomo terreno, a cui non appartiene nessuna salvezza”. Quanto sia ragionevole questo consiglio si capisce leggendo riguardo all’uomo: “Il suo spirito se ne esce, egli torna alla sua terra; in quel giorno periscono in effetti i suoi pensieri”. Confidare negli uomini, dunque, significherebbe infine perire con essi e coi loro futili insegnamenti. — Sal. 146:3, 4.

ESEMPI DI FEDE

15, 16. (a) Che specie di fede manifestò Mosè? (b) Chi furono altri che manifestarono forte fede, secondo il racconto biblico?

15 Si dovrebbe tenere presente che la fede non è un dono, ma, piuttosto, una qualità che si deve coltivare. Molti uomini dell’antichità manifestarono fede esemplare. Erano uomini comuni proprio come noi; così fu necessario che la coltivassero e la stabilissero. Non ci volle forse grande fede da parte di Mosè per dire agli Israeliti in fuga queste coraggiose parole: “Non abbiate timore. State fermi e vedete la salvezza di Geova, che egli compirà oggi per voi. Poiché gli Egiziani che vedete oggi non li vedrete più, no, mai più. Geova stesso combatterà per voi, e voi stessi tacerete”? (Eso. 14:13, 14) Poi, oltre a ciò, che fede dovette avere Mosè per condurre più di due milioni di persone attraverso un vasto deserto, quando c’era poco cibo e l’acqua scarseggiava per una così grande moltitudine di persone! Ma egli confidò in Geova e fece come gli era comandato.

16 Si potrebbero enumerare molti racconti biblici intorno a quelli che possedettero la fede, come Noè, Abraamo, Mosè, Davide e altri. La loro fu davvero una fede genuina. Furono uomini di grande fede. — 2 Piet. 2:5; Ebr. 11:7, 8, 17, 24-27, 32.

17, 18. (a) Perché Gesù non troverà la fede nella cristianità? (b) Fra chi la troverà, e quale sarà la loro attitudine mentale riguardo alla fede?

17 Che dire di oggi? Che specie di fede possiamo aspettarci di trovare negli “ultimi giorni” in cui viviamo? “Quando il Figlio dell’uomo arriverà, troverà realmente la fede sulla terra?” (Luca 18:8) È ovvio che non si può trovare vera fede nelle religioni della cristianità, a motivo della loro stretta relazione con gli elementi politici del mondo, i progetti dei capi umani, i progetti per la pace e i progetti del mondo, invece di riporre fiducia nel regno di Dio sotto Cristo Gesù.

18 Quelli che ripongono la loro fiducia nelle organizzazioni della cristianità vanno molto piano a riporre la loro fiducia nel regno di Dio. Comunque, la fede nel regno di Dio e la fiducia nel suo potere protettivo si può vedere nella società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova. Tutti coloro che amano Dio e fanno la sua volontà continuino a coltivare vera fede e a non trascurare di mantenerla forte. Non dobbiamo permettere che materialismo, nazionalismo o altri interessi esteriori ci facciano indebolire la fede. Dovremmo avere l’attitudine mentale espressa dai discepoli di Cristo in Luca 17:5: “Dacci più fede”.

[Nota in calce]

a Times di New York del 21 luglio 1964, pagina 17.

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