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RaabAusiliario per capire la Bibbia
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loro che la città era presa da grande timore e terrore a motivo delle notizie riguardanti gli atti salvifici compiuti da Geova a favore di Israele nei precedenti quarant’anni o più. Chiese agli esploratori di giurare che avrebbero conservato in vita lei e tutta la sua famiglia: padre, madre e tutti gli altri. Essi acconsentirono a ciò, a patto che radunasse tutta la famiglia in casa sua, calasse una corda scarlatta dalla finestra e non dicesse nulla della loro visita, tutte cose che essa promise di fare. Per proteggere ulteriormente gli esploratori, li fece uscire da una finestra (la casa si trovava sulle mura della città) e disse loro come potevano evitare gli inseguitori che si erano diretti verso i guadi del Giordano. — Gios. 2:8-22.
Gli esploratori riferirono a Giosuè tutto l’accaduto. (Gios. 2:23, 24) Quindi dopo che erano cadute le mura di Gerico, la casa di Raab, “sul lato delle mura”, non venne distrutta. (Gios. 6:22) All’ordine di Giosuè di risparmiare la famiglia di Raab, i due esploratori stessi la fecero uscire e mettere in salvo. Dopo un periodo di esclusione dall’accampamento di Israele, Raab e la sua famiglia ebbero il permesso di dimorare tra gli israeliti. (Gios. 6:17, 23, 25) Quella ex prostituta divenne quindi moglie di Salmon e madre di Boaz della stirpe reale dei re davidici; essa è una delle quattro donne menzionate per nome nella genealogia di Gesù riportata da Matteo. (Rut 4:20-22; Matt. 1:5, 6) E anche un esempio di non israelita che mediante le opere dimostrò di avere piena fede in Geova. — Ebr. 11:30, 31; Giac. 2:25.
2. [ebr. Ràhav, bufera, arroganza]. Espressione simbolica usata per la prima volta in Giobbe (9:13; 26:12), dove è resa ‘colui che infuria’. (NM) Nel secondo brano, il contesto e il parallelismo la mettono in relazione con un grande mostro marino. Anche Isaia 51:9 collega Raab con un mostro marino: “Non sei tu quello che fece a pezzi Raab, che trafisse il mostro marino?”
Raab, orgoglioso, arrogante “mostro marino” simboleggiava l’Egitto e il faraone che si oppose a Mosè e a Israele. Il brano di Isaia 51 già citato, nel versetto successivo allude alla liberazione di Israele dall’Egitto compiuta da Geova: “Non sei tu quello che prosciugò il mare, le acque del vasto abisso? Quello che fece delle profondità del mare una via per far passare i ricomprati?” In Isaia 30:7 ancora una volta “Raab” si riferisce all’Egitto. Il Salmo 87:4 menziona “Raab” dove andrebbe Egitto, il primo in un elenco di nemici di Israele insieme a Babilonia, Filistea, Tiro e Cus. I Targum in questo versetto hanno “gli egiziani”, e nel Salmo 89:10 parafrasano “Raab” in modo da collegare questo termine con l’arrogante faraone d’Egitto umiliato da Geova.
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RaamsesAusiliario per capire la Bibbia
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Raamses
(Ràamses), RAMESES (Ràmeses) [Ra (il dio-sole) lo ha generato].
Quando la famiglia di Giacobbe si trasferì in Egitto fu dato loro di dimorare “nel paese di Rameses”. (Gen. 47:11) Poiché altrove viene detto che risiedevano nel paese di Gosen, Rameses poteva essere un distretto del paese di Gosen o un altro nome dello stesso paese. (Gen. 47:6) In seguito gli israeliti furono ridotti in schiavitù e costretti a costruire città “come luoghi da magazzini per Faraone, cioè Pitom e Raamses [i segni vocalici in questo caso differiscono leggermente da quelli di “Rameses”]”. (Eso. 1:11) Molti studiosi sono dell’idea che Raamses prendesse nome dal distretto di Rameses dove ritengono fosse situata la città.
All’inizio dell’esodo dall’Egitto, Rameses è indicato come il punto di partenza. Quasi tutti gli studiosi ritengono che in questo caso si tratti della città, forse il punto d’incontro dove gli israeliti si radunarono dalle varie parti di Gosen. Ma Rameses potrebbe essere anche un distretto, e potrebbe darsi che gli israeliti fossero partiti da ogni parte del distretto, diretti a Succot, il punto d’incontro. — Num. 33:3-5.
L’esatta ubicazione di questa località, se si trattava di una città anziché di un distretto, è assai incerta. Attualmente gli studiosi identificano Rameses con la città chiamata Pi-Rameses (Casa di Ramses o Ramsete) in documenti egizi, collocata da alcuni a San el-Hagar nella parte NE del Delta, e da altri a el-Qantir, quasi 20 km più a S. Ma questa identificazione si basa sul presupposto che Ramsete II fosse il faraone dell’Esodo. Questa ipotesi a sua volta si basa su iscrizioni di Ramsete II che vanta di aver costruito la città che porta il suo nome (Pi-Rameses), con l’impiego di schiavi. Tuttavia non c’è ragione di ritenere che Ramsete II fosse il sovrano al tempo dell’Esodo, dato che il suo regno probabilmente non va collocato prima del XIII secolo a.E.V., cioè due secoli dopo l’Esodo (1513 a.E.V.). La biblica Raamses cominciò a essere costruita prima della nascita di Mosè, quindi più di ottant’anni prima dell’Esodo. (Eso. 1:11, 15, 16, 22; 2:1-3) Inoltre si afferma che Pi-Rameses fosse la capitale all’epoca di Ramsete II, mentre la biblica Raamses era solo un ‘luogo di magazzini’. È generalmente riconosciuto che Ramsete II aveva il vizio di attribuirsi il merito di certi successi dei suoi predecessori, ed è quindi possibile che, nel migliore dei casi, egli abbia solo ricostruito o ampliato Pi-Rameses. Infine, il nome Rameses era senz’altro già in uso all’epoca di Giuseppe (nel XVIII secolo a.E.V.); quindi non c’è ragione di ritenere che (nella forma Raamses) si riferisse esclusivamente al nome di una città dell’epoca di Ramsete II. (Gen. 47:11) Il suo stesso significato rende inoltre probabile che fosse popolare presso gli egiziani sin dall’antichità. All’epoca del regno di Ramsete II c’erano diverse città con quel nome. D. B. Redford dice: “La biblica Raamses e la capitale Pr R‘-ms-sw [Pi-Rameses], a parte il nome proprio, sembra non avessero nulla in comune. Data l’assoluta mancanza di valide prove è indispensabile esser cauti nell’equiparare le due”. — Vetus Testamentum, ottobre 1963, p. 410.
In mancanza di informazioni fidate, si può soltanto dire che Rameses probabilmente non era lontano dalla capitale egiziana all’epoca dell’Esodo. Questo avrebbe consentito a Mosè di recarsi nel palazzo del faraone la sera della decima piaga e, prima della fine del giorno successivo, di accingersi a guidare il popolo di Israele fuori dall’Egitto. (Eso. 12:31-42; Num. 33:1-5) Se la capitale allora era Menfi, città che lo è stata per molti secoli, questo spiegherebbe la tradizione ebraica, ricordata da Giuseppe Flavio, che la marcia dell’esodo (con partenza da Rameses) ebbe inizio nei pressi di Menfi.
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RabbaAusiliario per capire la Bibbia
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Rabba
(Ràbba o Rabbà) [grande].
Città che si trovava all’estremità SO dell’antico regno di Ammon dopo la cessione di parte del territorio agli amorrei. Rabba (Rabbàth benèh Ammòdn) è l’unica città di Ammon menzionata per nome nella Bibbia, perciò si presume che fosse la capitale. Sorgeva quasi 40 km a E del Giordano, sulla riva N di un affluente dell’alto Iabboc, quindi in una regione molto fertile. Inoltre era un importante nodo sulla via carovaniera che univa Damasco all’Arabia.
“Rabba dei figli di Ammon” è menzionata per la prima volta nella Bibbia come la località dove si trovava la bara di ferro di Og re di Basan. (Deut. 3:11) Quando gli israeliti giunsero nella Terra Promessa, la tribù di Gad ricevette il paese degli amorrei (un tempo, pare, dominato
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