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  • Rendiamo sacro servizio con tutta l’anima

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  • Rendiamo sacro servizio con tutta l’anima
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
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  • SERVIZIO FRUTTUOSO
  • UN SERVIZIO CHE RECA BENEDIZIONI
  • Rendiamo sacro servizio notte e giorno
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
  • Apprezziamo il tesoro del sacro servizio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1977
  • Geova apprezza il servizio reso con tutta l’anima
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1997
  • Progresso dopo aver “ottenuto una fede”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1978
w78 15/1 pp. 16-21

Rendiamo sacro servizio con tutta l’anima

“Qualunque cosa facciate, fatela con tutta l’anima come a Geova, e non agli uomini, poiché sapete che da Geova riceverete la dovuta ricompensa dell’eredità”. — Col. 3:23, 24.

1, 2. (a) Secondo Deuteronomio 30:20, perché è così importante servire Dio? (b) Quale privilegio di servizio celeste avranno alcuni?

IL PIÙ grande privilegio che si possa avere è quello di rendere sacro servizio al Creatore. Non solo reca felicità ora, ma apre meravigliose prospettive per il futuro.

2 La Bibbia parla di una futura scena celeste, dove si può vedere il “trono di Dio e dell’Agnello”. Lì anche 144.000 persone scelte fra l’umanità rendono sacro servizio regnando in cielo. Questi sono coloro dei quali è detto: “Vedranno la sua faccia, e il suo nome sarà sulle loro fronti. . . . E regneranno nei secoli dei secoli”. — Riv. 14:1-4; 22:3-5.

3. Quali prospettive ha la maggioranza dei fedeli?

3 Ma che dire delle altre persone dell’umanità, che non ricevono la “chiamata celeste” ma che pure rendono sacro servizio a Geova Dio? Si vedono anch’essi in questo quadro profetico? Sì, poiché l’angelo mostrò a Giovanni “un fiume d’acqua di vita . . . che usciva dal trono di Dio e dell’Agnello . . . e di qua e di là del fiume vi erano alberi di vita che producevano dodici raccolti di frutta, dando i loro frutti ogni mese. E le foglie degli alberi erano per la guarigione delle nazioni”. Quindi coloro che ora mostrano fede, le persone delle “nazioni” che sopravvivranno alla “grande tribolazione”, avranno la prospettiva di ottenere i benefici di questo fiume d’acqua di vita e dei frutti degli alberi di vita che recheranno loro guarigione e vita eterna. — Riv. 22:1, 2.

4. Che cosa richiede Dio da chi vuole sopravvivere ad Armaghedon?

4 Volete sapere chi sono questi superstiti di Armaghedon, e come potete essere fra loro? Leggiamo: “Presa la parola, una delle persone anziane mi disse: ‘Questi che sono vestiti di lunghe vesti bianche, chi sono e da dove son venuti?’ E subito gli dissi: ‘Signor mio, tu lo sai’. Ed egli mi disse: ‘Questi sono quelli che vengono dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro lunghe vesti e le han rese bianche nel sangue dell’Agnello. Perciò sono davanti al trono di Dio; e gli rendono sacro servizio giorno e notte nel suo tempio; e colui che siede sul trono spiegherà su loro la sua tenda. . . . L’Agnello . . . li pascerà e li guiderà alle fonti delle acque della vita’”. (Riv. 7:13-17) Vi ci vedete? Volete essere fra questi superstiti della “grande tribolazione”? È possibile.

5. Che cosa volle dire Gesù quando parlò di amare Geova ‘con tutta l’anima’?

5 Se desiderate essere con la “grande folla” che starà davanti al trono di Dio servendolo giorno e notte dopo Armaghedon, ora è il tempo di dimostrare a Geova che il vostro servizio non sarà indifferente, privo di entusiasmo, saltuario, ma incessante, come illustra l’ininterrotta attività compiuta giorno e notte da questi lodatori di Geova. Per tale ragione dovete servire Dio con tutta l’anima. Le parole delle lingue originali, ebraico e greco, tradotte “anima” si riferiscono alla persona, a voi e me. Pertanto quando parliamo di servire con tutta l’anima, intendiamo dire di prodigarci completamente, in ogni modo possibile. Quando Gesù disse di amare Geova con ‘tutta la nostra anima’, intese con tutta la nostra esistenza come persone, la nostra mente, il nostro cuore, la nostra forza. (Luca 10:27) Dobbiamo impiegare ogni parte della nostra anima (cioè della nostra vita come persona) in questo servizio che rendiamo a Dio. Tutta la nostra vita dev’essere intessuta del sacro servizio.

6. Come mostra Colossesi 3:23, 24 che il sacro servizio include più che il dichiarare la buona notizia?

6 Il sacro servizio include più che il parlare ad altri della Parola di Dio. È vero, fa parte dell’esempio che Gesù diede ai suoi seguaci, ma il sacro servizio significa anche fare del bene agli altri, condividere, in pratica la vita che viviamo ogni giorno. Il modo in cui ci comportiamo al lavoro, per esempio, si ripercuote sull’adorazione che rendiamo a Dio. Infatti, Colossesi 3:23, 24 dice: “Qualunque cosa facciate, fatela con tutta l’anima come a Geova, e non agli uomini, poiché sapete che da Geova riceverete la dovuta ricompensa dell’eredità. Siate schiavi del Signore, Cristo”. Questo includerebbe ogni aspetto della nostra vita — la testimonianza ad altri, come ci comportiamo in casa, al lavoro — tutto rispecchia il modo in cui seguiamo la guida di Geova.

7, 8. Quali sono alcune cose che dovremmo fare con tutta l’anima, e perché?

7 Per esempio, sia gli uomini che le donne hanno certe responsabilità e certi compiti da svolgere in seno alla famiglia, responsabilità e compiti assegnati da Dio. Quelli che accettano la guida di Geova nella loro vita considerano l’applicazione e l’osservanza di tale istruzione celeste come facente parte del sacro servizio agli occhi di Dio. Pertanto Colossesi 3:18-22 (Parola del Signore, LDC-ABU) ci rammenta: “Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, così come è giusto di fronte al Signore. Voi mariti, dovete voler bene alle vostre mogli e non dovete trattarle male. Voi figli, ubbidite ai genitori in tutto, perché è questo che il Signore si aspetta da voi. Voi genitori, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino. Voi schiavi [oggi, dipendenti], ubbidite in tutto ai vostri padroni di questo mondo: comportatevi con sincerità e agite per amore del Signore. Non servite i vostri padroni per far piacere a loro, quando vi vedono”.

8 Pertanto le cure devote che una donna presta alla sua famiglia fanno parte del suo sacro servizio, perché questo è l’incarico che Geova le ha affidato. E dovrebbe adempierlo con tutta l’anima come si addice a un incarico ricevuto da Dio. (Prov. 31:15, 27) Lo stesso vale per il marito, poiché egli deve adempiere la funzione assegnatagli di provvedere il necessario e di sorvegliare amorevolmente la famiglia. Pertanto l’ubbidienza della moglie al marito, l’amore del marito per la moglie, l’ubbidienza dei figli ai genitori, ogni cosa dovrebbe farsi con tutta l’anima per avere l’approvazione di Geova. Facciamo bene a chiederci: Assolviamo questo compito che abbiamo nella disposizione di Geova in modo sacro, o in modo profano e mondano?

9. (a) Come mostrano le scritture qual è un altro servizio in cui si impegnano i veri cristiani? (b) Quali domande dobbiamo farci?

9 A parte queste responsabilità familiari, un aspetto importantissimo del nostro sacro servizio implica il rendere testimonianza alla verità in armonia con l’esempio di Gesù e degli apostoli. (Matt. 24:14; Giov. 18:37; Ebr. 13:15; Riv. 1:5; 12:17) Naturalmente, la quantità di tempo che si può dedicare a tale servizio pubblico varierà, secondo l’età, la salute, le responsabilità familiari, ecc. Ma la domanda importante è questa: Che dire del nostro desiderio? Adoriamo Geova con tutta l’anima, così che cogliamo le occasioni che abbiamo e usiamo le nostre energie per rendere testimonianza alla verità?

10. Spiegate Matteo 13:23.

10 In Matteo 13:23 Gesù fece l’illustrazione del seme seminato sul terreno eccellente. L’applicò alle persone, parlando di coloro che non solo odono la parola ma ne afferrano il significato e portano frutto, e producono, questo il cento, quello il sessanta, l’altro il trenta. Se facciamo quello che possiamo con tutta l’anima, sia poco o tanto, corrispondiamo all’illustrazione di Gesù, poiché tutt’e tre i tipi descritti facevano parte del “terreno eccellente”, producendo ciascuno secondo le proprie circostanze individuali.

11. Quale atteggiamento ebbe Paolo verso il servizio di Dio, e come lo mostrò?

11 Alcuni, come Paolo che faceva servizio a tempo pieno, hanno il privilegio di dedicare tutta la vita al servizio di Geova. Non che servano con tutta l’anima più di altri, ma, come Paolo, hanno non solo il desiderio di fare più che possono nel servizio del Regno, ma hanno anche la forza d’animo e la forza fisica, e possono sistemare le loro cose per cogliere questa opportunità. Paolo pensava che l’opportunità che aveva di partecipare estesamente all’opera di annunciare il Regno fosse un’immeritata benignità da parte di Dio. Egli disse: “Per immeritata benignità di Dio son quello che sono. E la sua immeritata benignità verso di me non è stata vana, anzi ho faticato più di tutti loro, non io, però, ma l’immeritata benignità di Dio che è in me . . . così predichiamo e così avete creduto”. (1 Cor. 15:10, 11) È così che considerate il vostro servizio a Dio?

12. Quali benefici reca la santa devozione?

12 Pietro espresse pensieri simili. Egli disse: “La sua divina potenza ci ha dato gratuitamente tutte le cose che concernono la vita e la santa devozione, per mezzo dell’accurata conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante gloria e virtù. Per mezzo di queste cose egli ci ha gratuitamente dato le preziose e grandissime promesse, affinché a mezzo d’esse diveniate partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo mediante la concupiscenza”. (2 Piet. 1:3, 4) Sebbene qui Pietro si rivolga a coloro che hanno speranze celesti e che sono “partecipi della natura divina”, le sue parole si applicano similmente a tutti coloro che esercitano santa devozione. Applicando l’accurata conoscenza della Parola di Dio con tutta l’anima, possiamo sfuggire alla corruzione e alle difficoltà riservate a coloro che cedono alla concupiscenza. E abbiamo la meravigliosa promessa di ricevere benefici eterni dal fiume d’acqua di vita e dagli alberi di vita.

SERVIZIO FRUTTUOSO

13. (a) Di che cosa deve interessarsi ogni servitore di Geova? (b) Che cosa ci aiuterà ad avere successo nel servizio?

13 Tutti coloro che mostrano questa santa devozione sforzandosi di far conoscere ad altri la verità della Parola di Dio vogliono essere sicuri d’avere il favore di Geova e di riuscire in quello che fanno. Questo è l’argomento considerato da Pietro in II Pietro 1:5-8. Notiamo di nuovo che bisogna fare uno sforzo con tutta l’anima, “compiendo in risposta ogni premuroso sforzo”. Quindi Pietro menziona alcune altre qualità essenziali per non “essere inattivi o infruttuosi riguardo all’accurata conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo”. Infatti, se qualcuno ha problemi spirituali può generalmente esaminare questa lista e trovare ciò che manca e che causa la malattia spirituale o l’inattività. D’altra parte, se mettiamo in pratica queste cose, saremo attivi e fruttuosi nel servizio che rendiamo a Geova.

14, 15. (a) Quali tre cose menziona per prime Pietro, e perché la prima è importante? (b) Perché abbiamo bisogno di fede?

14 Tra le cose menzionate da Pietro vi sono lo sforzo premuroso, poi la fede, quindi la virtù. È chiaro che bisogna compiere uno sforzo per fare qualunque cosa, uno sforzo per studiare e acquistare intendimento e per affermare la nostra fede, uno sforzo per applicare quello che impariamo o per farlo conoscere ad altri. Ma sappiamo pure che raccoglieremo quello che seminiamo, quindi se vogliamo vedere i risultati, prima dobbiamo fare uno sforzo. — Gal. 6:7.

15 E che dire della fede? Non possiamo infonderla in altri se noi stessi non l’abbiamo. Possiamo essere lieti che la fede è un frutto dello spirito, così che crescerà se la coltiveremo e ne avremo cura. (Rom. 10:17) E perché la fede è tanto importante? Perché ‘senza fede è impossibile essere accetti a Dio’. — Ebr. 11:6.

16. (a) Che cos’è la virtù? (b) Come influisce sul nostro servizio cristiano?

16 Tuttavia, oltre allo sforzo e alla fede, Pietro parla anche di virtù. Essa è importante per il fatto che, quando diamo testimonianza ad altri, ogni nostro sforzo e ogni nostra parola non servono a nulla se Geova non benedice i nostri sforzi e non fa crescere il seme della verità. Non serve cercar di offrire un sacrificio di lode se non viviamo conforme alla verità. La virtù è eccellenza morale, ed è necessaria se vogliamo essere idonei per trovarci fra coloro che sono vestiti di vesti bianche. (Riv. 7:9) Comprendiamo che l’uomo molto affaccendato eppure pronto a parlare a favore della Bibbia e che vive conforme ad essa farà molto di più per promuovere la verità di colui che dedica più tempo a dare testimonianza in una certa zona ma che non vive conforme alla Parola di Dio. Il tempo e gli sforzi dedicati all’opera di testimonianza non sono gli unici fattori che producono frutto. Piuttosto, è Geova a dare l’aumento, ed egli ci conosce; sa quello che facciamo e ciò che siamo.

17. In che modo è utile la conoscenza della Bibbia?

17 Pietro continua: “Aggiungete . . . alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la padronanza di voi stessi, alla padronanza di voi stessi la perseveranza”. È facile capire come una buona e accurata conoscenza della Bibbia ci aiuterà a essere efficaci e produttivi quando cerchiamo di convincere altri della sua importanza. Questa conoscenza ci aiuterà ad essere sempre pronti a fare non una semplice difesa, ma un’efficace difesa della buona notizia. Non solo, ma ci aiuta a conoscere cosa Geova richiede da noi così da avere il suo favore. Man mano che acquistiamo questa conoscenza comprendiamo più chiaramente l’importanza di fare tutte le cose come vuole lui, con cuore e mente completi.

18. (a) Quali sono alcuni modi in cui possiamo mostrarci padroni di noi stessi? (b) Secondo ciò che scrisse ai Galati, che cosa mostra che Paolo, un celibe, considerò importante la padronanza di sé?

18 Arriviamo così al soggetto della padronanza di sé. Come possiamo rendere devozione con tutta l’anima se non seguiamo la Parola di Geova per controllare il nostro corpo e le nostre passioni, o come usiamo le mani, dove ci conducono i nostri passi, quello che dice la nostra bocca? Come possiamo progredire spiritualmente se non abbiamo abbastanza padronanza di noi stessi da spegnere la televisione quando è ora di studiare? A che cosa dedichiamo più tempo: a guardare la televisione, a qualche altro svago, o alle cose spirituali? Questa è una cosa su cui riflettere. Come vogliamo impiegare il nostro tempo? Consideriamo il tempo a nostra disposizione come un provvedimento di Geova che possiamo impiegare in attività connesse al “sacro servizio” non solo una o due volte alla settimana, ma “giorno e notte”? Per rendere a Geova devozione con tutta l’anima dobbiamo avere padronanza di noi stessi. Le nostre energie e i nostri pensieri devono essere rivolti a Geova, non a noi stessi, né devono essere rivolti in gran parte a intemperanze. — Gal. 5:16, 17, 22-24.

19. Perché i cristiani hanno bisogno di perseveranza e di santa devozione?

19 Ma anche la conoscenza e la padronanza di sé sono di poco valore se non abbiamo perseveranza e santa devozione, e se non ci atteniamo alla verità una volta che l’abbiamo trovata. Infatti, Luca scrisse (21:19): “Con la vostra perseveranza guadagnerete le vostre anime”. Sì, le nostre prospettive di vita dipendono dalla perseveranza. Alcuni devono sopportare maltrattamenti fisici, com’è accaduto ai Testimoni di Geova nel Malawi. Altri possono essere turbati perché i loro sforzi di far conoscere la buona notizia incontrano indifferenza, o perché amici e familiari scherniscono e fanno opposizione, alcuni anche in modo violento. Ma, come disse Paolo a Timoteo: “La santa devozione è utile per ogni cosa, giacché ha la promessa della vita d’ora e di quella avvenire”. (1 Tim. 4:8) Quindi abbiamo bisogno sia di perseveranza che di santa devozione per andare avanti fedelmente, non divenendo inattivi o infruttuosi nel sacro servizio reso a Dio.

20. In che modo l’affetto fraterno e l’amore ci aiutano a non essere infruttuosi nel servizio?

20 Infine, Pietro ci dice di aggiungere alla santa devozione l’affetto fraterno e all’affetto fraterno l’amore. (2 Piet. 1:7) Lo manifestiamo non solo ai nostri familiari, ma a tutti. (Gal. 6:10) Coloro che si interessano sinceramente di altri, e mostrano amore agàpe o amore basato sul principio, spesso vedono che i loro sforzi di far conoscere la verità portano frutto. Come Geova mostra amore a noi, così noi vogliamo mostrare amore e affetto fraterno a tutti. Dovremmo interessarci di ognuno di loro, con il sincero desiderio di aiutarli spiritualmente. Facendo tutte queste cose eviteremo d’essere “inattivi o infruttuosi riguardo all’accurata conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo”. — 2 Piet. 1:8.

UN SERVIZIO CHE RECA BENEDIZIONI

21, 22. (a) Quale consiglio di Pietro vale per tutti coloro che servono Dio con spirito e verità? (b) Come possiamo applicare le parole di Gesù in Luca 13:24, 25?

21 Pietro prosegue con le sue parole di incoraggiamento: “Per questa ragione, fratelli, tanto più fate tutto il possibile per rendere sicura la vostra chiamata ed elezione; poiché se continuate a fare queste cose non verrete mai meno. Infatti, così vi sarà riccamente concesso l’ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo”. (2 Piet. 1:10, 11) Che facciamo parte dell’unto rimanente degli eredi di Cristo o della “grande folla”, l’incoraggiamento di Pietro a fare “tutto il possibile” vale per tutti coloro che vogliono ricevere le benedizioni del Regno.

22 Questo non è il tempo di ridurre il nostro sacro servizio. Invece, Pietro ci supplica: “Quale sorta di persone dovete essere voi in santi atti di condotta e opere di santa devozione, aspettando e tenendo bene in mente la presenza del giorno di Geova”. (2 Piet. 3:11, 12) Gesù non diede l’incarico di fare discepoli agli angeli, attendendosi che si materializzassero per compiere l’opera di separare le “pecore” dai “capri”. Invece, l’affidò a quelli che mostrano d’essere suoi veri seguaci sia con il servizio che essendo devoti con tutta l’anima. (Riv. 12:17) Ora è il tempo di ottenere l’approvazione del nostro Re celeste con la regolare attività del Regno, e non offrendo un sacrificio di lode difettoso o indifferente con un servizio occasionale o irregolare. — Mal. 1:6-8; Luca 13:24, 25.

23. Quali meravigliose prospettive hanno dinanzi coloro che rendono sacro servizio a Dio con tutta l’anima?

23 Mentre riempiamo la nostra vita compiendo il sacro servizio con tutta l’anima, possiamo essere certi di trovarci in mezzo alla felice folla di superstiti di Armaghedon che si rallegreranno di continuare tale servizio giorno e notte dinanzi al trono di Dio dopo la fine della grande tribolazione. E, come ci dice Rivelazione 7:17, “l’Agnello, che è in mezzo al trono, li pascerà e li guiderà alle fonti delle acque della vita”. Quale meravigliosa prospettiva abbiamo dinanzi se continuiamo a rendere sacro servizio a Geova con tutta l’anima!

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