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  • “Continuate a camminare come figli di luce”
    La Torre di Guardia 1976 | 1° novembre
    • le attività inerenti ad esse e questo fu come la prima luce del mattino. Poi, dopo un breve, tempestoso periodo di prova dal 1914 al 1918, la luce del rinato favore di Dio verso i suoi fedeli rifulse nel 1919. Da allora la luce ha davvero rifulso sempre più sul loro sentiero. (Prov. 4:18) Essi vedono avverarsi ciò che Geova predisse rivolgendosi a Sion, la sua organizzazione, con le parole: “Sorgi, o donna, spandi luce, poiché la tua luce è venuta e su di te è rifulsa la medesima gloria di Geova. Poiché, ecco, le tenebre stesse copriranno la terra, e fitta oscurità i gruppi nazionali; ma su di te rifulgerà Geova, e la sua propria gloria si vedrà su di te. E le nazioni verranno per certo alla tua luce, e i re alla lucentezza del tuo fulgore”. — Isa. 59:20; 60:1-3; 62:1-3; vedere anche Isaia 2:2, 3.

      21. Chi forma oggi il “servitore” di Geova, e come riflette la Sua gloria?

      21 Ora si comprende che il “servitore” di Geova include coloro che prestano servizio insieme a Cristo Gesù come capo e formano un corpo di “testimoni”, l’Israele spirituale. Geova dice loro: “Voi siete i miei testimoni . . . pure il mio servitore che io ho scelto, onde conosciate e abbiate fede in me”. (Isa. 43:10-12) Essi, insieme ai loro numerosi compagni simili a pecore, partecipano alla mondiale proclamazione del regno. Assimilano con gratitudine la sempre crescente luce dell’intendimento che rifulge dalle pagine della Parola di Dio. Pertanto, come Mosè, gli Israeliti spirituali ‘riflettono come specchi la gloria di Geova’. La riflettono nella loro condotta personale e dichiarando “questa buona notizia del regno . . . in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni”. — 2 Cor. 3:4-6, 16-18; Matt. 24:14.

      22. Qual è la preghiera dei dedicati servitori di Geova, e come la seguono nella loro vita?

      22 Il rimanente dell’Israele spirituale e i loro compagni continuano lietamente l’opera affidata loro da Dio di predicare il Regno e fare discepoli. La preghiera che essi rivolgono a Geova, con cui invitano altri a prendere parte attiva a quest’opera, è mirabilmente espressa in Salmo 43:3, 4: “Manda la tua luce e la tua verità. Che queste stesse mi guidino. Mi conducano al tuo monte santo e al tuo grande tabernacolo. E di sicuro verrò all’altare di Dio, a Dio, mia esultante allegrezza. E di sicuro ti loderò sull’arpa, o Dio, mio Dio”.

  • ‘Non degno di levargli i sandali’
    La Torre di Guardia 1976 | 1° novembre
    • ‘Non degno di levargli i sandali’

      ● Riferendosi al Messia, Giovanni Battista disse: “Colui che viene dopo di me è più forte di me e io non son degno di levargli i sandali”. (Matt. 3:11) Nel primo secolo E.V., di solito le persone si toglievano i sandali quando entravano in una casa e poi se li rimettevano quando ne uscivano. Il servizio di togliere i sandali a qualcuno era considerato molto umile e doveva essere compiuto dallo schiavo più modesto. Perciò, dicendo le summenzionate parole, Giovanni espresse grande umiltà, rappresentandosi come indegno d’essere sia pure schiavo del Messia.

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