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  • È male cambiar religione?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1959
w59 1/11 pp. 657-659

È male cambiar religione?

Si deve restar fedeli alla religione dei genitori? Dovreste ritenere per certo che la vostra sia la giusta forma di adorazione?

È PROBABILE che non abbiate scelto la religione che professate ma che l’abbiate ereditata dai vostri genitori. Relativamente pochi scelgono personalmente la propria forma d’adorazione. La maggior parte si attiene alla religione in cui crebbe, avendo molto spesso paura di cambiare anche se non ne è soddisfatta. Questo avviene particolarmente nelle comunità in cui vi è una religione predominante. Colui che fa un cambiamento potrebbe esser odiato ed esser privato dei mezzi per guadagnarsi da vivere.

Ma che cosa dovrebbe fare colui che si convince che la religione che ha ereditata è la forma di adorazione sbagliata, le cui dottrine non sono veraci e i cui capi religiosi sono guide cieche che lo guidano sulla via della disapprovazione divina? Sarebbe male che andasse contro il desiderio dei genitori e della comunità cambiando la propria religione? O sarebbe male che non cambiasse? Questa è una decisione grave, e non si dovrebbe permettere che venga influenzata dalle opinioni degli altri né da emozioni, perché riguarda la propria relazione con Dio.

La buona relazione col Creatore è ben più importante dell’opinione favorevole di parenti, amici e vicini. Se la sua adorazione è sbagliata, il benessere eterno dell’individuo è in pericolo. Ma come si può sapere se la propria adorazione sia giusta o sbagliata? Questo dipende dall’essere in armonia con la scritta Parola di Dio o meno. Non si può accettare ciò che dice un altro, ma bisogna rivolgersi personalmente alla Bibbia e studiare ciò che dice. Solo il fatto che i capi religiosi della sua religione, come pure i suoi genitori e altri dicono che è la vera forma di adorazione, non la rende tale, ma deve corrispondere al modello biblico della vera religione. Dio ha provveduto la Bibbia per misurare la vera fede e vuole che la usiamo per questo. Facendo questo seguiamo il consiglio: “Accertatevi di ogni cosa; attenetevi a ciò che è giusto”. (1 Tess. 5:21) Se la forma di adorazione non è giusta, si dovrebbe cambiare.

CHE COSA HANNO FATTO ALTRI?

Nel primo secolo coloro che erano nati nella religione giudaica ritennero che quella fosse la vera religione. Non solo questo veniva detto loro dai capi religiosi e dai parenti, ma dalla storia biblica avevano anche imparato che i loro progenitori avevano adorato Dio in modo accettevole. Essi, con poche eccezioni, trascurarono il fatto che la vera religione dei loro padri si era corrotta nel corso del tempo. Questo significava che il giudaismo non era accettevole a Dio. Non era la stessa pura adorazione praticata da Mosè, da Samuele e da Davide.

Cristo e i suoi discepoli predicarono a costoro allo scopo di trasformarli, di volgerli di nuovo alla vera, incorrotta adorazione di Geova Dio. Avevano un difficile compito, perché parlavano a persone che erano così contrarie a cambiar religione come molti oggi. Oggi potremmo chiederci perché Cristo non si rivolse ai pagani invece di predicare a coloro che facevano parte del giudaismo ed adoravano il vero Dio. Gesù lo spiegò dicendo di essere stato mandato “alle pecore perdute della casa d’Israele”. — Matt. 15:24.

Come pecore allontanatesi dal pastore, la nazione d’Israele si era allontanata dalla vera adorazione del Grande Pastore, Geova Dio. La loro religione era stata contaminata da filosofie e tradizioni umane. Poiché i capi religiosi erano divenuti come guide cieche Gesù disse: “Guide cieche è quello che sono. Se dunque un cieco guida un cieco, entrambi cadranno in una fossa”. (Matt. 15:14) Quei capi religiosi erano ben trincerati nelle loro posizioni d’autorità e non videro di buon occhio i tentativi di Cristo per cambiare il pensiero religioso del popolo. Eppure un cambiamento era necessario perché il popolo potesse ottenere il favore di Dio.

Nel giorno di Pentecoste tremila che avevano fatto parte del giudaismo si volsero al cristianesimo, dopo esser stati convinti da Pietro che questa era la religione approvata da Dio. Non permisero che il timore di ciò che avrebbero potuto dire parenti e vicini adirati li trattenesse. Considerarono l’approvazione di Dio più desiderabile dell’approvazione degli uomini. Questo fu vero anche per i duemila che furono convinti a volgersi al cristianesimo poco dopo. “Ma molti di coloro che avevano udito il discorso di Pietro, credettero; e il numero degli uomini aumentò a circa cinquemila”. — Atti 4:4, Ri.

Non era sbagliato che cambiassero dal giudaismo al cristianesimo, perché si volgevano da una forma d’adorazione contaminata alla pura adorazione del vivente Iddio. Invece di permettere che la filosofia e la tradizione umana dirigessero la loro adorazione e il loro pensiero, essi si lasciarono dirigere dalla Parola di Dio. Cominciarono ad adorarlo in spirito e verità. Come poteva simile cambiamento essere considerato un male, se non dai falsi pastori d’Israele?

NON È CONTRARIO AL COMANDO DI MOSÈ

Questo cambiamento di religione non era contrario al comando dato da Mosè nella pianura di Moab. Quando disse: “Non andrete dietro a dèi stranieri, di nessuna delle genti che stanno d’intorno a voi”, stava ammonendoli di non andare verso una falsa forma d’adorazione. La popolazione di Canaan non adorava il vivente Dio, Geova, ma adorava idoli muti. Se il popolo d’Israele si fosse volto dal vero Dio agli inesistenti dèi di Canaan, questo sarebbe stato disastroso per loro. Mosè li avvertì di questo. “Ma se dimentico del Signore Dio tuo andrai dietro a dèi stranieri, e li onorerai e li adorerai, ecco io ora ti predìco che sarai del tutto disperso”. — Deut. 6:14; 8:19, Ri.

Col passar del tempo, la nazione divenne insensibile a questi avvertimenti. Si rivolse agli dèi di Canaan. “Ed essi si mescolarono con le nazioni e cominciarono ad imparare le loro opere. E continuarono a servire i loro dèi e questi divennero un laccio per loro”. (Sal. 106:35, 36) Poiché si allontanarono dalla vera religione, soffrirono molto sotto la dura dominazione dei pagani. Ma il cambiamento che essi fecero verso la falsa religione non può essere paragonato al cambiamento fatto nel primo secolo dai seguaci del giudaismo per divenire cristiani. Volgendosi verso il cristianesimo non si volgevano alla falsa adorazione ma tornavano alla vera e pura adorazione di Geova.

Colui che rimane in una religione che si è contaminata agli occhi di Dio e colui che si volge a falsi dèi, entrambi hanno il disfavore di Dio. Chi desidera avere l’approvazione divina deve prima allontanarsi da tale religione. Vi era buona ragione dunque perché Cristo e gli apostoli dicessero ai seguaci del giudaismo di pentirsi. Coloro che lo fecero, si volsero o si allontanarono dall’adorazione contaminata che praticavano come seguaci del giudaismo.

PERCHÉ È ORA NECESSARIO UN CAMBIAMENTO

Dovrebbe essere evidente che non tutte le religioni che oggi professano d’essere cristiane possono essere la vera religione a cui si volse il popolo nel primo secolo. È scritto che “Dio è un Dio, non di disordine, ma di pace”. (1 Cor. 14:33) Eppure il disordine prevale nella cristianità, dove centinaia di religioni diverse pretendono d’essere cristiane ma insegnano dottrine contrastanti. Tutti questi insegnamenti contraddittori non possono essere verità scritturali.

La cristianità si trova nella stessa posizione in cui era la nazione d’Israele. L’adorazione dei cristiani professanti si è corrotta. Questo ebbe inizio secoli or sono, quando tutti coloro che professavano il cristianesimo adoravano ancora Dio in modo incontaminato. L’apostolo Paolo predisse l’apostasia dalla vera adorazione dicendo: “Io so che dopo la mia partenza penetreranno fra voi oppressivi lupi che non tratteranno il gregge con tenerezza, e fra voi stessi sorgeranno uomini che diranno cose storte per tirarsi dietro i discepoli”. — Atti 20:29, 30.

Col passar del tempo ci si allontanò sempre più dalla pura adorazione. Tradizioni, filosofie umane, come pure insegnamenti e pratiche adottate dalle religioni pagane si introdussero fra le verità scritturali. Questa forma d’adorazione contaminata che si pretendeva essere cristiana non recava l’approvazione di Dio, più di quanto non la recasse il contaminato sistema religioso ebraico dei giorni di Gesù.

Che dovrebbe dunque fare chi ha ereditato per nascita una delle contaminate religioni della cristianità? Se assume l’atteggiamento che è male cambiare e che essendo nato in quella data religione dovrebbe morire in essa, in che cosa differirebbe dai membri del giudaismo che rifiutarono di ascoltare Cristo e di accettare la pura adorazione di Dio? Non può ritenere per certo che la sua religione sia quella giusta, approvata da Dio, più di quanto potessero pensarlo quei Giudei. Deve provarlo per proprio conto studiando le Scritture.

Coloro che divennero cristiani nel primo secolo, con la prospettiva del dono divino della vita eterna, erano quelli che furono disposti ad ascoltare ciò che Cristo e i suoi seguaci avevano da dire. Essi non furono sordi al messaggio. Come i Bereani “ricevettero la parola con la massima prontezza di mente, esaminando attentamente le Scritture ogni giorno per vedere se queste cose stavano così”. (Atti 17:11) Lo stesso devono fare oggi tutti coloro che vogliono l’approvazione di Dio.

Colui che valuta la propria relazione con l’Altissimo è disposto a cambiare religione, se è convinto che la religione a cui appartiene non è in armonia con le Scritture. Solo cambiando può evitare la condanna di Dio.

Il seguente comando divino indica che la giusta cosa da fare è allontanarsi dalle contaminate religioni della cristianità: “Uscite da essa, popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati e se non volete ricever parte delle sue piaghe”. (Apoc. 18:4) Non rifiutatevi dunque d’ascoltare i testimoni di Geova quando vengono alla vostra porta. Ascoltate ciò che hanno da dire ed esaminate accuratamente le Scritture per vedere se le cose stanno così. Il vostro eterno benessere dipende dal prendere la giusta decisione riguardo al modo in cui volete adorare.

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