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  • g79 8/8 pp. 27-29
  • I cristiani e le tasse

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  • I cristiani e le tasse
  • Svegliatevi! 1979
  • Sottotitoli
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  • Perché frodano?
  • Il punto di vista di Gesù Cristo
  • “Non siate mai ansiosi”
  • Tasse: il prezzo della “civilizzazione”?
    Svegliatevi! 2003
  • Dovremmo pagare tutte le tasse?
    Svegliatevi! 1974
  • ‘A chi chiede la tassa, rendete la tassa’
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1994
  • Com’erano considerati nel primo secolo gli esattori di tasse
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1974
Altro
Svegliatevi! 1979
g79 8/8 pp. 27-29

Ciò che dice la Bibbia

I cristiani e le tasse

“È TEMPO DI PAGARE LE TASSE, ma si rifiutano”. “Il lavoro non denunciato può costare agli U.S.A. miliardi in tasse”. “Le frodi fiscali sono in aumento in Inghilterra”. “Le evasioni fiscali sono una cosa normale in Israele”.

Questi titoli di giornale illustrano che vi è estesa riluttanza a pagare le tasse. I cristiani come devono considerare il pagare le tasse?

Le Scritture menzionano spesso le tasse. Tramite Mosè, Dio comandò agli israeliti di pagare certe tasse per il mantenimento del santuario centrale di adorazione. (2 Cron. 24:6, 9; Eso. 30:12-16; Num. 18:26-29; 31:26-47; Nee. 10:32) Quando fu stabilito il regno in Israele, furono imposte tasse per mantenere il re, la sua casa e i vari funzionari governativi e servitori. (1 Sam. 8:11-17; 1 Re 4:6-19) Sotto la dominazione straniera, gli israeliti dovettero sottomettersi ad altre forme di tassazione. Mentre erano sotto la Persia, ad esempio, ciascun israelita doveva pagare un “tributo”, evidentemente molto alto, dato che molti ebrei dovettero farsi prestare denaro per adempiere quell’obbligo. — Nee. 5:4.

Ma Dio non ha mai comandato ai suoi adoratori di non pagare le tasse. Dopo l’istituzione della congregazione cristiana, l’apostolo Paolo fu ispirato a scrivere: “Ogni anima sia sottoposta alle autorità superiori . . . Rendete a tutti ciò che è dovuto, a chi chiede la tassa, la tassa; a chi chiede il tributo, il tributo”. — Rom. 13:1, 7.

Questo non significa che i cristiani debbano pagare più tasse di quelle richieste per legge. Se il fisco concede riduzioni sulle tasse a persone e organizzazioni di certe categorie, non c’è nulla di male secondo le Scritture se gli aventi diritto si valgono di tali riduzioni.

In anni recenti, comunque, è diventato sempre più comune trovare i modi per pagare meno tasse, o non pagarle affatto, ricorrendo a mezzi fraudolenti. “Tra coloro che falsificano la denuncia”, fa notare U.S. News & World Report (27 marzo 1978), “vi sono cittadini anziani che arrotondano la pensione, disoccupati che fanno lavori saltuari e abili artigiani che hanno un secondo lavoro. Anche professionisti ben rimunerati si sottraggono all’obbligo di pagare tutte le tasse non denunciando quanto guadagnano con attività indipendenti”. Newsweek (10 aprile 1978) riferì:

“‘Le maggiori aree di inadempienza riguardano camerieri, domestiche, medici, piccoli negozianti e uomini d’affari, operai e artigiani che lavorano per conto proprio come gli idraulici’, dice Sheldon Cohen, ex commissario dell’IRS [fisco]. ‘In tutti questi campi c’è un gran movimento di piccoli pagamenti in contanti, e anche se effettuati con assegni, in molti casi non c’è ricevuta’.

“Di particolare preoccupazione per gli esattori delle tasse sono coloro che lavorano per conto proprio, da quelli che offrono assicurazioni sulla vita e prodotti per telefono, alle massaie che tengono riunioni per dimostrare i contenitori della Tupperware. Hanno tutti un regolare impiego, ma nessuno di questi è soggetto a trattenute da parte delle ditte che li pagano. E se decidono di non denunciare tutto o parte del loro guadagno, è assai difficile per il fisco scoprirli”.

Naturalmente, le leggi fiscali differiscono da un paese all’altro e talora anche da una parte all’altra dello stesso paese. Tuttavia, il coscienzioso desiderio di adempiere l’obbligo di pagare le tasse spingerà i cristiani a conoscere e osservare le norme fiscali in vigore nel luogo dove abitano.

Perché frodano?

Molti credono che frodare il fisco sia il solo modo di ‘far quadrare il bilancio’. Il Times di New York ha pubblicato i commenti di una vedova che deve mantenere tre figli in una zona economicamente depressa di Los Angeles: “Mantengo tutta la famiglia. Non usufruisco dell’assistenza pubblica né di alcuna cosa del genere. Se guadagnassi tanto, denuncerei ogni centesimo, ma con 150 dollari la settimana non si va lontano. Se dovessi pagare le tasse, non mi rimarrebbe nulla”.

Lo stesso giornale riferisce pure: “Una donna di Chicago che guadagna 18.500 dollari in un’agenzia di pubblicità dice di guadagnare altri 3.500 dollari all’anno con un lavoro indipendente, ma ne denuncia solo 1.500. ‘Ho bisogno più io dei soldi che il Governo’, dice. ‘Il fisco mi porta via tanto, e io faccio due lavori extra solo per guadagnarmi quei 3.500 dollari. Se dichiarassi tutto, rientrerei in una categoria diversa ai fini delle tasse, e io voglio sfamare i miei figli, non il Governo’”.

Il punto di vista di Gesù Cristo

Chi desidera seguire nella propria vita i princìpi biblici come considera i tentativi di evasione fiscale? Esaminiamo alcune famose parole di Gesù Cristo:

“I Farisei se ne andarono e tennero consiglio per [prendere Gesù] in trappola nelle sue parole. E gli inviarono i loro discepoli insieme ai seguaci del partito di Erode, dicendo: ‘Maestro, noi sappiamo che sei verace e insegni la via di Dio secondo verità, e non ti curi di nessuno, perché non guardi l’aspetto esteriore degli uomini. Dicci, dunque: Che ne pensi? È lecito pagare il tributo a Cesare o no?’ Ma Gesù, conoscendo la loro malvagità, disse: ‘Perché mi mettete alla prova, ipocriti? Mostratemi la moneta del tributo’. Essi gli portarono un denaro. Ed egli disse loro: ‘Di chi è questa immagine e questa iscrizione?’ Dissero: ‘Di Cesare’. Quindi disse loro: ‘Rendete dunque a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio’”. — Matt. 22:15-21.

Dato che sul denaro c’era l’effigie di Cesare, il denaro veniva da Cesare, ed egli aveva diritto di chiederne una parte indietro con le tasse. Oggi avviene la stessa cosa con i governi secolari. Dando consigli sul pagamento delle tasse, l’apostolo Paolo dichiarò: “Rendete a tutti ciò che è dovuto”. Secondo la Bibbia, le tasse sono qualcosa che è “dovuto” al governo. Qualunque sia il modo in cui le autorità impiegano il denaro delle tasse, il cristiano ha il dovere di pagarle.

Il Vangelo di Matteo contiene un interessante racconto su un episodio in cui Gesù pagò una certa tassa. Leggiamo:

“Arrivati a Capernaum, gli uomini che raccoglievano le due dramme di tassa s’accostarono a Pietro e dissero: ‘Il vostro maestro non paga le due dramme di tassa?’ Egli disse: ‘Sì’. Comunque, entrato nella casa, Gesù lo prevenne, dicendo: ‘Che ne pensi, Simone? Da chi i re della terra ricevono imposte o tributi? Dai loro figli o dagli estranei?’ Avendo egli detto: ‘Dagli estranei’, Gesù gli disse: ‘Realmente, dunque, i figli sono esenti dalle tasse. Ma per non farli inciampare, va al mare, getta un amo da pesca, e prendi il primo pesce che viene sù e, aprendogli la bocca, troverai una moneta da uno statere. Prendila e dalla loro per me e per te’”. — Matt. 17:24-27.

Sebbene il Figlio di Dio non fosse tenuto a pagare le due dramme di tassa per il tempio, le pagò per non far inciampare altri. Se l’interesse di Gesù per il suo simile arrivò al punto che pagò la tassa che non era in obbligo di pagare, certo chi desidera imitare Cristo sarà pronto a pagare le tasse richieste dalla legge.

Un ottimo motivo per far ciò si trova nell’ulteriore consiglio di Gesù: “Risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini, affinché vedano le vostre eccellenti opere e diano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. (Matt. 5:16) Quando i cristiani si comportano onestamente, altri sono spinti a vedere il loro Dio e il loro modo di adorare sotto una luce favorevole.

Un resoconto scritto dalla filiale brasiliana della Watch Tower Society ne è un esempio: “A João Pessoa, nello Stato di Paraíba, un anziano della congregazione di Jaguaribe dice che il locale ispettore delle tasse afferma: ‘È un testimone di Geova, onesto, paga le tasse, ha un’elevata moralità’. Un altro anziano, a Paranaíba, nello Stato del Mato Grosso, ha un’impresa per conto proprio, ma è considerato il miglior contribuente. Anche gli ispettori del fisco lo rispettano per la sua onestà”.

“Non siate mai ansiosi”

Ma che dire se sembra che l’unico modo per sopravvivere economicamente sia quello di frodare il fisco? Sarà utile considerare un’importante lezione che Gesù insegnò nel sermone del monte:

“Smettete d’essere ansiosi per la vostra anima, di ciò che mangerete o di ciò che berrete, o per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non vale l’anima più del cibo e il corpo più del vestito? . . . non siate ansiosi, dicendo: ‘Che mangeremo?’ o: ‘Che berremo?’ o: ‘Che indosseremo?’ Poiché tutte queste son le cose che le nazioni cercano ansiosamente. Infatti il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Continuate dunque a cercare prima il regno e la sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte. E non siate mai ansiosi del domani, perché il domani avrà le proprie ansietà. Basta a ciascun giorno il proprio male”. — Matt. 6:25, 31-34.

Coloro che cercano prima la ‘giustizia di Dio’ si sforzano di plasmare la propria personalità secondo le giuste esigenze esposte nelle Sacre Scritture. Hanno l’assicurazione dal Figlio di Dio che “tutte queste altre cose”, cioè il cibo, il vestiario e un tetto, che sono necessità quotidiane, “saranno aggiunte”. Coloro che desiderano imitare Cristo non devono permettere che l’ansietà di procurarsi le cose necessarie della vita li induca a commettere azioni disoneste.

Notate il consiglio simile dato dall’apostolo Paolo e la speciale benedizione che deriva dal seguirlo: “Non siate ansiosi di alcuna cosa, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio con preghiera e supplicazione insieme a rendimento di grazie; e la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero guardi i vostri cuori e le vostre facoltà mentali mediante Cristo Gesù”. (Filip. 4:6, 7) La “pace di Dio” che si ottiene avendo fiducia in lui, la fedele osservanza dei princìpi biblici e la coscienza a posto sono veramente qualcosa di speciale. Un resoconto inviato alla Watch Tower Society contiene questi commenti: Un uomo “era sempre importunato dal fisco, perché la sua azienda non era mai in ordine. Quando conobbe la verità della Bibbia, tuttavia, mise a posto tutti i suoi affari e ora vive tranquillamente e non è più molestato dalle autorità. . . . Quei fratelli che hanno fatto uno sforzo a questo riguardo affermano d’avere la coscienza tranquilla e pace mentale, perché ubbidiscono alle leggi”.

Le difficoltà economiche e l’opinione popolare d’oggi hanno indotto molti a diventare disonesti in quanto al pagamento delle tasse. Ma le Scritture incoraggiano i cristiani a essere contribuenti scrupolosi. In questo come in tutti gli altri aspetti della vita, chi teme Dio vorrà seguire l’ottimo esempio menzionato in Ebrei 13:18: “Confidiamo di avere un’onesta coscienza, desiderando condurci in ogni cosa onestamente”.a

[Nota in calce]

a Per ulteriori informazioni sulla responsabilità del cristiano di pagare le tasse, si veda La Torre di Guardia del 15 luglio 1979, pagg. 30, 31.

“La vostra maniera di vivere sia libera dall’amore del denaro, accontentandovi delle cose presenti. Poiché egli ha detto: ‘Non ti lascerò affatto né in alcun modo ti abbandonerò’”. — Ebr. 13:5.

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