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  • Semina dei semi della buona notizia in un mondo afflitto dalla guerra
    La Torre di Guardia 1974 | 15 maggio
    • Colossesi, Paolo parlò della “libertà di parola per far conoscere il sacro segreto della buona notizia, per cui io agisco come un ambasciatore in catene”. (Efes. 6:19, 20) Quindi, come l’apostolo Paolo, la congregazione colossese era un corpo di ambasciatori del “sacro segreto della buona notizia”. Avevano l’obbligo di partecipare all’adempimento della profezia di Gesù riportata in Matteo 24:14:

      23 “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni”.

      24. (a) A quale nazione appartenevano ora quei Colossesi, e quali frutti avevano l’obbligo di produrre? (b) Quindi che specie di frutto produceva il “seme” seminato nel loro cuore?

      24 Impegnandosi in questa attività di ambasciatori a favore del messianico regno di Dio, quei Colossesi producevano i frutti del Regno. Davano prova di far parte della ‘nazione che ne produceva i frutti’. Il “regno” che era stato tolto alla nazione del circonciso Israele naturale era ora stato dato alla nazione dell’Israele spirituale, nazione alla quale appartenevano quei cristiani colossesi. (Matt. 21:43) Il simbolico “seme” della “parola del regno”, la “parola di Dio”, era stato seminato nei loro cuori, e ora che i loro cuori risultavano essere il terreno eccellente essi producevano una raccolta della stessa specie di ciò ch’era stato seminato nei loro cuori. Cioè essi pure producevano, predicavano, insegnavano, la “parola del regno” ad altri, a quelli fuori della congregazione colossese. — Matt. 13:19; Luca 8:11, 15.

      25. In vista dell’esempio dato dai Colossesi, quale domanda facciamo riguardo al nostro secolo afflitto dalla guerra, e di che cosa ringrazieremo Dio?

      25 Un eccellente esempio degno d’essere imitato fu dato allora nel primo secolo E.V. in relazione alla congregazione cristiana di Colosse, in Asia Minore. Viene esso ripetuto oggi in questo ventesimo secolo afflitto dalla guerra? In tal caso noi, come l’apostolo Paolo, abbiamo dunque motivo di ‘ringraziare sempre Dio, Padre del nostro Signore Gesù Cristo’, quando Lo preghiamo riguardo alla situazione religiosa.

  • L’annuncio della buona notizia porta frutto in tutto il mondo
    La Torre di Guardia 1974 | 15 maggio
    • L’annuncio della buona notizia porta frutto in tutto il mondo

      1. Quale fu l’avvenimento sconvolgente del primo secolo E.V., e, prima che fosse noto in tutto il mondo, che cosa era stato predicato in tutto il mondo?

      NEL PRIMO secolo con cui cominciò la nostra Èra Volgare, il più sconvolgente avvenimento fu non l’incendio della città di Roma nel 64 E.V., ma l’assedio e la distruzione della città di Gerusalemme nell’anno 70 E.V. Per la sua rimarchevole vittoria su quella città pesantemente fortificata, il generale romano Tito fu ricompensato al suo ritorno a Roma nel 71 E.V. con una processione trionfale, essendo eretto in suo onore un arco di trionfo. Comunque, la sanguinosa guerra contro i ribelli Giudei non finì che con la presa della loro ultima roccaforte giudaica, la fortezza di Masada che s’affaccia sul mar Morto, avvenuta nell’anno 73 E.V. Questo recò grande vergogna, biasimo e frustrazione religiosa ai Giudei di tutto il mondo, e decine di migliaia d’essi furono venduti schiavi. Comunque, anni prima che questa cattiva notizia divenisse nota in tutto il mondo a quei circoncisi Giudei, la buona notizia di un’eterna gioia era stata divulgata in tutto il mondo allora conosciuto. Era la buona notizia del messianico regno di Dio, regno che non dipende dalla Gerusalemme terrena.

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