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  • L’illegalità in aumento: Un segno della fine del mondo?

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  • L’illegalità in aumento: Un segno della fine del mondo?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1983
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1983
w83 15/11 pp. 3-7

L’illegalità in aumento: Un segno della fine del mondo?

“QUALE sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?”

Rispondendo, Gesù Cristo rivelò che ci sarebbe stato un periodo della storia contrassegnato da guerre internazionali, penurie di viveri e terremoti, e aggiunse: “A causa dell’aumento dell’illegalità l’amore della maggioranza si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”. — Matteo 24:3, 7-13.

Aumento dell’illegalità: uno sviluppo davvero minaccioso, visto che il termine greco originale dà l’idea del disprezzo consapevole per le leggi di Dio. Il senso della parola è quello di mettere se stessi, e non Dio, al centro della propria vita. Gesù non disse che vi sarebbe stato un ‘inizio’ dell’illegalità, ma un “aumento”, in quanto essa si sarebbe moltiplicata e diffusa. Questo aspetto avrebbe costituito uno sviluppo così notevole da riguardare la “maggioranza” di coloro che si sarebbero dichiarati cristiani. Il loro amore per Dio, per le sue leggi e per il prossimo si sarebbe raffreddato, come una bevanda calda è raffreddata da un vento gelido.

Ci sono validi motivi per ritenere che il XX secolo abbia introdotto, in particolare con la prima guerra mondiale, un aumento dell’illegalità su scala molto più vasta che in qualsiasi altro tempo da che Gesù pronunciò quelle parole. Se le cose stanno così, vuol dire che viviamo negli “ultimi giorni”, nella parte finale del “termine del sistema di cose”. (II Timoteo 3:1; Matteo 24:3) Non desiderate vivamente vedere la fine di questo sistema illegale che ha saturato la terra di violenza, immoralità e ingiustizia, e vedere al suo posto una società umana amorevole, una “nuova terra”, in cui dimorerà la giustizia? — II Pietro 3:13.

‘Ma un momento’, diranno alcuni che si interessano di storia. ‘Il XX secolo non è forse il più progredito di tutta la storia? La crudele violenza e l’immoralità dei secoli passati non erano molto peggio?’

Il passato era peggiore?

“Nessuno può sentirsi al riparo da pericoli per sé o per i propri averi se cammina per strada quando si è fatto buio, né alcun uomo può sentirsi al sicuro nel suo letto”, si lamentava il viceprocuratore generale di Londra nel 1785. Altri personaggi dell’epoca espressero grande timore per la criminalità.

Ma in effetti quanta criminalità c’era nel passato? Nessuno può dirlo con certezza, principalmente perché le statistiche giudiziarie sono incomplete. A causa inoltre della mancanza di dati attendibili o specifici sulla popolazione dei tempi passati, non è possibile fare paragoni esatti fra il numero di reati commessi allora e quelli commessi oggi in rapporto alla popolazione. Secondo alcune indicazioni, i secoli precedenti al nostro erano relativamente tranquilli. “Mai nella storia del Massachusetts”, riferì il procuratore generale di quello stato nel 1859, “la vita, la libertà e i beni sono stati più sicuri di oggi”.

Ma nei 150 anni che precedettero il 1914 una serie di sviluppi — unici nella storia — prepararono il terreno per l’illegalità senza precedenti del XX secolo.

La rivoluzione industriale

“La rivoluzione più radicale di tutta la storia umana”. Così M. Klein e H. A. Kantor, docenti di storia, descrivono nel loro libro Prisoners of Progress (Prigionieri del progresso) gli effetti della rivoluzione industriale sugli Stati Uniti fra il 1850 e il 1920. L’esteso impiego industriale di nuove macchine, come il motore a vapore, e le tecniche di produzione in serie iniziarono in Inghilterra. Come un’onda di marea, travolsero l’Europa e gli Stati Uniti sconvolgendo il precedente modo di vivere.

Riflettendo sul periodo precedente alla rivoluzione industriale, Klein e Kantor affermano: “In paragone con la nostra èra, la vita sembrava più ordinata e stabile. Gli uomini attribuivano ancora molta importanza alla religione e organizzavano i loro valori e modi di vivere imperniandoli sulla loro fede religiosa”.

Molte persone a quel tempo svolgevano un lavoro autonomo e ne erano orgogliose: il denaro non era l’unico fine della loro attività. C’erano sì ladri e assassini, e le opinioni religiose prevalenti erano imbevute di magia e superstizione, ma la persona media nei paesi cosiddetti cristiani aveva di solito rispetto per le leggi di Dio.

Fra il 1880 e il 1913, la produzione industriale del mondo aumentò tre volte più in fretta della popolazione mondiale, un ritmo di crescita mai raggiunto né prima né dopo. Di conseguenza un maggior numero di lavoratori avevano più soldi da spendere nell’acquisto dei nuovi prodotti. E molti, presi dall’illusione di poter passare dalla miseria alla ricchezza, adoravano il successo come un dio.

“Quelli che hanno determinato d’arricchire cadono in tentazione e in un laccio . . . e correndo dietro a questo amore alcuni sono stati sviati dalla fede”. (I Timoteo 6:9, 10) Questo accadde a moltitudini di persone. Gli uomini fecero del lavoro lo scopo della loro vita. La vita familiare ne risentì, dovendo adattarsi al ritmo di quasi 60 ore lavorative alla settimana. Quando molte donne andarono ad ingrossare le schiere dei lavoratori, spesso i figli rimasero senza guida e divennero delinquenti. L’ossessione di guadagnarsi da vivere spinse molti a relegare la religione all’ultimo posto.

L’influente filosofo tedesco Nietzsche esortava: “Divenite ciò che siete!” Egoismo e avidità portarono a violenti contrasti nel campo del lavoro: 2.093 fra scioperi e serrate negli Stati Uniti solo nei primi sei mesi del 1916! Nel mondo degli affari la concorrenza era spietata. L’amore del prossimo cominciò davvero a raffreddarsi ovunque.

Rapida crescita delle città

In cerca di istruzione, fama, avventura, divertimento, maggiore libertà individuale — ma in particolare di soldi — le persone si riversarono in massa nelle città. Nel 1815 meno del due per cento di tutti gli europei vivevano in città con più di 100.000 abitanti; nel 1910 la cifra era salita al 15 per cento, più di sette volte tanto, mentre la popolazione era solo raddoppiata. Negli Stati Uniti il numero di persone che abitavano in città di 8.000 abitanti o più balzò da 131.000 nel 1790 a oltre 18 milioni nel 1890: dal 3 per cento al 29 per cento dell’intera popolazione!

In tutto il mondo industrializzato le città crebbero con incredibile rapidità. “Il fenomeno dell’urbanizzazione è stato infatti molto più rapido e accentuato negli ultimi 150 anni che in qualsiasi altro periodo della storia umana”, ha scritto Kingsley Davis, un esperto in materia. — Il corsivo è nostro.

La maggioranza di quelli giunti in città dalle campagne erano giovani scapoli. Nell’anonimato della città, dove regnava uno spirito molto tollerante, non sentirono più il freno dei rapporti sociali del loro paese. “È difficile trovare ragazzi o ragazze di oltre 17 anni che siano casti”, scrisse un acuto osservatore circa la classe lavoratrice di una certa città. Quest’uomo, che viveva agli inizi del XX secolo, aggiunse: “I rapporti sessuali, favoriti in gran parte da queste sale da ballo, hanno assunto proporzioni enormi fra i giovani d’oggi. Sono considerati una cosa normale e naturale”.

Molti mostravano dunque disprezzo per le leggi morali di Dio. La Bibbia comanda: ‘Astenetevi dalla fornicazione; . . . l’uomo che mostra trascuratezza non trascura l’uomo, ma Dio’. (I Tessalonicesi 4:3, 8) In Europa alcuni giovani, per far mostra della loro mascolinità, si vantavano di andare con le prostitute, e quando contraevano qualche malattia venerea, lo consideravano addirittura motivo d’orgoglio! Secondo una ricerca pubblicata nel 1914, in un certo paese europeo un uomo su cinque era affetto da sifilide.

“Le città devono essere focolai di immoralità”, scrisse lo storico Adna Weber nel 1899. Egli indicò che in gran parte dell’Europa l’indice delle nascite illegittime nelle città era in media il doppio di quello delle zone rurali. A quel tempo in Inghilterra le città avevano un tasso di criminalità doppio o addirittura quadruplo rispetto a quello delle comunità rurali.

Ma non furono solo la rivoluzione industriale e la crescita delle città a preparare il terreno per l’aumento dell’illegalità del XX secolo; un altro avvenimento, tipico anch’esso del nostro tempo, sarebbe stato determinante.

La Grande Guerra

Scoppiata nel 1914, questa guerra fu definita “il conflitto più sanguinario e costoso della storia umana” fino a quel momento. I principali partecipanti a quel mostruoso atto di illegalità erano paesi “cristiani”! Con riferimento alle atrocità della guerra, una lettera pubblicata in un giornale del 1914 diceva in tono ironico: “Le nazioni dovrebbero combattere da cristiani, o almeno da gentiluomini”.

A causa di quella guerra, la violenza e l’uso della forza finirono per essere considerati accettabili. “Quando le regole di una società civile vengono sospese, quando uccidere diventa un’industria e un atto di valore e di eroismo”, scrisse nel 1917 l’ecclesiastico Charles Parsons, “sembra quasi fuori luogo parlare di criminalità nel senso comune”. Non sorprende che due ricercatori, D. Archer ed R. Gartner, abbiano rilevato che la maggior parte delle nazioni coinvolte nella prima guerra mondiale da loro esaminate avevano registrato “nel dopoguerra sostanziali aumenti” nel numero degli omicidi: in Italia c’era stato un aumento del 52 per cento e in Germania del 98 per cento rispetto ai livelli del periodo prebellico! Ma la guerra portò a un diverso tipo di illegalità.

Geova Dio, che ‘odia il divorzio’, considera un grave peccato l’abbandono non scritturale di un coniuge al fine di passare a nuove nozze. (Malachia 2:16) Sulla scia della prima guerra mondiale ci fu un aumento senza precedenti nel numero dei divorzi. Per esempio, nei 50 anni prima del 1911, il numero dei divorzi in Inghilterra e nel Galles era stato in media di 516 l’anno. Nel 1919, il primo anno del dopoguerra, ve ne furono 5.184, cifra 10 volte più alta della media di quel precedente periodo di 50 anni!

La guerra mobilitò 65 milioni di uomini, separando per anni molti di loro dalle rispettive famiglie. Secondo gli storici G. Rowntree e N. H. Carrier, “le tensioni anomale e le separazioni forzate della guerra del 1914-18” non solo fecero aumentare i divorzi, ma, insidiosamente, “modificarono la disapprovazione pubblica. . . . L’atteggiamento più tollerante, che fu una conseguenza della guerra, sembrò estendersi”. Questo atteggiamento lassista cominciò allora e si è esteso fino a oggi!

Così, con la rapida migrazione avvenuta nelle nazioni “cristiane” verso le città industrializzate, e con le lezioni di violenza impartite dalla prima guerra mondiale, il terreno era pronto per un aumento dell’illegalità senza precedenti. Quali sono stati i risultati a partire dal 1914? L’amore della maggioranza dei sedicenti cristiani si è davvero raffreddato?

L’attuale incremento dell’illegalità

Nel 1945, negli Stati Uniti, molte persone rimasero sorprese nell’apprendere che i reati denunciati alla polizia erano saliti a 1.566.000. Ma 35 anni dopo, il totale aveva raggiunto i 13.295.000, e continua a salire! Questo rappresenta un aumento del 750 per cento, mentre la popolazione è aumentata di circa il 60 per cento! I casi di violenza carnale sono aumentati di oltre il 600 per cento! I reati violenti in generale, di quasi il 900 per cento! Pensate: nel 1981 i reati hanno interessato una famiglia su tre! E questa tendenza non riguarda soltanto gli Stati Uniti. “Quello che salta subito agli occhi osservando la criminalità a livello mondiale”, scrive un noto criminologo, sir Leon Radzinowicz, nel suo libro The Growth of Crime (L’aumento della criminalità), “è il costante e dilagante aumento che si registra ovunque. Le rare eccezioni saltano subito agli occhi, ma presto potrebbero essere travolte dalla crescente marea”.

Tutti questi aumenti sono forse dovuti al fatto che oggi si denunciano alla polizia più reati? Per saperlo, un gruppo di esperti diretto dal dott. Herbert Jacob (del Center for Urban Affairs Policy Research presso la Northwestern University) ha analizzato le statistiche relative alla criminalità, le spese e le tecniche della polizia, la percentuale degli arresti e molte altre informazioni riguardanti 396 città degli Stati Uniti nel periodo 1948-1978. In un’intervista concessa a un inviato di questa rivista, il dott. Jacob ha detto: “Negli Stati Uniti la percentuale dei reati denunciati è notevolmente aumentata ovunque. Senza dubbio questo è in parte dovuto al fatto che più reati vengono denunciati dalla polizia e dalla popolazione. Ma questo non spiega completamente l’aumento”.

“Ciò che sorprende”, ha aggiunto il dott. Jacob, “è che in ogni tipo di città — del nord o del sud, con popolazione in aumento o in diminuzione, con minoranze grandi o piccole — la criminalità è cresciuta più o meno allo stesso ritmo. Si può parlare di una tendenza nazionale”. La polizia è in grado di arginare questa minacciosa tendenza? “Le forze di polizia sono state in genere inefficaci a causa di vari fattori sociali che vanno oltre il loro controllo”, ha risposto il dott. Jacob.

Naturalmente la criminalità non è l’unico segno dell’aumento dell’illegalità. Basta osservare il generale disprezzo per le leggi di Dio. Negli Stati Uniti la percentuale di 7,1 nascite illegittime ogni 1.000 donne nubili nel 1940 impallidisce davanti alle 27,8 del 1979. Gli 83.000 divorzi del 1910 sono saliti a 1.182.000 nel 1980, con un aumento del 1.300 per cento! Ora negli Stati Uniti invece di un divorzio ogni 11 matrimoni nel corso di un anno, come nel 1910, ce n’è uno ogni due matrimoni! Tendenze analoghe si registrano in tutto il mondo.

Si considerino inoltre le sconcertanti atrocità perpetrate nel nostro secolo. Quando mai, in tutta la storia umana, c’è stato qualcosa che possa paragonarsi allo sterminio attentamente pianificato di sei milioni di ebrei nei campi di concentramento nazisti o ai 55 milioni di vittime della seconda guerra mondiale? Più recentemente, si pensi alle notizie del 1979 circa il possibile massacro di oltre due milioni di cambogiani. Quale altra generazione ha mai progettato e impiegato un’arma che in un solo colpo ha provocato infine la morte di 140.000 persone, come la bomba atomica sganciata su Hiroshima, in Giappone?

Ragioni di spazio non ci permettono di fornire ulteriori particolari circa il disprezzo delle leggi di Dio, ma le suddette informazioni mostrano chiaramente che dal 1914 c’è stato un aumento dell’illegalità di dimensioni senza precedenti in tutta la storia! Sì, fra la maggioranza di coloro che si dichiarano seguaci di Gesù l’amore per Dio e per il prossimo si è raffreddato, proprio come aveva predetto Gesù.

Non lasciate, però, che la crescente illegalità influisca sul vostro cuore. Mantenete vivo il vostro amore per Dio e per le sue leggi, e potrete avere la gioia di essere salvati e di entrare nella promessa “nuova terra”, dove non sorgerà mai più la piaga dell’illegalità. — II Pietro 3:13; Matteo 24:12, 13.

[Grafico a pagina 6]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

Il numero dei reati gravi denunciati negli Stati Uniti è aumentato dal 1935 al 1980 di oltre il 1.000 per cento, mentre l’incremento della popolazione nello stesso periodo è stato solo del 78 per cento circa!

1935 1.138.000

1950 2.220.000

1965 2.780.000

1980 13.295.000

[Fonte]

Informazioni tratte dagli Uniform Crime Reports dell’FBI relativi al totale dei casi di omicidio, stupro, rapina, aggressione, furto con scasso, ladrocinio e furti d’auto denunciati alla polizia. I dati relativi al 1935 e al 1950, essendo incompleti, sono stati adeguati alla popolazione totale

[Immagini a pagina 5]

RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

PRIMA GUERRA MONDIALE

CITTÀ IN RAPIDA CRESCITA

Questi sviluppi, tipici dell’èra moderna, hanno contribuito a determinare il più grande aumento di illegalità di tutta la storia

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