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  • Nome e scopo de La Torre di Guardia
    La Torre di Guardia 1951 | 1° settembre
    • attentamente e fedelmente in luce la verità della Bibbia, gli avvenimenti del mondo che potrebbero costituire l’adempimento delle profezie, e le notizie religiose in generale. Talora essa lacererà le falsità religiose, affinché la verità della Bibbia possa essere edificata in vece loro. Questa duplice opera è comandata dalle Scritture, ed è benefica per tutte le persone rette di cuore. (Ger. 1:10; Ebr. 12:5-13) Tuttavia, La Torre di Guardia non pretende di essere ispirata nelle sue affermazioni, né è dommatica. Essa invita a fare un accurato e critico esame del suo contenuto alla luce delle Scritture. Il suo proposito è quello di aiutare altri a conoscere Geova e i suoi propositi a favore del genere umano e di annunziare il regno di Cristo stabilito come nostra unica speranza.

      Geova Dio è il Maestro del suo popolo, ma noi dobbiamo vegliare per afferrare le sue istruzioni. È indispensabile che “non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri”. I vigilanti devono dire a quelli che sonnecchiano: “È ora omai che vi svegliate dal sonno!” (Isa. 54:13; Rom. 13:11; 1 Cor. 16:13; 1 Tess. 5:6) Se avete dormito ai segni dei tempi, non vigilando gli svolgimenti mondiali alla luce delle profezie bibliche, dovete ubbidire al comando di svegliarvi e stare in guardia. Fatevi aiutare da La Torre di Guardia onde prestiate ascolto a questo avvertimento che conduce alla vita, perché questo è il suo scopo.

      Fedele al suo nome e al suo scopo, La Torre di Guardia rimane sola nel suo campo, e il suo valore non può esser calcolato col denaro. Essa proclama la sapienza di Dio, la quale è “più pregevole delle perle, e quanto hai di più prezioso non l’equivale”. Questa sapienza “è un albero di vita”. La Torre di Guardia v’invita ad afferrare questa sapienza, e così ottenere la vita in un nuovo mondo senza fine. — Prov. 3:13-18; 8:10, 11; Efes. 3:21.

  • Lettere (1)
    La Torre di Guardia 1951 | 1° settembre
    • Lettere

      “COME IL LAMPO”

      16 settembre 1949

      Caro fratello,

      Rispondiamo alla tua lettera del 6 settembre relativa all’articolo “Come il lampo e i giorni di Noè” apparso sull’edizione del 15 luglio della Watchtower [La Torre di Guardia del 15 dicembre 1949].

      Il libro “Il tempo è vicino”, pubblicato nel 1889, spiegò che il termine greco “astrapé” di Matteo 24:27 significa il sole come lo ‘splendente luminare, poiché ivi Gesù menzionò l“astrapé” come uscente dall’oriente e risplendente fino all’occidente. (Vedere detto libro alle pagine 155-157.) Tuttavia, mai né nella Sacra Scrittura né nella letteratura classica greca “astrapé” è usato per indicare il sole del nostro sistema solare. In Luca 17:24 Gesù fa una dichiarazione analoga, ma non indica nessuna particolare direzione da cui il lampo balena, dicendo: “Come il lampo [astrapé], che lampeggia [verbo astrápto] da una parte sotto il cielo, splende fino all’altra parte sotto il cielo; così sarà pure il Figlio dell’uomo nel suo giorno”. (RG) Nota quell’espressione “sotto il cielo”, la quale si addice al lampo che ha luogo sotto il sole nel cielo oscurato dalle nubi. In questo versetto Gesù impiegò la forma verbale da cui deriva “astrapé”. Nel greco classico questo verbo è usato per significare “balenare, lanciar fulmini, bagliore o splendore simile al lampo, consumare con folgore”. Perciò in Luca 24:4 questo verbo è usato per descrivere le vesti sfolgoranti dei due angeli che apparvero presso il sepolcro di Gesù dopo la sua risurrezione. Matteo 28:3 descrive l’aspetto dell’angelo che scese dal cielo e rotolò la pietra dicendo che era “come di folgore”, e non risplendente come il sole com’è detto d’un altro angelo in Apocalisse 10:1. Luca 11:36 parla della splendente luce d’una lampada di quei giorni come “astrapé”; in altra letteratura esso è usato per lo splendore degli occhi umani, ed è pure associato a un verbo per significare “lanciare folgori” o “condurre folgori”.

      Gesù disse che vide Satana cadere dal cielo a guisa di folgore. (Luca 10:18) Ed in Apocalisse 4:5; 8:5; 11:19, e Apoc. 16:18 “astrapé” è sempre impiegato al numero plurale ed è associato ai tuoni. Ad esempio Apocalisse 4:5 dice: “E dal trono procedevano lampi [astrapé] e voci e tuoni”.

      Sarebbe perciò un torcere il senso e le associazioni della parola “astrapé” l’interpretarla perché significasse il sole in Matteo 24:27. La semplice menzione dell’oriente in questo versetto non determina la questione.

      Tuoi conservi nella luce delle sue folgori

      WATCH TOWER BIBLE & TRACT SOCIETY

      “PERVENIRE A QUEL MONDO”

      3 febbraio 1950

      Caro fratello,

      Rispondiamo alla tua lettera del 18 dicembre intorno al “Perché neanche possono più morire”, pagina 30 de La Torre di Guardia del 15 gennaio 1951.

      (1) Sì, “quel mondo” e il “mondo senza fine” sono identici.

      (2) No; “quel mondo” ossia il ”mondo senza fine” non comincia dopo i 1000 anni di restaurazione del Paradiso e dell’elevamento alla perfezione del genere umano, ma comincia dopo che Harmaghedon è passata.

      (3) Perciò “quel mondo” o il “mondo senza fine” comprende il regno di 1000 anni di Cristo per il perfezionamento dell’umanità. Tuttavia il fatto che una persona sopravviva ad Harmaghedon ed entri in quel mondo oppure che una persona ritorni in vita sulla terra nella risurrezione durante i 1000 anni non vuol dire che sia “pervenuta” a quel mondo. Se essa non intraprende una condotta che Dio premia col diritto alla vita eterna alla fine dei mille anni e la prova mediante lo scioglimento di Satana per un po’ di tempo, non “perviene” a quel mondo, perché quello è un “mondo senza fine” e per pervenire ad esso dovrebbe essa stessa vivere senza fine. Se vi “perviene” essendo da Dio giustificata per la sua fedeltà e integrità dopo la prova mediante lo scioglimento di Satana, allora in virtù della giustificazione di Dio a suo favore per la vita senza fine essa ‘non potrà più morire’. — Luca 20:34-36.

      Tuoi conservi nel devoto servizio del Regno

      WATCH TOWER BIBLE & TRACT SOCIETY

  • Lettere (2)
    La Torre di Guardia 1951 | 1° settembre
    • Lettere

      “SUI DIRITTI DI GESÙ”

      26 settembre 1949

      Egregio Signore,

      La vostra lettera del 16 corrente indirizzata al signor Grant Suiter è stata data a noi per la risposta.

      Non possiamo far altro che riferirci ad alcune stimate autorità, dato che voi disputate la correttezza di quanto è stato pubblicato ne La Torre di Guardia. Il Westminster Dictionary of the Bible (edizione riveduta del 1944), sotto “Genealogia”, a pagina 198, 1 colonna, dice fra l’altro riguardo ai problemi connessi con gli antenati terrestri di Gesù della linea di Davide: “Una più facile soluzione del problema delle linee genealogiche di questa teoria è che l’elenco di Matteo contiene i successori LEGALI al trono di Davide, mentre quello di Luca indica gli antenati materni di Giuseppe. . . . dopo Zorobabele le due linee si dividono. La famiglia del figlio primogenito a cui spetta il diritto al trono, alla lunga si estinse, e i discendenti del figlio più giovane succedettero al diritto. . . . l’elenco in Matteo dà la genealogia di Giuseppe e lo esibisce come erede al trono

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