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PerniceAusiliario per capire la Bibbia
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uova, una per sé e una per il maschio”. Il fatto che il maschio covi queste uova può avere qualche rapporto col significato del versetto, anche se non si può affermare con sicurezza che ne sia la spiegazione. La traduzione italiana a fronte del testo ebraico (Ger. 17:11, ATE) dice: “Chi si procura ricchezze con mezzi indegni è come la pernice che cova uova che non ha fatto; ricchezza lo abbandonerà quando sarà giunto alla metà dei suoi giorni, e infine sarà riconosciuto malvagio”. Il commento a questo versetto nei Soncino Books of the Bible cita le parole del naturalista Tristram secondo il quale il significato sarebbe che la pernice comincia a covare ma, a motivo dei suoi numerosi nemici sia umani che d’altro genere, i quali vanno a caccia di nidi per rubarle le uova, essa è improvvisamente privata della speranza di avere una nidiata.
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PersecuzioneAusiliario per capire la Bibbia
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Persecuzione
Questo sostantivo italiano deriva dal verbo latino persegui, “inseguire”, equivalente ai verbi ebraico (radhàph) e greco (diòko) che significano “inseguire, cacciare, perseguitare”. Più in particolare la persecuzione può essere definita vessazione o oppressione deliberatamente inflitta a motivo di condizione sociale, origine razziale o fede e convinzioni religiose; in quest’ultimo caso lo scopo è di sradicare tali convinzioni e impedirne la diffusione fra nuovi convertiti.
La persecuzione assume varie forme. Si può limitare a offese verbali, beffe e insulti (II Cron. 36:16; Atti 19:9), o può includere pressioni economiche (Riv. 13:16, 17), danno fisico (Matt. 27:29, 30; Atti 5:40), detenzione (Luca 21:12; Atti 16:22-24), odio e persino la morte. (Matt. 24:9; Atti 12:2) Può essere fomentata dalle autorità religiose (Mar. 3:6; Atti 24:1, 27), o perpetrata da persone male informate (Gen. 21:8, 9; Gal. 4:29) e ignoranti (I Tim. 1:13), oppure da irragionevoli gruppi di fanatici. (Luca 4:28, 29; Atti 14:19; 17:5) Ma spesso questi sono solo gli agenti di istigatori più potenti e minacciosi: le invisibili forze spirituali malvage. — Efes. 6:11, 12.
Nella prima profezia, Geova Dio predisse che ci sarebbe stata inimicizia fra il “serpente” e la “donna” e fra i loro rispettivi ‘semi’. (Gen. 3:15) La Bibbia nel suo insieme rende testimonianza dell’adempimento di questa profezia. Gesù identificò chiaramente il serpente con Satana il Diavolo e allo stesso tempo disse ai suoi persecutori che erano ‘dal padre loro il Diavolo’ e quindi suo “seme”. (Giov. 8:37-59) Il libro di Rivelazione spiega che questa persecuzione continua fino al momento in cui Cristo assume il potere regale e anche dopo per un periodo di tempo, poiché quando Satana e i suoi angeli sono gettati giù sulla terra, il dragone ‘perseguita la donna, facendo guerra ai rimanenti del seme di lei che ubbidiscono a Dio e rendono testimonianza a Gesù’. — Riv. 12:7-17.
STORIA
La persecuzione religiosa ha una storia che, secondo Gesù, risale al tempo di Caino figlio di Adamo. (Gen. 4:3-8; Matt. 23:34, 35) Caino uccise suo fratello Abele spintovi “dal malvagio”, Satana il Diavolo. (I Giov. 3:12) La questione che determinò la morte di Abele verteva intorno alla fedele adorazione di Geova. (Ebr. 11:4) Giobbe, uomo di Dio il cui nome significa “oggetto di ostilità”, diventò il bersaglio di un’ingiusta persecuzione istigata da Satana. La moglie e i tre amici di Giobbe non erano che strumenti consapevoli o inconsapevoli nelle mani di questo acerrimo nemico di Dio e dell’uomo. — Giob. 1:8-2:9; 19:22, 28.
A volte i sovrani di Giuda e di Israele inflissero molta sofferenza a speciali rappresentanti di Dio. Il re Saul, per esempio, fece di Davide (‘uomo secondo il cuore di Dio’ [Atti 13:22]) il principale bersaglio del suo odio. (I Sam. 20:31-33; 23:15, 26; Sal. 142:6) Durante il regno di Acab e Izebel molti profeti di Geova furono costretti a nascondersi come fuggiaschi per non essere uccisi. (I Re 18:13, 14; 19:10) Il re Manasse sparse sangue innocente “in grandissima quantità”. (II Re 21:16) Il re Ioiachim mise a morte Urija, “uomo che profetizzava nel nome di Geova”. (Ger. 26:20-23) Geremia subì molta persecuzione per mano di funzionari del governo. (Ger. 15:15; 17:18; 20:11; 37:15, 16; 38:4-6) A motivo dell’infedeltà del suo popolo, Geova permise che altre nazioni a volte perseguitassero gli israeliti, fino al punto di portarli in cattività. — Deut. 30:7; Lam. 1:3.
In altri casi la persecuzione violenta, legalizzata mediante un decreto governativo, si scatenò contro coloro che erano leali a Geova, come quando i tre ebrei furono gettati nella fornace ardente, e Daniele venne dato in pasto ai leoni. (Dan. 3:13-20; 6:4-17) Durante il regno di Assuero re di Persia violenza e persecuzione divamparono contro gli ebrei in generale, e contro Mardocheo in particolare, per volontà del malvagio Aman l’Agaghita. — Est. 3:1-12; 5:14.
La persecuzione può venire da compagni di un tempo (I Piet. 4:4) oppure da amici o vicini di casa. (Ger. 1:1; 11:21) Gesù disse che parenti stretti, componenti della propria famiglia, sarebbero a volte diventati violenti persecutori dei credenti. — Matt. 10:21, 35, 36.
I principali istigatori umani della persecuzione religiosa sono stati tuttavia i promotori della falsa religione. Questo si verificò nel caso di Geremia (Ger. 26:11), e anche dell’apostolo Paolo. (Atti 13:6-8; 19:23-29) A proposito di Gesù si legge che “i capi sacerdoti e i Farisei radunarono il Sinedrio e ... Caiafa, che quell’anno era sommo sacerdote, disse loro: ‘Voi ... non ragionate che è per il vostro beneficio che un uomo muoia a favore del popolo e non che l’intera nazione sia distrutta’.... Da quel giorno tennero perciò consiglio per ucciderlo”. (Giov. 11:47-53) Prima di morire sul palo di tortura, Cristo subì in altri modi grave persecuzione per mano di uomini empi, sostenitori dei capi religiosi che volevano sbarazzarsi di lui. — Matt. 26:67; 27:1,2, 26-31, 38-44.
PERSECUZIONE DEI CRISTIANI
Con la morte di Gesù la persecuzione dei fedeli servitori di Geova non finì. Infatti il Figlio di Dio aveva predetto che sarebbe continuata. (Matt. 10:22, 23; 23:34, 35; Giov. 15:20; 16:2) E fu proprio così. Poco dopo la Pentecoste del 33 E.V., ci furono arresti, minacce e flagellazioni. (Atti 4:1-3, 21; 5:17, 18) Poi fu arrestato e lapidato Stefano. (Atti 7:52-60; vedi anche Ebrei 11:36, 37). Il suo assassinio fu seguito da un periodo di aspra persecuzione, capeggiata in parte da Saulo di Tarso, a motivo della quale la congregazione di Gerusalemme si disperse in lungo e in largo, estendendo in tal modo la predicazione della buona notizia. (Atti 8:1-4; 9:1, 2) In seguito Erode Agrippa I fece passare a fil di spada Giacomo fratello di Giovanni, e probabilmente avrebbe fatto la stessa cosa a Pietro, se l’angelo di Geova non l’avesse miracolosamente liberato nel cuore della notte. — Atti 12:1-11.
Con la sua conversione al cristianesimo, il persecutore Saulo diventò, come dice lui stesso, per immeritata benignità di Geova, il perseguitato Paolo. Questo avvenne quando finì per riconoscere che combatteva
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