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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1954 | 1° marzo
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Domande dai lettori
◆ È giusto che i fidanzati abbiano rapporti sessuali? — M. A., Norvegia.
In Scandinavia e altrove questa condiscendenza in fatto di rapporti sessuali potrebbe essere un’usanza, specialmente durante lunghi fidanzamenti, talvolta di parecchi anni, e questo con pubblica approvazione. Ma che sia ammesso dall’approvazione pubblica non vuol dire che è giusta. L’intenzione dei rapporti sessuali non potrebbe essere quella del matrimonio legittimo, cioè, di generare figli, perché altrimenti dovremmo vedere la nascita di figli da queste coppie nel corso del loro fidanzamento, in ispecie nel caso di lunghi fidanzamenti, e prima che abbia luogo l’atto legale. Quindi è chiaro che in qualche modo viene fatto uno sforzo per evitare di aver bambini da tali rapporti sessuali, e per questa ragione non potrebbe nemmeno considerarsi come un concubinato. Il concubinato è compiuto da coppie che non hanno l’intenzione di legalizzare il matrimonio, ma di avere dei figli.
Quando si prende l’impegno di sposare, è sottinteso dalla coppia e dai loro genitori o tutori che un giorno i due consumeranno lo sposalizio. Non è il fidanzamento, ma è il matrimonio vero e proprio che conferisce ad entrambi il diritto di avere rapporti sessuali. Se i rapporti sessuali si hanno prematuramente nel periodo di fidanzamento e l’uomo dovesse morire oppure per diverse altre circostanze non dovesse sposare la donna, questa non sarebbe allora più una vergine e non potrebbe presentarsi ad un altro uomo come una vergine benché non sia mai stata maritata legalmente o unita in concubinato. Questo fatto in sé rende l’usanza ingiusta.
E che cosa c’è di teocratico in questo? Nella teocrazia tipica d’Israele la vergine fidanzata era obbligata a conservare la sua verginità finché il suo promesso sposo non la conducesse dalla casa dei suoi genitori a casa sua. Se un uomo violava una vergine che non era fidanzata, egli era costretto ad offrire al padre di lei un regalo in denaro e a prendersela immediatamente in moglie senza il consueto periodo di fidanzamento. In tal caso, non gli era neppure concesso di divorziare da lei per tutti i giorni della sua vita, poiché l’aveva violata e umiliata. — Eso. 22:16, 17; Deut. 22:28, 29.
Riguardo alla congregazione cristiana, che fu raffigurata da una vergine fidanzata in Israele, l’apostolo Paolo scrisse: “Io son geloso di voi con una gelosia divina, perché personalmente vi ho promessi in matrimonio ad un solo marito onde vi presenti come una casta vergine al Cristo”. (2 Cor. 11:2, NW) Secondo questa figura, la ragazza fidanzata dovrebbe essere vergine al momento in cui si sposa legalmente, o se essa è vedova non dovrebbe aver avuto rapporti sessuali col nuovo marito durante il periodo del suo fidanzamento con lui prima delle nozze vere e proprie.
Che una coppia abbia rapporti sessuali durante il periodo di fidanzamento significa commettere fornicazione o avere relazioni immorali. Un Cristiano avveduto che si sforza di acquistare la vita nel nuovo mondo non vi si abbandonerà, perché fare ciò vuol dire conformarsi a questo mondo e al suo modo di pensare e non alle regole giuste e pure del nuovo mondo di Geova. I genitori cristiani che hanno una figlia non permetteranno né lasceranno che un giovane, il quale si professi cristiano o appartenga a questo vecchio mondo, abbia con lei rapporti sessuali prima del formale matrimonio.
Le congregazioni cristiane non approveranno questa pratica nemmeno nei paesi dove è un’abitudine pubblicamente riconosciuta. Esse esigeranno che coloro i quali sono ammessi nella loro associazione si astengano da tale pratica o l’abbandonino, salvo che non si sposino immediatamente. Se il periodo di fidanzamento è troppo lungo perché la coppia riesca a non coabitare, essi dovrebbero portare il fidanzamento ad una fine il più presto possibile contraendo il matrimonio legale con i suoi onorevoli diritti. “È meglio sposare che essere infiammati dalla passione“. — 1 Cor. 7:9, NW.
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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1954 | 1° marzo
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Domande dai lettori
◆ Quando Cristo fu sulla terra e scacciò dei demoni, perché vollero essi entrare in un corpo carnale? Per esempio, in un’occasione i demoni che possedevano degli uomini supplicarono che fosse permesso loro d’entrare in un branco di porci. Perché? — T. C., Stati Uniti.
Il racconto relativo a questi due indemoniati si trova in Matteo 8:28-32. Maggiori particolari sono dati nei racconti di Marco e Luca, benché essi parlino come se vi fosse un solo indemoniato, probabilmente perché quello di cui parlavano fu quello che parlò per entrambi con Gesù. (Marco 5:1-16; Luca 8:26-35) Il racconto di Marco in parte dice: “Scorgendo da lontano Gesù egli corse e gli si prostrò dinanzi, e, quando ebbe gridato a gran voce, disse: ‘Che cosa ho a che fare io con te, Gesù, Figlio dell’Iddio Altissimo? Ti scongiuro per Iddio a non tormentarmi’. Poiché gli aveva detto: ‘Esci da quell’uomo, spirito immondo’. Ma egli cominciò a domandargli: ‘Come ti chiami?’ Ed egli gli disse: ‘Mi chiamo Legione, perché ne siamo molti’. E lo supplicò molte volte di non mandare gli spiriti fuori del paese. Ora una grande mandra di porci pascolava ivi sul monte. Perciò lo supplicarono, dicendo: ‘Mandaci nei porci, affinché entriamo in essi’. Ed egli lo permise loro. E gli spiriti immondi uscirono ed entrarono nei porci, e la mandra si gettò impetuosamente dal precipizio nel mare, in numero di circa duemila, ed annegarono uno dopo l’altro nel mare”. — Marco 5:6-13, NW.
Perché quella legione di demoni o spiriti immondi volle entrare nei porci invece d’essere semplicemente cacciata fuori? Infatti, il loro entrare nei porci avrebbe mostrato agli spettatori circostanti la loro espulsione dagli uomini in una maniera vigorosa, e avrebbe mostrato il danno che subiscono le creature umane possedute dai demoni. Avrebbe mostrato a tali spettatori umani la potenza di Gesù sui demoni e la potenza demonica sulle creature carnali. Tutto questo poteva soddisfare il proposito di Gesù e poteva spiegare perché egli permise agli spiriti immondi d’entrare nei porci, ma non spiega perché i demoni stessi avrebbero voluto entrare nel branco di porci. Essi non sarebbero stati desiderosi di rendere più impressionante la manifestazione della potenza di Gesù su di loro. Quali dunque potrebbero essere stati i motivi delle loro implorazioni?
Potrebbe darsi che ne avessero un certo piacere, in un modo sadico e innaturale. Non era naturale che creature spirituali sopraffacessero dei corpi carnali, tuttavia è evidente che talvolta lo vollero fare. Prima del diluvio del tempo di Noè ribelli creature spirituali si allearono con Satana e si materializzarono prendendo forma umana e convivendo con donne. La loro materializzazione non era solo temporanea allo scopo di dare all’uomo delle rivelazioni, come fecero alcune volte angeli fedeli, ma era di una natura più permanente, e per concedersi di fare azioni non divinamente predisposte per loro. Come creature spirituali agirono in modo contro natura e produssero una progenie di ibridi i quali furono sadici nella loro condotta dispotica. (Gen. 6:14) Geova Dio troncò le loro disubbidienti orgie lascive col Diluvio, che distrusse i corpi umani carnali nei quali si erano materializzati, obbligandoli a riprendere la loro forma spirituale per la loro preservazione.
D’allora in poi non avendo più facoltà di materializzarsi in corpi carnali, risulta che queste creature spirituali decadute hanno fatto la cosa che nell’ambito del loro potere più vi si avvicinava, e cioè hanno invaso i corpi di uomini viventi. Han potuto così possedere questi corpi e indurli a soddisfare i loro sadici e innaturali desideri. Una forma di depravazione, come quella di alcuni degenerati che diventano schiavi della sodomia e si servono di uomini invece che di donne nel loro rapporti sessuali, e si degradano con gli animali inferiori per il godimento sessuale. Perciò i demoni, quando non potevano stare negli uomini, chiesero il permesso di entrare nei porci.
Quale soddisfazione ne ricavassero precisamente non è noto, ma ci dovette essere qualche cosa che procurò loro un piacere innaturale. Certo diede loro l’opportunità di torturare e tormentare, di sfogare desideri sadici ed anche di partecipare con vigliaccheria alla violenza delle turbe sopraffacendo uomini più deboli, dato che molti spiriti possedevano una sola persona, non soltanto nel caso menzionato nella domanda ma anche in altri casi (Matt. 12:43-45) Gli uomini sessualmente anormali, pervertiti e sadici, provano morbose sensazioni quando fanno delitti sessuali ed altre sorte di violenze, come nel caso della concubina del Levita e degli uomini di Ghibea, e nel caso dei due angeli che la folla di Sodoma in tumulto cercava di contaminare. (Gen. 19:4-11; Giud. 19:22-25) Perciò le creature spirituali che hanno abbandonato il loro Creatore e si sono corrotte e degradate col ribelle Satana divennero innaturali quando entrarono nei corpi di alcune creature, e senza dubbio divennero schiave della loro degradazione e presero il vizio di tentar di soddisfare le brame del loro stato decaduto.
Non c’è ragione di credere che oggi essi non possono possedere delle persone. Non vuol dire che tutti i malati di mente siano così impossessati, perché non lo sono. Le persone malate di mente possono però offrire un bersaglio più vulnerabile ai loro attacchi ed invasioni, dato il loro stato di debolezza. Alcuni danno prova d’esser posseduti da un demone, mentre molti manifestano semplicemente insania mentale o esaurimento nervoso. Oggi dobbiamo essere diligenti mantenendo un alto grado di forza spirituale, perché questo è il
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