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Pietra angolareAusiliario per capire la Bibbia
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dell’angolo” (Sal. 118:22); questa espressione si riferiva evidentemente al fatto che questa pietra costituiva la testata o coronamento di un edificio. Per mezzo di questa pietra le due pareti che si univano ad angolo erano tenute insieme in alto affinché non si separassero e l’edificio non crollasse.
USO FIGURATIVO E SIMBOLICO
Le Scritture parlano di Gesù Cristo come della “pietra angolare”, fondamento della congregazione cristiana, che è paragonata a una casa spirituale. Per mezzo di Isaia, Geova aveva predetto che avrebbe posto come fondamento in Sion “una pietra, una pietra provata, il prezioso angolo di un sicuro fondamento”. (Isa. 28:16) Pietro citò e applicò a Gesù Cristo questa profezia relativa alla “pietra angolare” sulla quale i singoli cristiani unti sono edificati come “pietre viventi”, per diventare una casa o tempio spirituale per Geova. (I Piet. 2:4-6) Similmente Paolo spiega che i componenti della congregazione cristiana sono stati edificati “sul fondamento degli apostoli e dei profeti, mentre Cristo Gesù stesso è la pietra angolare”; unito a lui l’intero edificio, armoniosamente collegato, “cresce in un tempio santo a Geova”, un luogo in cui Egli abiti mediante lo spirito. — Efes. 2:19-22.
Il Salmo 118:22 rivela che la pietra rigettata dagli edificatori sarebbe “divenuta la testa dell’angolo”. Gesù citò e applicò questa profezia a se stesso, “la principale pietra angolare”. (Matt. 21:42; Mar. 12:10, 11; Luca 20:17) E come la pietra più alta di un edificio è ben in vista così Gesù Cristo è la pietra che corona il tempio spirituale. Anche Pietro applicò il Salmo 118:22 a Cristo, spiegando che era la “pietra” rigettata dagli uomini ma scelta da Dio per diventare “la testa dell’angolo”. — Atti 4:8-12; vedi anche I Pietro 2:4-7.
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PietroAusiliario per capire la Bibbia
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Pietro
(Piètro) [pietra; frammento di roccia].
Apostolo di Gesù Cristo chiamato nelle Scritture in cinque maniere diverse: “Simeone” all’ebraica, “Simone” alla greca (che significa “che ode”), “Pietro” (nome greco che lui solo ha nelle Scritture) e il suo equivalente semitico “Cefa” (forse analogo all’ebraico kephìm [“rocce”] usato in Giobbe 30:6 e Geremia 4:29), e anche “Simon Pietro” insieme. — Atti 15:14; Matt. 10:2; 16:16; Giov. 1:42.
Pietro era figlio di Giovanni o Giona. (Matt. 16:17; Giov. 1:42) In un primo tempo viene detto che era di Betsaida (Giov. 1:44), ma in seguito abitava a Capernaum (Luca 4:31, 38), località che si trovavano entrambe sulla riva N del Mar di Galilea. Pietro e suo fratello Andrea erano pescatori, evidentemente in società con Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, “che erano soci di Simone” (CEI). (Luca 5:7, 10; Matt. 4:18-22; Mar. 1:16-21) Pietro dunque non pescava da solo, ma faceva parte di una società piuttosto attiva. Anche se ebrei autorevoli consideravano Pietro e Giovanni “uomini illetterati e comuni”, questo non vuol dire che fossero analfabeti o impreparati. Del termine agràmmatos riferito a loro, un dizionario biblico (Hastings, Dictionary of the Bible, Vol. III, p. 757) dice che per un ebreo “significava chi non aveva ricevuto istruzione nello studio rabbinico della Scrittura”. — Confronta Giovanni 7:14, 15; Atti 4:13.
Pietro evidentemente era un uomo sposato e, almeno negli ultimi anni, la moglie lo accompagnava nelle sue missioni (almeno in alcune), come facevano le mogli di altri apostoli. (I Cor. 9:5) La suocera viveva in casa sua, casa che divideva col fratello Andrea. — Mar. 1:29-31.
MINISTERO CON GESÙ
Pietro fu uno dei primissimi discepoli di Gesù, a cui fu presentato da Andrea, discepolo di Giovanni il Battezzatore. (Giov. 1:35-42) In quell’occasione Gesù lo soprannominò Cefa (o Pietro) (Giov. 1:42; Mar. 3:16), nome probabilmente profetico. Gesù, che fu in grado di discernere che Natanaele era uomo “in cui non è nessun inganno”, poteva discernere anche la personalità di Pietro. Pietro manifestò senz’altro qualità simili a quelle della roccia, specie dopo la morte e risurrezione di Gesù, rafforzando con la sua influenza i compagni di fede. — Giov. 1:47, 48; 2:25; Luca 22:32.
Qualche tempo dopo, in Galilea, Pietro, suo fratello Andrea e i loro soci Giacomo e Giovanni ricevettero da Gesù l’invito a diventare “pescatori di uomini”. (Giov. 1:35-42; Matt. 4:18-22; Mar. 1:16-18) Gesù aveva scelto la barca di Pietro da cui parlare alla folla radunata sulla riva, dopo di che fece fare una pesca miracolosa, inducendo Pietro, che in un primo momento si era mostrato dubbioso, a cadere pieno di timore ai suoi piedi. Quindi lui e i tre soci abbandonarono senza esitazione la pesca per seguire Gesù. (Luca 5:1-11) Dopo essere stato discepolo per quasi un anno, Pietro fu incluso fra i dodici scelti per essere “apostoli” o ‘inviati’. — Mar. 3:13-19.
Fra gli apostoli, Pietro, Giacomo e Giovanni furono più volte scelti da Gesù per accompagnarlo in occasioni speciali, come nel caso della trasfigurazione (Matt. 17:1, 2; Mar. 9:28, 29), della risurrezione della figlia di Iairo (Mar. 5:22-24, 35-42) e della prova personale di Gesù nell’orto di Getsemani. (Matt. 26:36-46; Mar. 14:32-42) Questi tre, più Andrea, interrogarono in modo particolare Gesù circa la distruzione di Gerusalemme, la sua futura presenza e il termine del sistema di cose. (Mar. 13:1-3; Matt. 24:3) Anche se Pietro compare insieme a suo fratello Andrea negli elenchi degli apostoli, la descrizione degli avvenimenti più spesso lo unisce a Giovanni, sia prima che dopo la morte e risurrezione di Gesù. — Luca 22:8; Giov. 13:24; 20:2; 21:7; Atti 3:1; 8:14; confronta Atti 1:13; Galati 2:9.
I Vangeli riportano parole di Pietro più che di qualunque altro degli undici. Egli aveva senz’altro una natura dinamica, non era diffidente o esitante. Questo indubbiamente lo induceva a parlare per primo o a esprimersi quando altri rimanevano in silenzio. Fece domande che spinsero Gesù a chiarire e ampliare illustrazioni. (Matt. 15:15; 18:21; 19:27-29; Luca 12:41; Giov. 13:36-38; confronta Marco 11:21-25). A volte era impulsivo, anche impetuoso nel parlare. Fu Pietro che ritenne di dover dire qualche cosa vedendo la visione della trasfigurazione. (Mar. 9:1-6; Luca 9:33) Osservando con un certo nervosismo che valeva la pena di essere là e offrendosi di erigere tre tende, evidentemente intendeva dire che la visione (in cui Mosè e Elia erano ora separati da Gesù) non doveva terminare ma continuare. La sera dell’ultima Pasqua, Pietro in un primo momento protestò vivacemente all’idea che Gesù gli lavasse i piedi, ma poi, essendo stato ripreso, voleva che gli lavasse anche la testa e le mani. (Giov. 13:5-10) Comunque si vede che le espressioni di Pietro erano improntate a vivo interesse e riflessione, insieme a profondo sentimento. Il fatto che le sue parole sono riportate nella Bibbia dimostra il loro valore, anche se a volte rivelano certe debolezze umane.
Infatti, quando molti discepoli inciamparono a motivo di ciò che Gesù insegnava e lo abbandonarono, Pietro parlò a nome di tutti gli apostoli dichiarando che erano decisi a rimanere col loro Signore, Colui che aveva
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