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    Ausiliario per capire la Bibbia
    • il pane ma, in tutta fretta, erano partiti portando con sé le “madie” o conche per impastare il pane. — Eso. 12:34.

      SIGNIFICATO SIMBOLICO

      Il “lievito” è spesso usato nella Bibbia come simbolo di peccato o corruzione. Gesù Cristo disse ai discepoli: “Guardatevi dal lievito dei Farisei e dei Sadducei”, e “guardatevi dal lievito dei Farisei, che è ipocrisia”. In un primo momento i discepoli non capirono che Gesù parlava in modo simbolico, ma poi compresero che li avvertiva di guardarsi dalla falsa dottrina e dall’ipocrisia, “dall’insegnamento dei Farisei e dei Sadducei”, insegnamento che portava alla corruzione. (Matt. 16:6, 11, 12; Luca 12:1) Un’altra volta disse di guardarsi anche da Erode (includendo evidentemente i suoi seguaci): “Mantenete gli occhi aperti, guardatevi dal lievito dei Farisei e dal lievito di Erode”. (Mar. 8:15) Gesù condannò recisamente l’ipocrisia dei farisei che si preoccupavano solo dell’apparenza esteriore. (Matt. 23:25-28) Fece notare che le idee dottrinali dei sadducei erano sbagliate. Smascherò l’ipocrisia e la slealtà politica degli erodiani. — Matt. 22:15-21; Mar. 3:6.

      L’apostolo Paolo ricorse allo stesso simbolo quando ordinò alla congregazione cristiana di Corinto di espellere dalla congregazione un uomo immorale: “Non sapete che un po’ di lievito fa fermentare l’intera massa? Eliminate il vecchio lievito, affinché siate una nuova massa, secondo che siate liberi da fermento. Poiché, in realtà, Cristo, la nostra pasqua, è stato sacrificato”. Poi spiegò chiaramente cosa intendeva per “lievito”: “Quindi osserviamo la festa non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e malvagità, ma con pani non fermentati di sincerità e verità”. (I Cor. 5:6-8) Qui Paolo si riferiva al significato illustrativo della festa ebraica dei pani non fermentati, che seguiva immediatamente la celebrazione della Pasqua. Come un pezzettino di pasta acida o lievitata può in poco tempo far lievitare l’intera massa o infornata di pane, così la congregazione nel suo insieme, se non eliminava l’influenza corruttrice di quell’uomo immorale, sarebbe diventata impura agli occhi di Geova. Dovevano agire per eliminare il “lievito” di mezzo a loro, come gli israeliti non potevano avere lievito in casa durante la festa.

      Il lievito veniva associato alla corruzione anche nella mente di altri popoli dell’antichità. Per esempio, Plutarco, biografo greco, ne parla come “della progenie stessa della corruzione, che corrompe la massa in cui è mischiato”.

      Con ironia Geova disse all’Israele infedele dei giorni di Amos: “Da ciò che è lievitato fate fumare un sacrificio di rendimento di grazie, e proclamate offerte volontarie”. (Amos 4:5) Dio voleva dire che tutta la loro adorazione a Betel e a Ghilgal era una trasgressione contro di lui, perciò potevano anche offrire sull’altare niente meno che pane lievitato oltre al pane senza lievito. Sarebbe stato tutto vano perché commettevano idolatria.

  • Lingua, I
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Lingua, I

      Organo del corpo che svolge importanti funzioni gustative. Comunque le papille gustative distribuite sulla superficie della lingua distinguono solo acido, dolce, salato e amaro. Quello che viene comunemente chiamato “gusto” dipende da combinazioni della reazione di queste papille gustative più l’aroma percepito dall’odorato. Cosa più importante, la lingua è indispensabile anche per parlare, poiché l’articolazione delle parole richiede particolare attività della lingua, che si muove con destrezza e straordinaria velocità. — Vedi BOCCA (Il palato).

      Nell’uso biblico con “lingua” spesso s’intende la lingua parlata. (Gen. 10:5; Deut. 28:49; Isa. 28:11; Atti 2:4; 19:6; I Cor. 12:10) Oppure a volte si distingue un popolo che parla una data lingua. — Isa. 66:18; Riv. 5:9; 7:9; 13:7.

      Giacomo fratellastro di Gesù descrive con vivezza il potere della lingua e la necessità che il cristiano badi bene di usarla in modo appropriato. Fa notare che mancando di tenere a freno la lingua si rende vana la propria adorazione. (Giac. 1:26) Paragona la lingua a un fuoco che può distruggere una foresta. La lingua sfrenata può essere influenzata da forze deleterie e può provocare tante e tali ingiustizie da contaminare l’intera vita di un individuo. Può essere spiritualmente velenosa per sé e per altri. L’uomo da sé non la può domare; e nessun essere umano imperfetto può evitare completamente di ‘inciampare in parola’. (Giac. 3:2-8) Ma per il cristiano non impossibile domare questo intrattabile organo del corpo umano imperfetto, poiché per immeritata benignità di Geova mediante Cristo si può “tenere a freno” la lingua e trasformare la propria personalità. — Giac. 3:10-18; I Piet. 3.10; Col. 3:9, 10; confronta Salmo 34:13; 39:1.

      In armonia con la descrizione che Giacomo fa della lingua, lo scrittore di Proverbi dice che la lingua calma può essere un “albero di vita”, o d’altro canto, che una sua distorsione può significare “abbattimento di spirito”; che morte e vita sono in suo potere. (Prov. 15:4; 18:21) “La stessa lingua mite può rompere un osso”, in quanto una persona dura come un osso può essere ammansita da una risposta mite e diventare meno dura e accanita. (Prov. 25:15) Infatti, se pronuncia parole di Dio, la lingua può guarire in senso spirituale. (Prov. 12:18) “Da Geova è la risposta della lingua”, perché solo lui può dare risposte spiritualmente corrette che hanno effetto risanatore. (Prov. 16:1) Le scritture avevano predetto la guarigione spirituale prodotta dal ministero di Gesù, che pronunciava parole di Dio per “fasciare quelli che hanno il cuore rotto”. — Isa. 61:1.

      Geova mette in risalto come considera la malvagità della lingua falsa, includendola fra le sette cose che odia, accanto alle “mani che spargono sangue innocente”. (Prov. 6:16-19) Davide descrive i malvagi che cercano di rovinare il servitore di Dio con una lingua affilata come una spada, ma sottolinea che in effetti Dio farà sì che loro stessi siano feriti, poiché “la loro lingua è contro loro stessi”. (Sal. 64:3, 7, 8) Al suo popolo Geova promette: “Qualsiasi lingua si levi contro di te in giudizio tu la condannerai”. (Isa. 54:17) Questo è confortante per i servitori di Dio, che si attengono alla sua legge anche se i cosiddetti saggi del mondo possono fare discorsi altisonanti e dire: “Con la nostra lingua prevarremo”. (Sal. 12:3-5) Possono ‘continuare a cacciare la lingua’ e a colpire con la lingua (Isa. 57:4; Ger. 18:18), ma non avranno successo. — Prov. 10:31.

      Geova ha promesso che la lingua che un tempo balbettava “sarà svelta nel pronunciar cose chiare”, e che la lingua muta “griderà di gioia”. (Isa. 32:4; 35:6) Quando era sulla terra Gesù guarì persone letteralmente mute, o impedite in qualche modo nel parlare. (Mar. 7:33-37) Verrà il tempo quando ogni lingua dirà cose giuste, poiché Geova dichiara che ogni lingua giurerà a Lui. L’apostolo Paolo spiega che questo avverrà per mezzo di Gesù Cristo, dicendo che ‘ogni lingua confesserà apertamente che Gesù Cristo è il Signore alla gloria di Dio Padre’. — Filip. 2:11; Isa. 45:23; Rom. 14:11.

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