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Come occupate il vostro tempo?La Torre di Guardia 1950 | 1° luglio
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Guardate dunque con diligenza come vi conducete; non da stolti, ma da savi; approfittando delle occasioni, perché i giorni sono malvagi”. (Efes. 5:14-16) ‘Comperate per voi stessi le opportunità.’ (Rotherham) Queste parole di ammonimento furono date da Paolo per dirigere la condotta futura dei Cristiani. Ciò che era vero per quegli Efesini è altresì vero per noi oggi; quello che è stato fatto o che noi abbiamo mancato di fare nel passato non si può cambiare. Quel tempo è trascorso, e non può essere adoperato più. Ma al presente e nel futuro molte opportunità si presentano ancora a chi vuole servire Iddio. Queste opportunità possono presentarsi in modi diversi. Ma, in qualsiasi modo vengano, l’uomo che riflette ne approfitterà nel modo migliore, riscattandole e facendone buon uso affinché non siano sprecate.
32. Come ci procuriamo sempre maggiori opportunità? Perché ne vale la pena?
32 È più che ovvio che chiunque occupa gran parte del suo tempo al servizio di Dio sarà in grado di riscattare o di fare maggior uso di queste preziose opportunità. Non importa quanto possa costare la rinunzia alle ricchezze e alle reputazioni di questo mondo, queste opportunità di servire Dio e Cristo ne saranno più che degne. Cristo pronunziò una parabola ai suoi discepoli, dicendo: “Il regno de’ cieli è simile ad un tesoro nascosto nel campo, che un uomo dopo averlo trovato, nasconde; e per l’allegrezza che ne ha, va e vende tutto quello che ha, e compra quel campo”. (Matt. 13:44) Nulla di quanto possediamo oggi o possiamo sperare di ottenere nel futuro potrebbe essere paragonato al valore del regno di Dio e alle benedizioni che recherà a quelli che vivranno in esso. Anche se si dovesse dar la vita per il Regno, sarebbe profittevole: “Perché chi vorrà salvar la sua vita. la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà”. (Matt. 16:25) Cristo può e farà risuscitare dalla morte quelli che dedicano fedelmente il loro tempo al suo servizio. — Giov. 5:28, 29.
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Volgere a profitto il tempo che restaLa Torre di Guardia 1950 | 1° luglio
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Volgere a profitto il tempo che resta
1. A quali opportunità terrene rinunziò Gesù per il Regno?
GESÙ non predicò una cosa per farne un’altra. La sua linea di condotta fu coerente alle sue parole. Egli diede tutto quello che possedeva per amor del Regno, anche la sua stessa vita. Ma aveva rinunziato a una gran quantità di cose prima di dar la sua vita in sacrificio. Prima di tutto aveva rinunziato alla sua esistenza celeste come Artefice e Portavoce del Creatore. Si considerino quindi le prospettive terrene che gli si presentavano. Questo brillante giovane (la sua mente era davvero perfetta) avrebbe potuto dedicare il suo tempo a promuovere la scienza, a prolungare la durata della vita del popolo per mezzo di ricerche mediche e sociali; avrebbe potuto edificare grandi città con case modello o potenti organizzazioni commerciali. Col suo corpo perfetto avrebbe potuto dedicare il suo tempo a imprese fisiche nelle quali sarebbe certamente eccelso, un cacciatore senza pari, un artista di genio insorpassabile; certo, a qualunque cosa si fosse applicato, sarebbe stato senza dubbio il migliore. Egli era l’unico uomo perfetto sulla terra. Ma Gesù volse le spalle a tutte queste cose, e la sua decisione fece perno su ciò che, con perfetta percezione egli considerò come il più profittevole del tempo.
2. Perché Gesù è per noi un esempio in modo speciale nel redimere il tempo?
2 Gesù istruì i suoi seguaci di fare quello che fece egli stesso. Egli predicò. Sì, predicò relativamente al regno di Dio; sulla spiaggia del mare, nel deserto, sui monti, nel tempio, per le vie e nelle case private, in ogni occasione magnificò il nome e il proposito del Padre suo. Egli sapeva che per avere scelto questa linea di condotta i suoi giorni erano contati, ma redense il tempo, riscattò ogni opportunità, adoperò con profitto il tempo che gli restava. Poiché vediamo, quindi, che Gesù, il quale era dotato di tali potenzialità in ogni campo delle facoltà umane, scelse di dedicare il suo tempo al ministero di Dio, non ne deriva forse che il nostro primo obiettivo dev’essere lo stesso? È più che certo! Gesù. diede istruzione a chiunque ricercava il suo favore: ‘Prenda ogni giorno il suo palo di tortura e mi segua.’ (Luca 9:23) Il servizio giornaliero, sì, il servizio continuo dev’essere la meta di ogni servitore di Dio.
3. Quale dedizione di tempo approva Iddio? Ma qual è l’ideale?
3 È vero che non tutti possono raggiungere questa meta. Gesù era celibe; non aveva obblighi di famiglia, non aveva intralci. Iddio conosce le condizioni di ogni suo servitore, e si compiace del servizio di ciascuno, per quanto piccolo questo servizio possa essere, se il servitore fa tutto quello che può. Gesù mostrò questo. quando richiamò l’attenzione dei suoi discepoli sull’approvazione di Dio per la vedova che aveva dato tutto quello che possedeva quantunque fosse una somma piccolissima. (Marco 12:41-44) Questo non pregiudica tuttavia la verità, anzi conferma che il servizio continuo di Dio è la situazione ideale per qualsiasi Cristiano. Ciascuno, dunque, può profittevolmente occupare un poco del suo tempo per considerare con meditazione e preghiera le sue circostanze allo scopo di determinare se c’è la possibilità del servizio continuo per lui.
4. Con quale costante attitudine non ci lasciamo sfuggire le opportunità?
4 Per l’operaio in servizio continuo o per quelli che dedicano solo parte del loro tempo, i quali formano, la maggioranza di coloro che oggi predicano il regno di Geova, le esigenze scritturali sono le stesse. Iddio non rispetta le persone. Non tutti hanno le stesse opportunità, ma tutti possono riscattare le opportunità che hanno, essere sempre attenti alle occasioni che si presentano di illuminare qualcuno. Le occasioni per presentare o difendere
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