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Palo, mettere alAusiliario per capire la Bibbia
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quelli che appartengono a Cristo Gesù hanno messo al palo la carne con le sue passioni e i suoi desideri”, scrive Paolo, aggiungendo che per mezzo di Cristo “il mondo è stato messo al palo per me e io per il mondo”. — Gal. 5:24; 6:14, NW.
Gli apostati in effetti “mettono di nuovo al palo il Figlio di Dio per loro conto e lo espongono a pubblica vergogna”, e a somiglianza di Giuda fanno questo con la loro ribellione alla disposizione presa da Dio per la salvezza. — Ebr. 6:4-6.
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Palo sacroAusiliario per capire la Bibbia
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Palo sacro
Il termine ebraico ʼasheràh (pl.ʼasherìm) si pensa indichi (1) un palo sacro rappresentante Asheràh, dea cananea della fertilità (Giud. 6:25, 26), e (2) la dea Asheràh stessa (II Cron. 15:16, NW, nota in calce). Tuttavia non sempre è possibile determinare se un particolare versetto vada inteso riferito all’oggetto idolatrico o alla dea.
PALI SACRI
I pali sacri evidentemente erano eretti anziché stesi per terra ed erano di legno, per lo meno in parte, dato che gli israeliti ricevettero il comando di abbatterli e bruciarli. (Eso. 34:13; Deut. 12:3) Potevano essere semplici pali non scolpiti, forse in qualche caso anche alberi, dato che il popolo di Dio ebbe l’ordine: “Non ti devi piantare nessuna sorta di albero come palo sacro”. — Deut. 16:21.
Né Israele né Giuda osservò l’espresso comando di Dio di non erigere colonne sacre e pali sacri, ma li eresse “su ogni alto colle e sotto ogni albero lussureggiante” accanto agli altari usati per i sacrifici. E stata avanzata l’ipotesi che i pali rappresentassero l’elemento femminile, mentre le colonne rappresentavano l’elemento maschile. Questi oggetti idolatrici, probabilmente simboli fallici, avevano relazione con orge sessuali estremamente immorali, com’è indicato dal riferimento ai prostituti che c’erano nel paese già durante il regno di Roboamo. (I Re 14:22-24; II Re 17:10) Solo ogni tanto re come Ezechia (e Giosia) riuscirono “a rimuovere gli alti luoghi e a spezzare le colonne sacre e a tagliare il palo sacro”. — II Re 18:4; II Cron. 34:7.
ASHERÀH
I testi di Ras Shamra identificano questa dea con la moglie del dio El, il “Creatore”, e la chiamano “Signora del mare” e “Progenitrice degli dèi”, e quindi madre di Baal. Ma evidentemente i ruoli delle tre divinità principali del baalismo (Anat, Asheràh e Astoret) si sovrapponevano notevolmente, come si può osservare sia in fonti non bibliche che nelle Scritture. Anche se Astoret forse figurava come la moglie di Baal, pure Asheràh poteva esser considerata tale.
È noto che all’epoca dei giudici gli israeliti apostati “servirono i Baal e i pali sacri [le Asheràh]”. (Giud. 3:7, NW, nota in calce; confronta Giudici 2:13). La menzione di queste divinità al plurale può indicare che ogni località aveva il suo Baal e la sua Asheràh. (Giud. 6:25) La regina Izebel, moglie di Acab re di Israele, intratteneva alla sua tavola 450 profeti di Baal e 400 profeti del palo sacro o Asheràh. — I Re 18:19.
L’abietta adorazione di Asheràh finì per essere praticata nello stesso tempio di Geova. Il re Manasse vi mise persino un’immagine scolpita del palo sacro, evidentemente una rappresentazione della dea Asheràh. (II Re 21:7) Anche se Manasse trasse profitto dalla disciplina che subì essendo portato prigioniero a Babilonia e, una volta tornato a Gerusalemme, purificò la casa di Geova eliminando gli oggetti idolatrici, suo figlio Amon riesumò la degradante adorazione di Baal e Asheràh, accompagnata da prostituzione cerimoniale. (II Cron. 33:11-13, 15, 21-23) Questo rese necessario che il giusto re Giosia, successore di Amon al trono, demolisse “le case dei prostituti del tempio che erano nella casa di Geova, dove le donne tessevano tende-santuario per il palo sacro”. — II Re 23:4-7, NW.
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PaneAusiliario per capire la Bibbia
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Pane
Il pane era la base dell’alimentazione degli ebrei e di altri popoli dell’antichità, e l’arte di fare il pane era nota a israeliti, egiziani, greci, romani e altri. Anche in tempi moderni in alcuni paesi dell’Oriente il pane è l’alimento più importante e altri cibi sono secondari. A volte la Bibbia sembra usare il termine “pane” per cibo in generale, come in Genesi 3:19 e nella preghiera modello, che contiene la richiesta: “Dacci oggi il nostro pane per questo giorno”. — Matt. 6:11.
Per fare il pane gli ebrei usavano di solito farina di frumento o di orzo. Il frumento costava di più, perciò molti spesso dovevano accontentarsi del pane d’orzo. Riferimenti al pane d’orzo si trovano in Giudici 7:13; II Re 4:42 e Giovanni 6:9, 13. A volte la farina era piuttosto grossolana, essendo preparata con un pestello o mortaio. Ma si usava anche “fior di farina”. — Gen. 18:6; Lev. 2:1; I Re 4:22.
C’era l’usanza di macinare il grano e fare il pane fresco ogni giorno, e spesso il pane era senza lievito (matstsàh). La farina veniva semplicemente mescolata con acqua, senza aggiungere lievito prima di impastarla. Per fare il pane lievitato in genere si prendeva un po’ dell’impasto conservato da una infornata precedente e lo si sbriciolava nell’acqua prima di mischiarlo alla farina. Poi si faceva l’impasto, che si lasciava riposare finché fosse lievitato. — Gal. 5:9; vedi MANNA; PASTO SERALE DEL SIGNORE.
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Pane di presentazioneAusiliario per capire la Bibbia
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Pane di presentazione
I dodici pani che erano posti su un tavolo nel Santo del tabernacolo o del tempio e che ogni sabato venivano sostituiti con pani freschi. (Eso. 35:13; 39:36; I Re 7:48; II Cron. 13:11; Nee. 10:32, 33) Letteralmente in ebraico il pane di presentazione è chiamato “pane di facce”. Il termine “faccia” a volte sta per ‘presenza’ (II Re 13:23) e quindi il pane di presentazione era di fronte alla faccia di Geova come offerta posta costantemente davanti a lui. (Eso. 25:30) Il pane di presentazione viene chiamato anche “pane in pile” (II Cron. 2:4), “pani di presentazione” (Mar. 2:26) o semplicemente “pani”. — Ebr. 9:2.
I cheatiti avevano l’incarico di cuocere il pane di presentazione “di sabato in sabato”, e anche di trasportarlo quando veniva trasferito il tabernacolo. (Num. 4:7; I Cron. 9:32) Ciascuno dei dodici pani a forma di ciambella era fatto con due omer (2/10 di efa; pari a 1 4,4) di fior di farina e, secondo Giuseppe Flavio, senza lievito. Il sabato i vecchi pani venivano tolti dal tavolo dei pani di presentazione nella parte N del Santo (Eso. 26:35) e sostituiti con dodici pani freschi. Erano sistemati in due pile di sei pani ciascuna. Su ciascuna pila si metteva olibano puro. Secondo la tradizione ebraica l’olibano veniva messo in recipienti d’oro e non direttamente sui pani. Il sabato, quando il pane di presentazione veniva sostituito, pare che l’olibano venisse bruciato sull’altare. — Lev. 24:5-8.
I vecchi pani erano qualcosa di veramente santo, essendo stati davanti a Geova nel Santo per una settimana, e i sacerdoti aaronnici li dovevano mangiare in un luogo santo, evidentemente entro l’area del santuario.
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