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  • Apprezzate la vostra vita?
    Svegliatevi! 1970 | 8 settembre
    • che vuole vivere nel veniente nuovo ordine di Dio non metterà in pericolo la propria vita impegnandosi in attività solo per provare eccitazioni o emozioni. Comprenderà che bisogna servire Dio per ricevere la ricompensa della vita eterna: “Chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. (1 Giov. 2:17) Si rende conto che non può servire Dio molto bene se è paralizzato. E non può affatto servire Dio se rimane ucciso in qualche attività non necessaria.

      Apprezzate la vostra vita? Volete la vita eterna quando il paradiso sarà restaurato sulla terra? Rendetevi dunque conto che il Datore della vita, il Datore della vita eterna, Geova Dio, ha il primo diritto alla vostra salute e alla vostra vita. (Atti 17:24, 25; Rom. 6:23) Pertanto, apprezzate la vostra vita. Preservatela col meglio della vostra abilità. Rendetevi conto che Dio vi ritiene responsabile del modo in cui usate il prezioso dono della vita.

  • “Continuate ad amare i vostri nemici”
    Svegliatevi! 1970 | 8 settembre
    • “Continuate ad amare i vostri nemici”

      UN PRINCIPIO enunciato da Gesù Cristo e scritto in Luca 6:27, 28, dice: “Continuate ad amare i vostri nemici, a fare il bene a quelli che vi odiano, a benedire quelli che vi maledicono, a pregare per quelli che vi recano ingiuria”. I veri cristiani cercano di mettere in pratica questo principio nella loro vita. Ecco ciò che accadde in Grecia a un testimone di Geova che fece questo:

      “In un villaggio c’è solo un Testimone che era continuamente molestato dal sacerdote del villaggio. Questo sacerdote minacciò il Testimone d’imprigionamento a causa della sua opera cristiana, ma il Testimone rispondeva sempre con la benignità che si addice al cristiano. Il sacerdote era deciso a mettere questo Testimone dietro le sbarre. Trovò alcuni disposti ad attestare il falso contro di lui e lo fecero. Il giudice trovò colpevole il Testimone e lo condannò a due mesi di prigione. Quando i due mesi furono passati, il Testimone fu messo in libertà e tornò al suo villaggio dove riprese le sue precedenti attività.

      “Un giorno mentre camminava il Testimone vide steso in modo scomposto sulla strada il sacerdote il quale perdeva molto sangue e quasi moriva in seguito alla ferita riportata in una caduta. Il Testimone corse in aiuto del sacerdote, e quando il sacerdote lo riconobbe gridò: ‘Proprio lei! Non ci poteva essere qualcun altro?’ Il Testimone gli disse che aveva grande bisogno di assistenza medica e che dovevano andare prontamente da un medico. Il Testimone dunque condusse gentilmente il sacerdote ferito alla più vicina clinica e gli pagò il ricovero in ospedale per sette giorni.

      “Quando il sacerdote guarì e fu dimesso dalla clinica tornò al villaggio e vi riprese i suoi doveri. Una sera tardi il sacerdote fece visita al Testimone, che lo accolse ospitalmente in casa sua. Il sacerdote provava rimorso per ciò che aveva fatto e chiese al Testimone di perdonarlo per la sua deplorevole condotta. Disse: ‘Il Diavolo mi ha istigato a far questo’.

      “Il sacerdote continuò: ‘Vada! Faccia liberamente la sua opera, e se qualcuno la ostacola, gli dica che avrà a che fare con me’”.

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