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La cristianità è veramente il dominio di Cristo?La Torre di Guardia 1966 | 1° novembre
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12. Dovremmo preoccuparci per i problemi della cristianità?
12 Ora la sua condotta di ingerenza politica e compromesso sta per sopraffarla. I suoi problemi si fanno sempre più critici. Se la cristianità fosse veramente il dominio di Cristo, il suo regno sarebbe dunque un fallimento. Possiamo essere grati che i cristiani non debbano preoccuparsi della crisi e del fallimento della cristianità, ma possiamo impegnarci a parlare alle persone del vero regno di Cristo, che ora governa dal cielo e presto estenderà il suo dominio per governare l’intera terra con pace e unità.
13. A quali domande circa la cristianità resta da dare risposta?
13 Lo spazio ha permesso solo di menzionare l’altra maggiore divisione della cristianità, cioè il protestantesimo, ma nel nostro prossimo numero considereremo domande che potrebbero esser sorte nella vostra mente: Che dire del protestantesimo, la parte della cristianità che si separò nel sedicesimo secolo? Fu edificata su nuove fondamenta? e: la Riforma protestante ristabilì realmente la vera adorazione?
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“Tu sarai con me in Paradiso”La Torre di Guardia 1966 | 1° novembre
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“Tu sarai con me in Paradiso”
Chi può fare questa grande promessa? Come e quando si adempirà?
SPERATE di andare mai in Paradiso? O è possibile che vi siate francamente esaminato e siate pervenuto alla conclusione che siete del tutto indegno di tale ricompensa? Anche se vi rendete conto che siete lungi dall’essere perfetto, probabilmente non siete mai stato condannato come criminale. Eppure fu a un tal trasgressore contro la società che Gesù Cristo fece la grande promessa: “Tu sarai con me in Paradiso”. — Luca 23:43.
Queste parole di speranza furono rivolte a uno dei due malfattori che furono giustiziati accanto a Gesù. L’uomo ebbe sufficiente senso della giustizia delle cose per riconoscere che l’innocente Gesù soffriva ingiustamente eppure senza lamentarsi, mentre egli e il suo compagno delinquente ricevevano la punizione che meritavano giustamente. Senza dubbio egli aveva udito della predicazione di Gesù circa un regno futuro. Poteva osservare direttamente la crudele, odiosa attitudine dei sacerdoti e degli scribi. Schierandosi dunque contro quelli che insultavano il Cristo al palo, egli espresse fede in ciò che Gesù rappresentava chiedendogli d’essere ricordato quando fosse venuto per Gesù il tempo di ricevere il suo regno.
Qualche cosa che dovrebbe attirare immediatamente la vostra attenzione è il fatto che questo malfattore credeva nella risurrezione, altrimenti come poteva sperare in qualche beneficio per sé qualora Gesù si fosse ricordato di lui? Né si aspettava alcun subitaneo adempimento della sua richiesta, poiché disse: “Gesù, ricordati di me quando sarai venuto nel tuo
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