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  • La menzogna circa i morti
    La Torre di Guardia 1950 | 1° febbraio
    • soffrono in nessun luogo. Essendo una persona onesta, avrete, senza dubbio, trovato difficile amare un dio che torturerebbe una creatura vivente nel fuoco o in qualsiasi altra maniera. Voi non torturereste nemmeno un bruto. La dottrina del tormento eterno fa apparire Iddio come un demonio piuttosto che un Dio d’amore, e questo è quanto desidera il Diavolo. La dottrina del purgatorio colle sue varie specie di torture diaboliche è un’altra delle menzogne di Satana, inventate e dette per ingannare uomini e donne, causando loro di odiare, disubbidire e vituperare Geova Dio.

      Come tentativo per sostenere la loro dottrina dell’immortalità dell’anima umana e il suo passaggio ad un altro reame di vita alla morte, i religionisti si riferiscono al ladrone che fu messo al palo insieme a Gesù. La registrazione di questo è in Luca 23:39-43. Uno dei due malfattori messi al palo ai lati di lui disse a Gesù poco tempo prima che morisse: “Gesù, ricordati di me quando sarai venuto nel tuo regno!” La traduzione enfatica di Rotherham rimarca correttamente la risposta di Gesù, in armonia col resto della Scrittura, e dice: “Ed egli gli disse: In verità ti dico quest’oggi: Con me tu sarai in Paradiso”. (Luca 23:43; vedere anche la traduzione di Lamsa) La soprascritta sul capo di Gesù diceva che era il Re dei Giudei. Evidentemente il ladrone credeva che Gesù fosse lo stabilito re di Dio del nuovo mondo e che nel futuro Cristo Gesù sarebbe venuto nel suo regno alla fine di questo mondo, e perciò il ladrone desiderava di essere ricordato da Gesù Cristo insediato sul trono in quel tempo. Gesù non venne nel suo regno il giorno che morì. Per tre giorni fu morto e fu nel sepolcro, e al termine di quel tempo Iddio lo risuscitò dalla morte, e quaranta giorni più tardi Gesù ascese al cielo. Quasi diciannove secoli più tardi, cioè, l’anno 1914 d.C., Gesù venne nel regno e fu posto sul suo trono da suo Padre e fu mandato a governare. — Sal. 2:6; 110:1, 2; Apoc. 11:15-18.

      Il ladrone non dimorerà mai nel cielo, perchè la promessa fattagli è che sarà con Cristo in Paradiso, perché il regno di Cristo restaurerà il paradiso su questa terra. È certo che il ladrone non andò in cielo o in paradiso il giorno che morì. Se così avesse fatto, allora vi sarebbe arrivato molto tempo prima di Gesù; e noi sappiamo che una tale condizione è interamente irragionevole. Il ladrone morì e fu messo in una tomba per criminali. Egli ancora è nel sepolcro in attesa del tempo quando Cristo farà sentire la sua voce e tutti quelli che sono nei sepolcri udranno la sua voce e verranno fuori in una risurrezione. Il ladrone verrà fuori in una “risurrezion di giudicio”. — Giov. 5:28, 29.

      Quindi, nemmeno le parole di Gesù sul palo rivolte al ladrone possono essere usate per sostenere la dottrina di un purgatorio. Quella dottrina è una menzogna perchè è falsa ed ha causato gravi danni a milioni di cattolici romani ed altri. Gli insegnanti religiosi nella setta cattolica romana hanno indotto milioni di persone a credere che i loro amici morti sono consapevoli e soffrono in purgatorio e che le preghiere di uomini chiamati “preti” possono alleviare le loro sofferenze. La gente è in questo modo indotta a dare il proprio danaro ai preti perchè dicano preghiere a pro di quelli che suppongono siano in purgatorio. Molti uomini onesti sono stati influenzati e hanno pagato forti somme di denaro per tali preghiere. Certamente questa è una maniera clericale di ottenere denaro sotto false pretese e a danno di quelli che pagano. Come è terribile mentire circa i morti al fine di ottener danaro dai viventi! Il più grande danno, tuttavia, è l’indugiare dei viventi nel credere che i loro amici morti stanno soffrendo nel purgatorio per mano di Dio stesso; perchè questa è una diffamazione del nome di Dio e tende a stornare da Dio milioni di persone oneste per farne dei comunisti o qualche altra specie di atei. Questo è quanto il Diavolo tenta di compiere. Non siate costernati perchè quelli che sono morti non sono esistenti, poiché tutti quelli che sono nei sepolcri udranno la voce del Figliuol di Dio e ne usciranno fuori. La speranza per costoro è la risurrezione dai morti, e non la supposta immortalità dell’anima umana. L’apostolo Paolo disse: “Ci sarà quella risurrezione de’ giusti e degl’ingiusti”. “Avendo egli stabilito il giorno, in cui giudicherà il mondo nella equità per mezzo di un uomo da lui prescelto, facendone a tutti fede con risuscitarlo da’ morti”. (Atti 24:15 e 17:31, Ricciotti) La risurrezione di questi significa il riportarli alla vita. Se una persona fosse viva in un purgatorio o in un inferno di tormento, non potrebbe essere risuscitata alla vita, perchè sarebbe viva già. La risurrezione dei morti è sicura e certa, perchè Geova Dio ha così provveduto; e ciò in se stesso prova che la dottrina del purgatorio e dell’immortalità dell’anima è una menzogna satanica.

      Sono andati immediatamente in cielo alla loro morte quelli che sono Cristiani fedeli? No; perchè la risurrezione non si verifica fino alla seconda venuta di Gesù Cristo e allo stabilimento del regno di Dio. (2 Tim. 4:1) Il fedele apostolo Paolo dichiarò che non avrebbe ricevuto la sua risurrezione fino alla seconda venuta di Cristo. (2 Tim. 4:8) Tali seguaci fedeli simili a lui sono quelli che prendono parte alla principale risurrezione, “la prima risurrezione” ed essi divengono membri della casa reale di Geova Dio nel cielo, ed il loro numero è limitato a 144.000. La speranza di tutte le altre persone è in una risurrezione per una opportunità di vita eterna sulla terra con il paradiso restaurato su di essa.

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